Domenica 31 luglio 2016 - Brighton, Falmer Stadium - Brighton-Lazio 0-1
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31 luglio 2016 - Brighton (Inghilterra), Falmer Stadium (American Express Community Stadium) - Amichevole - inizio ore 16.00
BRIGHTON: Stockdale, Rosenior, Saltor (80' White), Dunk, Bong, Knockaert (80' Manu), Stephens, Kayal, Murphy, Hemed (59' Baldock), Murray. A disposizione: Maenpaa, Skalak, Holla, Ince, Hunt, Adekugbe. Allenatore: Hughton.
LAZIO: Berisha (52' Vargic), Basta (64' Patric, 80' Germoni), de Vrij (64' Mauricio), Hoedt (80' Prce), Radu (64' Lukaku), Milinkovic-Savic, Onazi (80' Murgia), Morrison (64' Lombardi), Kishna (64' Palombi), Djordjevic (52' Cataldi), Lulic (80' Oikonomidis). A disposizione: -. Allenatore: S. Inzaghi.
Arbitro: Sig. Davies - Assistenti Sigg. Cook e Cooper - Quarto arbitro Sig. Strud.
Marcatori: 27' Morrison.
Note: ammonito al 61' Hoedt per gioco falloso. Nel secondo tempo il Brighton cambia la maglia indossandone una di colore nero.
Spettatori: 10.000 circa di cui 357 tifosi biancocelesti. Recuperi: 0' p.t., 0' s.t.
Il Corriere dello Sport titola: "L'amichevole. Lazio in crescita tra luci e ombre. Battuto il Brighton grazie a un bel gol di Morrison. Buone indicazioni da de Vrij, manca però la scintilla. Nel test inglese i biancocelesti ci mettono forza e voglia ma faticano a trovare spazi e giocate in attacco".
Prosegue il quotidiano sportivo romano: Un inglese ha battuto gli inglesi. Sir Ravel Morrison ha deciso che era il momento di farsi vedere a casa sua, in Inghilterra. Ha deciso il match di Brighton, ha deciso di non essere il più discolo, il più solista, il più ingovernabile, il pisolo della Lazio. E' sempre stato una lotteria ambulante, mai si sa cos'è in grado di estrarre dal cilindro: se un colpo magico, una veronica o un balordo indugio. Ieri ha sfoderato una sciabolata da fuori area, ha colpito al volo, è bastato per regalare ad Inzaghi la prima amichevole internazionale. L'insondabile Morrison appare ispirato e non più svogliato in questa estate di incognite, ma è ancora presto per lasciarsi andare all'euforia. Morrison, questo sì, s'è presentato in ritiro con un'aria diversa, volenteroso e meno panciuto, ha meritato la carezza della sorte. Simone l'ha sganciato da titolare per la prima volta, ha capito che l'aria di casa l'avrebbe ispirato. L'ha fatto giocare da mezzala sinistra accanto a Onazi (regista) e Milinkovic. Morrison non s'è dribblato addosso, è uscito alla distanza, ha corso e rincorso, ha giocato per la squadra, ha aiutato a coprire, s'è fatto apprezzare in un paio di recuperi, ha preso coraggio e s'è fatto trovare pronto alla battuta sfruttando un rimpallo nato da un contropiede fulmineo azionato da Lulic e Radu nel primo tempo.
