Domenica 27 gennaio 1974 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Bologna 4-0
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27 gennaio 1974 - 1.800 - Campionato di Serie A 1973/74 - XV giornata - inizio ore 14.30
LAZIO: F.Pulici, Petrelli, L.Martini, Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Inselvini, Chinaglia, Frustalupi, D'Amico. A disposizione: 12 Moriggi, 13 Polentes, 14 Franzoni. Allenatore: Maestrelli.
BOLOGNA: Buso, Mei, Rimbano, Battisodo, Cresci, Massimelli, Ghetti, R.Vieri, Savoldi (I), Bulgarelli, Landini (II). A disposizione: 12 Battara, 13 Paris, 14 Sartori. Allenatore: Pesaola.
Arbitro: Sig. Mascali (Desenzano).
Marcatori: 4' Garlaschelli, 60' D'Amico, 75' Chinaglia (rig), 89' Chinaglia.
Note: nuvoloso con pioggia a sprazzi, temperatura rigida, terreno leggermente allentato. Infortuni a Rimbano, Ghetti, Bulgarelli, Martini e Garlaschelli. Ammoniti Ghetti, Bulgarelli e Vieri per proteste, Mei per ostruzionismo. Angoli 7-3 per la Lazio.
Spettatori: 50.000 circa di cui 19.926 abbonati per un incasso di £. 70.653.200.
La Lazio domina il Bologna e conquista il platonico titolo di Campione d'Inverno dopo una gara senza storia, aperta subito al 4' dalla rete di Garlaschelli che sfrutta un cross pennellato di Nanni sotto porta che il numero 7 biancoceleste non ha nessuna difficoltà a spingere in rete.
I rossoblù accusano il colpo, ma rispondono ai tentativi biancocelesti colpo su colpo. Al 18' è Landini ad impegnare a terra un attento Pulici, che sventa la minaccia bloccando il pallone. I biancocelesti, pur privi di Re Cecconi, manovrano egregiamente. Chinaglia al 25' impegna il portiere Buso in una parata a terra dopo un tiro al volo su cross di Frustalupi. Il primo tempo finisce tuttavia con i laziali in vantaggio 1-0 dopo un'ottima prestazione.
La ripresa inizia con un tentativo a rete di Landini, ma il portiere biancoceleste è attento e para senza nessuna difficoltà. La Lazio risale in cattedra con Chinaglia che impegna Buso su punizione ma il portiere felsineo para a terra il potente tiro. Al 58' l'arbitro Mascali annulla una rete di Chinaglia per carica sul portiere rossoblù. Ma due minuti dopo, su lancio di Frustalupi, è Chinaglia di tacco a smarcare D'Amico che insacca a porta vuota la sua prima rete in biancoceleste. Il ragazzo di Latina, vista la palla in rete, si mette le mani nei capelli e scoppia a piangere di gioia, rincuorato da tutta la squadra.
La Lazio ora è sola in campo. Per poco D'Amico non raddoppia riprendendo una punizione di Chinaglia e colpendo il palo esterno. Pochi minuti dopo è ancora Chinaglia a spedire addosso a Buso una palla a 5 metri dalla porta, dopo un perfetto cross di Petrelli deviato da un difensore felsineo. Al 75', dopo un fallo di Cresci (che per fermare Chinaglia lo abbraccia e lo fa cadere in area), l'arbitro Mascali decreta il rigore che Long John insacca alla destra dell'incolpevole portiere bolognese. La Lazio, paga del risultato, arretra un po' il raggio d'azione. L'arbitro non vede un intervento falloso di Petrelli su Landini in area. Allo scadere è D'Amico ad involarsi in area su passaggio di Martini e, arrivato sul fondo, serve Chinaglia per il più facile dei gol. L'attaccante biancoceleste invece di esultare fa un applauso al giovane numero 11 biancoceleste per ringraziarlo, tra l'ovazione della folla. La Lazio vince e va a 23 punti in classifica, 3 in più di Juventus, Fiorentina e Napoli. E' la prima fuga nel corso del campionato.
l'Unità titola: "Lazio a valanga campione d'inverno. Travolgente vittoria dello squadrone di Maestrelli che cancella il ricordo del passo falso con il Torino (4-0). Bastano quattro minuti alla capolista per rompere la difesa del Bologna. Gol-lampo di Garlaschelli all'avvio, poi segnano la "rivelazione" D'Amico e due volte Chinaglia. Forse generoso il rigore che ha portato a 3 le segnature".
