Sabato 19 marzo 2011 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Cesena 1-0
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19 marzo 2011 - 3.415 - Campionato di Serie A 2010/11 - XXX giornata - inizio ore 18.00
LAZIO: Muslera, Scaloni (77' Stendardo), Biava, Dias, Garrido, Alvaro Gonzalez, Matuzalem, Mauri (86' Kozak), Hernanes (60' Brocchi), Sculli, Zarate. A disposizione: Berni, Del Nero, Meghni, T.Ceccarelli. Allenatore: Reja.
CESENA: Antonioli, Santon, Pellegrino, Von Bergen, Lauro (68' Benalouane), Caserta (68' Riski), Colucci, Parolo, Jimenez, Bogdani (46' L.Ceccarelli), Malonga. A disposizione: Calderoni, Gorobsov, Appiah, Piangerelli. Allenatore: Ficcadenti.
Arbitro: Sig. Giannoccaro (Lecce) - Assistenti Sigg. Viazzi e Liberti - Quarto uomo: Sig. Pinzani.
Marcatori: 2' Zarate.
Note: ammoniti Matuzalem, Lauro e Brocchi per gioco scorretto. Angoli: 3-5. Recuperi: 1' p.t., 3' s.t.
Spettatori: 15.000 circa.
La Gazzetta dello Sport titola: "Lazio, basta Zarate. Cesena piegato 1-0. I biancocelesti segnano subito con l'argentino - nell'anticipo della 30ª giornata di serie A -, poi amministrano il vantaggio senza rischiare quasi nulla. Palo di Sculli, ospiti spuntati in avanti: attaccano, ma non impensieriscono Muslera. Gomitata di Matuzalem a Jimenez non vista dall'arbitro".
Continua la "rosea": La Lazio si rialza. Reagisce alla sconfitta patita nel derby battendo all'Olimpico il Cesena, reduce da quattro risultati utili consecutivi. Decide il gol di uno Zarate in crescita, autore di una partita confortante, nobilitata dalla rete partita. La squadra di Reja ha sofferto, senza brillare, ma ha stretto i denti e concesso pochissimo ai romagnoli, che per acciuffare la salvezza dovranno inventarsi qualcosa di più in avanti, dove c'è tanta buona volontà, ma non sempre altrettanta qualità. La Lazio invece può continuare a sognare la prossima Champions League. Il primo tempo è giocato a ritmo blando. Alla Lazio, per chiuderlo in vantaggio, basta un guizzo di Zarate. L'attaccante argentino segna il suo quinto gol in questo campionato con un destro in allungo sul cross dalla sinistra di Mauri. La partita si mette bene per la squadra di Reja, che ora può chiudere tutti gli spazi e ripartire in contropiede con lo stesso Zarate, molto volitivo, e Sculli, che non danno punti di riferimento alla difesa bianconera. I romagnoli faticano a costruire gioco: l'assenza di Rosina, acciaccato, si fa sentire.
Jimenez e Malonga non incidono, Bogdani là davanti è troppo solo e a corto di rifornimenti. L'albanese si fa notare in un'occasione: quando va a terra in area di rigore avversaria, a contatto con Dias. Lui chiede il rigore, l'arbitro Giannoccaro gli risponde di no. Alla fine del primo tempo, dunque, è 1-0. Dopo l'intervallo non rientra in campo Bogdani, sostituito da L.Ceccarelli, un esterno destro, Malonga diventa così centravanti. La mossa tattica di Ficcadenti funziona, perché, con Santon che scala sulla fascia sinistra, L.Ceccarelli rende arioso il gioco quando si impossessa alla grande della corsia di destra, diventando un pendolino infaticabile, capace di creare pericoli in proprio, ma soprattutto da uomo assist. La gara si apre in assoluto, comunque, ed era l'ora, perché gli spazi si allargano. Il Cesena stringe i tempi, la Lazio ha praterie a disposizione in contropiede. L'occasione più grossa ce l'ha di testa Sculli, a dir la verità su azione manovrata, bravissimo Antonioli a salvarsi con la gentile collaborazione del palo alla sua destra.
