Gasperi Vincenzo
Difensore, nato a Roncadelle (BS) il 27 giugno 1937. Deceduto a Monte San Pietro (BO), il 25 giugno 2003. Soprannominato dai compagni di squadra "Garibaldino".
Cominciò la sua carriera nella squadra del suo paese. Un osservatore lo segnalò al Brescia che lo acquistò nella stagione 1955/56. Esordì in quello stesso Campionato, in Serie B, nel ruolo di centrocampista e giocò da titolare 15 partite segnando due reti. Fu notato dai tecnici del Bologna e la società felsinea lo acquistò nel campionato 1956/57 e lo fece esordire in Serie A il 13 gennaio 1957 nella partita Udinese-Bologna finita 1-5. Nello stesso Campionato giocò per altre otto partite. La vera consacrazione avvenne nel torneo seguente quando, nonostante la forte concorrenza, riuscì a giocare 17 gare. Il suo carattere scevro da compromessi gli provocò improvvisamente un certo ostracismo da parte dell'allenatore Federico Allasio che, nell'ultima parte della stagione, lo tenne fuori squadra per tre mesi. La stima che il presidente Dall'Ara aveva per il giocatore, gli permise di trasferirsi prima alla Spal nel campionato 1958/59 dove fu titolare fisso per 28 partite, e poi l'anno seguente in prestito al Padova dove giocò 25 incontri, divenendo uno dei punti di forza della squadra veneta.
Nel 1960/61 fu acquistato dall'Atalanta dove giocò ben 33 volte segnando una rete. Fu autore di un'ottima partita contro la Lazio e per questo l'anno seguente i dirigenti biancocelesti lo vollero a Roma per ricostruire la squadra che per la prima volta nella sua storia era retrocessa in Serie B. Sotto la presidenza di Massimo Giovannini e con Paolo Todeschini allenatore, Gasperi affrontò il campionato nel ruolo di libero. In quell'anno giocò 29 volte segnando due reti. La promozione fu fallita per un punto a causa dell'errore dell'arbitro Rigato di Mestre che non convalidò una rete regolarissima di Gianni Seghedoni nella partita disputata contro il Napoli e terminata 0-0. L'anno successivo, con l'allenatore argentino Juan Carlos Lorenzo, Gasperi diventò il vero fulcro della difesa e con le sue 37 gare da titolare diede un contributo decisivo al ritorno in Serie A della squadra romana. Nella Lazio giocherà, ad alti livelli, per altri tre campionati nella massima serie e assommerà altre 74 partite.
Nel 1966/67, anche a causa di un brutto infortunio subito l'anno prima e per alcune criticabili convinzioni dell'allenatore Umberto Mannocci, Gasperi fu ceduto incautamente al Varese in Serie B. A Varese il calciatore ritornò protagonista e contribuì con le sue 30 partite alla promozione in Serie A dei lombardi. L'anno successivo giocò solo 7 partite anche a causa di condizioni fisiche precarie. Nel 1968/69 milita nel Modena, tra i cadetti, giocando appena 3 partite. Dal 1969 al 1971 giocò 49 partite nella Vis Pesaro in serie C. Successivamente si dedicò al calcio dilettantistico sia in veste di calciatore che di allenatore. Nel 1959 giocò la sua unica partita in azzurro nell'Under 23 contro la Spagna.
Vincenzo Gasperi, di costituzione non armonica ma solida e di media statura, fu un giocatore che fece dell'affidabilità e della continuità i suoi punti di forza. La prima parte della sua carriera giocò a metà campo in fase costruttiva e ciò gli permise, una volta spostato a libero, di avere sempre una chiara visione di gioco. Sempre calmo, sobrio, corretto e al tempo stesso tempestivo nelle chiusure, introverso caratterialmente, era determinante nell'economia della manovra e se i suoi compagni di reparto avevano in lui un sicuro punto di riferimento, anche gli attaccanti si servivano dei suoi precisi e improvvisi lanci per imbastire pericolosi contropiedi. Dotato di un calcio forte e teso non poche volte ha sorpreso i portieri avversari con tiri da lontano. Negli anni trascorsi a Roma, i migliori della sua carriera, il suo nome fu sovente accostato a quello della Nazionale ma discutibili scelte di tipo geopolitico gli preclusero tali traguardi. In maglia biancoceleste Vincenzo Gasperi ha disputato in tutto 140 partite in Campionato e 9 in Coppa Italia, mettendo a segno 6 reti.
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