Sabato 24 agosto 2024 - Udine, Bluenergy Stadium - Udinese-Lazio 2-1

Da LazioWiki.

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24 agosto 2024 – Udine, Bluenergy Stadium - Campionato di Serie A, II giornata - inizio ore 18.30

UDINESE: Okoye, Perez, Bijol, Giannetti (75' Kabasele), Ehizibue, Payero (66' Lovric), Karlstrom, Kamara, Thauvin (75' Zarraga), Brenner (66' Ekkelenkamp), Lucca (83' Davis). A disposizione: Silvestri, Padelli, Ebosele, Abankwah, Kristensen, Zemura, Bravo. Allenatore: Runjaic.

LAZIO: Provedel, Lazzari, Casale (46' Patric), Romagnoli, Marusic (82' Hysaj), Guendouzi, Vecino, Dele-Bashiru (60' Dia), Noslin (60' Isaksen), Castellanos, Zaccagni (82' Tchaouna). A disposizione: Mandas, Furlanetto, Nuno Tavares, Cataldi, Rovella, Castrovilli, Pedro. Allenatore: Baroni.

Arbitro: Sig. Doveri (Roma) - Assistenti: Sigg. Garzelli e Laudato - Quarto uomo: Sig. Prontera - V.A.R.: Sig. Paterna - A.V.A.R.: Sig. Di Paolo.

Marcatori: 5' Lucca, 49' Thauvin, 90'+5' Isaksen.

Note: esordio in una partita ufficiale con la maglia della Lazio per Dia. Ammonito 32' Giannetti, 48` Kamara, 62' Payero, 80' Romagnoli. Espulso al 68' Kamara per doppia ammonizione. Angoli . Recuperi: 6' p.t., 7' s.t.

Spettatori: .

Alessio Romagnoli
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Fisayo Dele-Bashiru
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Gustav Isaksen
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Matteo Guendouzi
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Tijjani Noslin
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Valentin Castellanos
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Boulaye Dia
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Mattia Zaccagni
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Matias Vecino
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Un'azione d'attacco biancoceleste
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I calciatori convocati per la partita odierna

► Il Corriere dello Sport titola: "Troppo tardi Lazio. Lucca-gol: la bandierina alzata del guardalinee confonde la difesa biancoceleste. Thauvin fa 2-0, Vecino traversa. E la rete di Isaksen arriva quando non si può più recuperare. Dopo la vittoria con il Venezia, arriva il brutto passo indietro della squadra di Baroni, che soffre il match fisico dei friulani e non approfitta della superiorità numerica dal 23’ della ripresa. Flebili i tentativi solo nel finale".

Prosegue il quotidiano sportivo romano: Sgonfiata come un canotto. Un tonfo che il finale allo spasimo, vissuto in 11 contro 10 per 30 minuti, assemblando 4 attaccanti, con il doppio centravanti Castellanos-Dia, trovando il gol disperato di Isaksen al 95', non cambia. Il crollo, nei modi, è proprio da vecchia Lazio. Da sbriciolamento. Più limiti che autolesionismo. Informe e legnosa, vaga e senza costrutto, la squadra di Baroni. Difesa flaccida come una burrata, assurda la sbandata sul 2-0 di Thauvin, si è involato solo da centrocampo. Mediana sghangherata. Il tridente Noslin-Taty-Zaccagni in crisi d’identità. Castellanos, almeno lui, ha dato fastidio fino all’ultimo, provocando il gol del danese e sfiorando il 2-2 paradossale al 96'. Niente ha richiamato gli sprazzi col Venezia, avversario più morbido. Futuro è ancora una parola che ha molto ha che fare con mercato. Baroni ha cambiato Rovella con Vecino, ha bisogno di un regista che costruisca. La mancanza di leader e carisma è dovuta alla ricostruzione, alla mancanza di classe si può ancora ovviare.

