Domenica 2 marzo 1986 - Trieste, stadio Giuseppe Grezar – Triestina-Lazio 0-0

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2 marzo 1986 - 2270 - Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie B 1985/86 - XXV giornata

TRIESTINA Bistazzoni, G.Bagnato (83' Salvadè), Braghin, Dal Prà, Cerone, Menichini, De Falco, A.Orlando, Di Giovanni (62' Scaglia), F.Romano, P.Iachini. All. E. Ferrari.

LAZIO: Malgioglio, Podavini, Calisti, Galbiati, Calcaterra, Fonte, Toti, Vinazzani, Poli, Caso (77' Filisetti), Garlini (89' G.Damiani). A disp. Ielpo, Spinozzi, A.Damiani. All. Simoni.

Arbitro: Lamorgese (Potenza).

Note: espulso Poli al 75' per ingiurie a un guardalinee. Ammoniti Caso, Menichini e Podavini. Angoli 9-3 per la Lazio.

Spettatori: 15.000 circa.


Tifosi laziali al seguito

Non è arrivata neanche a Trieste la tanto attesa prima vittoria esterna, ma la Lazio ha almeno dato seguito alla vittoria sulla Sambenedettese strappando un pari, nonostante sia rimasta per l'ennesima volta con l'uomo in meno per l'espulsione di uno dei suoi: in fallo stavolta è caduto Poli che si è visto sventolare il rosso per probabili insulti al guardalinee sotto la tribuna centrale, che ha subito richiamato con ampi gesti l'attenzione dell'arbitro. Impossibile saperne di più visto il perpetuarsi del silenzio stampa dei giocatori.

L'episodio increscioso è arrivato a un quarto d'ora dal termine, e così l'ultima parte del match, dopo aver rischiato di sfociare in rissa per un duro scontro tra Podavini e De Falco, ha visto l'inutile assedio degli alabardati alla porta assai ben difesa dal rientrante Malgioglio. Il portiere, che in settimana aveva perso il padre, è uscito tra le lacrime e tra gli applausi dei compagni che hanno festeggiato il suo ritorno e la sua maiuscola prestazione. E' stato lui, a più riprese, ma soprattutto con una grandissima parata al 28' del primo tempo sulla girata potente e precisa di De Falco, a tenere in partita i biancocelesti, in verità piuttosto timidi anche se ben impostati in partenza e vicini al gol con una serpentina di Poli arrivato fin quasi alla linea di porta e con una deviazione di tacco di Galbiati. Fuori partita Caso probabilmente alle prese con un affaticamento, è andato in barca stavolta anche Fonte sulla cui fascia ha imperversato Dal Prà, autentica spina nel fianco per centrocampo e difesa laziali, almeno fin quando, compresa l'antifona, il tecnico Simoni non ha inviato sulle sue tracce anche il più coriaceo Vinazzani.

Arginata la fonte di gioco, la Triestina, molto pimpante nell'ultima fase del primo tempo, è andata via via spegnendosi fino all'assedio finale con l'uomo in più. De Falco ha provato in tutti i modi a raggiungere il grande Rocco nell'olimpo dei bomber triestini di tutti i tempi, ma non è riuscito a realizzare il 70° centro della sua carriera alabardata. In questo caso c'entra anche Calisti, il suo ferreo controllore.

Da segnalare, a margine della partita, il ritorno al fianco della squadra dell'ex presidente Chinaglia, atterrato a Milano dagli States e arrivato nell'albergo della squadra prima dello stesso Chimenti, rallentato da una tempesta di neve sull'autostrada.