Risultato: vittoria. Prestazione: incoraggiante. Pregi: lo spirito di squadra, la forza di resistere agli urti e a certi errori, la volontà di cercare il gioco, la mentalità che serve. Difetti: nel 4-3-3 sta mancando la scintilla che dà fuoco agli ultimi metri e gli errori difensivi di Hoedt creano sbandamenti, hanno fatto smoccolare Inzaghi e il vice Farris. Per fortuna c'è de Vrij, ha giocato 64 minuti, ha aumentato il minutaggio, ha cercato i contrasti e li ha vinti, ha spazzato l'area di Berisha con tackles taglienti ed eleganti. Il test non era semplicissimo, il Brighton giocherà pure in Championship (B inglese), ma sa farsi rispettare ed è più avanti nella preparazione (sabato esordirà in campionato). Gli inglesi sono partiti in quarta, hanno offerto un pressing efficace e un gioco armonico, hanno sfiorato il vantaggio dopo 3 minuti con un colpo di testa di Murray (smanacciata di Berisha). Lui, Knockaert ed Hemed non si facevano acchiappare. Alla Lazio sono mancati i movimenti senza palla, il gioco spesso s'è arenato sui varchi esterni, non ha trovato sbocchi. Djordjevic è rimasto isolato, nel secondo tempo è uscito per un problema alla caviglia destra operata in passato, era dolorante. Si dovrebbe trattare solo di una contusione, sarà da valutare oggi, il tormento continua. Ieri, ai lati, aveva Kishna (non smette di indugiare) e Lulic (non è ancora in forma per fare da pendolo sulla fascia, in fase di non possesso aiutava sempre Radu).
Nel finale s'è visto Lukaku, all'esordio. Quando accelera fa mangiare la polvere, è ancora presto per giudicarlo, ha giocato 25 minuti, in copertura deve fare attenzione. Manca la scintilla anche perché manca un regista vero. Onazi non ha fiuto né piedi da playmaker, ha fatto infuriare Inzaghi al pari di Hoedt. Milinkovic da mezzala ieri non ha mai inciso. D'ora in poi a centrocampo toccherà a Biglia (aspettando il rinnovo) e Parolo, daranno geometrie e ossigeno. In gruppo s'aggiungeranno Marchetti e Immobile attendendo altri rinforzi (in primis Thauvin, sostituto di Candreva) e cercando di capire come si svilupperà il caso Keita, rimasto a Roma in castigo. Il discolo non sembra più Morrison.
Il Messaggero titola: "Morrison gol e show nel test con il Brighton".
Prosegue il quotidiano romano: Un'altra vittoria per la Lazio in questo pre-campionato. Gli uomini d'Inzaghi finora non hanno mai perso, l'opposto di quello che succedeva lo scorso anno con Pioli. A finire ko stavolta è il Brighton, 1-0 decide Morrison. I biancocelesti giocano una partita a buoni ritmi evidenziando anche un notevole passo, il divario dagli inglesi, che sono più avanti nella preparazione, è impercettibile. Neanche due minuti e c'è subito lavoro per Berisha che respinge un colpo di testa degli uomini di casa sugli sviluppi di un calcio di punizione dal vertice sinistro dell'area di rigore. La Lazio risponde con un colpo di testa di Djordjevic. Poi sale in cattedra Ravel. E' il migliore in campo l'inglese. Probabilmente l'aria di casa ha un effetto più che positivo sulla testa del bad boy. Costruisce, pressa, inventa e segna. Prende in mano il centrocampo e la musica risulta subito quella giusta. Il gol poi è il giusto happy-ending. Ravel raccoglie un pallone che si era alzato a campanile e al volo lo scaglia alle spalle di Stockdale. Un anno dopo è sempre Ravel mania. Lo avevamo lasciato protagonista del ritiro di Auronzo della scorsa stagione, poi il buio e ora lo ritroviamo al top.
In questo pre-campionato ha di nuovo conquistato tutti. E' sorridente e con i suoi scherzi sta portando entusiasmo in uno spogliatoio malinconico. Versa l'acqua nel collo dei compagni mentre corrono, o spaventa Kishna che ha una gran paura dei ragni. Ravel rinizia da dove aveva lasciato. Peccato che poi lo scorso anno durante la stagione si sia perso. Appena 8 presenze in gare ufficiali per un totale di 159 minuti giocati. Troppo pochi soprattutto per uno come lui, arrivato nella Capitale con la doppia etichetta del baby prodigio e del nuovo Gascoigne. Ha vissuto un anno ai margini di Formello per via del suo carattere. "Non ho mai visto uno con i suoi piedi, ma deve crescere di testa" è il leit motiv dello spogliatoio biancoceleste. Lo stesso tecnico in seconda Farris è rimasto stupito da tanta qualità. L'obiettivo sarà dunque quello di farlo crescere in fretta. Inzaghi lo vede come intermedio di centrocampo, prevalentemente sinistro. Avrà la licenza di offendere, di provare giocate di fantasia: il suo pane quotidiano. Da sistemare invece la difesa che ieri ha commesso molti errori. Il più rimproverato è Hoedt.
