Domenica 13 aprile 2025 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Roma 1-1
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13 aprile 2025 – Roma, stadio Olimpico - Campionato di Serie A, XXXII giornata - inizio ore 20.45
LAZIO: Mandas, Marusic, Gigot, Romagnoli, L. Pellegrini, Guendouzi, Rovella, Isaksen (73' Pedro), Dele-Bashiru (79' Belahyane), Zaccagni (79' Noslin), Castellanos (73' Dia). A disposizione: Provedel, Furlanetto, Tchaouna, Hysaj, Provstgaard, Basic, Ibrahimovic, Vecino, Lazzari, Gila. Allenatore: Baroni.
ROMA: Svilar, Celik, Mancini, N`Dicka, Saelemaekers (89' Rensch), Konè, Paredes (46' Cristante), Angelino, Soulè (89' El-Shaarawy), Pellegrini (59' Shomurodov), Dovbyk (84' Baldanzi). A disposizione: De Marzi, Gollini, Hummels, Dybala, Nelsson, Gourna-Douath, Salah-Eddine, Pisilli. Allenatore: Ranieri.
Arbitro: Sig. Sozza (Seregno) - Assistenti: Sigg. Perrotti e M. Rossi - Quarto uomo: Sig. Doveri - V.A.R.: Sig. Meraviglia - A.V.A.R.: Sig. Di Paolo.
Marcatori: 47' Romagnoli, 69' Soulè
Note: ammonito 5' Paredes, 30' Zaccagni, 45'+1' Isaksen, 55' Mancini, 63' L. Pellegrini, 88' Rovella. Angoli 10 a 5. Recuperi: 2' p.t., 5' s.t.
Spettatori: 63 mila circa.
► I calciatori convocati per la partita odierna
► Il Corriere dello Sport titola: .
Prosegue il quotidiano sportivo romano:
• Il Messaggero titola: .
Prosegue il quotidiano romano:.
► Il Tempo titola: “Un derby senza sorrisi”. Continua il quotidiano romano: “La stracittadina finisce con un pari che non serve a nessuno. Apre il colpo di testa di Romagnoli, risponde l’eurogol di Soulé. Biancocelesti a tre punti dalla Champions, la Roma insegue”.
Due perle, una per parte e il derby della Capitale si chiude in pareggio. Apre il colpo di testa da attaccante vero di Romagnoli che pur facendo il centrale difensivo questo “numero” ce lo ha da sempre, chiude sempre nella ripresa, l'eurogo! di Soulé che segna la prima rete in una stracittadina della Capitale. Un risultato che non fa feriti ma nemmeno eroi (portieri a parte: bene Mandas, benissimo Svilar) e che blocca le due squadre della Capitale a ridosso della zona Champions. La Lazio che sta due punti più su perde un'occasione per accorciare sul treno che lì davanti corre senza fermarsi, mentre la Roma con questo punticino inizia davvero a pensare che l'unica soluzione per la prossima stagione è l'Europa League. Il resto è stato più o meno un tempo per parte con la Lazio (meglio dei giallorossi nel complesso nell'arco dell'intera gara) che inizia forte, verticalizza di più e soprattutto tira in porta: cosa che la Roma di fatto non fa per un tempo. Tre le occasioni clamorose dei biancocelesti nella prima parte di gara sulle quali è dovuto intervenire Svilar che prima reagisce di istinto al colpo di testa ravvicinato di Romagnoli, poi chiude sul palo Isaksen e infine risponde di nuovo al danese in chiusura di frazione. La Roma invece tiene il pallino, costruisce, fa gioco e possesso, ma si perde negli ultimi metri: il tabellino giallorosso dirà “zero” tiri in porta nei primi 45 minuti.
Succede tutto nella ripresa, apre Romagnoli con uno stacco di testa imperiale che inchioda l'incolpevole Svilar: quarta occasione Lazio che sveglia la Roma. Da qui in avanti è un'altra partita, i giallorossi capiscono che devono cambiare e iniziano a fare la loro gara. Sei minuti e finalmente i giallorossi fanno sul serio e accumulano tre occasioni a stretto giro. Prima Mandas replica al collega giallorosso sul colpo di testa di Mancini, poi Celik sbaglia da due passi: collo pieno che fa da prologo al pareggio. Soulé da distanza siderale fa un gol spettacolare che rimette in piedi la Roma e fa decollare i tifosi della sua sponda del Tevere. Finita? Macchè, da qui in avanti di diventa una partita vera, si alza il livello dello scontro, sale la tensione e l'arbitro deve stare con gli occhi aperti per non far degenerare la sfida.
La Lazio ci riprova un paio di volte, la Roma risponde e Soulé tenta il colpaccio a due passi dal corner offensivo. Ma resta tutto così e i tre fischi portano in dono un solo punto alle due squadre. Il bilancio complessivo, per quello che pie) valere, forse pende più dalla parte dalla squadra di Baroni scesa in campo per rimettere in pari i conti dopo il ko dell'andata. La Roma paga un tempo regalato e si salva solo perché i biancocelesti non sono riusciti a chiuderla nel momento cruciale della serata: Ranieri lascia comunque da imbattuto nei derby capitolini. Cambiano ma di poco le prospettive Champions per la Lazio che ora si ritrova a tre punti dalla Champions con sei partite ancora da giocare: non pochi, ma tutto è ancora possibile. E poi giovedì c'è il ritorno di Europa League per cercare di ribaltare all'Olimpico i norvegesi del Bodo: si può fare. Dall'altra parte la Roma limita di danni ma resta dietro due punti e che ha davanti sei squadre: difficile pensare positivo a questo punto della stagione calendario alla mano. Ma il “non è finita fino alla fine” vale per tutti... Roma compresa.
