Martedì 9 gennaio 1900: la fondazione della Società Podistica Lazio

Da LazioWiki.

Luigi Bigiarelli in una foto di fine '800
Un ritaglio de "Il Messaggero" del dicembre 1899 evidenzia gli allenamenti di diversi futuri Fondatori della Società Podistica Lazio
Veduta del Colosseo nel 1900
La notizia riportata dal Messaggero
Lo Statuto della Società Podistica Lazio approvato il 13 gennaio 1900 dall'Assemblea dei Soci
Una Domenica del Corriere dei primi del 1900
L'estratto del registro dei navigli che riporta la scheda tecnica del vapore "Lazio"
Dal Giornale Lazio del 22 febbraio 1922. Nel suo discorso di commiato Fortunato Ballerini spiega il motivo per cui la società si chiamò Lazio
La Gazzetta dello Sport del 12 gennaio 1900 riporta la notizia della nascita della S.P. Lazio
L'articolo di giornale, tratto da "La bicicletta" in edicola il 18 gennaio 1900, che riporta la notizia sulla costituzione ufficiale della S.P. Lazio
"Il Messaggero" del 15 gennaio 1900 dà notizia della prima attività sportiva della neo nata S.P. Lazio
La prima gara di podismo che vide all'opera la Lazio fu effettuata a Roma l'11 marzo 1900.
Il nostro Lefevre giunse terzo e la gara a squadre fu vinta dalla Lazio che si aggiudicò la Coppa del Re
11 marzo 1900. In occasione dell'inaugurazione del monumento a Carlo Alberto la Lazio partecipa alla sua prima gara ufficiale e vince la prova a squadre
Da uno studio astronomico, LazioWiki ha scoperto che, il 9 gennaio 1900, a mezzogiorno brillava più alta di tutte, la Costellazione dell'Aquila

Stagione

La genesi nel 1898[modifica | modifica sorgente]

Egregiamente raccontata da Mario Pennacchia nel suo libro "Storia della Lazio" edito nel 1969, è molto probabile che la storia della Società Podistica Lazio non inizi il 9 gennaio 1900, ma sia da retrodatare di almeno due anni. Da fonti giornalistiche si apprende che già dal 1898 alcuni futuri cofondatori della società biancoceleste, Luigi Bigiarelli, suo fratello Giacomo Bigiarelli, Alberto Mesones e Galileo Massa, partecipavano a gare di nuoto e podismo sotto i colori dell'"Associazione della Gioventù cristiana", un movimento liberale evangelico, anticlericale e con venature massoniche.
Infatti, la creazione di una società ex-novo, la ricerca di una sede sociale e la raccolta di fondi per il mantenimento della stessa, all'inizio del XX secolo non erano un'impresa facile e i ragazzi che la fondarono, per la maggior parte studenti, non erano certo così ricchi se non di animo e di spirito sportivo che in quegli anni aveva cominciato a diffondersi fra i coetanei.
Nel 1896 si erano svolti ad Atene i primi Giochi Olimpici dell'era moderna che avevano portato a gareggiare, nella patria di Aristotele, atleti di ogni parte del mondo arrivati con ogni mezzo e dopo viaggi avventurosi. A Roma l'anno 1900 era iniziato con l'apertura della Porta Santa. Papa Leone XIII, pur rinchiuso in Vaticano, aveva indetto l'Anno Santo che portò nella Capitale migliaia di pellegrini.
Sul trono del Regno d'Italia vi era Umberto I di Savoia ed il primo ministro era Luigi Pelloux. Roma era Capitale d'Italia da meno di 30 anni e da poco i confini dell'Urbe avevano superato le mura storiche con nuove costruzioni sulla Nomentana (oggi quartiere Pinciano), sulla Salaria, a piazzale Flaminio e a piazza Mazzini dove, al di là del Tevere, si estendeva una zona pianeggiante ed incolta chiamata Piazza d'Armi in quanto ci si addestravano le truppe del Regio Esercito di guarnigione a Roma. La città contava oltre 450 mila abitanti, il doppio rispetto alla popolazione presente prima dell'unificazione allo Stato Italiano, ed il Sindaco era Prospero Colonna eletto nel dicembre del 1899. I pastori portavano le loro greggi al pascolo passando per i quartieri della Capitale, segno evidente di una città ancora molto rurale e lontana dai modi di vita delle altre capitali europee. Alcune società di ginnastica e podistica si erano già affacciate nella Capitale e si organizzavano sempre più spesso gare di corsa e ludi sportivi specialmente in occasioni di feste e ricorrenze.


