Domenica 22 ottobre 2017 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Cagliari 3-0
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22 ottobre 2017 – Roma, stadio Olimpico - Campionato di Serie A, IX giornata - inizio ore 20.45
LAZIO: Strakosha, Bastos, de Vrij, Radu (70' Luiz Felipe), Marusic (78' Caicedo), Parolo, Leiva (56' Murgia), Milinkovic-Savic, Lulic, Luis Alberto, Immobile. A disposizione: Vargic, Guerrieri, Patric, Mauricio, Di Gennaro, Jordao, Nani. Allenatore: S. Inzaghi.
CAGLIARI: Crosta, Andreolli, Romagna, Pisacane, Dessena (64' Faragò), Ionita, Barella, Joao Pedro, Padoin (76' Miangue), Farias, Sau (58' Pavoletti). A disposizione: Rafael, Daga, Cabras, Capuano, Cigarini, Ceppitelli, Giannetti. Allenatore: Lopez.
Arbitro: Sig. Pairetto (Nichelino - TO) - Assistenti Sigg. Mondin e De Meo - Quarto uomo Sig. Giua - V.A.R. Sig. Pasqua - A.V.A.R. Sig. Balice.
Marcatori: 7' Immobile (rig), 42' Immobile, 49' Bastos.
Note: ammonito al 29' Andreolli, al 30' Leiva, al 51' Dessena, al 72' Farias tutti per gioco scorretto, all'80' Pavoletti per comportamento non regolamentare. Angoli 4-5. Recuperi: 1' p.t., 3' s.t.
Spettatori: 25.000 circa.
► I calciatori convocati per la partita odierna
La Gazzetta dello Sport titola: "Immobile, che spettacolo. La Lazio è da piani altissimi. Ciro segna 2 gol ed è a 17 stagionali, record nei 5 top tornei d’Europa. Tris di Bastos e il nuovo Cagliari di Lopez affonda. Biancocelesti terzi".
Continua la "rosea": La Lazio è immune all’insidia della facilità, Immobile è affamato e spietato come al solito. Così dopo l’ubriacatura di felicità allo Stadium, rinfrescata con il prezioso successo di Europa League a casa Nizza, la squadra di Inzaghi non si distrae. E non si distrae soprattutto il suo centravanti capocannoniere: doppietta alla Juve, altra doppietta per mettere in discesa la gara con il Cagliari. Per Ciro, maglia 17, tredicesimo gol in campionato e diciassettesimo in stagione (record in Europa). Per la Lazio, quarta vittoria di fila, sesta considerando anche le coppe: il secondo posto è a un punto. Delle squadre davanti, è quella di Simone Inzaghi a produrre la vittoria meno complicata, anche perché aveva l’impegno più agevole. La semplicità della sfida al Cagliari appena preso in mano da Diego Lopez nascondeva, appunto, l’insidia della facilità. Dopo un colpaccio come quello a domicilio della Signora, un gruppo meno "formato" avrebbe potuto sottovalutare il posticipo domenicale e l’occasione per Sau dopo nemmeno un minuto dal via avviata da un disimpegno errato di Milinkovic induce subito gli inzaghiani a riaccendere l’attenzione.
Luis Alberto sfiora il vantaggio di testa, Immobile chiude l’uno-due con Parolo e si fa stendere da Crosta (finora aveva giocato solo l’ultima di campionato nella scorsa stagione): nella trappola di Ciro era cascato Buffon, non è un dramma che ci caschi anche il quasi debuttante portierino (19 anni) del Cagliari. Sette minuti e la Lazio è già avanti. Diventano presto 5 di fila le sconfitte dei sardi, passati nel frattempo nelle mani di Diego Lopez. Prima l’attenuante: il nuovo tecnico è arrivato da appena 4 giorni. Poi le accuse: un mezzo suicidio presentarsi alla Lazio con questo atteggiamento. Il Cagliari parte con Joao Pedro trequartista e "marcatore" di Leiva, più due punte. Ma schiaccia immediatamente i due esterni sulla linea difensiva. Così si svuota il centro, dove Barella e Ionita ballano da soli mentre Luis Alberto aumenta il numero dei laziali. Dopo un quarto d’ora, Lopez sposta Joao Pedro mezzo sinistro, ma la mobilità del brasiliano è minima e così si libera Leiva. Il secondo effetto è ancora peggiore, perché consegna totalmente il pallone alla Lazio. Che sa cosa farne. Gira, aggira, sposta da destra a sinistra, arretra Luis Alberto e avanza Milinkovic, e col possesso arriva a portare sempre cinque uomini in area di rigore. Il Cagliari ci si rintana, ma quella è la riserva di caccia di Immobile.