► La Gazzetta dello Sport titola: “Lazio e Roma, il pari serve a poco”. Continua la “rosea”: “Apre Romagnoli poi perla di Soulé. Champions lontana. Giallorossi passivi nella prima parte, biancocelesti in risalita dopo il ko di Bodo”.
Il pareggio aiuta i tifosi timorosi, quelli che non vorrebbero mai giocare il derby perché lo si può perdere. Il punticino annulla la paura del giorno dopo, ma uscendo dai confini delle passioni cittadine e tralasciando che l’unica cosa che conta è “finire davanti a loro”, questo pareggio è una frenatina di cui Lazio e Roma non possono essere contente, visti anche altri risultati in zona coppe, tipo la sconfitta del Bologna e il pareggio della Fiorentina. Le due romane avevano la possibilità di piantare tre punti pesanti nella volata per l’Europa, invece si piegano al movimento minimo. La Lazio resta davanti ai giallorossi, ma non si schioda dal sesto posto: esce più amareggiata, perché è superiore come occasioni e il portiere Svilar è il migliore in campo. Al 91’ Noslin ha l’opportunità per restare scolpito in eterno nella storia laziale, come se fosse un monumento di questa imperdibile città: ma cicca la deviazione da due passi e finisce per forza 1-1.
I motivi. Claudio Ranieri in panchina aveva vinto cinque derby su cinque e da quello dell’andata, affrontato con 15 punti di ritardo, ha costruito la sua rimonta che fa profumare di coppe l’attuale classifica. La Roma non perde dal 15 dicembre, poi 11 vittorie e cinque pareggi. Ma fa troppo poco per aggiudicarsi questo duello. E’ troppo passiva nella prima parte, reattiva al punto giusto dopo aver subito lo svantaggio, anche bella ed elegante nella rete di Soulé, al primo squillo della serata, ma decisivo. Sfrutta le debolezza laziale nel governare il match dopo l’1-0, ma poi non spinge a fondo. Tra le due squadre, sembra la Roma quella che è tornata venerdì all’alba dalla Norvegia dopo la coppa non la Lazio, che parte con 5 titolari diversi.
Le mosse. All’andata il derby durò 18 minuti, chiuso in anticipo dal doppio vantaggio della Roma. Stavolta manca Dybala, che è in panchina a far gruppo pur se è indisponibile, e la lezione di gennaio non viene ripetuta. La Roma è molto orizzontale e lenta, non coglie impreparata la Lazio e il cambio di sistema non aiuta. Perché Ranieri abbandona il 3-4-2-1 per sistemarsi sulle identiche orme del laziali. Dunque 4-2-3-1, con Saelemaekers a sinistra, Soulé alto a destra per rientrare sul mancino e Lorenzo Pellegrini trequartista centrale per infastidire Guendouzi e Rovella, cercare di mettersi alle loro spalle nelle verticalizzazioni che però sono rare e imprecise. La Roma nel primo tempo non ha chance che facciano sobbalzare, quelle appartengono alla Lazio. Svilar è fenomenale su colpo di testa di Romagnoli e su un tentativo di Isaksen che ipnotizza con le giravolte Angelino, spesso costretto al fallo. Perché se il piano di Ranieri prevede la doppia copertura sui lati, e la Roma difende a 4-4-2, l’aiuto di Saelemaekers ad Angelino non è determinante. La Lazio riesce ad avanzare più sul fianco destro, ma in generale lo spettacolo non è eccellente per il troppo nervosismo (sei ammoniti), le troppe pause: a ogni fallo sono proteste e lunghe sedute a terra dei giocatori.
Gli acuti. La Roma non può sperare sempre in Svilar: appena dopo l’intervallo ancora Romagnoli, il difensore-attaccante (4 gol nell’ultimo mese e mezzo) colpisce senza possibilità di miracolo altrui, sempre su punizione laterale che la Roma dimostra di patire troppo. Serviva lo svantaggio per fare ridestare i giallorossi, che cominciano a essere più diretti. Mandas imita però Svilar nel togliere dalla porta un colpo di testa di Mancini, poi Ranieri leva Pellegrini per Shomurodov: doppio centravanti e spazio più libero sulla trequarti centrale. L’accorgimento porta al pari, perché in quella zona aperta si butta Soulè, arrivando dal lato, e il suo sinistro perfetto finisce sotto la traversa e in porta: quarto centro per l’argentino. Le altre opportunità della Lazio diventano solo gloria per Svilar, il derby numero 185 consola solo i tifosi timorosi.
► Per questa partita il tecnico biancoceleste Marco Baroni ha convocato i seguenti calciatori:
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