Polentes Luigi
Difensore, nato a Vittorio Veneto (TV) il 12 ottobre 1944 ed ivi deceduto il 21 aprile 2011.
Veneto purosangue, Polentes cominciò a giocare a 15 anni nel San Giacomo, da dove passò subito al Vittorio, esordendo appena diciottenne in Serie C, e giocandovi tre campionati. Dopo due stagioni all'Empoli in C, nel 1968 passò al Perugia, dove giocò due anni in Serie B. Acquistato nel 1969 nel mercato autunnale dalla società umbra, rimane alla Lazio 8 stagioni, dimostrandosi uno stopper di qualità e molto disciplinato nei compiti assegnatigli.
Con la Lazio colleziona 110 presenze, realizza una sola rete in Serie A il 5 aprile 1970 a Verona (1-1 finale), ma contribuisce alla promozione della Lazio nel 1971/72 ed allo Scudetto del 1973/74. Nel dicembre del 1977 si trasferisce al Modena. Dopo un anno, il ritorno al Vittorio Veneto, con due stagioni in Promozione, prima di ritirarsi nel 1980. Terminata la carriera agonistica diviene viticoltore nella zona collinare di S. Martino di Colle Umberto che, soprattutto per la vendemmia, si trasforma in un luogo di festa fra tanti amici ed i suoi vini vengono apprezzati nel settore. Sposato con la sig.ra Stanilla, ha due figlie: Paola e Daniela che gli regaleranno 6 nipoti. Difensore roccioso, prima stopper e poi terzino. "Il più forte attaccante che ho incontrato era Boninsegna - raccontava - Stava fermo in area, ma se ti distraevi eri fritto".
La sua lealtà lo fece rispettare da tutti gli avversari. Una volta smesso, uscì dal calcio, anche se continuava a seguire le gesta del Vittorio, perché "quando faccio qualcosa mi piace farlo bene, e allora se mi stanco al lavoro, cosa posso insegnare alla sera sul campo di calcio?". Fondò con alcuni amici le Vecchie Stelle Rossoblù, il sodalizio degli ex calciatori vittoriesi, di cui fu presidente a lungo: quando l'associazione visse un momento difficile, lo richiamarono alla presidenza per rimetterlo in sesto. Lo fece, e se ne uscì di nuovo. Allo stesso tempo eccolo ben presente nella comunità sangiacomese presidente dell'associazione Tracontrade e organizzatore di varie manifestazioni locali anche a scopo benefico. "Quando sai di esserti allenato come si deve, e giochi al massimo delle tue possibilità, nessun avversario ti può fare paura: se è più bravo di te vincerà il duello, altrimenti lo vinci tu", raccontava. E in quella frase c'è tutto Gigi Polentes: massima serietà e impegno, sapendo però che nello sport si vince e si perde.
La notizia della morte di Luigi Polentes, nel reparto pneumologia dell'ospedale di Costa si è sparge in un baleno in città dove il personaggio era conosciutissimo e non solo per i suoi trascorsi di atleta del calcio nazionale e a Roma dove aveva lasciato un grande ricordo. Gigi, come lo chiamavano amichevolmente tutti, non ce l'ha fatta, nonostante al sua proverbiale determinazione non è riuscito a vincere la sua ultima partita strenuamente combattuta contro il male incurabile che lo ha stroncato nel volgere di poco più di un anno. Eppure il suo fisico integro di ex atleta scrupoloso, che anche dopo aver chiuso l'attività non aveva mai sgarrato, non è stato in grado di debellare il male. All'estremo saluto avvenuto nella parrocchiale di S. Giacomo di Veglia il 23 aprile erano presenti tante persone che lo hanno amato e anche alcuni compagni di squadra. Chiesa gremita, moltissimi ex calciatori e operatori del calcio di tutta la provincia, quasi la metà dei convenuti è stata costretta a sostare sul sagrato della parrocchiale di S. Giacomo. Circa un migliaio di persone hanno voluto testimoniare stima e affetto nei confronti di Gigi Polentes. Una cerimonia funebre molto semplice come lui stesso avrebbe voluto, da vero campione anche nello stile di vita per nulla esaltato dalla fama che lo ha sempre accompagnato. Nell'omelia don Giulio ha tracciato la figura dell'uomo sportivo ma anche il suo coraggio nell'affrontare con grande coscienza il male sin dall'inizio.
"Il calcio, l'associazionismo sono stati il suo credo - ha detto anche il sacerdote - passioni che ha diviso con la famiglia. Fra di noi, nella nostra comunità Gigi è stato sempre molto attivo con la sua carica di entusiasmo, disponibilità e affabilità. Qui ha speso energie, ha profuso amore". Nonostante la notorietà aveva conservato tutte le sue amicizie di gioventù, tutta la sua umiltà. Riposa nel cimitero di S. Giacomo.
Con la Lazio colleziona 111 presenze ed 1 rete in Campionato, 18 presenze in Coppa Italia, 3 presenze nelle Coppe europee.
Scrive il Gazzettino Veneto il 24 aprile all'indomani della sua morte:
Oggi alle 9, nella chiesa di S. Giacomo, ci sarà l'ultimo saluto a Gigi Polentes, l'ex calciatore campione d'Italia nel 1974 con la Lazio, stroncato da un tumore a 66 anni. Un personaggio rimasto sempre lontano dai clamori e che la notorietà non è riuscita a cambiare. La figura di Gigi Polentes fa riaffiorare un mare di ricordi nella memoria degli sportivi vittoriesi. Chi lo conobbe conserva l'immagine di uomo modesto, altruista che amava l'amicizia vera dei compagni di quartiere e dell'associazione che aveva fondato.
"Il calcio, la notorietà non gli hanno mai dato alla testa, Gigi era sempre lo stesso anche quando vinse lo scudetto - ricorda Bruno Dall'Anese, segretario e presidente delle Vecchie Stelle -. Pur giocando a livelli elevati sapeva stare al proprio posto ed ammettere che c'erano compagni più forti. Poche parole tanti fatti, sempre disponibile a risolvere i problemi degli altri, nelle Vecchie Stelle è stato uomo guida eccezionale. Tutti gli volevamo bene".
"Gli dedicheremo un torneo, è solo il minimo che possiamo fare - afferma Gino Fojadelli, presidente in carica delle Vecchie Stelle, l'associazione fondata da Gigi -. L'abbiamo programmato per il 18-19 giugno allo Sporting Marco Polo. Stiamo disputando un campionato Over 40, nella partita di giovedì osserveremo un minuto di silenzio, porteremo il lutto al braccio in tutte le partite".
Al funerale di Polentes sarà rappresentata anche l'amministrazione. Tra gli assessori è certa la presenza del sangiacomese Mario Rosset, che fin da ragazzo conosceva il calciatore. "Ho iniziato a giocare con il Vittorio Veneto poco prima che Polentes salisse di categoria - ricorda Rosset - c'erano amici che andavano a vederlo fino a Roma, e lui non si negava mai. D'estate, poi, ci si trovava in piscina, quando la piscina era il fondòn".
Fonti: Il Gazzettino Veneto e L'Adige
Un anno dopo la sua scomparsa gli è stato dedicato il campo sportivo parrocchiale di San Giacomo di Veglia (frazione di Vittorio Veneto (TV) dove è stata anche inaugurata una targa commemorativa.
Palmares[modifica | modifica sorgente]
- 1 Scudetto (Lazio) nel 1973/74
- 1 Coppa delle Alpi (Lazio) nel 1971
- 1 Campionato De Martino 1970/71
- 1 Campionato Under 23 1973/74
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