Sabato 15 febbraio 2025 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Napoli 2-2

Da LazioWiki.

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15 febbraio 2025 – Roma, stadio Olimpico - Campionato di Serie A, XXV giornata - inizio ore 18.00

LAZIO: Provedel, Marusic, Gila, Romagnoli, Nuno Tavares (82' Lazzari), Rovella, Guendouzi, Isaksen (82' Tchaouna), Pedro, Zaccagni (73' Dia), Castellanos (27' Noslin). A disposizione: Mandas, Furlanetto, Gigot, Dele-Bashiru, Belahyane, Provstgaard, Basic, Ibrahimovic. Allenatore: Baroni.

NAPOLI: Meret, Rrahmani, Buongiorno (61' Politano), Juan Jesus, Di Lorenzo, McTominay, Lobotka, Anguissa, Mazzocchi (85' Marin), Raspadori, Lukaku. A disposizione: Contini, Scuffet, Gilmour, Okafor, Billing, Simeone, Ngonge, Hasa. Allenatore: Conte.

Arbitro: Sig. Massa (Imperia) - Assistenti: Sigg. Perrotti e L. Rossi - Quarto uomo: Sig. Pairetto - V.A.R.: Sig. Abisso - A.V.A.R.: Sig. Sozza.

Marcatori: 6' Isaksen, 13' Raspadori, 65' Marusic (aut.), 87' Dia.

Note: ammonito 35' Anguissa, 78' Juan Jesus, 79' Zaccagni, 90' Rovella. Angoli 7 a 1. Recuperi: 2' p.t., 3' s.t.

Spettatori: 35 mila circa.


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I calciatori convocati per la partita odierna

► Il Corriere dello Sport titola: .

Prosegue il quotidiano sportivo romano:


Il Messaggero titola: .

Prosegue il quotidiano romano: .


Il Tempo titola: “Cuore Lazio”. Prosegue il quotidiano romano: “All’Olimpico finisce 2-2. Partita convincente contro la capolista che tiene la squadra in zona Champions. I biancocelesti evitano la beffa nel finale contro il Napoli. Isaksen, Raspadori e l’autorete di Marusic, poi il pari di Dia”.

Lazio bella e possibile contro un Napoli in affanno. La banda Baroni non molla mai nemmeno davanti alla capolista e rimedia nel finale il 2-2 evitando una sconfitta beffarda. Apre Isaksen, Raspadori rimette subito le cose a posto per Conte, nella ripresa un'autorete di Marusic può essere la sentenza ma Dia, a tre minuti dalla fine, regala un punto d'oro ai biancocelesti al quarto pari in campionato. Prova di forza dei biancocelesti contro un avversario con la lingua di fuori rimontato per la terza volta nelle ultime tre gare, scudetto ancora alla portata ma bisogna accelerare. Per i laziali qualche rimpianto ma la corsa Champions continua. Scelte diverse per gli allenatori. Molto offensiva la Lazio, più chiuso il Napoli che ripropone il 3-5-2 tanto caro a Conte. I due cursori sono Di Lorenzo e Mazzocchi, fuori anche Politano oltre all'infortunato Neres. Praticamente Napoli senza l'intera catena di destra con l'obiettivo di aspettare i biancocelesti e sfruttare il tandem formato da Lukaku e dal redivivo Raspadori. Baroni, senza Dia che va in panchina, sceglie Pedro nonostante la fisicità degli ospiti in mezzo al campo, non deroga al suo 4-2-3-1 con Zaccagni e Isaksen, insieme allo spagnolo dietro a Castellanos. Arbitra Massa davanti a 45.000 spettatori con buona presenza napoletana.

