Garlini Oliviero
Attaccante, nato a Stezzano (BG) il 4 marzo 1957.
Esordisce in serie A nel Como nel campionato 1975/76 in cui gioca solo 3 partite. La squadra lariana se ne libera con troppa fretta e lo cede all'Empoli in serie C. Qui gioca 18 gare e segna 6 reti. L'anno successivo è ancora in C con la Nocerina che anche grazie ai suoi goals ottiene la promozione in serie B. Nei due anni a Nocera gioca 65 partite e segna 9 reti. Nel 1979/80 eccolo di nuovo in C1 con il Fano, 32 gare con 14 reti, e l'anno successivo finalmente a Cesena, sua città d'adozione, in B. Nella squadra romagnola tra serie A e B disputa, in quattro stagioni, 119 partite e mette a segno 25 reti giocando in coppia con l'austriaco Schachner. Nel 1984/85 arriva alla Lazio in serie A ma è l'annus horribilis dei biancocelesti: con Giorgio Chinaglia presidente, con gli allenatori Paolo Carosi e uno stanco Juan Carlos Lorenzo, con una crisi dirigenziale ed economica pesantissima, la Lazio retrocede nonostante una rosa di alta qualità. Il giocatore disputa 20 partite e segna un solo goal. Il successivo campionato di serie B, vede Garlini capocannoniere (premio Chevron Sportsman dell'anno) che mette a segno ben 18 reti in 38 partite. L'allenatore è Luigi Simoni ma questo campionato viene macchiato dal secondo scandalo scommesse in cui è implicato anche il laziale Claudio Vinazzani. La Lazio viene retrocessa in serie C e dopo il ricorso mantenuta in B ma con nove punti di penalizzazione. Della situazione approfitta l'Inter che compra il giocatore per farne la riserva di Rummenigge e Altobelli. Con la Lazio colleziona in totale 58 presenze e 19 reti in Campionato.
Nell'Inter gioca 20 gare e segna 4 reti. Uno dei goal rimane negli annali del calcio perché segnato in rovesciata colpendo la palla a 30 centimetri da terra. Questa prodezza non gli evita, però, la cessione all'Atalanta in serie B nel 1987/88. Garlini si conferma goleador di razza segnando 17 reti in 34 gare (vice capocannoniere dietro a Lorenzo Marronaro). Nel 1988/89, a novembre, passa all'Ancona dove gioca 23 partite e mette a segno 5 reti. Nell'autunno dell'anno seguente va ad Ascoli. L'ultimo anno di attività lo vede a Ravenna dove segna 3 reti in 24 partite. Finita la carriera di calciatore diviene team manager del Padova, chiamato dal suo ex collega dell'Inter Altobelli. Nella città del Santo è però protagonista di un episodio grottesco: da accompagnatore, durante un incontro, chiede un cambio senza avvedersi che il numero dei sostituiti è già stato raggiunto. La Lega dà partita persa al Padova che retrocede. Evitando di transitare nel Veneto, Garlini rimane nel mondo del calcio e nel 2004 lo troviamo allenatore delle giovanili del Dalmine. Per divertimento gioca ancora, con ottimi risultati, nel campionato amatori di calcio a cinque lombardo e milita nel VM Stezzano.
"Oliviero bomber vero" è il simpatico soprannome che gli dedicano i tifosi laziali. Ala veloce e compatta (m 1,77, kg 71), utilissimo come seconda punta, ha un innato senso della rete. Calcia di destro e di sinistro e colpisce bene di testa e in acrobazia. Possiede anche un buon dribbling in velocità ed è combattivo e determinato. I tifosi laziali lo stimano e lo ricordano con molto affetto che è ricambiato dal giocatore. Oliviero, che vive a Bergamo, non manca di presenziare a molte cene sociali e alle cerimonie che il Lazio Club di Milano organizza nell'ambito delle sue attività. Attualmente è commentatore televisivo per le partite dell'Atalanta e Responsabile, dal 2011, della scuola calcio di una società di Bergamo, la S.S.D. Bergamo Longuelo. In precedenza era stato D.S. del Villa d'Almè, una squadra di Eccellenza della provincia di Bergamo.
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