Domenica 3 aprile 2011 - Napoli, stadio San Paolo - Napoli-Lazio 4-3
Turno precedente - Turno successivo
3 aprile 2011 - 3.416 - Campionato di Serie A 2010/11 - XXXI giornata - inizio ore 12.30
NAPOLI: De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Aronica, Maggio, Pazienza (58' Mascara), Yebda (85' Lucarelli), Dossena (76' Gargano), Hamsik, Lavezzi, Cavani. A disposizione: Iezzo, Santacroce, Ruiz, Sosa. Allenatore: Mazzarri.
LAZIO: Muslera, Lichtsteiner, Biava, Dias, Garrido, Brocchi, Gonzalez, Mauri, Bresciano (83' Stendardo), Sculli, Zarate (84' Floccari). A disposizione: Berni, Scaloni, Foggia, Hernanes, Kozak. Allenatore: Reja.
Arbitro: Sig. Banti (Livorno) - Assistenti Sigg. Cariolato e Maggiani - Quarto uomo Sig. Damato.
Marcatori: 29' Mauri, 56' Dias, al 60' Dossena, al 63' Cavani, 69' Aronica (aut.), 80' Cavani (rig.), 88' Cavani.
Note: espulso al 79' Biava, all'89' Reja. Ammoniti: Dias, Campagnaro, Cavani e Sculli per scorrettezze; Dossena e Brocchi per proteste. Angoli: 6-1. Osservato un minuto di raccoglimento in memoria di Roberto "Bob" Lovati, grande campione biancoceleste scomparso in settimana. Recuperi: 0' p.t., 5' s.t.
Spettatori: 60.000 circa con 57.155 paganti per un incasso di euro 1.216.970,31.
La Gazzetta dello Sport titola: "Cavani fa impazzire Napoli. Adesso il Milan è a tre punti. Splendida partita al San Paolo: Lazio battuta 4-3 in rimonta. L'uruguaiano segna una tripletta: la squadra di Mazzarri scavalca l'Inter e sale al secondo posto solitario in classifica".
Continua la "rosea": Campionato 1989-90, la vittoria assegnava 2 punti. Gli stessi che il Napoli, a 7 turni dalla fine, doveva recuperare al Milan. A fine torneo Napoli 51, Milan 49. C'era Maradona, oggi c'è Cavani. I turni alla fine sono ancora 7, i punti di distacco 3, tanti quanti ne assegna la vittoria. Non può essere una coincidenza, gli anti-rossoneri abitano al San Paolo e lo hanno dimostrato oggi, soccombendo e risorgendo almeno due volte contro la Lazio, prima 0-2 e poi 2-3 a metà ripresa. Impossibile stabilire dove iniziano i meriti degli azzurri e finiscano le colpe dei biancocelesti: una partita così non si spiega, si applaude come una piéce di De Filippo. Il protagonista ancora una volta è lui, Edinson Cavani. La tripletta dell'uruguaiano di Salto è un mix perfetto di intelligenza, furbizia e classe, un'ancora a cui si aggancia tutto il Napoli prossimo ad affondare sotto i colpi della Lazio. Ventidue reti con la maglia del Napoli in A le aveva segnate Antonio Vojak nel 1932-33, venticinque nessuno prima d'ora. Un record strapazzato in mezz'ora, altro che statuetta nel presepe. Non è bastato l'attento Dias e nemmeno l'arcigno Biava, costretto al fallo da ultimo uomo pur di fermare "El Matador". Ma niente da fare: colpo di testa, rigore e pallonetto al suo amico-connazionale Muslera. Come da tradizione, il pallone della partita alla fine è suo.
Ad accorciare, per primo, era stato Dossena. Fin lì Lazio perfetta, inespugnabile dietro e pericolosa davanti, con le incursioni dei centrocampisti e uno Zarate guerriero. Splendido il vantaggio di Mauri al 29': serpentina tra due uomini e tocco di sinistro ad anticipare il ritorno di Cannavaro, imprendibile per De Sanctis. Le verticali Lavezzi-Cavani e Hamsik-Cavani non filtrano, mentre Mauri imbeccato da Brocchi spreca l'agile raddoppio. I biancocelesti ripartono in scioltezza anche nella ripresa, Dias è il più lesto a girare in porta la punizione di Garrido. Sembra finita, invece l'ex Liverpool sfrutta una spizzata di Sculli su punizione di Lavezzi e segna l'1-2.