Tratte dal Corriere dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara:
Aria di casa, aria di festa. Ha giocato sul velluto perché il prato era inglese. Ravel Morrison s'è galvanizzato nella sua Inghilterra e ha sfoderato un colpo magico. Tiro al volo da fuori area, non pulitissimo, ma efficace: "Sono molto contento per la mia prestazione, fisicamente sto bene, voglio continuare così!". Per la prima volta non ha avuto il muso lungo, non ha pensato a fughe, partenze o addii. Inzaghi l'ha promosso titolare, è stato bravo, la mossa ha funzionato. Simone sapeva in cuor suo che l'inglese avrebbe sfruttato l'occasione nel suo Paese. Ravel ha parlato a fine partita, non è capitato molte volte sin dal suo arrivo a Roma, forse mai. Era felice, felicissimo a Brighton: "Ho segnato un bel gol, la rete ha coronato un buon match giocato contro un avversario complicato". A Morrison è piaciuta la Lazio: "Il possesso palla è stato buono, dovremo proseguire su questa strada anche nella seconda parte del precampionato". Morrison, nell'anno in cui Candreva saluterà e Keita fa le bizze, può rivelarsi un uomo in più. A Formello hanno notato la sua voglia di emergere dopo tanti tentativi a vuoto. Sembra più concentrato, più carico, più determinato. Non si sa quale sarà il suo futuro, ieri ha preso coraggio dopo il gol, ha giocato per la squadra, non ha pensato ad altro. E' partito mezzala sinistra, non ha fatto il regista. Da playmaker s'innamora del pallone, non se ne libera facilmente. A Brighton ha giocato con energia, sacrificandosi, girando palla, servendo i compagni, inserendosi, coprendo, è stato apprezzato per i disimpegni e per quei recuperi, quasi non da lui. Forse è un segno di crescita, di maturità, servono conferme. Inzaghi ha il merito di lavorare curando ogni calciatore della rosa.
Morrison è un talento da recuperare e Simone può essere l'allenatore giusto per tirare fuori il meglio dall'inglese. Dipende anche da lui, finora si è lasciato andare. In Inghilterra, a casa sua, ha fatto ben pensare, il ritorno in Italia non può spegnerlo. Non basta il calcio d'estate, anche un anno fa fece vedere luci prima delle ombre. In tanti a Brighton si sono congratulati con Morrison, oggetto misterioso dell'annata passata. E' servito tanto tempo per farlo integrare, chissà se è riuscito davvero a farsi stimare dai compagni. Milinkovic ieri l'ha elogiato: "Morrison è un giocatore importante, sa giocare bene a calcio, tecnicamente è eccezionale". Milinkovic ha svelato i complimenti rivolti da Inzaghi alla truppa: "Il mister era soddisfatto al termine della partita, abbiamo giocato bene contro un'ottima squadra. Questo per noi è molto importante". C'è da migliorare fisicamente: "Dobbiamo mettere più potenza atletica negli ultimi 10-15 minuti delle partite. Io ho giocato per la prima volta 90 minuti, per me questa sfida era molto significativa. Devo allenarmi ancora per due settimane, così facendo tornerò sui livelli dello scorso anno". Milinkovic ha chiuso commentando l'esordio di Lukaku. E' entrato a metà secondo tempo, s'è lanciato subito in avanti, è la sua caratteristica principale, in Italia dovrà stare attento dietro: "Lukaku? L'ho conosciuto in Belgio - ha detto Milinkovic - è molto forte, molto offensivo. Problemi di spogliatoio nella Lazio? Assolutamente no".
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