Domenica 9 dicembre 1973 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Roma 2-1
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9 dicembre 1973 - 1.791 - Campionato di Serie A 1973/74 - VIII giornata
LAZIO: F.Pulici, Petrelli, L.Martini, Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, D'Amico (46' Franzoni). A disposizione: 12 Moriggi, 13 Facco. Allenatore: Maestrelli.
ROMA: P.Conti, Negrisolo, Peccenini, Rocca, Santarini, Batistoni, Domenghini, G.Morini, Cappellini, Cordova, Prati (80' Orazi). A disposizione: 12 Ginulfi, 14 Di Bartolomei. Allenatore: Liedholm.
Arbitro: Sig. C.Lo Bello (Siracusa).
Marcatori: 34' Negrisolo, 46' Franzoni, 68' Chinaglia.
Note: giornata parzialmente nuvolosa, temperatura autunnale, terreno buono. Ammoniti al 15' Garlaschelli per proteste; al 27' Rocca e Nanni per reciproche scorrettezze; al 41' Morini per ostruzionismo; Chinaglia e Domenghini a fine partita per atteggiamento provocatorio verso i tifosi avversari. Angoli 8-3 (pt.3-2) per la Lazio. Esordio in serie A per Paolo Franzoni classe 1948. Il pubblico si è recato allo stadio esclusivamente con mezzi pubblici e biciclette, a causa del blocco totale della circolazione imposto dal regime di Austerity promulgato dal governo.
Spettatori: 57.581 di cui 18.315 abbonati per un incasso di £. 147.829.000.
Il clima di austerity non ferma gli oltre 78.000 spettatori per questo derby che si preannuncia infuocato per la sete di rivincita dei giallorossi, sconfitti ben due volte l'anno precedente. Formazioni confermate per entrambe le squadre, con inizio di partita tutto per i romanisti. Il forcing dei giallorossi ottiene i suoi frutti al 34', quando Negrisolo spedisce la palla in rete dopo uno slalom fra difensori biancocelesti, tra il tripudio dei suoi tifosi. La Lazio subisce il colpo, e più volte la Roma fallisce quello del ko. D'Amico, evanescente a causa di un disturbo gastrointestinale, ha una crisi di nervi negli spogliatoi. Maestrelli lo sostituisce con il debuttante Franzoni. E' sarà proprio questa la mossa vincente perché al primo minuto del secondo tempo, al suo esordio in serie A, Franzoni spedisce di testa in rete un cross dalla destra. Lazio-Roma 1-1. La gioia in campo è indescrivibile, Chinaglia si va a piantare sotto la curva sud puntando l'indice, Franzoni è quasi strozzato dall'abbraccio dei compagni che, rivitalizzati dal pareggio, iniziano a macinare gioco costringendo la Roma in difesa. Al 68' su un traversone da sinistra ben calibrato da Re Cecconi, il portiere Conti esce di pugno ma è ostacolato in maniera corretta da Chinaglia che riesce a stoppare la palla e, in torsione innaturale, a spingerla alle spalle del portiere giallorosso. A nulla valgono le vibranti proteste dei giocatori contro l'arbitro Concetto Lo Bello, che vedrà avvalorata la sua decisione in serata, nella moviola di Carlo Sassi alla Domenica Sportiva. L'incontro finisce con i giallorossi in avanti e i biancocelesti a difendere il risultato. Al fischio finale tutta la squadra va a festeggiare Maestrelli e Franzoni. Con questa vittoria la Lazio mantiene il terzo posto in classifica con 11 punti, dietro la Juventus a 12 e il Napoli a 13.
l'Unità titola: "Povero Liedholm! Perso anche il derby. La Roma in vantaggio nel primo tempo alla fine sconfitta all'Olimpico: 2-1. La Lazio rimonta. Poi gran botta di Chinaglia. Il gol di Negrisolo pareggiato dal giovane Franzoni. "Prestazione-boom" del centravanti della nazionale. Brutta prova di Lo Bello. D'Amico uscito per le conseguenze di uno scontro con Morini. Meno spettatori del previsto".