In centoventi secondi succede quello che non è successo in un'ora: dopo Dossena, pareggia Cavani, ancora di testa, ancora su una sponda, stavolta di Maggio. La bolgia del San Paolo vuol spingere il match verso l'impresa, Mascara si divora il vantaggio, poi Brocchi raffredda gli animi con un tiro che si stampa sulla traversa e rimbalza dentro la porta. Banti non vede, ma 30 più tardi deve convalidare l'incredibile autorete di Aronica che riporta avanti i biancocelesti. Mazzarri che fa? Si piega sulle ginocchia e comincia a strappare l'erba dalla rabbia. Dentro anche Lucarelli, finale a cinque punte. Accade il miracolo: è di san Cavani.
Il Messaggero titola: "Lazio senza fortuna: avanti fino al 70', poi Cavani rilancia il Napoli, finisce 4-3. 2-0 con Mauri e Dias, nuovo vantaggio dopo il 2-2. Nel finale espulso Biava. La squadra di Mazzarri a -3 dal Milan".
L'articolo così prosegue: Finisce 4-3 per i padroni di casa il big match Napoli-Lazio al San Paolo, anticipo delle 12,30 della 31^ giornata. Partita incredibile e ricca di emozioni fino alla fine, decisa anche per un gol fantasma di Brocchi, non visto da Banti, e poi da un rigore con conseguente espulsione di Biava che ha dato il 3-3 al Napoli e lasciato la Lazio in dieci. Una partita che gli uomini di Reja (espulso dopo il 4-3), avrebbero potuto vincere dopo essersi portati sul 2-0, poi gli episodi hanno condizionato il risultato. Il Napoli scavalca l'Inter e si porta al secondo posto in classifica, a -3 dal Milan. La Lazio resta a quota 54 e ora la partita per la Champions si complica.
La Lazio era passata in vantaggio nel primo tempo con un gran gol di Mauri e aveva raddoppiato con Dias ad inizio ripresa. Poi dal 2-0 è passata al 2-2 in pochi minuti con le reti di Dossena e Cavani, prima di tornare ancora in vantaggio grazie ad un'autorete di Aronica. Poco prima non visto un gol fantasma di Brocchi. Negli ultimi dieci minuti tutto Napoli, che prima segna su rigore ancora con Cavani (espulsione di Biava), poi al 43' l'uruguayano mette a segno la tripletta e il sigillo sulla vittoria per 4-3 con un pallonetto che Muslera tenta senza fortuna di deviare oltre la traversa. La Lazio controlla le prime sfuriate del Napoli, che non producono altro che un tiro di Hamsik in corsa, destro potente sul primo palo, che Muslera manda in angolo. La Lazio al 29' passa in vantaggio: Zarate serve Mauri che salta due uomini, con un primo rimpallo fortunoso, poi entra in area e di esterno sinistro batte De Sanctis sulla sua destra. Al 32' lo stesso Mauri si divora il raddoppio. Sul lancio di Brocchi d'infilata centrale per il numero 6 biancoceleste che di destro sfiora il palo alla destra di De Sanctis. Il Napoli accusa il colpo e la Lazio continua a spingere e al 35' errore clamoroso di Sculli che solo, senza difensori avversari, serve Zarate in fuorigioco.
Il Napoli nella ripresa manovra molto ma è poco incisivo e una Lazio molto attenta e cinica ne approfitta. Passano appena 11' minuti e c'è il raddoppio: su una punizione dalla trequarti destra di Garrido, Dias in spaccata di destro anticipa tutti e infila sotto la traversa. La formazione di Mazzarri reagisce subito e la Lazio si addormenta. Al 15' Dossena di testa accorcia: su punizione dalla trequarti di Lavezzi, Sculli alza involontariamente il pallone di testa sul secondo palo per il difensore azzurro che di testa in diagonale infila sotto la traversa. Al 18' il gol del 2-2. Stesso schema: punizione dalla trequarti di Lavezzi, Dias alza involontariamente sul secondo palo dove Maggio di testa rimette in mezzo per Cavani che, tutto solo, insacca comodamente di testa. Al 21' clamorosa occasione per il tris del Napoli, errore difensivo della Lazio e palla a Mascara che tira addosso a Muslera.