E il raddoppio arriva quasi in chiusura di primo tempo dopo un’interminabile azione di possesso della Lazio, chiuso da un cross di Lulic, sponda di Marusic, tuffo di Immobile. In mezzo, per dovere di cronaca, c’è il possibile pareggio annullato a Farias per un fuorigioco che davvero solo la tecnologia Var riesce a vedere. Ma sarebbe francamente cambiato poco a fronte dell’atteggiamento eccessivamente prudente del Cagliari. In apertura di ripresa, terzo tiro nello specchio e terzo gol laziale, l’undicesimo da piazzato (record in A), perché Luis Alberto, pur non brillando, da fermo disegna alla grande e Bastos piazza la zampata in area. Solo sul 3-0 la Lazio si abbandona all’indolenza, segno che non è una squadra impeccabile ma che con l’applicazione sta ottenendo risultati fenomenali. E anche con un avversario che smette praticamente di giocare per mezzora, il Cagliari, col 58% di possesso nella ripresa, non sfonda: solo una traversa di Farias, il più positivo, e tap-in di Pavoletti – meglio con lui a mettere il fisico davanti – annullato per un fuorigioco stavolta visibile a occhio nudo.
Il Corriere dello Sport titola: "Lazio show. L'Aquila è lassù. All’Olimpico un’altra prova di forza della squadra di Inzaghi che entra in scia delle prime grazie a super Ciro. Un amaro debutto per Diego Lopez: Cagliari piegato da due gol di Immobile (già a quota 13) e dal 3-0 di Bastos".
Prosegue il quotidiano sportivo romano: Sembra Chinaglia perché è leader e trascinatore, non solo il capocannoniere della serie A e di una Lazio da sogno. Sembra Chinaglia perché ieri sera è andato a festeggiare sotto la Curva Sud, intitolata a Maestrelli, tempio del tifo romanista consegnato agli Irriducibili dopo la squalifica della Nord. Il modo migliore per celebrare il rinnovo e dare un altro segnale al campionato. Segna a medie pazzesche, mai tenute da nessun altro attaccante. Un’altra doppietta di Immobile (17 gol stagionali, un’enormità a fine ottobre), il sigillo di Bastos e anche il Cagliari è finito al tappeto. Continua il volo della Lazio. Inzaghi tiene il passo della Juve, è terzo in classifica e il Napoli capolista è distante appena tre punti. Tutto aperto, orizzonti infiniti e la solidità di un gruppo in costante crescita. Quinta sconfitta di fila per il Cagliari, a cui non è bastato il cambio in panchina per spezzare la serie negativa. La reazione, però, s’è vista. Segnali da cogliere e da sfruttare a breve scadenza. Lopez aveva indovinato le mosse, ma è stato condannato anche dall’infortunio di Cragno, non solo dalla classe della Lazio.
Le incertezze del giovanissimo Crosta e il Var hanno pesato in una notte in cui sarebbe servito eliminare il minimo errore. I rossoblù hanno giocato molto bene, forse meglio della stessa Lazio nella prima mezz’ora, e hanno lottato sino al novantesimo. Ci sono qualità e giocatori per raddrizzare una stagione iniziata male, basterà conservare questo spirito. Le idee di Lopez e la predisposizione ad un calcio verticale sono basi su cui lavorare. La Lazio non ha impiegato troppo tempo a passare subito in vantaggio, trascinata dal suo bomber. Immobile è entrato in area per chiudere il triangolo con Parolo, Crosta è uscito a valanga e non ha evitato il contatto. Rigore provocato e trasformato dopo sette minuti. Il Cagliari, però, era in partita. Aggressività feroce sui contrasti, arrivavano primi sulla palla, ribaltando l’azione con verticalizzazioni a velocità folle. Così Lopez è riuscito a creare difficoltà alla difesa laziale, a volte superficiale nel controllo della palla. Errori di misura e disimpegni sbagliati impedivano alla squadra di Inzaghi di distendersi e controllare il gioco come fa di solito. Farias ci aveva provato dopo pochi secondi da fuori e poi è riuscito a segnare al ventesimo, approfittando del tocco di Bastos sul destro di Ionita. Gol concesso da Pairetto e poi annullato dal Var valutando la posizione di fuorigioco. Svolta negativa.
