Domenica 5 gennaio 1975 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Juventus 1-0
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5 gennaio 1975 1835. Campionato di Serie A 1974/75 - XII giornata
LAZIO: Pulici F., Ghedin, Martini L., Wilson, Oddi, Badiani, Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, D'Amico (84' Polentes). (12 Moriggi, 14 Nanni). All. Maestrelli.
JUVENTUS: Zoff, Gentile, Cuccureddu, Furino, Morini F. (46' Longobucco), Scirea, Damiani, Causio, Altafini, Capello, Bettega. (12 Piloni, 14 Anastasi). All. Parola.
Arbitro: sig. Michelotti di Parma.
Marcatori: 42' Scirea (aut).
Note: giornata di sole, ma fredda. Terreno in discrete condizioni. Espulso al 78' Garlaschelli per fallo di reazione. Ammoniti Ghedin, Chinaglia, Causio e Frustalupi. Angoli 6-6. In tribuna presente il D.T. della nazionale Fulvio Bernardini.
Spettatori: 90.000 circa (58.847 paganti). Incasso £. 308.830.100 (nuovo record d'incasso per l'Olimpico).
Dopo 10 risultati utili, la Juventus cade per opera della Lazio che vincendo riapre di fatto la corsa al campionato. Alla fine dei conti non si può parlare di vittoria immeritata da parte dei biancazzurri, per ciò che hanno fatto vedere in campo specialmente nel primo tempo, quando sia Chinaglia che D'Amico, hanno gettato al vento delle ottime occasione, e Zoff ha parato da campione altri tentativi a rete dei Laziali. Ma dove la Lazio ha superato la Juventus, è stato a centrocampo ed in difesa. Ghedin ha fermato Bettega per tutta la gara; Oddi ha annichilito Altafini e Martini ha bloccato brillantemente Damiani. Solo Re Cecconi ha sofferto la marcatura di Furino. Biancazzurri partono in avanti, ma corrono anche dei brividi, quando al 19' Michelotti sorvola su un fallaccio in area di Wilson su Damiani. Pochi istanti dopo annullava un'autorete di Gentile per presunto fallo di Garlaschelli e sorvolava (al 21') per un aggancio in area di Morini su Chinaglia. L'arbitro Michelotti non è apparso in gran giornata e alcune decisioni hanno lasciato il pubblico perplesso. Dopo alcune azioni mancate dai biancazzurri, al 41' è Altafini di testa, ad impensierire Pulici che agilmente para. Un minuto dopo arriva il vantaggio della Lazio. E' Chinaglia a trovare smarcato Ghedin che tira; la palla colpisce la schiena di Scirea e s'insacca. Finisce così il primo tempo con la Lazio in vantaggio per 1-0. La ripresa inizia con l'inserimento di Longobucco al posto di Morini che si era sentito poco bene. Al 49' l'arbitro sorvola su un'entrata ai limiti del regolamento di Wilson su Damiani (il giovane attaccante bianconero è stato tartassato di falli, forse nel ricordo della rete di due anni fa a Napoli che costò lo scudetto alla Lazio). La gara è vibrante, giocata a centrocampo con la Lazio si mangia alcune buone occasioni. Al 78' Michelotti espelle Garlaschelli reo di aver reagito a una gomitata allo zigomo destro inflittagli da Longobucco. La reazione c'è, ma si Michelotti doveva espellere anche lo juventino in quanto il fallo era volontario e cattivo. All'82' un colpo di testa di Furino vede Pulici effettuare un spettacolare parata. La partita finisce qui, con i biancazzurri che rosicchiano due punti ai bianconeri e riaprono di fatto il campionato.
Scrive Giglio Panza su Tuttosport: Ora siamo un po' tutti schizzinosi e così una partita come Lazio-Juventus viene considerata brutta o quasi. Si riserva lo spazio maggiore agli incidenti avvenuti dopo e s'interpretano con superficialità le botte che virilmente i protagonisti si sono scambiati sul campo. Il football è un gioco duro, che comporta dei rischi e che peraltro pretende coraggio. All'Olimpico, la Lazio si è battuta dall'inizio alla fine con una carica agonistica che rasentava la "ferocia"; e la Juventus, che pure si aspettava l'assalto, per mezz'ora è sembrata sbigottita dal fatto che i laziali accompagnassero la potenza con le idee. Turbata al punto, la Juventus, da non riuscire a trarre profitto degli spazi che, volente o nolente, la squadra campione doveva concedere. Nella ripresa, le zone aperte, ha dovuto lasciarle la Juve, che attaccava per pareggiare. Sul libretto degli appunti c'è quanto basta per indicare che le possibilità dei bianconeri di andare in goal non sono state inferiori alle occasioni di raddoppiare da parte dei biancazzurri.