Gol fantasma non concesso alla Lazio. Conclusione di Brocchi dal limite dell'area e palla che colpisce la traversa e finisce in porta, ma arbitro e guardalinee non vedono e non concedono la rete. Al 24' Lazio di nuovo in vantaggio: Zarate entra in area da sinistra e fa partire un diagonale su cui si oppone in tuffo De Sanctis ma arriva in scivolata Aronica che invece di rinviare mette incredibilmente la palla in rete. Il Napoli non molla e la Lazio è pericolosissima in contropiede, ma la partita regala emozioni a ripetizione e al 35' l'arbitro Banti fischia il rigore per un fallo di Biava su Cavani ed espelle il difensore biancoceleste. L'uruguayano dal dischetto spiazza Muslera e fa 3-3. Mazzarri vuole la vittoria ed inserisce anche Lucarelli. Napoli tutto in avanti e la mossa dà i suoi frutti. Al 43' Mascara di testa serve Cavani sul filo del fuorigioco, pallonetto dell'attaccante su Muslera e San Paolo in delirio per il 4-3. Grandi polemiche, Reja espulso ma Napoli sempre più in alto.
Tratte dal quotidiano romano, alcune dichiarazioni post-gara:
Rabbia del presidente laziale Claudio Lotito ai microfoni di Sky Tg 24: "Sono orgoglioso della squadra, noi i risultati siamo abituati a farli sul campo in modo meritato. In questa partita alcune situazioni ci hanno penalizzato enormemente e che avrebbero determinato un risultato diverso". Lotito ce l'ha con l'arbitro Banti e i suoi collaboratori, per il gol non concesso su un tiro di Brocchi che dopo essere rimbalzato sulla traversa aveva superato la linea di porta. "I gol sono nati da un rigore che si commenta da solo - dice ancora Lotito - e da due punizioni, quindi per nostra incuria. Poi c'è questo tiro che si vede bene che va al di là della riga in modo evidente. Quindi prendo atto di ciò che è accaduto oggi: sicuramente la Lazio se riterrà che le cose debbano continuare così si regolerà di conseguenza".
Lotito è inarrestabile: "Siamo venuti qui con una squadra penalizzata da certe squalifiche e con spirito sportivo. Per noi la lealtà sportiva è un elemento fondamentale, per altri un optional, ma vincere con qualsiasi mezzo non è nel nostro stile. Mi auguro che qualcuno capisca l'importanza di ciò che è accaduto oggi, altrimenti viene depauperato il lavoro di chi cerca di basarsi sul merito". Ma la colpa è stata di Banti? "Non mi interessa fare critiche alla classe arbitrale - risponde Lotito -, perché non è nel mio stile. Le conclusioni deve trarle chi è preposto a queste cose. La nostra sconfitta è immeritata, chi ha visto le partite e capisce di pallone lo sa. La Lazio ha tenuto il campo e ha fatto la partita, dimostrando qualità nelle azioni che ha proposto. Dopo di che abbiamo fatto un tiro che era gol ma è stato interpretato male, e guardatevi anche il rigore. O si interpretano le cose in modo regolare oppure cambiamo sport e ci mettiamo a fare i tuffatori".
Reja: c'era un gol regolare non visto ed è stato dato un rigore generoso. "Quando vieni a Napoli e fai tre gol non puo perdere la gara. C'era un gol regolare non visto e un rigore generoso, certi episodi mi rammaricano - è il commento di Edy Reja - La partita l'abbiamo fatta bene. Ci sono stati due episodi, con più malizia e determinazione certi gol non li avremmo subiti. A parte i primi dieci minuti iniziali dove il Napoli ha spinto, i ragazzi hanno fatto la prestazione giusta, ma qualche particolare lo vorrei rivedere. Ho visto degli uomini troppo liberi. Vincere questa gara voleva dire per noi la Champions, ma adesso è più dura". L'ex tecnico del Napoli è stato applaudito all'ingresso e all'uscita dal campo, nonostante l'espulsione. "Al di là della sconfitta resta tutto quello che ho vissuto qui in 5 anni, il riconoscimento anche all'uscita dalla stadio è stato emozionate. Devo ringraziare tutti quelli che erano allo stadio e quelli che non c'erano. Dal punto di vista umano ho avuto sensazioni fortissime".