I soci Fondatori[modifica | modifica sorgente]

I 9 ragazzi che parteciparono alla fondazione della Società Podistica furono: Giacomo Bigiarelli, Odoacre Aloisi, Arturo Balestrieri, Alceste Grifoni, Giulio Lefevre, Galileo Massa, Alberto Mesones, Enrico Venier capeggiati dal sottufficiale dei Bersaglieri Luigi Bigiarelli. Fu proprio quest'ultimo a lanciare l'idea di creare una Società di Podistica per gareggiare nelle gare probabilmente perché, negli altri sodalizi, era difficile entrarvi senza pagare un quota associativa onerosa e proibitiva per le tasche dei baldi giovanotti.


La Fondazione secondo il libro di Mario Pennacchia[modifica | modifica sorgente]

Nel 1969 fu edita la prima "Storia della Lazio" scritta dal giornalista Mario Pennacchia che ebbe modo di intervistare molti personaggi, allora ancora in vita, come Sante Ancherani e Olindo Bitetti che raccontarono molti episodi inediti dei primi dieci anni di vita della Società. Seppur apparentemente romanzato, il racconto del Pennacchia indicato nel suo libro non si dovrebbe discostare di molto dai fatti realmente accaduti riguardo la storia della fondazione della Lazio. Egli racconta infatti che Luigi Bigiarelli ed i suoi inseparabili amici erano gente che amava lo sport in generale e la corsa, ma i circoli che c'erano a Roma, per lo più tutti a ridosso del Tevere, erano ad uso esclusivo chi della borghesia, chi della nobiltà nera o chi della nobiltà bianca.
Insomma erano divisi in caste dove entrare era impossibile. L'unico ritrovo accessibile era il barcone del "Pippa Nera" sotto ponte Margherita dove si divertiva il cosiddetto "popolino" facendo, d'estate, gare di nuoto sul Tevere interrotte il più delle volte dal passaggio dei "Remi" dei circoli più prestigiosi che mal tolleravano quelle "canaglie". Poi in autunno ed in inverno c'era l'apatia e la noia perché nessuno faceva o organizzava nulla. Nei mesi freddi i nove giovanotti s'incontravano in una panchina di Piazza della Libertà, ultimo baluardo prima della campagna, dove nacque l'idea di crearsi da soli una società per gareggiare nelle gare podistiche di primavera.
Secondo Pennacchia il nome "Lazio"* fu scelto perché alcuni sodalizi avevano già usato il nome della città e perché i nove volevano indicare qualcosa di più grande dell'Urbe. I colori, ancora secondo Pennacchia, furono mutuati dalla bandiera greca, patria delle Olimpiadi, e cioè il Bianco ed il Celeste. Grecia che a sua volta li aveva ripresi da quelli della Baviera su decisione di re Otto di Grecia a metà degli anni '50 dell'800. Vedremo come tali ipotesi non trovino d'accordo altri studiosi. La sede in Via Valadier 21 fu scelta in seguito perché al momento non c'era liquidità disponibile per pagare l'affitto. Mario Pennacchia racconta che il tutto avvenne tra una gara di "tiro al lampione" e scommesse (una porzione di polenta) pagate e mangiate da tutti. Cose semplici di ragazzi pieni di vita e con il furore agonistico dentro.
Da notare che sin dal 1898 un vapore in servizio sul Tevere aveva il nome di "Lazio". Potrebbe essere che questo battello, navigando regolarmente sul fiume, abbia in qualche maniera ispirato la scelta dei 9 o 15 Fondatori che sulle sue acque e sulle sue rive nuotavano e correvano.
La notizia dell'esistenza di un vapore che navigava nel Tevere e che aveva il nome di Lazio è stata acquisita da LazioWiki nel giugno 2014 ed è tratta dall'Illustrazione Italiana.L'8 novembre 2019 LazioWiki ha reperito la scheda del vapore presente sul registro dei navigli e l'ha pubblicata per prima. L'imbarcazione, lunga circa 36 metri, fu costruita a Stettino in Germania nel 1898. Subito fu acquisita da armatori romani che la destinarono al trasporto di passeggeri sul Tevere e la chiamarono Lazio. Può essere quindi il caso ad aver fatto scegliere ai fondatori il nome della costituenda Società. Nel 1916 il natante era ancora in servizio.


