Lunedì 31 marzo 2025 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Torino 1-1
► Stagione
Turno precedente – Turno successivo
31 marzo 2025 – Roma, stadio Olimpico - Campionato di Serie A, XXX giornata - inizio ore 20.45
LAZIO: Provedel, Marusic, Gigot, Romagnoli, Hysaj (73` Pellegrini), Rovella, Guendouzi, Pedro (73` Dele-Bashiru), Zaccagni, Dia (66` Noslin), Isaksen (90' Tchaouna). A disposizione: Mandas, Furlanetto, Belahyane, Provstgaard, Basic, Lazzari, Gila. Allenatore: Baroni.
TORINO: Milinkovic-Savic, Walukiewicz (71' Karamoh), Coco, Maripan, Biraghi, Casadei (71' Gineitis), Ricci, Lazaro (85' Pedersen), Vlasic (71' Sanabria), Elmas; Adams (85' Ilic). A disposizione: Paleari, Donnarumma, Masima, Ilic, Pedersen, Dembelè, Sosa, Tameze, Linetty. Allenatore: Vanoli.
Arbitro: Sig. Massa (Imperia) - Assistenti: Sigg. Vecchi e Ricci - Quarto uomo: Sig. Massimi - V.A.R.: Sig. Pezzuto - A.V.A.R.: Sig. Marini.
Marcatori: 57' Marusic, 82' Gineitis
Note: ammonito 7' Lazaro, 40' Zaccagni, 45'+4' Maripan, 57' Ricci, 65' Walukiewicz, 69' Guendouzi, 90'+2' Romagnoli. Angoli 5 a 3. Recuperi: 4' p.t., 5' s.t. Premiato prima della partita Marcelo Salas, 34 gol in 79 gare nella Lazio dal 1998 al 2001.
Spettatori: 37.000 circa.
► I calciatori convocati per la partita odierna
► Il Corriere dello Sport titola: .
Prosegue il quotidiano sportivo romano:
• Il Messaggero titola: .
Prosegue il quotidiano romano: .
► Il Tempo titola: “Indietro tutta”. Continua il quotidiano romano: “All’Olimpico apre il gol di Marusic, nel finale pari di Gineitis. Per la Lazio un solo successo nelle ultime otto gare in casa. I biancocelesti raggiungono la Roma al sesto posto: ma sono dietro per lo scontro diretto”.
Niente vittoria in casa, ormai una pericolosa consuetudine. Un successo nelle ultime otto all’Olimpico, nove se aggiungiamo la sconfitta nel derby non fanno presagire nulla di buono per il finale di campionato. Finisce 1-1 anche contro il Torino, altro che riscatto dopo Bologna, l’Europa si allontana a meno di una clamorosa resurrezione. La Lazio segna con Marusic ma riesce a farsi riprendere da Gineitis nel finale, non sa gestire, non si sa difendere: inutile pensare a traguardi irraggiungibili per un gruppo con la lingua di fuori. Baroni sceglie la continuità, nessuna rivoluzione annunciata da prove tattiche della vigilia poi smentite dalle scelte finali. Mancano tre titolari pesanti, gli infortunati Tavares e Castellanos più lo squalificato Vecino. Si rivedono in difesa Hysaj e Gigot mentre Pedro agisce alle spalle di Dia insieme con Isaksen e Zaccagni. A centrocampo è sfida tutta muscoli e sostanza tra la coppia Rovella-Guendouzi e quella del Toro Casadei-Ricci, entrambi vicini alla Lazio durante le ultime sessioni di mercato. Il tecnico Vanoli punta molto anche su Elmas arrivato da due mesi e capace di trasformare il rendimento del Toro ormai tranquillo al centro della classifica.
Si parte davanti a 35000 spettatori che sfidano un lunedì ventoso e freddo di fine marzo. Partita spigolosa, granata arroccati davanti a Milinkovic che si fa subito vedere respingendo una conclusione ravvicinata di Zaccagni. La Lazio non gioca male ma fatica a trovare spazi sulle fasce ben coperte dal Torino. Al 18’ occasione colossale con Pedro che tira addosso al portiere granata, bravo a rimediare a un suo precedente svarione. Qualche contropiede in potenza sprecato da una Lazio comunque meno brillante dei primi mesi di stagione e gli ospiti pericolosi solo con una girata di Adams generata da un netto fallo su Romagnoli ignorato dal solito Massa. Un arbitro che riesce sempre a innervosire gli spettatori col suo metodo sconclusionato e così l’Olimpico fischia alla fine del primo tempo una squadra in chiaro debito d’ossigeno e una direzione arbitrale poco coerente.
Si riparte con Maripan che costringe Provedel a una parata plastica poi l’azione di Pedro che apre la partita: riceve al limite dell’area di rigore e apparecchia per il destro a giro di Marusic: al 58’Lazio in vantaggio. Zaccagni si fa ipnotizzare poco dal piedone di Milinkovic. Entra Noslin al posto dello spento Dia e subito impegna Milinkovic (sull’azione i laziali chiedono un rigore ma rimediano l’ammonizione per proteste di Guendouzi che salta l’Atalanta). Vanoli inserisce Gineitis, Karamoh e Sanabria, Baroni risponde con Pellegrini e Dele-Bashiru. Ma non basta perché la Lazio non sa difendersi e proprio Gineitis trova il pari quando mancano solo sette minuti dalla fine. Poi solo i fischi di tifosi disorientati dalla lenta discesa verso il basso che si chiama settimo posto.
► La Gazzetta dello Sport titola: “Carattere da Toro”. Continua la “rosea”: “Marusic gol, poi Gineitis. Baroni esce tra i fischi. Vanoli azzecca la mossa. Botta e risposta all’Olimpico. I biancocelesti continuano a rallentare nella corsa Champions. Il Torino si gode il 5° risultato utile consecutivo”.