La Repubblica titola: "Un Napoli da impazzire. Cavani doma la Lazio. Sotto 0-2 e poi 2-3, gli azzurri piegano 4-3 i biancocelesti trascinati dall'uruguayano, autore di una tripletta, e restano in corsa per il titolo. Di Dessena l'altro gol. Ospiti illusi da Mauri, Dias e da un'autorete di Aronica. Espulsi Biava e Reja".
L'articolo prosegue: Con una partita pazzesca, vietata ai malati di cuore, il Napoli piega all'ultimo minuto la Lazio completando un'incredibile rimonta e resta in piena corsa per lo scudetto, a -3 dal Milan. Il successo rocambolesco sulla Lazio (da 0-2 a 2-2 e poi da 2-3 a 4-3) porta la firma, soprattutto di Cavani che con una tripletta d'autore ancora una volta si è caricato sulle spalle tutta la squadra convincendola che sognare, insomma, si può davvero. Tre gol storici che consentono al "Matador" di entrare nella storia azzurra, superando le 22 le reti messe a segno ben 68 anni fa (nel 1932-33) da Antonio Vojak. La Lazio può davvero recriminare per aver gettato via una gara che, per lunghi tratti, ha addirittura meritato di vincere, tenendo per un'ora in scacco gli azzurri. La squadra di Reja si è dimostrata fragile psicologicamente. Il gol dello 0-2 di Dias in avvio di ripresa l'ha, paradossalmente, rilassata, spingendola d incassare l'uno-due, in appena 2', targato Dossena-Cavani. Poi, sul 2-3, si è fatta schiacciare troppo consentendo al Napoli di procurarsi il rigore del 3-3 e poi di ribaltare, a 2' dalla fine, il risultato.
La partita ha avuto un andamento folle. Bloccata per un'ora, in cui Reja, tenendo strette le linee col centrocampo a 5 varato per l'occasione, ha chiuso tutti gli spazi ai padroni di casa, schizofrenica nell'ultima mezz'ora in cui il Napoli, dopo lo 0-2, ha gettato il cuore oltre l'ostacolo, proiettandosi in avanti con uno schieramento addirittura a 4 punte (Mascara e Hamik a supporto di Lavezzi e Cavani). Incapace di fare la differenza con i soliti tagli sugli esterni e le verticalizzazioni centrali, il Napoli è riuscito a cambiare volto alla gara sfruttando un paio di palle inattive di Lavezzi che hanno trovato la decisiva collaborazione della difesa biancoceleste. Sulla prima è stato, infatti, Sculli a servire l'involontario assist di testa a Dossena per l'1-2, sulla seconda è stato Dias a fornire, sempre di testa, a Maggio il pallone per l'assist decisivo a Cavani. La Lazio ha reagito con orgoglio: si è vista negare un gol fantasma di Brocchi e, 1' dopo, si è ripresa il maltolto con la collaborazione di Aronica che, nel tentativo di anticipare l'accorrente Mauri, ha infilato nella propria porta un tiro di Zarate respinto corto da De Sanctis.
Il Napoli non si è dato per vinto e con un finale all'arma bianca ha ribaltato la situazione col solito Cavani che prima si è procurato (spinta di Biava, espulso per aver interrotto una chiara occasione da rete) e poi ha trasformato un rigore, e poi, a 2' dalla fine, ha siglato il 4-3 scattando sul filo del fuorigioco su un perfetto assist smarcante di Mascara. Un gol contestato da Reja che si è rovinato la bella giornata di festa tributatagli dai tifosi azzurri, facendosi cacciare anticipatamente negli spogliatoi da Banti per proteste. Per il suo ritorno a Napoli aveva decisamente sognato un finale migliore.