Domenica 2 marzo 2025 - Milano, stadio Giuseppe Meazza - Milan-Lazio 1-2

Da LazioWiki.

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2 marzo 2025 – Milano, stadio Giuseppe Meazza - Campionato di Serie A, XXVII giornata - inizio ore 20.45

MILAN: Maignan, Jimenez (46' Walker), Gabbia (83' Jovic), Pavlovic, Hernandez, Fofana (70' Thiaw), Reijnders, Musah (37' Joao Felix), Pulisic (70' Chukwueze), Leao, Gimenez. A disposizione: Sportiello, Torriani, Tomori, Bartesaghi, Bondo, Terracciano, Camarda, Abraham, Sottil. Allenatore: Sérgio Conceição

LAZIO: Provedel, Marusic (46' Lazzari), Gigot (79' Patric), Gila, Nuno Tavares, Guendouzi, Rovella, Isaksen, Dia (88' Noslin), Zaccagni (79' Pedro), Tchaouna (58' Vecino). A disposizione: Mandas, Furlanetto, Belahyane, Provstgaard, Ibrahimovic. Allenatore: Baroni.

Arbitro: Sig. Manganiello (Pinerolo) - Assistenti: Sigg. Passeri e Costanzo - Quarto uomo: Sig. Forneau - V.A.R.: Sig. Mazzoleni - A.V.A.R.: Sig. Pezzuto.

Marcatori: 28' Zaccagni, 85' Chukwueze, 90'+8' Pedro (rig.)

Note: ammonito 76' Gimenez, 80' Leao, 90'+2'Vecino. Espulso 67` Pavlovic. Angoli 3 a 5. Recuperi: 3' p.t., 10' s.t.

Spettatori: 65.969 paganti.


I calciatori convocati per la partita odierna

► Il Corriere dello Sport titola: .

Prosegue il quotidiano sportivo romano:


Il Messaggero titola: .

Prosegue il quotidiano romano: .


Il Tempo titola: “Orgoglio Lazio”. Continua il quotidiano romano: “Il rigore di Pedro al 98’ regala il successo ai biancocelesti. Vantaggio di Zaccagni poi il pareggio beffa di Chukwueze. Rossoneri in dieci per il rosso a Pavlovic, ma la squadra di Baroni merita il successo”.

Lazio, che cuore! Vince a San Siro contro il Milan grazie a un calcio di rigore di Pedro e rilancia la propria corsa al quarto posto. Il verdetto del campo è oggettivamente lecito, la squadra di Baroni gioca meglio, crea maggiori occasioni e alla fine porta a casa tre punti preziosissimi. Vince chi più crede: gli uomini di Baroni fanno proprio il credo di Sven Goran Eriksson e strappano un successo meritatissimo. La Lazio parte con il piede giusto, Rovella serve un pallone meraviglioso a Dia, ma l'attaccante senegalese, solo davanti a Maignan, calcia sul portiere in uscita. Il Milan fatica a trovare spazio, Musah perde un pallone velenoso sulla trequarti, Dia si invola verso la porta ma il milanista lo abbatte; per arbitro e Var è tutto regolare. I biancocelesti prendono in mano il centrocampo con Rovella e Guendouzi, sviluppa il gioco in maniera verticale sfruttando l'effervescenza degli esterni. Il vantaggio laziale arriva al 28', e appare come la logica conseguenza di quanto si vede alla Scala del calcio; Tchaouna innesca Marusic, il diagonale del montenegrino viene intercettato da Maignan, ma sulla respinta del portiere francese Zaccagni si avventa sulla palla e la infila in rete a porta vuota. Conceicao capisce che qualcosa non va in mezzo al campo: toglie Musah inserendo Joao Felix: il mare nella metà campo laziale si increspa; il portoghese ha subito l'occasione per colpire, ma spara a salve. La formazione di Baroni non riesce a trovare i riferimenti in fase di non possesso, Joao Felix si piazza alle spalle di Guendouzi e Rovella creando non pochi problemi alla difesa biancoceleste.

Prima dell'intervallo la Lazio fallisce il raddoppio: Zaccagni batte al volo dal limite dopo un'ottima percussione di Nuno Tavares, la palla sfiora il palo. Il Milan torna in campo con Walker al posto di Jimenez, i rossoneri hanno subito una buona opportunità con Joao Felix che alza troppo la mira mentre i biancocelesti provano ugualmente a cercare il raddoppio, prima con Zaccagni, poi con un sinistro di Gila che si alza sopra la traversa. Episodio che cambia il match al 67' quando Pavlovic stende Isaksen in campo aperto verso Maignan e Manganiello non può far altro che estrarre il rosso diretto. Baroni a questo punto inserisce Vecino per Tchaouna ridisegnando una Lazio con il 4-3-3, ma il Milan continua a premere, e serve un intervento risolutivo di Provedel che in uscita anticipa Gimenez intercettando un cross di Gabbia. Il Milan trova il pareggio a sei minuti dalla fine con un colpo di testa di Chukwueze che piazza la palla sotto la traversa, ma la squadra di Baroni reagisce riversandosi in area avversaria; al quarto minuto di recupero Maignan stende Isaksen in area: dopo la revisione al Var Manganiello indica il dischetto. Pedro va, e la piazza nell'angolo. La Lazio vince e sogna, il Milan affoga tra i fischi: la panchina di Conceicao ora è a rischio.


