Lunedì 3 febbraio 2025 - Cagliari, Unipol Domus - Cagliari-Lazio 1-2
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3 febbraio 2025 – Cagliari, Unipol Domus - Campionato di Serie A, XXIII giornata - inizio ore 20.45
CAGLIARI: Caprile, Zappa (75' Pavoletti), Mina, Luperto, Augello, Makoumbou (87' Muandwa), Adopo (75' Deiola), Zortea, Viola (69' Gaetano), Felici (87' Prati), Piccoli. A disposizione: Iliev, Sherri, Marin, Jankto, Palomino, Obert, Cogoni. Allenatore: Nicola.
LAZIO: Provedel, Marusic, Gila, Romagnoli, Hysaj (62' Gigot), Rovella, Guendouzi, Isaksen (87' Pedro), Dia (87' Dele-Bashiru), Zaccagni (87' Noslin), Castellanos. A disposizione: Mandas, Furlanetto, Tchaouna, Ibrahimovic, Zazza. Allenatore: Baroni (in panchina Del Rosso).
Arbitro: Sig. Manganiello (Pinerolo) - Assistenti: Sigg. Berti e Cipressa - Quarto uomo: Sig. Monaldi - V.A.R.: Sig. Paterna - A.V.A.R.: Sig. Abisso.
Marcatori: 41' Zaccagni, 56' Piccoli, 66' Castellanos.
Note: Angoli 8-6 . Recuperi: 1' p.t., 6' s.t.
Spettatori: 15.751 per un incasso 328.330 euro.
► I calciatori convocati per la partita odierna
► Il Corriere dello Sport titola: “Lazio, colpo Champions”. “I biancocelesti tornano al successo con una gara di sacrificio e superano di nuovo la Juventus. Nicola e i suoi non mollano fino all’ultimo istante ma incassano la seconda sconfitta consecutiva e restano a un solo punto dalla zona retrocessione".
Il ritorno alla vittoria e al quarto posto con il ritorno degli eroi: Zaccagni l’Arciere (gol come all’andata e assist) più il Taty mascherato. Sorpasso sulla Juve senza spasso a Cagliari. Partita-maratona del prode Nicola e della sua audace cordata. Hanno chiuso stremati e fieri i sardi, più di così non potevano fare. Hanno liberato la potenza dello scatto di Felici, cuore giallorosso, e avevano trovato il pareggio con Piccoli dopo un inizio di secondo tempo feroce. Caprile li ha tenuti in piedi fino all’ultimo. La Lazio, non ancora modello baronismo, ma con le giocate codificate, ha scoperto le doti che solo ai Grandi sono riconosciute: assorbimento dei colpi, ritmo da abbassare e alzare al momento giusto, gol. Qui Roma e Milan avevano pareggiato.
Le mosse. Baroni (in tribuna, squalificato), sostituito da Del Rosso, quasi con la Lazio-tipo. Nicola con 4 novità, due a centrocampo (Adopo e Makoumbou) più Augello terzino e Viola seconda punta. Strade sbarrate con il 4-4-1-1, subito impulsi accorati e aggressivi. Nove uomini del Cagliari su due linee incollate. Opposizione fisica, pressione a volte alta. Disegno tattico azzeccato, tanto da costringere la Lazio a un estenuante rammendo. Sfoghi esterni e centrali pregiudicati come accaduto contro la Fiorentina (contro un modulo simile). I primi con le coppie di esterni: a destra Zortea eu Zappa (a uomo su Zaccagni), Augello e Felici a sinistra contro Isaksen e Hysaj. E poi Luperto ad inseguire Dia, schermato anche da Adopo e Makoumbou. Ci ha provato Castellanos ad abbassarsi, anche Zaccagni. Ma il palleggio della Lazio è stato un po’ laborioso, sterili le gimkane laterali.