L'articolo così prosegue: La Lazio ha vinto il "derby di andata (97' della serie), quarto successo da quando Maestrelli è alla guida dei biancazzurri, con un gol dell'ex brindisino Franzoni e uno di Chinaglia, dopo aver chiuso il primo tempo in svantaggio per 1-0 (rete di Negrisolo). Sul piano del gioco, tanto biancazzurri che giallorossi, non è che abbiano brillato in maniera particolare, pur fallendo diverse occasioni favorevoli, anche se una valida attenuante sta nel fatto che un "derby" è un incontro tutto particolare, e il nervosismo è a fior di pelle. Ma le brillanti prove di Cagliari e contro il Napoli, non si sono ripetute da parte di alcuni uomini di un fronte e dell'altro. Nella Lazio sono apparsi sotto tono Frustalupi, Martini e Re Cecconi (pur riconoscendogli un buon lavoro di tamponamento a centrocampo, e il merito di aver scoccato il cross che ha permesso a Chinaglia di segnare la rete della vittoria). Bene ha tenuto la difesa, saltata da Negrisolo in occasione del momentaneo vantaggio della Roma (unico tiro in porta nel primo tempo), favorito però da uno stato confusionale di D'Amico che al 24' era stato colpito con una gomitata da Morini. Dopo il gol del giallorosso, il "baby" laziale si è portato verso la panchina, gettandosi tra le braccia del suo allenatore. A tutta prima sembrava che il giocatore non avesse retto allo choc del gol (Negrisolo era il suo diretto avversario), a causa della sua immaturità. Più tardi si è invece appreso che il "baby" lamentava una amnesia retrograda e stato confusionale, tanto che non ricordava neppure di essere stato " saltato" dal romanista e come lo stesso avesse poi segnato (facendo fuori come birilli Martini e Wilson). Comunque il ragazzo è riuscito a raggiungere con i suoi mezzi la sua abitazione e il medico sociale, dott. Ziaco lo visiterà domani, nella speranza che intanto il giocatore si riprenda. Dopo essere stato fuori dal campo per ben 7' D'Amico è poi stato sostituito nella ripresa dal neo-acquisto Franzoni. La mezza punta era un emerito sconosciuto per la maggioranza degli appassionati (salvo coloro che seguono la "Under 23" di Bob Lovati, quando gioca al Flaminio").
Ebbene egli è diventato di colpo il beniamino dei tifosi biancazzurri, quando neppure ad 1' della ripresa ha portato in parità la sua squadra, con un colpo di testa, magistrale per tempismo e precisione, su bella imbeccata di Garlaschelli. E Franzoni ha continuato ad imperversare in area giallorossa, assecondando Chinaglia e impegnando nuovamente Conti al 35'. All'attacco Chinaglia ha fatto vedere i sorci verdi a Batistoni, che non è riuscito a ripetere la bella prova di settembre nel "derby" di Coppa Italia, lasciando troppo spazio al centravanti biancazzurro. Garlaschelli non ha avuto grandi grattacapi con Peccenini, ma l'ala è chiaramente in un periodo involutivo e finisce per fare sempre un dribbling di troppo. Per Pulici poco lavoro, ma sul gol di Negrisolo ci è apparso fuori posizione, anche se è vero che il terzino ha scoccato un tiro di rara intelligenza. Nella Roma assai scarsi ci sono apparsi Rocca, che pare risenta di una certa stanchezza accompagnata ad una buona dose di inesperienza, e che rispetto a settembre, quando vinse tutti i duelli con Nanni, si è trovato a dover competere con lo stesso mediano laziale il quale nel frattempo è cresciuto notevolmente. Morini ha fatto tanto di quella confusione, apparendo anche il più scorretto, e il suo apporto alle manovre dei compagni è stato nullo. Su un buon livello Cordova che ha vinto alla lunga il duello con Frustalupi che nella ripresa non è mai esistito. Domenghini si è dato molto da fare e ha colpito anche un palo a 3' dalla fine. Il rientrante Cappellini ha cercato in ogni maniera di sfondare, di appoggiare a qualche compagno, ma Prati era stato completamente annullato da Petrelli e al 35' della ripresa ha lasciato il posto ad Orazi, a causa di uno stiramento alla coscia destra, segno di una precaria condizione fisica. Al tirar delle somme, c'è da dire che la Lazio ha vinto grazie al Chinaglia in più che si ritrova, perché oggi il centravanti ha fatto vedere chiaramente di essere nella sua stagione "boom" stimolato anche dall'obiettivo Monaco (dovrà vincere la concorrenza di Boninsegna, Anastasi e Bigon).