Le altre versioni[modifica | modifica sorgente]

Altre versioni più recenti modificano quello che è la storia della nascita della Lazio. Il libro del giornalista Sergio Barbero, "Il lungo volo dell'Aquila", edito nel 1999, racconta che i nove fondatori si incontravano sempre al "Pippa Nera" dove nasce l'idea e che dopo la fondazione divenne troppo piccolo per ospitare tutti coloro che volevano iscriversi alla podistica. Sicuramente quel barcone fu uno dei centri nevralgici per la nascita e lo sviluppo della nuova Società, ma è anche vero che era difficile fare del podismo lungo il Tevere, specie nei mesi freddi quando le inondazioni, malgrado i muraglioni voluti da Garibaldi, allagavano i tratturi lungargine per esondare da qualche parte. Tenendo presente che Ponte Regina Margherita era l'ultimo ponte dell'estrema periferia di allora e che nella riva destra si estendeva un lungo parco incolto come Piazza d'Armi, è improbabile che Bigiarelli e soci rimanessero al "Pippa Nera" andando bensì ad allenarsi fra quei campi sterminati tutti a loro disposizione. La scelta dei colori viene posta in dubbio dallo storico Marco Impiglia. Egli ritiene, secondo LazioWiki a ragione, che i colori furono scelti nel 1904 in occasione dell'incontro di calcio con la Virtus e che fosse lontano dai soci ogni riferimento relativo all'ideale olimpico e il conseguente legame con i colori della bandiera greca, stante l'assoluta assenza di eco che questa manifestazione ebbe in Italia e dalla oggettiva constatazione che in nessun giornale sino all'avvento di Fortunato Ballerini alla presidenza, i laziali fossero indicati come "biancocelesti" o che la società fosse identificata con tali colori. Nelle fotografie del tempo gli atleti vestono maglie bianche con cucito sul davanti il nome "Lazio". Anche il simbolo dell'aquila entra in uso con Fortunato Ballerini e appare per la prima volta nella primavera del 1905.


Il discorso di commiato del presidente Fortunato Ballerini[modifica | modifica sorgente]

Il 22 febbraio 1922, sul Giornale Lazio appare il discorso di commiato del presidente Fortunato Ballerini. Nel rievocare le vicende dei suoi 18 anni di reggenza, il grande presidente dopo aver parlato della gara per l'inaugurazione al monumento di Carlo Alberto in cui i Laziali vinsero la Medaglia d' Oro del Re a squadre, successivamente egli così scrive: '" Il brillante risultato ottenuto da quel gruppo incoraggiò il Bigiarelli ad organizzarlo in Società che prese il titolo di <<Podistica Lazio>> forse come auspicio a conoscerne il territorio in tutta la sua ampiezza geografica, panoramica e storica come le glorie del passato richiedono."' E' molto probabile che, come riporta Fortunato Ballerini, sia stato proprio Luigi Bigiarelli l'ideatore non solo del sodalizio ma anche del nome, con una visione di società in cui lo sport moderno e la cultura confluissero intensamente. Ad avvalorare la tesi di questa missione escursionistica ed archeologica della SPL combinata alla pratica del nuoto e del podismo , sin dagli albori, sono sicuramente le gite archeopodistiche del 1901 che furono organizzate dai padri della romanistica Francesco Sabatini e Nino Ilari con la presenza di Luigi Bigiarelli e di un altro padre della romanistica il poeta Zanazzo. Inoltre nel 1948 Olindo Bitetti, pubblica nella rubrica "Ciarle Sportive" (trovate il testo completo nella pubblicazione di LazioWiki "Lectio Facilior") per la prima volta il Diario di Luigi Bigiarelli, scrivendo nelle note finali che il 21 aprile (1900) "moriva la Liberi Nantes e nasceva la Società Podistica Lazio"", a rafforzare la tesi che in seguito alla fondazione datata 9 gennaio 1900, e ad una prima organizzazione avvenuta il 13 gennaio, il sodalizio ebbe una struttura definitiva solo dopo il "Giro del Giubileo", coincidente con l'inaugurazione del monumento a Carlo Alberto, citato proprio da Fortunato Ballerini nel suo Discorso di Commiato, e vinto a squadra in data 11 marzo 1900, intorno al 21 aprile 1900