La gara si incattivisce: Matuzalem, già ammonito, rifila una gomitata a Jimenez. Non vista, graziato. Poi Ficcadenti fa debuttare in serie A il giovane attaccante finlandese Riski, Reja invece di rischi non ne vuole prendere, visto che sostituisce uno spento Hernanes con i muscoli di Brocchi. Il Cesena chiude in avanti, con generosità, ma poche idee. La Lazio infatti tiene senza troppi affanni. La sconfitta con la Roma è già passato remoto.
Il Messaggero titola: "La Lazio in 90 secondi liquida il Cesena: un gol di Zarate fa dimenticare il derby. I biancocelesti scavalcano l'Udinese e tornano al quarto posto".
Continua il quotidiano romano: Bastano 90 secondi scarsi alla lazio per sistemare la pratica Cesena e dimenticare la sconfitta nel derby. I biancocelesti si riportano momentaneamente al quarto posto, con un punto sull'Udinese e cinque sulla Roma. Partita non bella, che prevedibilmente si porterà dietro qualche strascico polemico per un intervento di Matuzalem non visto e non sanzionato dall'arbitro, che tra l'altro nel primo tempo aveva già ammonito il calciatore graziato in settimana dal giudice sportivo per il suo intervento su Totti nel derby di domenica. Reja rivoluziona la formazione, anche alla luce delle pesanti sanzioni disciplinari: torna Dias, si rivede Mauri, in campo anche Scaloni, Garrido e Gonzalez. Primo affondo e Lazio in vantaggio con Zarate dopo neanche 90 secondi. Mauri arriva sul fondo e da sinistra rimette al centro dove Maurito tocca di destro sull'angolo lontano. I romagnoli stentano a reagire. Al 18' ammonito Matuzalem per un fallo su Santon: diffidato, salterà la partita con il Napoli. Al 25' si fa vivo Hernanes con un tiro dalla lunga distanza.
Nei minuti finali del primo tempo prima Biava, di testa, poi Sculli, sfiorano il 2-0. Alla ripresa L.Ceccarelli nel Cesena rileva Bogdani. Al 47' Antonioli si salva con l'aiuto del palo da un colpo di testa di Sculli. Al 59' Brocchi rileva Hernanes. Al 64' Gonzalez sfiora il 2-0 su iniziativa di Sculli. Due minuti dopo Caserta sfrutta male un'iniziativa di L.Ceccarelli, Muslera controlla il tiro. Benalouane rileva Lauro, Riski in campo per Caserta. Al 70' Matuzalem colpisce Jimenez a terra, l'arbitro non vede. Al 73' Muslera costretto a uscire a valanga sui piedi di Riski lanciato verso la porta. Al 75' Gonzalez reclama il rigore per un intervento di Pellegrino che lo sbilancia in area. Al 76' Stendardo per Scaloni. All'80' lunga iniziativa di Zarate, che dal limite manda fuori di poco. All'85' Kozak in campo per Mauri.
Tratte dal quotidiano romano, alcune dichiarazioni post-gara:
Mauri: non era facile rialzarsi dopo il derby, ora otto finali per la Champions.
Stefano Mauri si gode la vittoria contro il Cesena e guarda già alle prossime sfide, decisive per raggiungere l'Europa che conta: "Abbiamo dimostrato di avere carattere perché non era facile rialzarsi dopo il ko nel derby. Adesso abbiamo otto finali per raggiungere la Champions League. Oggi è stato difficile, in campo abbiamo sofferto tanto, dimostrando però di avere carattere. Per adesso siamo in zona Champions, mi pare. Speriamo solo di recuperare i tanti infortunati, anche se chi non giocava da tanto tempo si è dimostrato comunque all'altezza. Contro il Napoli sarà una partita che vale tanto". Un rientro fondamentale quello del centrocampista, che non giocava titolare dal 29 gennaio: "Sono importante come tanti altri giocatori - ha concluso Mauri - sto facendo bene, e spero di essere ancora più importante in questo finale di campionato, così come lo sono stato all'inizio della stagione".