Il primo squillo è una punizione di Tavares che Meret manda in angolo poi, al 6', la Lazio va subito in vantaggio: respinta corta di Rrahmani, Isaksen si mette in proprio e di sinistro infila il portiere del Napoli che si lascia superare troppo facilmente dalla conclusione forte ma centrale del danese. Pochi minuti e Provedel riapre la gara quando i padroni di casa sono in controllo. Siamo al 13', sbaglia il rinvio, scambio Lukaku-Raspadori e proprio il fantasista azzurro infila sotto le gambe del portierone biancoceleste. Tutto da rifare perché il Napoli si stava aprendo per cercare il pari e, invece, tutto torna come era stato preparato da Conte. Rovella e Guendouzi corrono su tutti i palloni, Pedro scherma Lobotka in costruzione ma il lato sinistro della Lazio è troppo vulnerabile con Anguissa che va a cercare gloria alle spalle di Tavares. A metà primo tempo brutto infortunio muscolare per Castellanos che lascia il campo a Noslin, un'altra avversità per Baroni costretto a ridisegnare la sua squadra senza le sponde del Taty. Solo un tiro di Rovella fa venire i brividi a Meret per il resto si va al riposo senza acuti.

Ripresa a tinte biancocelesti in avvio, Isaksen ha sul sinistro la palla del vantaggio (ottima rifinitura di Tavares) ma spara alto da ottima posizione. Conte capisce gli stenti dei suoi, dentro Politano per Buongiorno al rientro dopo due mesi e il Napoli si ritrova e sfonda a sinistra dalla parte del terzino portoghese meno bravo in fase difensiva. Azione confusa, Politano in mezzo, batti e ribatti e clamorosa e sfortunata autorete di Marusic. Siamo al 19', due minuti e Zaccagni trova il pari immediato ma il Var annulla per pochi centimetri di fuorigioco. Sembra una serata stregata ma la Lazio non smette mai di crederci, Baroni ci prova con Dia, Lazzari e Tchaouna, il fortino napoletano traballa. Proprio il numero 19 biancoceleste con un sinistro chirurgico fa esplodere l'Olimpico all'87'. Il 2-2 non ferma la Lazio, Noslin sfiora il sorpasso ma finisce 2-2. Ora la trasferta di Venezia per confermare quanto di buono fatto finora.


La Gazzetta dello Sport titola: “Napoli vetta a rischio”. Continua la "rosea": “Conte rallenta, 3 pareggi di fila. Dia colpisce aLL’87’: la lazio c’è. Raspadori rimedia al gol di Isaksen. Un’autorete di Marusic illude gli azzurri, nel finale il 2-2. Se oggi l’Inter vince, sarà sorpasso”.

A chi giova questo pareggio tra Lazio e Napoli? Lo scopriremo stasera. Se a Torino vincerà l’Inter, sarà sorpasso in vetta: nerazzurri primi, a più uno sui “contiani”, e Lazio tre gradini sopra la Juve. Se sarà la Juve a prevalere, il Napoli per paradosso aumenterà il vantaggio, salirà a più due sull’Inter, e la Lazio verrà acciuffata dai “mottiani” al quarto posto. In caso di pareggio, tutto come prima, aspettando Napoli-Inter dei primi di marzo.

Che coppia quei due. Il Napoli è stanco, alcuni giocatori hanno perso brillantezza, per esempio Anguissa e McTominay. Conte lamenta la mancanza di ricambi all’altezza e non ha tutti i torti, tra la cessione di Kavartskhelia e infortuni vari, ma non sarebbe Conte, se non mugugnasse. La vittoria gli è sfuggita per il rimescolamento finale da lui decretato: fuori Mazzocchi, dentro Marin, spostamenti di posizioni, per esempio Politano da destra a sinistra, e gol della Lazio. Il risultato è corretto, la Lazio ha guardato il Napoli negli occhi, da pari a pari, senza complessi. Conte è stato fortunato, candidiamo l’autorete di Marusic al titolo di auto-gollonzo della stagione. Una bella partita, che però non risolve nulla, lascia tutto aperto sia in chiave scudetto sia in zona Champions. Terzo pareggio consecutivo del Napoli, sempre rimontato da situazione di vantaggio: è successo contro la Roma all’Olimpico, in casa contro l’Udinese e di nuovo ieri nella Capitale contro la Lazio. La spia di un malessere. Qualcosa si è inceppato, ma nulla si è rotto. Il Napoli rimane un candidato forte per il titolo, anche perché Conte, tra le sue ubbie e malinconie, ha calato l’asso della nuova coppia Raspadori-Lukaku. Il tandem ha funzionato. Raspa principe assoluto del match, Lukaku subito in sintonia con il nuovo compagno di reparto. Sotto questo aspetto, il Napoli contro la Lazio potrebbe aver svoltato, e pure la Nazionale, perché Raspadori è un attaccante azzurro.