Il mistero dell'articolo de "Il Messaggero"[modifica | modifica sorgente]

Il 10 gennaio 1900 il quotidiano Il Messaggero pubblica un trafiletto dove annuncia la nascita della Lazio. Ma chi ha avvisato la redazione di questo evento? E perché un giornale, che aveva già 22 anni di attività ed era diventato uno dei più importanti quotidiani italiani, aveva preso in considerazione la nascita di questa Società? All'epoca il giornale usciva con 4 pagine e raramente arrivava a 6. Le notizie, pur tenendo presente le difficoltà di comunicazione dell'epoca, non mancavano di certo viste le crisi di governo o l'elezione del nuovo sindaco fino al primo incidente automobilistico nella capitale avvenuto il 31 dicembre 1899 che aveva suscitato scalpore e scandalo. Possibile quindi che la nascita della Lazio e la sua successiva comunicazione a mezzo stampa, sia avvenuta per opera magari di un genitore dei nove ragazzi che aveva conoscenze nella redazione o, molto più probabilmente, con una pianificazione diversa dai racconti ufficiali e molto più studiata da quello che ci hanno tramandato. Sicuramente non lo sapremo mai in quanto tutti i protagonisti di allora sono morti da anni e sulla nascita della Lazio molte cose non sono mai venute fuori o casomai solo parzialmente. Ciò che invece è sicura è la condizione del tempo meteorologico a Roma il 9 gennaio 1900: giornata nuvolosa con cielo coperto per 3/4 (alle ore 8,00), temperatura massima di 13,1 gradi e minima di 5,6 gradi.


118 anni dopo.... Colpo Di Scena! Erano 15 e non 9[modifica | modifica sorgente]

L’ultima scoperta dei ricercatori di LazioWiki, è che il 13 gennaio di quell'inizio secolo a riunirsi nella sede della appena costituita società sportiva, in via degli Osti, furono in quindici, sei in più dei nove riconosciuti "fondatori", quelli della famosa panchina di Piazza della Libertà, per intenderci. Il numero lo riporta espressamente l’esauriente trafiletto de "La bicicletta", uno dei primi giornali sportivi dell’epoca, nel numero in edicola il 18 gennaio 1900, ovvero cinque giorni più tardi. L’articolo, ritrovato appunto da LazioWiki, racconta di questa prima assemblea di soci che definì le mansioni del Consiglio Direttivo senza però procedere ancora all'elezione dell’Ufficio di Presidenza per "delicato riguardo verso i numerosi nuovi soci in vista". In soldoni, vuol dire che la neonata società aveva subito conquistato la piazza e tanti giovani atleti erano pronti a unirsi ai fondatori.
Se ne deduce che i sei che entrarono subito (e che – non si può escludere – forse erano già presenti il giorno della fondazione almeno come testimoni) costituirono l’avanguardia dei tanti "pionieri" che andarono a rinsaldare in breve tempo i ranghi della Podistica. LazioWiki li aveva già individuati con quasi assoluta certezza e in questo trafiletto ne ha trovato una prima conferma: con Guido Annibaldi, nominato appunto segretario economo, dovrebbero esserci stati Olindo Bitetti, Tito Masini, Giuseppe Valle, Tullio Mestorino e Raffaello Mazzolani.
La scoperta dell'articolo; ovvero si è trovata, finalmente, traccia scritta di ciò che si era sospettato e saputo quasi da sempre, cambia profondamente la storia dell'atto di fondazione.
Chi era Viator? Forse Balestrieri abile di penna come nello sport, o magari un giovanissimo apprendista cronista che rispondeva al nome del lazialissimo "Zi" Vittorio Spositi? Al momento non lo sappiamo, ma ci arriveremo. Mestorino, Valle, Masini, in vita reclamarono sempre il fatto che anche loro erano fra i fondatori. Bitetti non lo ammise mai, ma c'era, Annibaldi è scritto nell'articolo. Un dubbio potrebbe arrivare da Mazzolani, ma solo un dubbio che in futuro potremo sfatare. Una cosa è certa, dal giugno 2018, centodiciotto anni e mezzo dopo, un altro sipario si è alzato sulla nostra bellissima storia.