Il Cagliari era sistemato bene, Farias e Sau si scambiavano la marcatura di Leiva, Joao Pedro (inizialmente trequartista) completava la linea mediana con Barella e Ionita. Dietro era quasi linea a cinque, perché Dessena e Padoin restavano quasi sempre bassi. Sino a quando i due esterni hanno avuto la forza di rovesciarsi in avanti, il Cagliari ha dato l’impressione di tenere in bilico il risultato. Alla mezz’ora il ritmo impressionante dei sardi è calato e la Lazio ha cominciato a far girare palla godendo di una qualità superiore. Immobile ha sprecato due occasioni per il raddoppio, ma non si è lasciato sfuggire la terza. Un’azione da applausi in cui la squadra biancoceleste ha fatto girare palla sino a trovare il varco giusto. Dal rinvio lungo di Andreolli al recupero di De Vrij, 12 passaggi di fila per arrivare al gol di Immobile, l’azione è durata 33 secondi senza essere interrotta da un intervento del Cagliari, troppo morbido questa volta: cross lungo di Lulic a sorvolare l’area, colpo di testa di Marusic appostato sul palo più lontano e gol di Ciro in tuffo a volo d’angelo. La Lazio è spietata, gioca con una sicurezza impressionante e in avvio di ripresa, al primo assalto, ha messo al sicuro la partita. Terzo gol firmato in mischia da Bastos sul calcio di punizione tagliatissimo di Luis Alberto. Inzaghi ha tolto prima Leiva (ammonito) e poi Radu, sinora impiegato a tempo pieno. Il Cagliari non s’è arreso, ha continuato a giocare, gol annullato per fuorigioco a Pavoletti dopo la traversa colpita da Farias, alla fine anche una parata di Strakosha. Non c’è stato modo di bucare il muro della Lazio.
Il Messaggero titola: "Lazio, a tre passi dalla vetta. I biancocelesti strapazzano il Cagliari con un mega Immobile e si avvicinano alla capolista Napoli: il sogno può continuare".
Prosegue il quotidiano romano: Tre punti di distacco dal Napoli capolista. La classifica della Lazio autorizza sogni proibiti. Terzo posto, a braccetto con la Juventus, a quota 22. Battuto il Cagliari per 3-0. Sesta vittoria consecutiva tra coppa e campionato. Nessuno ad inizio anno avrebbe pronosticato tanto. I biancocelesti hanno saputo ribaltare statistiche e pregiudizi. Merito di Inzaghi che ha creato un gruppo di ferro dove tutti si sentono titolari. Una banda di ragazzi sorridenti guidati da un Immobile stratosferico e capocannoniere della Serie A: 13 gol in campionato, 18 totali se si contano anche le coppe e la Nazionale. Ma la Lazio è un’orchestra dove ognuno suona il suo strumento creando una sinfonia perfetta. Insieme al Napoli, i biancocelesti sono la squadra che gioca il miglior calcio. Dopo il successo all’Allianz stadium contro la Juve e il bis in Europa League contro il Nizza c’era il timore di un possibile appagamento. Niente da fare. La paura che il Cagliari potesse essere uno scoglio difficile da superare dura lo spazio di 7 minuti. Quelli che la Lazio impiega per lanciare Immobile sempre più in alto nella classifica marcatori. Primo posto solitario.
Il copione è sempre lo stesso: Luis Alberto vede nello spazio Ciro che s’infila tra i difensori rossoblù e viene steso dall’ingenuo portierino Crosta. Il resto racconta di una bordata di destro che buca la rete proprio sotto la curva Sud dove per l’occasione è radunato lo zoccolo duro della tifoseria biancoceleste. La Lazio, poco dopo, avrebbe anche la chance per raddoppiare ma la fallisce. Un brivido al minuto 19 quando il Cagliari segna con Farias ma l’arbitro Pairetto annulla dopo essere ricorso al var (primo episodio all’Olimpico). Fuorigioco. Protestano i giocatori rossoblù secondo cui Bastos, che tocca anche la palla, teneva in gioco l’attaccante. I biancocelesti faticano a trovare spazi perché il Cagliari si chiude tutto nella sua metà campo ed è la Lazio a dover far gioco. I rossoblù provano qualche contropiede senza successo. A fine primo tempo è ancora Immobile a far esplodere i tifosi con un preciso colpo di testa sotto porta. La ripresa s’inizia come il primo tempo. Anzi meglio. Bastos impiega 4 minuti a raccogliere una punizione di Luis Alberto e fare gol con il piattone. Seconda rete stagionale per il difensore angolano, il primo lo aveva fatto contro il Genoa. Ma l’azione del tris laziale nasce da una giocata sublime di Immobile che recupera una palla impossibile, la tiene e si fa far il fallo da cui nasce il terzo gol. Applausi.
