Domenica 19 agosto 1973 - Viareggio, stadio dei Pini - Viareggio-Lazio 1-4

Da LazioWiki.

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19 agosto 1973 - Amichevole pre-campionato 1973/74

VIAREGGIO: Tani (46' Biagini), Perazzini, Torioni (63' Biagini II), Noris (46' Bertuccelli), Maggini, Gritti (46' Costantini), Giampaglia, Ghiandi, Avino (46' Brocchini), Cavallito (66' Dinelli), Dossena. All. Balestri.

LAZIO: Pulici, Facco (75' Labrocca), Martini, Wilson, Oddi, Nanni (46' Borgo), Garlaschelli (46' Chimenti), Re Cecconi, Chinaglia (72' D'Amico), Frustalupi (46' Mazzola), Manservisi (46' Inselvini). All. Maestrelli.

Arbitro: sig. Menicucci (Firenze).

Marcatori: 11' Cavallito, 29' Chinaglia, 32' Chinaglia, 42' Nanni, 71' Chimenti.

Note: serata calda, campo ottimo. Calci d'angolo 9 a 2 per la Lazio. Lieve incidente a Garlaschelli, nel finale del primo tempo: l'ala ha riportato una contusione alla caviglia destra.

Spettatori: 5.000 circa, per un incasso di 4 milioni.

Da La Gazzetta dello Sport: la cronaca della gara
Il gol di Chinaglia su punizione dal
Corriere dello Sport

► Il Corriere dello Sport in prima pagina: “A Viareggio si è rivista la Lazio dello scorso anno – Con una doppietta di un Chinaglia-Super (4-1)”.

Viareggio – Chinaglia sfavilla nella calda serata viareggina, grazie ad un estro dettato da condizioni di forma già notevoli e alla buona disposizione della squadra. Il coro registra le sue voci offrendo al tenore il tempo per gli acuti. Chinaglia non si fa pregare, ha il fiato lungo, il piede centrato. Desta sensazione il suo primo gol, quasi un missile scagliato da una trentina di metri (su calcio di punizione) che si infila all'incrociò dei pali. Il centravanti si ripete appena tre minuti dopo, lasciando di sasso il portiere Tani, con una fucilata dal limite a pelo d'erba (punizione toccatagli da Frustalupi).

Ricevuto il nutrimento necessario (gol), Chinaglia si esalta deliziando la platea. Attraverso due slalom strettissimi, che lo portano ad un soffio da nuove marcature, rivela perfino di aver acquistato agilità, sventagliando palloni lunghi per i compagni galoppanti sulle ali, e una visione panoramica del campo. Chinaglia si è indubbiamente giovato dei dieci metri più avanti, rispetto alla vecchia posizione. Due reti (anche se la prima direttamente su punizione), almeno altre tre mancate di un soffio, testimoniano del felice esito dell'esperimento. Stavolta Chinaglia si è impegnato ad interpretare alla lettera le disposizioni di Maestrelli, comprese le variazioni sulle fasce laterali, che gli hanno offerto opportunità di tiro, liberando nel contempo i compagni al centro dell'area.

Ovviamente i “recitals” del centravanti non avrebbe potuto aver luogo se alle sue spalle la squadra non avesse ritrovato un certo ordine. Cresciuti sensibilmente rispetto alla scadente prestazione di Pievepelago, Re Cecconi e Nanni hanno restituito compattezza e incisività al settore di centrocampo, al quale Frustalupi (sorretto da una forma già avanzatissima, come aveva già rilevato nella partita di esordio) continua ad offrire un determinante contributo di idee. Sorprendenti, addirittura, i progressi di Re Cecconi, se pensiamo che il centrocampista era apparso, appena cinque giorni fa, tra i meno preparati.