LE MOSSE. Lo sconosciuto Runjaic si è goduto la prima vittoria. Udinese tutta esotica tranne Lucca, da ritmo compulsivo. Alla fantasia ha provveduto Thauvin, gol e assist da capitano. Morbido e armonioso l’invito per la zuccata di Lucca, gol al 5', un altro inizio shock per la Lazio. Imbambolata anche per colpa del guardalinee Garzelli. Ha alzato la bandierina del fuorigioco ad azione in corso (ma Romagnoli teneva in gioco Payero al momento del passaggio di Ehizibue). Doveri ha fischiato dopo il gol, ha resistito aspettando, 9 arbitri su 10 avrebbero interrotto prima. Romagnoli e Casale si erano fermati. Rabbia inutile, partita chiara. Runjaic con Karlstrom e non Lovric in un 3-4-2-1 di duttile realismo. Lucca piantato su Vecino, il play scelto da Baroni, spesso più basso di Guendouzi. Brenner a disturbare finanche Provedel, Thauvin su Romagnoli. Kamara ed Ehizibue su Lazzari e Marusic. Giannetti e Perez pronti a fiondarsi su Noslin e Zaccagni. Ma non è che ce ne sia stato molto bisogno, erano troppo bassi. Lazio fluida, più 4-2-3-1 che 4-3-3, ma imbottigliata, non una zolla abitabile. Giro palla moviolistico. Dele-Bashiru ha rotto subito la linea dei 3 alzandosi per provare a creare superiorità. Poi si è spostato a sinistra. Niente sbocchi. Il mordi e fuggi dell’Udinese con 7 uomini, sui lanci di Okoye c’era Bijol che si alzava da regista. Le difficoltà si sono viste dalle prime costruzioni. Una pasticciata da Provedel, una da Romagnoli. La Lazio è mancata nella riaggressione. Il gol di Lucca è nato da una rimessa laterale. I biancocelesti creavano solo corner (0-4 al 15'). Possesso palla inconsistente (67,2%). Spostando, poche volte, il gioco da Lazzari e Marusic, hanno cucito gioco. Ma l’Udinese ha morso in contropiede. Provedel ha deviato la staffilata di Thauvin al 30'. Unico tiro di Romagnoli al 46' (dopo un corner), salvato da Ehizibue.

LA RIPRESA. E' entrato Patric per Casale, tutti e due hanno sofferto Lucca e Thauvin. Da Patric è nato il lancio che ha regalato a Perez la ripartenza del raddoppio. Thauvin è scappato a Guendouzi. Sei uomini della Lazio in avanti, Romagnoli era salito sul francese a centrocampo. Patric ha stretto su Lucca, Lazzari ha fatto accomodare Thauvin. Provedel ha negato il tris a Brenner. Baroni ha ammassato punte: 4-2-3-1, a tratti 4-2-4. Dentro Isaksen e Dia, poi Tchaouna. L’espulsione di Kamara ha aperto spazi. Udinese con il 5-3-1. Ci hanno provato Vecino (traversa) e Taty. Dopo 103 minuti 13 corner, 65% di possesso, 5 tiri nello specchio, 4 alla rinfusa, 3 punti persi.


Il Messaggero titola: .

Prosegue il quotidiano romano: .

Il Tempo titola: .

Prosegue il quotidiano romano: .

La Gazzetta dello Sport titola: "Lucca stende la Lazio. L’Udinese fa festa. Baroni, brutto stop. Il gioco non si vede. Il bomber e Thauvin regalano il successo ai friulani. I biancocelesti sono imprecisi e confusionari: c’è tanto da lavorare".

Continua la "rosea": Udinese concreta, lucida, sempre sul pezzo. E desiderosa di portare a casa i tre punti. Lazio svagata all’inizio (e in avvio di ripresa), confusionaria per gran parte della gara e poco reattiva. Risultato: i padroni di casa si prendono una vittoria meritata che, in attesa di conferme, li proietta verso una stagione quanto meno diversa da quella (terribile) vissuta nell’ultimo anno. La sconfitta pesa invece come un macigno per la squadra biancoceleste, in costruzione e ancora incompiuta. E, alla luce di quanto visto a Udine, con tanti problemi da risolvere.