I venticinquemila dell’Olimpico scandiscono all’unisono il nome di Ciro, sempre più leader di questa squadra. Il Cagliari ci prova ma la fortuna non è dalla sua. Faris ci riprova ma il suo tiro sbatte sulla parte interna della traversa ed esce, sulla ribattuta Pavoletti è in fuorigioco. Con il risultato ormai acquisito Inzaghi fa ruotare gli uomini per dare respiro a chi ha giocato di più come Radu. Il romeno ha collezionato ben 1046 minuti. Sostituzioni usate da Simone in vista del tour de force che si concluderà il 5 novembre. Resta in panchina Nani, utilizzato giovedì in Europa. Il portoghese deve ancora recuperare la forma migliore. Al di là degli episodi il Cagliari, fermo a quota 6 punti, ha palesato grossi limiti tecnici soprattutto in porta dove il giovane Crosta non ha vissuto una delle sue serate migliori. Il neo tecnico Diego Lopez non è riuscito a dare la giusta scossa. Braccia al cielo per Inzaghi e i suoi ragazzi che salutano i tifosi biancocelesti sempre più ubriachi di Lazio.
Tratte dal Corriere dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara:
Il volo continua. Sei vittorie di fila compresa l’Europa, sette in nove giornate di campionato, terzo posto accanto alla Juve, appena tre punti di distanza dal Napoli e dalla vetta. La Lazio fa sognare, trascinata dai gol di Immobile. Inzaghi lo ha paragonato a Pippo. "Con questi continui gol, mi ricorda mio fratello e ne gli ultimi 15 anni penso sia uno dei cinque più forti che abbiamo avuto in Italia" ha spiegato Simone. "Ciro è bravissimo e generosissimo, avrei voluto toglierlo sul 3-0 per risparmiarlo, ma a Nizza non aveva giocato e c’era la speranza potesse fare il terzo gol. Se le merita queste soddisfazioni. In Europa l’ho messo tre volte in panchina e non è stato un problema. Ciro è un ragazzo intelligente, la sua fortuna è anche il gruppo, si fa ben volere e si fa amare dai suoi compagni". Sono i giorni della famiglia Inzaghi. Simone vola con la Lazio, Pippo ha portato il Venezia in testa al campionato di B. Nessuna gelosia. "E’ un bel momento, forse Pippo sta facendo qualcosa in più, il primo posto con il Venezia è un’impresa, ma è consapevole di essere agli inizi, dovrà continuare. Sabato l’ho visto in tv". Questa Lazio è fantastica. "La Supercoppa con la Juve ci ha dato fiducia, poi è venuto il resto. Onore ai ragazzi. Hanno chiuso una settimana perfetta, vincendo tre partite difficili, di cui due in trasferta con Juve e Nizza. Ora dovremo essere bravi a recuperare energie, ci aspettano Bologna e Benevento fuori casa". La panchina della Lazio è lungha. Inzaghi chiede recuperi, non rinforzi. "Sarei contento se a questa rosa si potessero aggiungere Wallace, Felipe Anderson, un grandissimo giocatore, lo stesso Lukaku che era diventato molto importante: è tornato dal Belgio con uno stiramento".
Orizzonti infiniti per la Lazio, ma Simone non s’è sbilanciato. "Partita dopo partita vedremo, ora è giusto si parli di noi ma testa al Bologna. Li conosciamo, hanno entusiasmo, in casa hanno messo in difficoltà Napoli e Inter. Sarà una partita difficilissima. Le insidie sono dietro l’angolo". La partita con il Cagliari non era iniziata benissimo. "Non era semplice, avevano cambiato allenatore, sapevamo se la sarebbero giocata. Abbiamo concesso una palla prima del rigore di Immobile, nell’intervallo ho detto ai ragazzi di stare tranquilli, ci serviva il terzo per chiuderla. Siamo stati bravi a segnare subito con Bastos, a cui devo fare i complimenti. Tornava da un infortunio e ha giocato molto bene tre partite di fila". Non sbaglia una mossa perché il suo segreto è la semplicità. Inzaghi non inventa niente, segue il calcio. "Ho giocatori di qualità, ero partito per il ritiro con il pensiero di Luis Alberto, pensavo a lui durante le vacanze. E’ una grandissima risorsa, il problema era doverlo mettere". La Lazio è sospesa tra rinnovi e ambizioni. "Per aprire dei cicli bisogna tenere i migliori giocatori. Immobile e Strakosha si sono meritati il rinnovo con le prestazioni. Dopo il Napoli avevamo tre infortuni ma con l’aiuto di tutti stiamo facendo bene, ora dovremo continuare così, tutti vogliono vedere la Lazio in alto. E’ presto guardare la classifica. Scudetto? L’augurio è quello di rimanere nelle posizioni che contano, sino a Natale ci sarà da pedalare".