L'articolo così prosegue:
La Lazio con la sonante vittoria sul Bologna per 4-0, si è aggiudicata il "piccolo scudetto" d'inverno, dopo ben 38 anni della sua storia calcistica, ed esattamente dal 1936, quando fu lì lì per conquistare lo scudetto che fu vinto proprio dai felsinei con tre punti di distacco dai biancocelesti. Gli uomini di Maestrelli hanno portato a tre punti il vantaggio in classifica rispetto alla "troika" Juventus-Fiorentina-Napoli (23 e 20). Il Bologna ha capitolato dopo 4 anni di imbattibilità all'"Olimpico". Garlaschelli ha segnato il gol numero 9.000 da quando il campionato si disputa a 16 squadre. Esaurito il capitolo statistiche, passiamo alla partita. Il Bologna si presentava all'Olimpico" con un ottimo ruolino di marcia: era reduce dai successi sul Milan in campionato e sull'Atalanta in Coppa Italia, per di più si avvaleva di una tradizione invidiabile, non avendo perso contro la Lazio come s'è detto, da ben 4 anni. Avversario quindi ostico, da non prendersi sotto gamba e Maestrelli non se l'è sentita di rischiare utilizzando un Re Cecconi non ancora al meglio della condizione fisica, ma dando fiducia ad Inselvini che si era ben comportato nella vittoriosa trasferta di Foggia. Ha fatto rientrare anche Petrelli che aveva scontato le tre giornate di squalifica, soprattutto considerando che il terzino ex romanista conosceva bene Landini, anch'egli ex giallorosso. Ma non vi era dubbio che lo scontro si sarebbe deciso a centrocampo, dove da una parte giostravano Nanni, Inselvini, Frustalupi e D'Amico e dall'altra la "vecchia" volpe Bulgarelli (sia detto per inciso, il migliore dei suoi), Ghetti e Vieri. Ebbene il confronto è stato vinto largamente dai biancocelesti non soltanto per quanto riguarda la fascia centrale del campo, ma anche sotto il profilo delle manovre in attacco. La Lazio ha oggi giocato la sua migliore partita tanto dello scorso campionato che dell'attuale, dimostrandosi non soltanto meritevole del primo posto in classifica, ma sfoggiando una maturità e una intelligenza alle quali il Bologna non ha saputo opporre se non la sua manovra un po' leziosa, fatta di corti passaggi.
Allorché da tale manovra è sortito qualche affondo, tanto Landini (il più attivo all'attacco), che Savoldi (letteralmente annullato dallo stopper Oddi), mai sono riusciti ad impensierire la rocciosa difesa e il portiere biancoceleste. Ma così come non vi sono più dubbi che questa Lazio fa proprio sul serio, altrettanto può dirsi che Wilson si va sempre più confermando come il migliore "libero" del campionato e il degno successore di Burgnich in Nazionale; che Chinaglia è una pedina preziosa per i prossimi campionati del mondo e D'Amico un "baby" che sembra ricalcare il cammino di Rivera (qualcuno oggi lo ha voluto addirittura paragonare a Di Stefano, ma forse ci sembra un tantino esagerato). I piani di Pesaola sono andati in frantumi appena incassato il gol a freddo di Garlaschelli, dopo 4' di gioco. Ed è qui che il Bologna edizione esterna, ha mostrato i suoi limiti. Si è lanciato a testa bassa all'arrembaggio, ma le sue punte sono apparse evanescenti e il pressing non ha fruttato che un tiro di Landini (al 18') e uno di Vieri, da fuori area (al 32'). Ma evidentemente le idee di Bulgarelli e compagni non erano che abbozzi inconsci, perché la determinazione si perdeva in un limbo di fraseggi, spezzettati sul nascere dai centrocampisti laziali e poi soffocati inesorabilmente dal "muro" difensivo che aveva in Wilson un vero e proprio baluardo. E così la Lazio ha giostrato saggiamente. Non si è arrischiata più di tanto, col pericolo di scoprirsi e fare la fine che fece col Torino. Ha continuato a punzecchiare in contropiede l'avversario, presentandosi, al 27' davanti a Buso con Garlaschelli che si è visto parare il tiro, e al 34' sempre con l'ala destra che su cross di Martini, non riuscendo ad "incornare" il pallone, ha cercato di fare il "colpaccio" alla Piola, insaccando con la mano. Ma l'arbitro era a pochi passi e aveva visto chiaramente la "prodezza". Chiuso il primo tempo in vantaggio per merito di Garlaschelli, che al 4' aveva saputo approfittare di uno sbilanciamento della difesa petroniana, propiziato da un cross di Nanni, insaccando al volo di sinistro, nella ripresa la Lazio subisce per buoni 10' l'iniziativa avversaria. Lo fa però con ordine e si vede chiaramente che sta al gioco dei felsinei, con il preciso scopo di lasciarli sfiancare, per poi assestare la botta decisiva. Il forcing bolognese frutta un tiro di Bulgarelli che passa alto sulla traversa, e un tiro di Savoldi che Petrelli respinge poco fuori della linea di porta.