La Gazzetta dello Sport titola: “Inferno Milan adesso è nono”. Continua la “rosea”: “Conceiçao va ko. Europa a rischio. Lazio da Champions. I rossoneri vanno sotto, riprendono il match in 10 ma poi decide un rigore di Pedro al 98’”.

Terza sconfitta di fila. Il Milan si è inabissato e ora è nono in classifica, scavalcato dalla Roma e appena due punti sopra l’Udinese. Addio alla Champions e forse addio all’Europa, a meno di non vincere la Coppa Italia, che rilascia un pass per l’Europa League. La sconfitta contro la Lazio è stata severa. Per l’atteggiamento aggressivo mostrato nella ripresa, e per aver raggiunto l’1-1, nonostante l’uomo in meno a causa della discutibile espulsione di Pavlovic, il Milan avrebbe meritato il pareggio. Invece ha perso per il rigore via Var al 98’. L’1-1 non avrebbe cambiato la sostanza delle cose, il nono posto sarebbe rimasto tale, ma avrebbe reso un minimo di giustizia a una squadra che, per quanto scombiccherata, nel secondo tempo ha fatto leva sull’orgoglio e ha tenuto il campo con dignità. La Lazio si riprende il quarto posto, in attesa che la Juve affronti stasera il Verona, però la seconda parte del match di ieri sera offrirà spunti di riflessione a Marco Baroni. Nella ripresa, la Lazio è stata passiva per larghi tratti e non ha capitalizzato né le ripartenze né la superiorità numerica. La Lazio è stata “salvata”, si fa per dire, dal rigore televisivo che Pedro ha trasformato.

Meglio la Lazio. “Solo per la maglia” recitava lo striscione che campeggiava nella curva Sud, vuota per protesta nel primo quarto d’ora. Neppure per la maglia, viene da aggiungere viste le insolite divise rosso-gialloverdi, indossate dal Milan, un mix tra il Babbo Natale Football Club e la Ternana, con tracce di Belgio dati i colletti neri: complimenti all’armocromista. Lazio subito dominante: Rovella per Dia in un corridoio libero, tiro respinto da Maignan. Un’azione manifesto delle fragilità e dei tremori rossoneri. Fase difensiva deficitaria e fase offensiva affidata all’iniziativa dei singoli. I rari strappi di Leao, gli estri di Reijnders. Mancava il filo conduttore, un’idea comune. Questa improvvisazione è stata e rimane la costante dell’era Conceiçao. Lazio in vantaggio nel momento in cui sembrava che per il Milan il peggio fosse alle spalle. Pavlovic in scivolata ha passato la palla a Marusic ed è partita la valanga. Da Marusic a Tchaouna, ancora Marusic per il tiro, respinta di Maignan, ribattuta a rete di Zaccagni. Reti simili le subisce una squadra senza anticorpi e in sfiducia. Scollinata la mezz’ora, Conceiçao ha individuato in Musah il colpevole e l’ha cambiato con Joao Felix. Musah, partito mediano a fianco di Fofana e poi spostato all’ala destra, aveva giocato male, a un certo punto si era perso in un labirinto di insulsi colpi di tacco, ma la sostituzione a otto minuti dall’intervallo è sembrata un’esecuzione.

Meglio il Milan. Copione rovesciato nella ripresa. Il Milan ha aggredito la Lazio e governato la partita, con punte di possesso palla oltre il 70%. La Lazio in ripartenza si è mangiata lo 0-2 con Gigot, l’uomo sbagliato nel posto e nel momento giusto. Zaccagni ci ha provato con un tiro a giro, a lato di poco. Il Milan però assediava l’area di Provedel. Baroni è passato al 4-3-3, con Vecino al posto di Tchaouna, perché tirava un brutto vento e ha preferito coprirsi. Da lì in poi c’è stato solo il Milan, inclusa la mezz’ora finale, condizionata dall’espulsione di Pavlovic: rosso diretto per un’entrata dura, che forse poteva essere punita con un giallo. Nonostante fosse in 10 contro 11, il Milan si è guadagnato l’1-1 - Chukwueze svettante di testa su cross di Leao - e con coraggio è andato a caccia del 2-1, tanto non c’era più niente da perdere. Conceiçao aveva aggiunto Jovic alla batteria di attaccanti. Reijnders centrocampista unico ha sgobbato fino allo stremo. All’ultimo clic, l’uscita di Maignan su Isaksen. Manganiello dal vivo l’ha lasciata correre, come sarebbe successo una volta. Da Lissone lo hanno spedito al video: decisione rovesciata e Pedro dal dischetto ha regalato tre punti cruciali alla Lazio. Quanto al Milan, le cause della disastrosa stagione non vanno cercate nella partita di ieri sera. Conceiçao è un falso problema. Nessuno, neppure Harry Potter, inteso come mago, oggi farebbe risalire il Diavolo fino al quarto posto. Resta accesa la lucina della Coppa Italia, vincerla lenirebbe la delusione, ma l’importante è che in sede non sbaglino l’allenatore per il 2025-26.




La formazione biancoceleste:

La formazione iniziale biancoceleste in grafica



► Per questa partita il tecnico biancoceleste Marco Baroni ha convocato i seguenti calciatori:

I convocati in grafica






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