I lanci di Provedel. Napoli con nuova veste “grafica”, Antonio Conte ha rilucidato il 3-5-2 che tanta gloria gli è valsa. Baroni non ha ceduto alla tentazione di rafforzare con le difese immunitarie, niente Dele-Bashiru, e ha lasciato Pedro al suo posto di attaccante/trequartista, con il compito di disturbare Lobotka in prima impostazione. La partita, però, si è infiammata grazie a due rilanci di Provedel. Dal primo è nato il gol dell’1-0 laziale. Rrahmani ha respinto lo spiovente sui piedi Isaksen, incontrastato nella sua incursione palla al piede. Tutti a scappare all’indietro, i difensori del Napoli, e così, da circa 30 metri, il danese ha liberato un sinistro che ha colto Meret un pelo fuori dalla porta. Provedel ha dato, Provedel ha tolto. Rinvio-mozzarella del portiere della Lazio, a cercare Pedro, ma il pallone è stato intercettato da McTominay. Appoggio in verticale per Raspadori e gran “dai e vai” con Lukaku. Non pago, Provedel, sul Raspa-tiro si è fatto passare il pallone tra le gambe. Di Isaksen, a segno anche nell’andata al Maradona, sapevamo abbastanza. Quel che ignoravamo era il tasso di compatibilità tra Raspadori e Lukaku, fin qui poco visti assieme: l’azione dell’1-1 ha dimostrato quanto l’incastro sia bello e possibile. Il piede e la visione di Raspadori, la forza e le sponde di Lukaku. Il 3-5-2 permette a Conte di unire quel che il 4-3-3 aveva diviso, perché in quest’ultimo sistema Raspadori è di difficile collocazione. “Raspa” è stato il regista offensivo, si abbassava per ricevere la palla e smistarla, quanto e più di Lobotka, braccato dai laziali come se fosse stato il pericolo pubblico numero uno. Sull’1-1 la partita si è acquietata, la reciproca diffidenza ha prevalso fino all’intervallo. Castellanos ha lasciato per infortunio, sostituito da Noslin. Unico brivido, un tiro di Rovella alzato in corner da Meret.

Fortuna e castigo. Lazio più baldanzosa in avvio di ripresa, con l’enorme porta girevole del gol divorato da Isaksen sul cross di Tavares. La legge è stranota e implacabile, chi sbaglia un gol gigante è destinato a subirne uno, fosse anche stravagante come quello che è toccato in sorte alla Lazio. Cross di Politano, tiro di Raspadori, respinta di Gila a terra con una parte poco o tanto nobile, dipende dai punti di vista, e carambola su un Marusic attonito, per un autogol che conferma quanto nel calcio la casualità incida. Va detto che la situazione favorevole era stata creata da Conte con l’innesto di Politano per un esausto Buongiorno. Un’intuizione felice: Politano sulla destra e Di Lorenzo arretrato nel trio davanti a Meret. In vantaggio, Conte si tormentava su chi potesse far entrare per puntellare la squadra e qui si è incartato con un tourbillon cervellotico. Ha tolto Mazzocchi, ha inserito Marin e l’ha collocato in difesa al posto di Di Lorenzo, riportato a esterno destro, con Politano dirottato a sinistra. Non per caso, il 2-2 della Lazio, rinvigorita dalle sostituzioni di Baroni, ha preso forma sulla fascia mancina del Napoli. Dia ha vinto un autoscontro e si è presentato all’appuntamento con il pallone che Zaccagni gli ha offerto: diagonale millimetrico e 2-2 finale. Giusto così e Conte non si ingrugni, come dicono a Roma.




La formazione biancoceleste:

La formazione iniziale biancoceleste in grafica



► Per questa partita il tecnico biancoceleste Marco Baroni ha convocato i seguenti calciatori:

I convocati in grafica






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