L’impossibile è possibile, Immobile è inarrestabile, l’incredibile è realizzabile: "Scudetto? Adesso è facile sognare, ma dobbiamo rimanere coi piedi per terra, non dobbiamo montarci la testa. Tutto ciò che viene in più, tanto meglio. La classifica è bella". Di più, vuole sempre di più. E giù altri due gol. Non ne ha mai abbastanza, la butta dentro continuamente, è diventata una regola, sembra un videogioco. Segna e risegna, è impressionante. Ciro Immobile ha l’antico ritmo dei goleador di razza, ma è fatto di muscoli freschi e potenti. Comanda, domina, strapazza difensori e portieri, gioca con una fame micidiale, corre con una progressione straordinaria. Simone Inzaghi ieri l’ha paragonato al fratello Pippo. Ciro ricorda Giorgio Chinaglia per lo spirito da condottiero, per il modo di essere bomber e trascinatore, per i gol potenti, perché quando segna esige il coinvolgimento di compagni e tifosi, per come lotta, perché non si arrende, trascina, travolge. Perché con lui tutto è possibile, tutto si può fare. Cambiano le partite, cambiano gli avversari, cambiano i numeri, lui è lo stesso. Le statistiche dicono che è fuori norma in tutta Europa. Immobile ha aumentato il vantaggio sugli inseguitori, è un capocannoniere in fuga. E’ a quota 13 in A, ha segnato solo Ciro nell’ultimo week-end tra i bomber in vetta alla classifica marcatori. Alle sue spalle c’è Dybala, a -3, è fermo a 10. Ciro Immobile, a fine ottobre, ha già segnato 17 volte con la Lazio, vanta almeno due reti più di ogni altro giocatore nei top 5 campionati europei. E sta facendo volare la Lazio sempre più in alto, oltre i confini: "Gli obiettivi possono cambiare solo se la squadra si monta la testa. Non dobbiamo mollare. Arrivare su è facile, rimanerci no", ha ammonito tutti il condottiero Immobile. E’ una belva affamata, ha portato la Lazio dove non si pensava più potesse arrivare: "Ci godiamo il momento e queste sei vittorie di fila. Stiamo facendo qualcosa di incredibile e di eccezionale, stiamo mettendo tutto l’impegno possibile".
Con questo Immobile tutto è possibile, davvero tutto: "Era molto importante proseguire la striscia di vittorie, siamo arrivati a quota sei. Ringrazio i compagni e il pubblico, è tutto molto bello. Dobbiamo stare attenti sotto il profilo della concentrazione, la qualità c’è, la società ha fatto un gran lavoro. Ci godiamo il momento". Un’altra doppietta, la quinta stagionale. Più la tripletta al Milan. Ciro Immobile ha festeggiato il rinnovo sino al 2022 alla grande: "Non c’è bisogno di ringraziare la società, l’ho già fatto di persona. Sono contento e orgoglioso di indossare questa maglia fino al 2022. La voglia è continuare qui ancora per tanto tempo, mi hanno accontentato". Roma è il suo regno: "Mi è sembrato strano non cambiare casa ad inizio stagione. Io e la mia famiglia siamo davvero felici a Roma, stiamo bene. La società punta su di me, ne sono orgoglioso, ringrazio Lotito e Tare. Voglio restare qui tanto tempo". Al Cagliari ha rifilato il sesto gol in cinque partite, era scritto che avrebbe colpito: "Ci poteva essere qualche distrazione e invece no".
Galleria di immagini sulle reti della gara | ||
► Per questa partita il tecnico biancoceleste Simone Inzaghi ha convocato i seguenti calciatori:
- Portieri: Guerrieri, Strakosha, Vargic;
- Difensori: Bastos, de Vrij, Luiz Felipe, Marusic, Mauricio, Patric, Radu;
- Centrocampisti: Bruno Jordao, Di Gennaro, Leiva, Luis Alberto, Lulic, Milinković Savić, Murgia, Parolo;
- Attaccanti: Caicedo, Immobile, Nani.
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