Il Cagliari, il 4-4-1-1, l’ha trasformato anche in 4-2-3-1. Zortea, dopo 6 minuti, s’è accentrato e ha azionato Viola, stangata da fuori, tuffo di Provedel. Ancora da destra Zappa, cross solo spizzato da Piccoli. C’erano quattro uomini di Nicola in area. Botta e risposta: da un cross di Rovella, e da una respinta di Luperto, è nato il rinvio comico di Mina e il gollonzo di Dia (annullato per tocco di mano). Il Cagliari ha ripreso a giocare: Makombou si abbassava, Viola mezzala. Lazio chiusa nell’imbuto. A sinistra Guendouzi ha provato a imbucare. Il merito dei biancocelesti, addormentare il gioco, velocità da crociera. È salito di ritmo Isaksen, è stato lui a recuperare un pallone sprecato da Guendouzi, s’è involato: ha resistito alla carica, palla a Hysaj, cross per Zaccagni, perso da Zappa. Per l’Arciere gol da artigliere.
Ripartenza. Arrembaggio da brividi del Cagliari: destro al volo di Zortea. Felici ha fatto impazzire prima Rovella e poi Hysaj. Bolide di Adopo, gol nell’aria. Contropiede del Cagliari dopo un assist di Taty per Dia, anticipato da Luperto. Ripartenza con Caprile, lancione, contrasto vinto da Zortea, palla a Piccoli, ha fatto da perno e ha aperto per Viola. Ancora Zortea, cross tagliato salvato da Hysaj. Azione bellissima. Sull’angolo, Provedel è uscito male. Gila e Mina si sono accartocciati a terra. Piccoli ha incornato, era di Hysaj. Caprile ha salvato su Taty e Romagnoli. Hysaj si è stirato, terzini finiti.
Dentro Gigot, Gila a destra. Ma s’è inventato play, il Galactico. È nata da lui, dalla trequarti, l’azione che ha portato Isaksen al cross. Dia ha rimesso il pallone di testa al centro, spizzata di Zaccagni, Castellanos non poteva sbagliare. Caprile ha tolto la doppietta a Zaccagni, che palla di Rovella. Nicola aveva inserito Gaetano, poi Pavoletti e Deiola. Tanti giganti in area. Caprile, crivellato di tiri, ha salvato su Isaksen. Provedel, anguillesco, ha salvato su Deiola. Finale da lotteria.
• Il Messaggero titola: “Zac più Taty. Lazio, colpo da Champions”. “La squadra di Baroni vince a Cagliari e torna al quarto posto. A segno il capitano e Castellanos, Piccoli firma il momentaneo 1-1. Hysaj protagonista con l’assist per il vantaggio, poi si infortuna. Biancocelesti faticano ma arriva il successo dopo il ko contro la Fiorentina. Superata la Juve”.
Cagliari - I pirati Zaccagni e Castellanos trovano il tesoro: la Lazio torna dalla Sardegna con tre punti d’oro. Ma quanta fatica per scavalcare la Juve e riprendersi il quarto posto. Forse non è più solo una questione di approccio, la Serie A ormai ha scoperto il gioco all’arrembaggio dei biancocelesti, l'antidoto per imbrigliarlo, sfruttando il calo di ritmo. Il Cagliari è tostissimo: si arrende solo al triplice fischio, ma non basta Piccoli per il colpaccio casalingo.
