Martedì 25 febbraio 2025 - Milano, stadio Giuseppe Meazza - Inter-Lazio 2-0
► Stagione
25 febbraio 2025 – Milano, stadio Giuseppe Meazza - Coppa Italia, Quarti di finale - inizio ore 21.00
INTER: Martinez, Pavard, De Vrij, Bisseck, Darmian (22' Dumfries), Frattesi (84' Barella), Asllani (63' Calhanoglu), Zielinski, Dimarco (63' Bastoni), Taremi, Arnautovic (63' Correa). A disposizione: Calligaris, Taho, Lautaro Martinez, Acerbi, Mkhitaryan, De Pieri, Alexiou, Berenbruch, Topalovic, Cocchi. Allenatore: S. Inzaghi.
LAZIO: Mandas, Lazzari, Gigot, Romagnoli (46' Gila), Pellegrini (61' Nuno Tavares), Rovella, Guendouzi, Isaksen (78' Ibrahimovic), Dia, Zaccagni (61' Pedro), Tchaouna (61' Noslin). A disposizione: Provedel, Furlanetto, Belahyane, Provstgaard, Marusic. Allenatore: Baroni.
Arbitro: Sig. Fabbri (Ravenna) - Assistenti Sigg. Imperiale e Capaldo - Quarto uomo Sig. Pezzuto - V.A.R. Sig. Chiffi - A.V.A.R. Sig. Aureliano.
Marcatori: 39' Arnautovic, 76' Calhanoglu (rig.).
Note: esordio in una competizione ufficiale con la maglia della Lazio per Arijon Ibrahimovic. Ammonito 14' Asllani, 33' Isaksen, 36' Pellegrini, 75' Guendouzi, 76' Gigot, 79' Ibrahimovic, 85' Dumfires. Angoli 3 a 8. Recuperi: 3' p.t., 4' s.t.
Spettatori: 53.333 paganti, presenti un migliaio di tifosi laziali.
► I calciatori convocati per la partita odierna
• Il Corriere dello Sport titola: .
Prosegue il quotidiano sportivo romano: .
• Il Messaggero titola: .
Prosegue il quotidiano romano: .
• Il Tempo titola: “Lazio eliminata”. Prosegue il quotidiano romano: “La squadra di Baroni lascia il primo obiettivo stagionale dopo una buona prova. Inter in semifinale: segnano Arnautovic e Calhanoglu su rigore. Biancocelesti sfortunati e penalizzati dagli episodi”.
La Coppa Italia finisce a San Siro. La Lazio non sfigura, mette in difficoltà l'Inter poi viene colpita al cuore dall'eurogol di Arnautovic. Nella ripresa il rigore di Calhanoglu certifica la semifinale per i padroni di casa contro il Milan e la sconfitta dei biancocelesti che hanno sfiorato più volte la rete e colpito una traversa con Pedro nel finale. Da rivedere la prova di Fabbri che ha seminato la sua direzione con tutte scelte a favore della squadra di Inzaghi. Atteggiamento diverso da parte dei due allenatori: Inzaghi schiera solo Di Marco e Pavard dei titolari gli altri sono tutte seconde linee, tra cui De Vrij, Darmian, Zielinski, Frattesi, Taremi e Arnautovic che farebbero sicurameronte i titolari nella Capitale. I campioni sono in panchina inizialmente, pronti ad entrare se sarà necessario durante la gara. Baroni, invece, fa un turn-over moderato, riposano solo Marusic, Gila e Tavares anche perché ci sono cinque indisponibili (Hysaj, Dele Bashiru, Patric, Vecino e Castellanos). Si rivede Pellegrini in difesa dopo le note vicende, la coppia di mediani è Guendouzi-Rovella, dietro all'attaccante centrale che stavolta è Tchaouna agiscono Isaksen, Dia e Zaccagni.