Il gol della vittoria è scaturito grazie alla sua caparbietà di gettarsi su tutte le palle, pur se è parso che egli abbia commesso un fallo su Conti e che Santarini ci abbia messo lo zampino, ma forse la moviola chiarirà ogni dubbio. Ed ora veniamo all'on. Lo Bello. Il suo arbitraggio, dopo un "riposo" di più di un mese, non è stato all'altezza della sua fama. Al 4' ha sorvolato un "mani" di Nanni in piena area, anche se poi ha compensato l'errore lasciando impunito un intervento duro, in area di rigore, di Batistoni ai danni di Chinaglia. Ha fischiato anche punizioni che non c'erano, insomma non è più quello di una volta. L'austerity e i prezzi troppo alti praticati da Lenzini e compagni, non hanno fatto registrare il tutto esaurito, come noi stessi avevamo preventivato. Infatti gli spettatori, in massima parte laziali, sono stati all'incirca 60.000 e l'incasso assai al di sotto del "tetto" raggiunto in Coppa Italia: quasi 148 milioni rispetto ai 225 di settembre.
In un altro articolo è riportato: "Regolare il gol decisivo per Chinaglia. Le mani: mai usate".
"Una partita sofferta, ma anche una vittoria meritata dice Maestrelli; e a chi fa notare che la Lazio oggi non ha dimostrato quella sicurezza a centrocampo che è la sua caratteristica più pregevole ricambia che: "E' difficile mantenere la calma in un derby, e oggi quasi tutti i giocatori hanno risentito di un certo nervosismo". Sul primo goal della Roma non ti sembra che la difesa abbia commesso delle ingenuità lasciando filtrare Negrisolo? "Negrisolo era il giocatore affidato alla marcatura di D'Amico e in quel momento il ragazzo vagava per il campo intontito da una gomitata ricevuta in precedenza: un brutto colpo che gli ha procurato uno stato di confusione mentale tanto da dover poi abbandonare il terreno" Sulle condizioni di D'Amico abbiamo chiesto notizie al medico sociale dott. Ziaco. "Una gomitata alla mascella — ha spiegato il medico — molto forte, il classico colpo da K.O. che il ragazzo non è riuscito ad assorbire. Abbiamo tentato di scuoterlo con tutti i mezzi comprese le borse di ghiaccio, ma ancora denuncia delle amnesie. Gli passerà tutto nel giro di una giornata o due". In casa giallorossa visi tristi e rammaricati. Soltanto Liedholm mantiene la sua proverbiale calma. Sul goal di Chinaglia c'è stato un momento di esitazione in campo da parte di Lo Bello e del guardalinee: qualcuno afferma che il centravanti biancazzurro ha colpito il pallone con le mani. Chiediamo il parere di Liedholm. "Non ho visto il "mani" ma Conti ha subito una carica ed ha perso così il pallone". Sulla scorrettezza in area in occasione del goal abbiamo sentito anche il diretto interessato: Chinaglia. "Non ho toccato il pallone con le mani — ha detto Long John — né ho caricato il portiere; la moviola dimostrerà quanto affermo".
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