Domenica 3 giugno 1962- Roma, stadio Flaminio - Lazio-Alessandria 7-2

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27 maggio 1962 - Campionato di Serie B 1961/62 - XXXVIII giornata

LAZIO: Cei, Zanetti, Carosi, Mecozzi, Seghedoni, Gasperi, Longoni, Landoni, Pinti, Morrone, Maraschi. All. Facchini.

ALESSANDRIA: Notarnicola, Melideo, Giacomazzi, Migliavacca, Bassi, Schiavoni, Vitali, Cantone, Cappellaro, Sala, Bettini. All. Rava.

Arbitro: sig. Samani di Trieste.

Marcatori: 15' Morrone, 16' Morrone, 21’ Pinti, 25’ Longoni, 37’ Longoni, 51’ Maraschi, 57' Morrone, 70’ Cappellaro, 81’ Cappellaro.

Note: tempo bello, terreno in buone condizioni. Calci d'angolo: 6-2 (4-0) a favore della Lazio.

Spettatori: 15.000 con 7.700 paganti per un incasso di £. 3.800.000.

Uno dei gol del "Gaucho" Morrone
Dal Corriere dello Sport del 4 giugno 1962

Giornate dense di avvenimenti precedono l'ultimo turno del Campionato cadetto che al di fuori della promozione del Genoa deve ancora emettere molte sentenze. Gli incidenti nella tempestosa trasferta di Verona costano alla Lazio 1 milione di multa e la squalifica di un turno per Bizzarri. Nelle due semifinali di Coppa Italia la spuntano a sorpresa la S.P.A.L. e il Napoli che fanno fuori rispettivamente la Juventus e il Mantova. Ma le attenzioni degli sportivi italiani sono nel frattempo tutte riposte per il Mondiale che si sta disputando in Cile. Gli azzurri dopo un pareggio con la Germania vengono battuti dai padroni di casa al termine di una partita violenta e pilotata da Aston, un arbitro inglese che danneggia la nostra Nazionale in ogni modo possibile. La sconfitta con il Cile risulta decisiva e solleva in Italia un'ondata di veementi proteste. La Federazione prepara un dossier avvalendosi del filmato dell'incontro da mostrare alla F.I.F.A. Nelle stesse ore a Milano la Lazio con il Commissario Giovannini e l'avvocato Petrolillo discutono alla C.A.F. il ricorso per la ripetizione della partita col Napoli macchiata dal goal fantasma di Seghedoni. La società biancoceleste mette a disposizione il filmato della RAI che documenta in modi inequivocabile l'errore dell'arbitro Rigato. La C.A.F. respinge la richiesta della Lazio rifiutandosi a termini di regolamento di visionare il documento filmato. La quasi contemporanea decisione presa dai vertici del calcio nazionale col filmato di Cile-Italia come prova dei misfatti di Aston, manda su tutte le furie la tifoseria biancoceleste. Come se non bastasse l'avvocato Angelini, Capo dell'Ufficio Inchieste della Federazione, indaga da giorni su tre partite sospette del Campionato e tra queste spicca quel Verona-Napoli poi non disputata per impraticabilità del campo. Due nomi riconducibili alla dirigenza partenopea avrebbero contattato due giocatori veneti per accomodare il risultato. Tantissime nubi, quindi, per portare a termine il Campionato. L'impegno con l'Alessandria può anche essere per la Lazio non l'ultimo della stagione. La partita s'incanala subito sui binari giusti e si sblocca al quarto d'ora allorché la difesa piemontese libera ai limiti dell'area un pallone che Landoni smista a Morrone che riesce a indovinare il corridoio buono per insaccare. Neanche sessanta secondi e l'argentino si ripete. Grande anticipo su Schiavoni e bellissimo diagonale che non dà scampo a Notarnicola. Al 21' la terza segnatura. Pinti si inserisce su lancio di Morrone e batte a rete con il portiere che riesce a opporsi una prima volta, arrendendosi poi alla ribattuta del centravanti. La Lazio non si ferma e colpisce ancora con Longoni che chiude un'azione di Maraschi e Pinti con uno stop, un secco dribbling e una stoccata imparabile. Lo stesso Longoni al 37' porta a cinque il bottino per i suoi. Notarnicola non trattiene una forte conclusione di Maraschi e l'ala destra seppur sbilanciata riesce a far centro anche con la complicità del portiere, maldestro nell'opporsi nella ribattuta a rete. Nella ripresa Maraschi riesce anche lui ad entrare nel tabellino marcatori. Gran botta centrale che piega le mani al sempre più frastornato Notarnicola. Il festival dell'attacco biancoceleste continua al 57' col terzo goal personale di Morrone che su punizione appoggiata da Longoni fulmina in rete aggirando la barriera. Al 71' gli ospiti riescono ad andare a segno. E' Cappellaro che raccoglie una punizione di Sala e tira con Cei che non riesce a trattenere il violento pallone. All'83' ancora Cappellaro a rete. Il centravanti chiude un'azione impostata da Giacomazzi e rifinita da Sala: ottimo inserimento e staffilata imparabile. Un goal importante questo che permette al suo autore di superare il genoano Bean nella classifica finale dei cannonieri con un bottino personale di 21 reti. Nelle altre partite successo del Modena sul Bari per 3 a 1 e secondo posto per i canarini che conquistano la serie A. Il Napoli ha ragione della Sambenedettese soltanto nella parte finale della gara. Cade la Pro Patria a Cosenza con i calabresi che non riescono però a salvarsi, mentre il Verona è travolto a Messina dai peloritani protagonisti dell'ultimo scorcio di campionato. Con il Cosenza retrocedono in serie C la Reggiana e il Prato, fanalini di coda con 32 punti. Il recupero di Verona-Napoli, partita non disputata il 20 maggio per impraticabilità del campo, deciderà chi farà compagnia a Genoa e Modena nel trasferimento alla massima serie. Le voci che parlano di una possibile penalizzazione del Napoli fanno si che l'ambiente laziale tifi per una vittoria degli azzurri a Verona: in quel caso, con il Napoli fuori gioco, si dovrebbe ricorrere a uno spareggio Verona-Lazio (entrambe a 42 punti) per assegnare la terza poltrona per la serie A.

  • Il 10 giugno il Napoli vince a Verona per 1-0 nel recupero della partita. Il 24 giugno la Sezione disciplinare della C.A.F. dichiara in maniera definitiva inammissibile il reclamo della Lazio atto ad ottenere la ripetizione dell'incontro Lazio-Napoli del 4 marzo. Le tre partite indagate (Sambenedettese-Novara, Brescia-Cosenza e Verona-Napoli) portano alla retrocessione del Novara e all'assoluzione del Cosenza che così rimane in B al posto dei piemontesi. Il 4 luglio il Napoli è assolto dal tentativo di illecito e può quindi festeggiare il ritorno nella massima serie. A giochi fatti il goal di Seghedoni non concesso nello scontro col Napoli costa alla Lazio la mancata promozione in serie A.