Si comincia e la Lazio sceglie un 4-4-2 prudente che mette in difficoltà l'Inter. Mezz'ora con cinque angoli per Zaccagni e compagni, un'occasione di Isaksen (deviazione del portiere interista), dominio tattico e tecnico. Poi il danese si prende un cartellino giallo inventato dal solito arbitro Fabbri e la squadra si innervosisce. Alla prima azione offensiva l'Inter passa al 40' con una rete fantastica di Arnautovic che al volo da trenta metri infila l'incolpevole Mandas: 1-0, immeritato per quanto visto fino a quel momento (proteste biancocelesti per una netta trattenuta di Dumfries su Rovella e De Vrij sulla traiettoria del tiro in posizione sospetta). La Lazio reagisce e chiede un rigore per un intervento in ritardo su Pellegrini di Di Marco ma ancora una volta nel dubbio Fabbri sceglie i colori nerazzurri. Si va al riposo con i campioni d'Italia in vantaggio.
Nella ripresa subito Gila al posto di Romagnoli poi, dopo un quarto d'ora con un'altra occasione fallita da Isaksen, Baroni inserisce Tavares, Noslin e Pedro (fuori Pellegrini, Tchaouna e Zaccagni). Inzaghi risponde con Bastoni, Calhanoglu e Correa per cercare il raddoppio. La Lazio ci prova, attacca in massa ma i padroni di casa sono sempre pronti a ripartire in contropiede. Al 75' rigore per l'Inter: fallo di Gigot su Correa (l'arbitro azzecca una delle poche decisioni della sua partita), trasforma Calhanoglu. Nerazzurri in semifinale, niente da fare per la squadra di Baroni che regala l'esordio al giovane Ibrahimovic (subito ammonito). Ora la Lazio è attesa da una nuova trasferta a Milano, stavolta contro i rossoneri domenica sera. Una sfida decisiva in chiave Europa dopo i risultati agrodolci dell'ultimo weekend. Con la frenata Champions di Venezia, la Lazio deve guardarsi le spalle dalle inseguitrici e blindare almeno un posto nella prossima Europa League per non sciupare quanto di buono fatto nella prima parte della stagione. Bisogna rialzarsi in fretta e trovare soluzioni offensive che sembrano svanite con l'infortunio di Castellanos).
• La Gazzetta dello Sport titola: “Sempre Inter”. Continua la "rosea": “Supergol di Arna e Calha su rigore. Lazio al tappeto. La squadra di Inzaghi parte senza 9 titolari, vince 2-0 e si qualifica per la doppia semifinale di aprile contro il Milan”.
L’onnipresenza dell’Inter, l’unica italiana rimasta in corsa per il Triplete: scudetto, Champions, Coppa Italia, più il supplemento nobile del Mondiale per club a giugno. Battuta la Lazio nei quarti della coppa nazionale. Nelle semifinali l’Inter ritroverà il Milan per altri due derby, perché sarà un incrocio con gare di andata e ritorno. Il conto delle sfide stagionali con il Diavolo salirà a cinque e al momento l’Inter è sotto: due sconfitte - una in Serie A e una in Supercoppa a Riad - e il pareggio nel secondo incrocio in campionato. La partita di ieri sera ha detto due cose rilevanti. La prima: Arnautovic ha stappato lo 0-0 con un tiro mancino superlativo, da fuori, e si è confermato il terzo attaccante del mazzo, dietro Lautaro Martinez e Marcus Thuram, ieri tutti e due a riposo. Correa, bravo a procurarsi il rigore del 2-0, lo segue a ruota, quarta punta onorevole. Taremi è stato deludente una volta di più: siamo quasi a marzo, l’iraniano non ha attecchito e per incidenza oggi può considerarsi il quinto nella gerarchia del reparto. La seconda cosa che conta è la prestazione di Josep Martinez, il portiere sostituto di Sommer convalescente per la frattura di un pollice. “L’altro” Martinez ha dissolto ogni perplessità con due deviazioni decisive su Isaksen. Del resto, deve essere arrivato alla Pinetina con la benedizione di Gianluca Spinelli, il preparatore dei portieri nerazzurri, un’autorità in materia. Non buone notizie in vista della grande sfida di sabato a Napoli e degli ottavi di Champions contro il Feyenoord: Darmian si è infortunato quasi subito e pure Frattesi ha chiesto il cambio per un risentimento muscolare. Lo stress, la fatica, le tante presenze nelle gambe cominciano a fare danni e ad accorciare una rosa ottima e abbondante.