Il pareggio fa male alla Lazio, visti gli obiettivi e i risultati di questo turno, mentre conferma la solidità caratteriale del Toro, che riesce a trovare lo spunto da squadra vera anche quando non sembra in gran serata. I granata hanno perso soltanto una volta nelle ultime 13 uscite e da 11 gare consecutive trovano sempre almeno una rete. Il Toro dà l’idea di non cercare scorciatoie per finire in anticipo l’annata, ha rispetto del campionato e della sua gente. Anche in questo match lascia l’impressione di voler interpretare fino in fondo quel ruolo di guastafeste che si può ritagliare, sistemato com’è lontano dai pericoli della zona salvezza e dalle esaltazioni per traguardi insperati.
Crisi. Baroni La Lazio, che aveva bisogno dei tre punti visti anche i successi delle concorrenti in ambito coppe, esce tra i fischi, anche se con il pari almeno raggiunge la Roma e si riposiziona davanti alla Fiorentina: è settima, resta nelle retrovie del gruppetto delle contendenti per le varie tipologie di Europa. Se dopo il 5-0 incassato a Bologna prima della pausa si era parlato di crisi strisciante, la reazione non è stata una smentita del malessere: undicesima gara con gol subito all’Olimpico, dove ha vinto soltanto una volta negli ultimi nove tentativi.
I motivi. Se la Lazio scappa a inizio ripresa con Marusic, il Toro recupera all’82’ dopo i cambi di Vanoli: soprattutto Gineitis, al terzo centro sempre da subentrato, diventa un’assicurazione di buon futuro, per se stesso e per la squadra. E’ comunque una partita diversa da quella dell’andata, quando la Lazio inflisse il primo ko al Torino capolista, anche perché i sistemi adesso si somigliano. Il 4-2-3-1 impera da entrambe le parti, ma si possono notare alcune differenze che vanno al di là dei numeri. La conduzione in uscita della Lazio viene alternata tra Guendouzi e Rovella, entrambi sottotono, mentre i granata di affidano più ai tocchi di esterno di Ricci, deputando Casadei a incursioni, strappi o alla consueta supremazia di testa. Un recupero del ragazzo a fine primo tempo non viene sfruttato da Adams, e non è l’unico errore dello scozzese. Inoltre i due esterni di Vanoli non sono simili, pure nei compiti, ai rivali: Lazaro, deludente, si sistema anche come quinto per arginare Zaccagni, mentre la protezione laziale nello stesso settore è più a gabbia che a ultima linea rafforzata di un elemento (4-4-2). Lazaro fra l’altro viene ammonito già al minuto 7 per interrompere una fuga di Isaksen, perché la Lazio, troppo lenta nella costruzione quando il Toro è schierato, riesce a ricavare qualche contropiede su errori altrui e quasi sempre a destra. Però il danese vuole sempre rientrare sul mancino e permette ai granata di sbarrargli in qualche maniera la strada. Quando ha un cross pulito, trova l’altro esterno Zaccagni ma il riflesso di Milinkovic è ottimo.
Il Toro non si danna in costruzione. Cerca di scavare spazio nelle linee laziali, allargando Biraghi e Lazaro, sistemando Elmas e Vlasic a trequarti come interni e lasciando Adams per sponde in corse in profondità. Ma gli ospiti raccolgono poco: primo tiro in porta al 52’, colpo di testa di Maripan ben deviato da Provedel. Fra i tanti errori tecnici, da entrambe le parti, che spezzettano le azioni, ai granata va almeno il merito di rimediare immediatamente allo sgorbio commesso. Milinkovic fallisce un controllo di piede fuori area lasciando via libera a Pedro, però poi si tuffa con successo per evitare il gol; Coco manda sui laziali un facile appoggio, ma la gran rincorsa lo premia con la scivolata che impedisce l’acuto a Isaksen.
Le mosse. Nel sistema di Baroni, il centravanti al posto dell’infortunato Castellanos è Dia, troppo spento, con Pedro invece intelligente alle sue spalle: se i due si scambiano, dai rientri con lancio immediato per un esterno che taglia in mezzo (più Isaksen) nascono i minimi brividi dell’avvio che non è piaciuto nemmeno al pubblico, già fischiante all’intervallo. Quando la Lazio ha nostalgia di Tavares (nemmeno fra i convocati) perché mancano le sue falcate a sinistra, Marusic, il suo sostituto, mostra la sua utilità facendosi trovare libero al limite con un nugolo di granata schiacciati in area. Il piatto destro è delicato e preciso: quarto gol (suo record) in questo campionato per il montenegrino, ma la trama, da destra a sinistra attraverso Isaksen e Pedro, mostra la fatica del Toro nel trovare i tempi dell’anticipo e del contrasto. La Lazio, che in totale ha più occasioni, potrebbe raddoppiare con Zaccagni, ma Milinkovic ci mette il piede, e poi con Noslin. Però Vanoli azzarda il triplo cambio: dentro Karamoh (per Walukiewicz), Sanabria (Vlasic) e Gineitis (Casadei). Il Toro indossa il 4-4-2 con tendenza 4-2-4 e doppio centravanti. Ma sull’incursione di Biraghi, è il lituano Gineitis a vestirsi da centravanti e a stendere, con Provedel, anche la Lazio intera.
► Per questa partita il tecnico biancoceleste Marco Baroni ha convocato i seguenti calciatori:
![]() Dal sito http://www.legaseriea.it/it/serie-a/ |
![]() Dal sito http://www.legaseriea.it/it/serie-a/ |
<< Turno precedente | Turno successivo >> | ► Torna alla Stagione | ▲ Torna ad inizio pagina |