Alimentata dalla spinta della mezzala, la manovra offensiva della Lazio è stata rispolverata dagli archivi dello scorso campionato, maturando subito frutti cospicui. Alla doppia marcatura di Chinaglia è seguita infatti quella di Nanni, un tiro dei suoi (teso, scoccato alle soglie dell’area, cioè) entrato in rete dopo aver fatto carambola sul palo e sulla testa del portiere. E pensare che la Lazio aveva destato all'inizio della partita perplessità non lievi. Presa alla gola da un Viareggio tutto fuoco aveva persino accusato un gol di svantaggio, dopo undici minuti di gioco, autore l'ex juventino Cavallito, con un diagonale violento, che Pulici riusciva a toccare ma non a trattenere. Erano stati undici minuti davvero... imbarazzanti per la squadra romana, sorpresa e scossa dal vigoroso assalto degli avversari. Davanti Chinaglia e Garlaschelli, privati dei rifornimenti, facevano da spettatori, o quasi; il centrocampo veniva regolarmente saltato: la difesa, morsa in veloci incursioni del Viareggio, si dimenava senza armonia.

Il gol dí Cavallito si è rivelato la giusta medicina per rimettere le cose a posto. Come se fosse intervenuta una mano invisibile, le pedine dello scacchiere di Maestrelli assumevano il posto giusto e tornava a fluire una manovra piacevole e redditizia. Il solo Martini si incaponiva a rimanere inchiodato al centro della fascia mediana, una posizione che lo espone regolarmente a brutte figure, la stessa che fu tra le cause originarie del disastroso precampionato dello scorso anno. Martini impiegava una buona mezzora prima di intuire che, seguendo le piste di Cavallito - regista del Viareggio - finiva con l'intralciare il lavoro dei centrocampisti. Una volta uscito Martini dalla zona e portatosi lungo la linea del fallo laterale, dove può mettere pienamente a frutto le sue risorse atletiche, Frustalupi ha trovato lo spazio che gli appartiene e il centrocampo ha ricominciato a dettar gioco.

Insomma, Maestrelli non può che compiacersi al termine di una partita che già proietta la Lazio fra le protagoniste, se non altro, dell'inizio di stagione. Il confronto con il Milan nasce spontaneo, avendo, la squadra di Rocco, preceduto di quattro giorni quella romana sullo stadio dei Pini di Viareggio: ebbene, coloro che hanno assistito ad entrambe le partite hanno espresso con una battuta il proprio giudizio: la Lazio - ci ha detto un autorevole collega - ne sa ... una più del diavolo. Non bisogna comunque trascurare che il Milan, rispetto ai romani, ha cominciato la preparazione con una settimana di ritardo. Comunque, la prova della Lazio va sottolineata da giudizi estremamente positivi pur con tutte le riserve dettate dagli ... abbagli di stagione. Non solo ha ritrovato il vecchio gioco, ma ha anche fornito ampie assicurazioni circa la tenuta atletica.

Illustrata ampiamente la prova di Chinaglia e segnalati i progressi di Re Cecconi e Nanni, sul piano individuale va segnalata la condizione quasi ottimale di Wilson, Facco e Oddi (anche se quest'ultimo ha avuto un paio di battute a vuoto) in difesa e di Frustalupi a centrocampo, Manservisi non ha saputo ripetere la brillante prova di Pievepelago, mentre Martini e Garlaschelli hanno confermato di avere ancora bisogno di lavoro per portarsi al livello dei compagni. Pulici non ha trovato un altro... Pievepelago in grado di impegnarlo a fondo: ha sbucciato il pallone del gol viareggino, anziché respingerlo, ma il tiro era violento e difficilmente parabile.

Le note positive proseguono con i rincalzi visti all'opera nella ripresa. Chimenti ha bagnato i galloni con un gol astuto (scatto davanti all'avversario su traversone di Inselvini), che ne ha posto in risalto un'agilità insospettabile in un atleta ancora piuttosto grassottello, almeno due chili sopra il peso giusto. Chimenti è piaciuto anche per alcuni suggerimenti: insomma, ha uno spiccato senso del gioco, oltre che un notevole fiuto del gol, qualità che risalteranno maggiormente quando saprà ridimensionare un fisico appesantito.