Più Lazio, gol Inter. Per gran parte del primo tempo la Lazio è stata più volitiva e propositiva. L’Inter palleggiava, ma non riusciva a pungere, a trovare un corridoio centrale o ad azzeccare un cambio di gioco da fascia a fascia. La Lazio faceva leva sulla vivacità di Isaksen a destra. Il danese ci ha provato varie volte e in un’occasione, su un invito di Dia, ha costretto Josep Martinez a una deviazione importante. Osservato dalla parte dell’Inter, è stato un momento rassicurante: ci si può fidare del “secondo” Martinez, portiere di personalità e uomo aggiunto in costruzione per la bontà dei suoi piedi. La Lazio ha accumulato corner e qualche altra conclusione non irresistibile. L’Inter, nonostante la superiorità al possesso, non ce la faceva a salire e Taremi pareva sempre più un corpo estraneo. L’infortunio di Darmian ha costretto Inzaghi a inserire Dumfries. Poco male, anzi meglio, più peso e volume in spinta, anche se la perdita di Darmian alla vigilia di un ciclo cruciale di partite è una brutta botta.
Quando il vantaggio della Lazio pareva possibile, se non imminente, quando gli algoritmi dicevano che l’Inter aveva lo 0,05 di gol attesi (i celeberrimi expected goals), una possibilità di segnare prossima allo zero, è arrivata la rete dell’Inter. E che rete. Bisseck e Dimarco si sono guadagnati un calcio d’angolo. Arnautovic, toccato duro da Gigot pochi minuti prima, si è tenuto lontano dal mischione dell’area e si è appostato fuori, a circa 25 metri dalla porta. Dimarco ha calciato dalla bandierina, la palla è stata respinta dalla difesa laziale ed è planata su Arnautovic, formidabile nel coordinarsi e nello scaraventare il pallone in rete con un sinistro angolato e bellissimo, e con Mandas immobile sulla linea di porta. Le moviole dicono che nell’azione ci sarebbe stata una trattenuta di Dumfries e che De Vrij sarebbe stato in fuorigioco attivo perché la sua figura avrebbe oscurato la visuale al portiere. Ne prendiamo atto. Il capolavoro però ha fatto impazzire San Siro e conferma le qualità dell’attaccante austriaco, a Milano frenato dall’età, ad aprile compirà 36 anni, e dagli infortuni conseguenti. Arnautovic ha reso molto più di Taremi, che avrebbe dovuto prendere il suo posto nelle gerarchie offensive. Arnautovic ha dimostrato di essere da San Siro, Taremi non ancora e chissà se mai ci riuscirà. Arnautovic è il nuovo bello di notte nelle serate di Coppa: aveva fatto centro contro l’Atletico nella scorsa Champions e contro la Stella Rossa in quella attuale, aveva “timbrato” contro l’Udinese negli ottavi della Coppa Italia in corso.
Cambiamento tattico. Nella ripresa, poco dopo il 60’, Inzaghi ha cambiato sistema di gioco. Un evento, non capita tutti giorni che Inzaghi esca dal guscio del 3-5-2. Ieri sera la “moria” di esterni - mancavano Carlos Augusto e Zalewski, Darmian si è fatto male - lo ha costretto al 4-4-2. Ha tolto di Dimarco e lo ha rimpiazzato con Bastoni, sistematosi a sinistra, come terzino mancino di una linea a quattro: Pavard, De Vrij, Bisseck e appunto Bastoni. Dumfries e Zielinski esterni di centrocampo, Calhanoglu e Frattesi, poi Barella, in mezzo. L’Inter ha trovato il 2-0 grazie a uno spunto di Correa. L’argentino ex laziale è stato abbattuto da Gigot e lo specialista Calhanoglu ha trasformato il rigore della qualificazione. Il 4-4-2 inzaghiano non ha entusiasmato, perché la squadra non è abituata a quest’abito, ma è apprezzabile lo spirito di adattamento. Sabato a Napoli sarà 3-5-2 contro 3-5-2, per il match clou della quasi verità.
► Per questa partita il tecnico biancoceleste Baroni ha convocato i seguenti calciatori:
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