Ritmo e lucidità. Bastano pochi istanti e il copione della gara è già chiaro. Runjaic conferma il 3-4–2-1, con l’unica novità - rispetto a Bologna - di Karlstrom al posto di Lovric; Baroni oscilla ancora tra 4-2-3-1 e 4-3-3, anche per lui un solo cambio: Vecino al posto di Rovella. Ma, al di là dei moduli, conta l’atteggiamento. Quello dei padroni di casa è inappuntabile. Squadra corta che pressa alta, esterni che coprono bene le fasce, trequartisti che ripiegano. Dopo tre minuti c’è già una palla-gol (Brenner tira alto), al 5’ i friulani sono in vantaggio. La sblocca Lucca con la specialità di casa: colpo di testa (il cross è di Thauvin). Per confermare il gol serve qualche minuto. All’alba dell’azione l’assistente Garzelli segnala un fuorigioco di Payero (che non c’è) alzando la bandierina. Doveri fa proseguire, e dopo il check del Var, convalida. È un caso di scuola, perché - a differenza del passato - la segnalazione del guardalinee non ferma più il gioco, serve il fischio dell’arbitro.

Lazio assente. Il vantaggio immediato fa volare l’Udinese e deprime la Lazio. La squadra di casa copre bene il campo e concede alla Lazio solo calci d’angolo (alla fine saranno 13). Ed è sempre attenta nei singoli (cosa che non si può dire dei biancocelesti). La dimostrazione è il salvataggio sulla linea di Ehizibue sul colpo di testa di Romagnoli un attimo prima dell’intervallo. L’Udinese corre di più, ma soprattutto non corre a vuoto, come capita spesso alla Lazio. E capisce, in maniera chirurgica, il momento in cui colpire. Accade in avvio di ripresa quando Thauvin (che aveva già avuto una buona opportunità nel primo tempo) si infila per vie centrali, con una difesa laziale imbarazzante nell’occasione, e fredda Provedel una volta arrivato in area. La formazione friulana a quel punto si distende e dà l’impressione di poter dilagare (Provedel salva su Brenner).

Bravi a soffrire. Ma la partita cambia a metà ripresa, quando i padroni di casa restano con l’uomo in meno per l’espulsione di Kamara (doppia ammonizione). La Lazio avrebbe mezzora (recupero compreso) per tentare la rimonta. Ma riesce a segnare (con Isaksen) solo in pieno recupero, quando è troppo tardi. Non lo fa prima perché la reazione è scomposta e confusionaria. Gli innesti di Baroni (che dopo aver sostituito Casale con Patric mette dentro Isaksen, Dia e poi Tchaouna e Hysaj) fanno alzare il baricentro della squadra, ma producono poco. Ed è vana pure la mossa del tecnico di disporre i suoi con il 4-2-4, col doppio centravanti Castellanos-Dia. Anche perché l’Udinese soffre, ma non molla un centimetro. Runjaic è lucido nel centellinare i cambi ed è bravo a pretendere (e ottenere) dai suoi una prestazione diversa da quella fornita nella prima ora di gioco. Da brillante e propositiva, la formazione friulana diventa ermetica e solida. E vince. Meritatamente.



La formazione biancoceleste:

La formazione iniziale biancoceleste in grafica



► Per questa partita il tecnico biancoceleste Marco Baroni ha convocato i seguenti calciatori:

  • Portieri: Provedel, Mandas, Furlanetto;
  • Difensori: Patric, Romagnoli, Casale, Hysaj, Lazzari, Marusic, Tavares;
  • Centrocampisti: Vecino, Rovella, Guendouzi, Cataldi, Castrovilli, Dele-Bashiru;
  • Attaccanti: Pedro, Zaccagni, Castellanos, Noslin, Dia, Tchaouna, Isaksen.
I convocati in grafica






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