Domenica 8 dicembre 1929 - Roma, stadio Rondinella - Lazio-Roma 0-1
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8 dicembre 1929 - Campionato di Serie A - IX giornata - inizio ore 14.30.
LAZIO: Sclavi, Saraceni II, Bottacini, Pardini, Furlani, Caimmi, Ziroli, Spivach, Pastore, Malatesta, Sbrana. All. Piselli.
ROMA: Ballante, Barzan, De Micheli, Ferraris IV, Degni, Carpi, Benatti, Delle Vedove, Volk, Corsenini, Chini Ludueña. All. Burgess.
Arbitro: sig. Carraro di Padova.
Marcatori: 73' Volk.
Note: cielo coperto. Freddo. Terreno discreto. Al 30' del primo tempo annullato un goal a Ziroli.
Spettatori: 15.000 circa
E' in un rigido pomeriggio di dicembre del 1929 che viene disputato il primo e storico derby fra le squadre della Capitale. Un incontro tanto atteso, ma carico di tensioni e dissidi fra le due tifoserie. A pochi giorni dal suo svolgimento, infatti, le autorità di polizia ipotizzano di non far disputare la gara visto il clima fra i sostenitori. Se la temperatura climatica indica il freddo, stessa cosa non si può dire sugli spalti dello stadio della Rondinella.
I risvolti non sono solo sportivi ma di natura politica e sociale. Alla S.S. Lazio non viene perdonato il rifiuto del generale Vaccaro di confluire in quella che il regime dell'epoca sognava per la Capitale d'Italia: una squadra che di Roma porti nome, colori, tifo e fasto, da schierare contro le vittoriose compagini del norditalia.
La tifoseria della Roma è più numerosa ed accesa, avendo un profilo sociale più popolare, mentre quella laziale è per lo più di estrazione borghese, con atteggiamenti da snob che non attirano troppe simpatie, e questo rappresenta già un primo terreno di scontro.
In termini numerici vuol dire che mediamente per ogni tifoso laziale ce ne sono almeno cinque della Roma.
Le squadre si presentano all'appuntamento con otto punti in classifica ciascuna. La Lazio è reduce dalla sconfitta con il Milan, mentre la Roma ha avuto la meglio sull'Ambrosiana.
Sul campo, fin dal primo minuto, l'incontro è serrato ed acceso con una Roma priva di giocatori importanti quali Bernardini, Fasanelli e D'Aquino. Le occasioni non mancano già nel primo tempo con rovesciamenti su entrambi i fronti: a Spivach e Ziroli che sfiorano il vantaggio laziale, rispondono Volk e l'argentino Chini. Al 30.o l'arbitro Carraro annulla una rete alla Lazio per presunto fallo di mano dell'ex giallorosso Ziroli. Anche la seconda frazione di gioco vede le due compagini annullarsi l'un altra e tutto fa ipotizzare ad un pareggio a reti inviolate che accontenterebbe tutti e placherebbe le tensioni. A sbloccare il risultato ci pensa al 33.o Rodolfo Volk, (soprannominato Sigfrido) che ricevendo il pallone durante una mischia, esce palla al piede e con una piroetta spara un rasoterra angolato verso la porta difesa da Sclavi, che vede entrare la sfera in rete senza poter far nulla.
Con questa vittoria la Roma si porta verso le posizioni di testa ad una solo lunghezza da Bologna e Torino, arrestando la Lazio che può consolarsi dimostrando di aver avuto spirito combattivo, forza di volontà e valore tecnico in tutti i suoi reparti.
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