I pericoli. Esulta da solo in tribuna, Baroni, squalificato: in panchina c'è il vice Del Rosso al suo posto. In campo i big per tornare subito al successo in trasferta dopo il ko contro la Fiorentina all'Olimpico. Zaccagni stringe i denti, al fianco di Dia e Isaksen alle spalle di Castellanos. Torna soprattutto il muro unico Rovella-Guendouzi davanti alla retroguardia composta dai reduci Gila, Romagnoli, Hysaj a destra e Marusic a sinistra come ai vecchi tempi (con Tavares e Pellegrini ai box). Nicola si schiera intelligentemente a specchio con un 4-2-3-1 compatto, con il compito di far male in contropiede alla Lazio. E infatti dopo i primi minuti in cui i biancocelesti cercano di trovare l'ampiezza con un possesso prolungato (alla fine del 62%), i sardi approfittano del primo buco per provarci dalla distanza con Viola all'angolino: primo intervento di Provedel prezioso. Uscita del portiere decisiva anche su un'incursione di Zappa sulla linea di fondo: Piccoli è ostacolato e non trova lo specchio. Mina si salva da un clamoroso pasticcio: un rinvio addosso a Dia finisce all'incrocio, ma il gol biancoceleste viene annullato dall'arbitro Manganiello (confermato da un ulteriore check) per una mano netta del bomber senegalese sul rimpallo.
Hysaj invoca invano un rigore per una scivolata in area di Felici, ma in effetti non sembra esserci alcun contatto. Castellanos non ha spunto: cade di continuo e, quasi frustrato, calcia solo alto da lontano. Zaccagni è poco lucido sul finale del primo tempo, quando decide di rimettere la palla al centro invece di provare a punire l'uscita maldestra di Caprile con un semplice pallonetto. Isaksen è più pimpante, uno stantuffo e, dopo una serie di cross a vuoto, scarica su Hysaj una palla deliziosa da mettere dentro. Non era mai successo all'albanese appena reintegrato: secondo assist consecutivo e timbro provvidenziale di Zaccagni, che beffa Zappa con un tempismo perfetto. Primo gol del capitano in Sardegna, il settimo in questo campionato: già superati i sei centri dell'anno scorso. Vendetta consumata su Caprile che, ancora con la maglia del Napoli, a dicembre gli aveva tolto (all’8° rigore in carriera) l’infallibilità dal dischetto.
La svolta. Andata e ritorno in paradiso. All'Olimpico Zaccagni aveva realizzato ai sardi proprio il rigore decisivo, l’Unipol Domus diventa il nono stadio di A in cui timbra il cartellino. I padroni di casa però non demordono e, a inizio ripresa, si ripresentano subito con un siluro di Zortea al volo e a fil di palo. Adopo si ritrova tutto solo in area, ma calcia alle stelle un rigore in movimento. Il Cagliari ha coraggio e trova il pari con un stacco imperioso e una capocciata rabbiosa di Piccoli su un calcio d’angolo. Pessima la marcatura di Hysaj, complice l’uscita di Provedel a vuoto. La Lazio paga un altro avvio horror di secondo tempo, col nono gol subito. La prima reazione passa dai piedi di Castellanos, murato da Caprile con la complicità di una mano di Mina, involontaria secondo Manganiello. Portiere sardo strepitoso a volare sul colpo di testa di Romagnoli sul corner successivo. Piove sul bagnato: Hysaj si ferma per un sospetto stiramento, non ci sono più terzini in panchina, solo Gigot. Il francese entra al centro, Gila trasloca sull’esterno destro. Nelle difficoltà c’è tutta la forza dell’orgoglio: strepitoso il traversone di Isaksen, perfetta la torre di Dia all’indietro, il Taty fa finalmente centro. Ottava rete in serie A, l’undicesima in tutte le competizioni, la quinta consecutiva lontano dall’Olimpico. Un indomito Caprile tiene i sardi ancora dentro l’incontro: prima nega a Zaccagni la doppietta, poi a Isaksen il 3–1. I sardi pressano e non mollano, Deiola ci prova dalla distanza, i biancocelesti soffrono sino all’ultimo. Il sospiro di sollievo è sulla svirgolata di Pavoletti (quindicesimo tiro contro undici) nel quinto minuto di recupero. Lazio felice nell’isola della Champions.
• Il Tempo titola: “Prova di forza”. “La Lazio passa a Cagliari, risponde alle concorrenti e si riprende il quarto posto. Apre Zaccagni, pari di Piccoli, decide la rete di Castellanos. Ottima reazione e finalmente una partita vinta soffrendo”.