Di seguito riportiamo per i nostri lettori la trascrizione integrale dell'articolo sopra citato:

"Società Podistica "Lazio"
Roma 14 gennaio (Viator) - Iersera ebbe luogo la costituzione ufficiale della Società Podistica Lazio per la quale lo sport romano viene felicemente accresciuto d'una delle più popolari e simpatiche sue manifestazioni. Convenuti alla sede provvisoria in via degli Osti, i soci fondatori in numero di 15 discussero ed approvarono lo statuto, in attuazione del quale si passò, seduta stante, alla nomina del consiglio direttivo. Per delicato riguardo verso i numerosi nuovi soci in vista, i fondatori decisero di soprassedere e rimandare alla prossima assemblea l'elezioni dell'ufficio di presidenza, nominando a piena maggioranza i signori Luigi Bigiarelli direttore sportivo, Guido Annibaldi segretario-economo, tenente Arturo Balestrieri e Galileo Massa consiglieri, Giacomo Bigiarelli e Alberto Mesones ispettori sportivi . La nuova società, appena nata, volle subito affermarsi nello sport, indicendo una prima marcia sociale che ebbe luogo questa mattina ed alla quale parteciparono i consoci Odoacre Aloisi, Guido Annibaldi, Giacomo Bigiarelli, Luigi Bigiarelli, Alceste Grifoni, Galileo Massa, Alberto Mesones e Enrico Venier. Ad ore 8 ant. gli otto ginnasti partirono da Piazza del Popolo e presa la via Salaria raggiunsero Castel Giubileo, da dove per la Via Flaminia fecero ritorno, arrivando al punto di partenza ad ore 10.30 ant. Furono così 22 chilometri percorsi con una velocità di circa 9 all'ora, dovendosi tenere conto, per un più esatto apprezzamento, che i ginnasti ebbero forte vento contrario per circa metà del percorso, e che buona parte, se non tutta la strada, era imbrecciata di fresco.


La prima sede e le prime attività podistiche[modifica | modifica sorgente]

La prima gara ufficiale, organizzata in occasione dell'inaugurazione del monumento a Carlo Alberto, a cui partecipano podisti della Lazio opposti ad avversari di altre società, avviene l'11 marzo dello stesso anno: è il giro di Castel Giubileo. E' una gara di corsa sui 20 chilometri che parte da Porta Pia per finire a Porta del Popolo. I vincitori sono due torinesi, Gila e Cerutti ambedue tipografi, ma i laziali si piazzano al 3° posto con Lefevre, al 4° con Golini, al 5° con Arnaldo Mancini al 9° con Venier, al 10° con Massa e al 14° con Mesones. Vincono pertanto la medaglia d'oro per la categoria a squadre. E' il primo trofeo vinto dalla podistica. In realtà, però, la prima gara che vede impegnati i nove Fondatori è quella di marcia del 14 gennaio 1900 che tuttavia vede alla partenza solo atleti biancocelesti. Alcune settimane dopo e con enormi sacrifici economici, viene inaugurata la prima sede in Via Valadier (oggi n. 21) dove, al pianterreno, vengono allestiti una palestra, uno spogliatoio e una stanza di rappresentanza. Intanto, con il passare degli anni, nascono i primi contrasti tra alcuni soci e Bigiarelli che aveva nel frattempo rifiutato la presidenza della Società. Sarà poi costretto a lasciare la Lazio per motivi di lavoro e a emigrare in Belgio assieme al fratello Giacomo.


Questo è un ritaglio autografo di Achille Santoni riguardanti alcune prove di nuoto svoltesi nella mattina del 9 gennaio 1900 nel Tevere. Nessun nuotatore appartiene alla S.P. Lazio che sarà ufficializzata poche ore dopo. Vi è anche una puntuale rilevazione delle condizioni del tempo e della temperatura dell'aria e dell'acqua. Achille Santoni fu il creatore della Rari Nantes di Roma il 17 settembre 1891


Questo diploma, concesso dalla Società Podistica Lazio ad un atleta della Ginnastica Roma nel giugno 1900, è firmato a sinistra dal maestro Cesare Tifi della Ginnastica Roma quale presidente di Giuria, al centro da Luigi Bigiarelli che firma "per il Presidente" confermando che non volle mai essere il Presidente della Società da lui fondata per motivi di parietarietà con gli altri soci, e a destra dal primo Segretario della Società, Guido Sinibaldi

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