Centro Sportivo Tor di Quinto-Tommaso Maestrelli
Tor di Quinto è il nome del campo dove la Lazio si allenò a partire dal 1 settembre 1958 e fino al 1995. Trattandosi di area militare la Società non ne fu mai proprietaria. La Lazio vi si trasferì dopo l'abbattimento del campo della Rondinella avvenuto per far posto ad un parcheggio in previsione delle Olimpiadi di Roma '60. Il suo nome derivava dalla Via di Tor di Quinto che lo costeggiava e che riprendeva la denominazione del quartiere, a Nord di Roma, dove è ubicato. In questa struttura si sono succedute le formazioni della recente storia laziale. Fulvio Bernardini, Juan Carlos Lorenzo, Umberto Mannocci, Vinicio, Bob Lovati, Giancarlo Morrone, Eugenio Fascetti, Dino Zoff, Zdenek Zeman ed altri allenatori impartivano alle formazioni allenate le lezioni tattiche e fisiche per potenziare il rendimento dei tanti giocatori, campioni e non, che calcarono quel terreno.
Vi si allenò anche la splendida e scombussolata squadra di Tommaso Maestrelli che vinse lo Scudetto nel 1974 con i vari Chinaglia, Wilson, Re Cecconi e gli altri. Anche i personaggi di contorno ebbero come base il campo di Tor di Quinto: gli autisti Armando Balducci e Alfredo Recchia, il segretario Fernando Vona, il tuttofare Giulio Sciò, il magazziniere Giovanni Trasatti detto "Pelé" e la moglie "Sora" Velia addetta al lavaggio degli indumenti sportivi, i massaggiatori Marcello Chiesa, Luigi Trippanera ed Armando Esposito detto Pisello, il taumaturgico professor Renato Ziaco, i presidenti Angelo Miceli, Umberto Lenzini, Gian Marco Calleri e i tanti altri che prestarono la loro opera nella Lazio.
Il Centro fu ristrutturato ed il 30 aprile 1977 venne ribattezzato come Centro Sportivo Tommaso Maestrelli in onore e memoria del compianto allenatore deceduto pochi mesi prima. Nel 1995 la Lazio si trasferisce nel Centro Sportivo di Formello e l'impianto viene ceduto alla caserma dei Carabinieri "Salvo D'Acquisto", sede della Compagnia Palidoro, centro nazionale di selezione e reclutamento e sede del Reggimento dei Carabinieri a Cavallo, che tutt'ora ne fa uso e che ha voluto conservare al campo principale il nome di "Campo Maestrelli". Nell'area verde che circonda l'impianto è presente un busto bronzeo del grande allenatore laziale intento ad osservare il campo e che avrebbe però bisogno di un doveroso intervento di restauro.
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