Edy Reja esterna tutta la sua amarezza per i fischi che oggi hanno accompagnato la vittoria della Lazio contro il Cesena, facendo nascere seri dubbi sulla sua permanenza a Roma, una piazza che non gli riconosce un campionato al di sopra delle attese e degli obiettivi di inizio stagione. "Parlo spesso con il presidente e non so per quanto tempo potrò reggere questo clima - dice Reja - Non merito questo atteggiamento. L'ambiente è questo e non posso farci niente. Mi hanno contestato anche l'anno scorso e sinceramente mi sembrano delle critiche gratuite e pesanti, fatte anche di offese verbali sulla mia persona".
La Repubblica titola: "Zarate torna al gol. La Lazio riparte. Una rete in avvio dell'argentino basta ai capitolini per superare il Cesena e rilanciarsi momentaneamente al quarto posto: i romagnoli interrompono la serie positiva".
L'articolo così prosegue: Non è una bistecca ma anche un brodo caldo aiuta a placare la fame. Il successo che permette alla Lazio di superare il Cesena all'Olimpico non è altro che un lieve passo avanti in grado di arrestare parzialmente l'emorragia emotiva scatenata dalla caduta nel derby: i capitolini si riaffacciano momentaneamente al quarto posto, in attesa di Udinese-Catania, e registrano il ritorno al gol di Mauro Zarate, rigenerato dal ruolo di punta centrale che tanto reclamava l'entourage dell'argentino. La rete dell'attaccante, arrivata dopo neanche 90 secondi dall'inizio del match, è una valida rappresentazione della strutturazione tattica scelta da Reja per battere i romagnoli: addio al 4-2-3-1, spazio al rombo con il rientrante Mauri alle spalle di Sculli e del numero 10. Proprio questo trio disegna il timbro partita. L'ex genoano verticalizza per il trequartista, perfetto nell'inserimento laterale che porta al cross da sinistra: altrettanto valido il taglio di Zarate, bravo nel trafiggere Antonioli con un preciso piatto destro sul palo lontano. I bianconeri, timidi e impacciati nei primi 45 minuti, fanno vedere le cose migliori nel secondo tempo, con un pressoché inedito 3-5-2 che manda in tilt la retroguardia biancoceleste dove per la prima volta figurava Garrido: il basco ha deluso le attese.
Le due squadre erano alle prese con un quantitativo di assenti incredibile: i padroni di casa, privi di Ledesma, Radu, Lichtsteiner, Diakite, Floccari, Rocchi e Bresciano, affrontano meglio degli ospiti l'emergenza, anche grazie ad una rosa oggettivamente più vasta. Ficcadenti ha patito soprattutto la mancanza di Giaccherini e Rosina: Malonga ha faticato da esterno sinistro del tridente, con Bogdani ad intasare gli spazi centralmente. Le grandi occasioni capitano tutte alla Lazio, pericolosa nel primo tempo con Zarate - destro contrato da Von Bergen, decisivo anche qualche minuto più tardi - e Biava, il cui colpo di testa in chiusura di prima frazione veniva ben respinto da Antonioli. L'avvio di ripresa è ancora biancoceleste, con l'estremo cesenate nuovamente protagonista. Minuto 3, la difesa ospite è mal posizionata e Zarate ne approfitta con un bel cross da destra: Sculli prende la mira quasi senza staccare da terra, l'esperto numero 1 risponde con un riflesso che spedisce sul palo la girata aerea del calabrese. Tra il 20' e il 22' i due allenatori possono maledire l'imprecisione dei propri intermedi destri: Gonzalez sparacchia malamente a porta semi spalancata, Caserta cerca il giro e non la potenza su imbeccata di L.Ceccarelli.
Al 26' l'episodio che potrebbe ribaltare l'inerzia del match: Matuzalem, già ammonito, rifila una manata a Jimenez a palla lontana. Giannoccaro non vede, il brasiliano la fa franca. Ficcadenti sceglie di inserire il finlandese Riski, sul quale Muslera è straordinario in uscita bassa due minuti dopo il contatto incriminato. Il finale di gara racconta di una pressione sterile del Cesena, con i capitolini confusionari in fase di ripartenza: finisce 1-0 e non resta che dare un'occhiata alla classifica. Le due squadre domani dovranno mettersi davanti alla tv sperando nei passi falsi delle rispettive inseguitrici: Udinese, Roma, Lecce e Brescia si sentiranno alquanto osservate.