Settima vittoria in trasferta e riscatto immediato. La Lazio passa Cagliari e si riprende il quarto posto in classifica. Apre una rete di Zaccagni, solito black-out a inizio tempo (stavolta nella ripresa) e pareggio di Piccoli, decide la rete di Castellanos che sale a quota otto nella classifica dei cannonieri. Una bella risposta dei biancocelesti dopo il ko immeritato contro la Fiorentina anche se la brillantezza non è quella dei giorni migliori. Vittoria sofferta, meglio così, è una buona notizia per la Lazio che spesso non ha saputo leggere bene questo tipo di gare. Nicola si affida al solito Cagliari, modulo speculare a quello laziale, il 4-2-3-1, Zortea, Viola e Felici agiscono alle spalle dell'unica punta Piccoli. Sull'altro fronte sono cinque gli indisponibili per Baroni (in tribuna per squalifica, in panchina va il secondo Fabrizio Del Rosso): Lazzari, Patric, Tavares, Pellegrini e Vecino. Il tecnico sceglie la formula più offensiva con Isaksen, Dia e Zaccagni dietro a Castellanos mentre a centrocampo torna la coppia Guendouzi-Rovella. Gli esterni difensivi sono Hysaj e Marusic con Romagnoli e Gila in mezzo davanti a Provedel.
Si parte con uno stadio, l'Unipol Sai Arena, stracolmo di passione per la squadra di casa e con tanta rabbia per la gara d'andata che il Cagliari finì in nove per la doppia espulsione di Mina e Adopo. L'avvio è il solito, la Lazio regala campo agli avversari che collezionano azioni offensive, la più clamorosa con Viola che tira da venti metri ma trova pronto Provedel alla deviazione. Ci mette diciassette minuti la banda di Baroni a uscire dal guscio, Dia segna aiutandosi con una mano (l'arbitro Manganiello annulla giustamente). Zaccagni si divora la rete del vantaggio con un inutile assist ma è il segnale che la Lazio ha preso in mano il gioco, col passare dei minuti Guendouzi e Rovella giganteggiano in mezzo costringendo i dirimpettai ad arretrare. Al 42', i biancocelesti trovano il gol grazie all'ennesima percussione di Isaksen: ll danese serve Hysaj che confeziona l'assist per la girata vincente del capitano (settima rete in campionato).
Dopo l'intervallo la Lazio non rientra in campo, prende un tiro di Zortea fuori di poco e poi subisce il pareggio dei padroni di casa. Angolo elementare di Viola, Piccoli salta da solo e infila Provedel senza problemi. Hysaj si fa male, entra Gigot e i biancocelesti reagiscono subito con il colpo di testa di Romagnoli e con un'altra azione ben confezionata sempre da Isaksen. Partecipa tutto l'attacco, cross del danese, sponda di Dia, tocco di Zaccagni e il Taty segna il nuovo vantaggio (minuto 64). Nicola inserisce Gaetano, Pavoletti e Deiola, chiama l'assalto dei suoi. Ma in contropiede Caprile è bravissimo su Zaccagni e Isaksen che, comunque, sbagliano da ottima posizione. Padroni di casa arrembanti, servono forze fresche per provare a resistere al ritorno dei sardi: dentro Dele Bashiru, Pedro e Noslin (escono Zaccagni, Dia e Pedro) e i biancocelesti gestiscono meglio gli ultimi minuti. Pavoletti sbaglia la girata al 93', si soffre tanto nel lungo recupero poi la gioia per un'altra vittoria in trasferta che restituisce certezze a una squadra che finora sta disputando un ottimo campionato.
• La Gazzetta dello Sport titola: “La Lazio va. Baroni torna 4°”. “Super Zaccagni e Castellanos. Cagliari ko e in zona pericolo. I biancocelesti rispondono a Juve e Fiorentina, i rossoblù a +1 sulla terzultima”.
