Venier Enrico

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Enrico Venier

Socio fondatore. Nuotatore e podista. Nato a Roma il 23 luglio 1882 in Piazza Agonale n. 68, muore nella Capitale il 3 agosto 1934.

Figlio di Eugenio, famoso scenografo e allestitore di opere liriche e teatrali nonché progettista del Teatro Alhambra di Lungotevere dei Mellini che sarà distrutto da un incendio nel 1902, e Fosca Chili. Suo nonno Pietro fu anch'egli celebre scenografo e costruttore di macchine teatrali. Nel 1890 Enrico si traferì con la sua famiglia in Piazza della Libertà n. 10, interno 9, e per lui fu spontaneo legarsi agli atleti con cui fondò la S.P. Lazio. Nel 1901, come pallanuotista, vince il 1° Campionato italiano di questa disciplina sportiva con i colori della Rari Nantes. Il 15 ottobre 1900, insieme ad altri nuotatori, riceve il diploma di "Pioniere del nuoto" grazie ad un'impresa natatoria compiuta in condizioni estreme. Già nel 1900 giocava a pallanuoto nel laghetto di Villa Borghese. Partecipò con successo alla marcia ufficiale dell'Audax di Km 75 del 23 aprile 1900. Il Fondatore Enrico Venier era benestante di famiglia e ciò gli permise di non lavorare per diversi anni. Nell'atto di morte risulta di professione impiegato. Uomo di vasta cultura, di vivo intelletto e di bell'aspetto, amava recitare, essendo sempre vissuto in un contesto teatrale, come attore. Da notare che lo stemma degli Aerostieri, corpo in cui Venier aveva svolto il servizio militare, era un'aquila.



Tratto dal libro di LazioWiki: Dal Tevere al Piave 1915 - 1918 gli atleti della Lazio nella grande guerra (Tutti i diritti riservati): In ultimo Enrico Venier, anch’egli della classe 1882. Il suo ruolino militare recita: statura: m. 1,58. Colorito: bruno. Capelli: neri lisci. Occhi: castani. Professione: possidente. Sa leggere e scrivere. N° 1152 d’estrazione di leva 1882. Servizio negli Aerostieri. Fu un ottimo nuotatore. (...) Il 29 giugno 1916 fu richiamato in servizio per la durata del conflitto per essere inviato nel battaglione degli aerostieri presso il distaccamento di Roma al Forte Tiburtino, poi in zona di guerra. Risulta posto in licenza illimitata il 28 dicembre 1918 e quindi collocato in congedo il 16 agosto dell’anno seguente.





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