Positiva anche la riprova di Inselvini, sempre presente nelle incursioni sulla fascia laterale destra. Borgo, all'esordio, ha confermato le impressioni destate nelle partite di allenamento a Pievepelago: gran dinamismo. una ferrea disciplina nella marcatura. In evidenza anche Mazzola, sostituito da Frustalupi nel ruolo di regista, mentre D'Amico e La Brocca sono rimasti troppo poco in campo per essere giudicati.

Il Viareggio, dopo una partenza bruciante si è spento troppo presto per meritare un giudizio positivo. Ci avevano segnalato, coloro che lo avevano visto all'opera contro il Milan, una squadra di tutto rispetto, ma stasera ci è parsa troppo fragile in difesa e troppo arzigogolata a centrocampo. Alcuni elementi, comunque, quali il mediano Noris, l'interno Ghiandi e il regista Cavallito, hanno destato un'ottima impressione.

La Stampa titola: "La Lazio a Viareggio fa meglio del Milan - I romani vittoriosi per 4-1".

Non c'è molta gente allo "Stadio dei Pini" per Viareggio-Lazio. Probabilmente la società toscana non ha neppure incassato i soldi delle spese. Si incomincia con oltre dieci minuti di ritardo, mentre dagli spalti piovono salve di fischi all'indirizzo dell'arbitro Menicucci, di Firenze, che essendo uno dei giovani dovrebbe imparare che la puntualità significa anche rispetto del pubblico che paga. I bianconeri del Viareggio giocano senza timore reverenziale; non sguarniscono la difesa, sempre protetti da quattro terzini e da tre centrocampisti, ma contrattaccano con efficacia, ottenendo anche qualche calcio d'angolo.

Sull'altro fronte Chinaglia manovra con sufficiente dinamismo; evidentemente la "cura Maestrelli" gli ha fatto bene. E' ancora impreciso nel tiro, ma si muove e serve i compagni come nelle giornate migliori. II giudizio vale in rapporto al valore del Viareggio. Non dimentichiamo che è squadra di serie C, con qualche elemento di rilievo, tra cui l'ala Dossena e la mezza punta Cavallito. Ed è proprio Cavallito, all'11', a portare in vantaggio i toscani: l'azione è corale, Cavallito dalla destra calcia con violenza a rete; Pulici non trattiene ed è gol. Wilson protesta con i suoi, in effetti i difensori laziali erano fermi al momento del tiro di Cavallito. I bianconeri, galvanizzati dal successo, reggono alla controffensiva dei romani. Giocano alla pari, anche se la supremazia azzurra è evidente. Applaudito Chinaglia al 16' per uno spunto personale.

Con il passare del tempo l'azione della Lazio si fa pressante e Tani deve intervenire più volte salvandosi con bravura dai tiri di Nanni, Garlaschelli e ancora Nanni. L'estremo difensore viareggino capitola al 29': lo "fulmina" Chinaglia con un tiro di punizione veramente imprendibile calciato da circa trenta metri. Poco dopo è ancora Chinaglia sempre su punizione concessa con molta severità dal mediocre Menicucci: Frustalupi tocca a Chinaglia che realizza con un tiro rasoterra (32'). La superiorità degli ospiti si concretizza ancora al 42' con un tiro di Nanni. La palla colpisce il palo, batte sulla schiena del portiere Tani ed entra in rete: gol o autogol? Poco importa, sta di fatto che la Lazio porta a tre il suo vantaggio.

Potrebbe scapparci un rigore a favore della Lazio al 45', per un intervento di Perazzini ai danni di Garlaschelli, ma Menicucci non interviene e si va al riposo senza altre novità. All'inizio della ripresa il gioco scade di tono, anche se Chinaglia e Re Cecconi tentano d'arrotondare il bottino laziale. L'impresa riesce a Chimenti, che realizza al 71' sfruttando una difettosa parata di Biagini su centro di Inselvini. Sul 4-1 la partita s'è conclusa. Per la squadra di Maestrelli il bilancio è senz'altro più positivo.