Resistente alla pressione come un orologio ben congegnato, la Lazio non accusa il giorno di ritardo rispetto alle concorrenti per la Champions, risponde a tono alle vittorie di Juve e Fiorentina e piazza il controsorpasso riprendendosi il quarto posto. Pur nelle difficoltà – la mancanza di Nuno Tavares e del suo sostituto, Pellegrini, la perdita di Hysaj, Baroni in tribuna per squalifica – la squadra biancoceleste si affida alle certezze di gioco e sbanca Cagliari. Nicola aveva già fermato sul pari la Juve, la Roma e il Milan due volte: se può essere un termometro per la corsa al quarto posto, la temperatura biancoceleste è altissima. A tenerla su è Zaccagni: gol del successo all’andata, gol e assist al ritorno, finalizzato da Castellanos. Se finisce “solo” come all’Olimpico è perché Caprile tiene vivo il Cagliari fino alla fine, quando la Lazio è comunque brava a resistere alla pressione sarda, fatta di cross per i giganti Piccoli – autore del momentaneo pareggio proprio di testa -, Pavoletti e Mina, centravanti aggiunto nell’assalto conclusivo.
Certezze. Alla Lazio non bisogna lasciare il governo del pallone. Perché ancora una volta dimostra che gestendolo prima o poi riesce a trovare, grazie al suo possesso e allo scambio di posizioni continuo, lo spazio giusto per colpire. Ci ha messo un po’, la squadra di Baroni. Senza Nuno Tavares, reattore della fascia mancina, l’impianto funziona a un motore solo e fatica a decollare. Isaksen è attivo a destra e Zaccagni si accentra per squilibrare la difesa avversaria, ma la propulsione è limitata. Anche perché Dia aiuta poco sulla trequarti, dove spesso deve arretrare Castellanos, assente poi nell’attacco all’area. E infatti ci prova da fuori (alto) in un primo tempo che sul lato biancoceleste si accende solo per un gol annullato a Dia (tocco di mano su rinvio di Mina) e poi nel finale. Dopo un lungo, lunghissimo possesso come al solito sapientemente condotto da Guendouzi e Rovella, Isaksen manda al cross Hysaj – finalmente di prima – e Zaccagni irrompe a centro area in anticipo su Zappa. Il Cagliari fino a quel momento si era difeso bene, con ordine, applicando alla perfezione il piano partita. Aggredire alto quando si può, altrimenti protezione davanti all’area e degli spazi sulla trequarti, e poi attacco della linea avversaria il più rapido possibile, soprattutto dalle fasce e soprattutto a sinistra con la doppia Augello-Felici. Funziona bene all’inizio – sinistro di Viola disinnescato da Provedel – e dopo lo 0-1, con stoppata di Romagnoli su Piccoli. E poi a inizio ripresa: Augello innesca Zortea (largo), Felici lo fa con Adopo (destro alto). Ma il gol è maturo: angolo di Viola e stacco solitario di Piccoli sul secondo palo, con i marcatori laziali impegnati a controllare Mina.
Reazione. La Lazio però risponde da grande squadra al pareggio subito. Dal 12’ alla mezzora – con in mezzo l’infortunio di Hysaj, l’ingresso di Gigot e lo spostamento di Gila a terzino destro – è una produzione esaltante per attacco degli spazi. Castellanos e Romagnoli anticipano il 2-1, che arriva con il tocco dei quattro d’attacco: cross di Isaksen (ancora di prima…), ponte di Dia, tocco di Zaccagni, benedizione del Taty. La Lazio potrebbe dilagare: Rovella vede un corridoio geniale per Zaccagni, prodezza di Caprile; Dia per Isaksen in contropiede, altra chiusura del portiere sardo. E allora il Cagliari, con due ali e due punte, ci prova. La Lazio resiste ed è quarta.
► Per questa partita il tecnico biancoceleste Marco Baroni ha convocato i seguenti calciatori:
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