Poi, passata la sfuriata, i laziali riprendono a comandare d'autorità e lo fanno con intelligenza, avvalendosi di un ottimo D'Amico che Rimbano non riesce a contenere (pesa l'assenza di Roversi), di un Inselvini cresciuto col passar dei minuti e di un Chinaglia smanioso di segnare. Al 13' sarà invece Garlaschelli a centrare il bersaglio, ma l'arbitro Mascali annulla, giustamente, perché Chinaglia aveva caricato Buso facendogli perdere il possesso del pallone. La rete è però nell'aria, lo si intuisce dalla determinazione delle manovre di Frustalupi e compagni che portano in zona tiro sia Garlaschelli sia D'Amico e Chinaglia. E al 15' sarà proprio da un lancio di Frustalupi che arriverà il raddoppio: D'Amico raccoglie e scambia di prima con Chinaglia, il "bomber" è pressato da Cresci, ma potrebbe anche tentare il tiro, però si avvede che Buso gli ha chiuso lo specchio della porta e con un colpo di tacco passa al "baby" che con tutta la porta spalancata dinanzi non ha difficoltà a segnare. Da questo momento il Bologna non gradisce più il gioco dei biancocelesti e si affida anche a diverse scorrettezze che l'arbitro punisce con richiami ufficiali. Ghetti protesta perché su un intervento di Wilson aveva visto un "mani", ma il guardalinee di destra era proprio vicino all'italo-inglese per cui non potevano sussistere dubbi. Al 26' Petrelli crossa per Chinaglia che tira, ma Buso si salva in corner. Al 30' l'episodio del rigore. Forse concesso con troppa generosità dall'arbitro: su cross di Frustalupi Chinaglia è stretto fra tre difensori e pare di notare che ad atterrare il centravanti sia Cresci. Chinaglia trasforma, dopo che Mei e Bulgarelli erano stati ammoniti per comportamento non corretto. Ormai l'incontro non ha più nulla da dire, eppure i laziali non si accontentano e continuano a premere, mentre i felsinei appaiono in chiaro disarmo. E così, al 44' si arriva al secondo gol di Chinaglia (quarto ed ultimo della serie). L'azione parte da Wilson che porge a Martini il quale smista subito a D'Amico e il "baby" restituisce la "cortesia" a Chinaglia mettendolo in condizioni di segnare da pochi passi.
In un altro articolo è riportato: "Elogio dei rossoblù ai laziali. Pesaola: "I più forti da noi incontrati".
"Una partita entusiasmante che ha soddisfatto il pubblico e ha messo in luce l'ottimo gioco della Lazio": queste negli spogliatoi le prime parole di Maestrelli, che si ritiene più che contento della posizione in classifica e della quota (23 punti) raggiunta al giro di boa. "La sconfitta con il Torino, un gran brutto ceffone — prosegue il tecnico laziale — ci ha fatto bene; oggi i ragazzi si sono battuti con maggiore determinazione e il risultato sta a dimostrare che la squadra è in ottime condizioni smentendo tutti coloro che già parlavano di crisi". Per quanto riguarda la partita, Maestrelli ammette che il goal di Garlaschelli è stato determinante in quanto ha costretto il Bologna a sbilanciarsi in avanti sin dai primi minuti: "II Bologna — spiega — soltanto sul finire del primo tempo ha avuto qualche ottimo spunto, poi è crollato sul ritmo". Maestrelli conclude elogiando le buone prove fornite da Inselvini e dal giovane D'Amico. "D'Amico — ha detto il trainer biancoceleste — sta acquistando rapidamente esperienza e ad ogni partita accresce la sua già spiccata personalità. E' un giocatore di sicuro avvenire e sarà molto utile nel prosieguo del campionato".
In casa rossoblù nessun dramma, il Bologna ha accettato il risultato anche se per Pesaola il punteggio è un po' severo. "II goal a freddo — ha detto il "Petisso" - ha determinato questa sconfitta, ma è certo che la Lazio è più forte di noi". Pesaola ha poi proseguito dicendo che è inutile e ingiusto parlare di errori tattici o di sviste arbitrali quando c'è di mezzo un 4-0. "La squadra che ci ha battuti merita il posto che ha in classifica — ha concluso Pesaola — ed è la formazione più forte tra quelle che abbiamo incontrato". Tra i giocatori registriamo alcuni commenti telegrafici. Battisodo: "Quando si perde 4-0 non c'è da fare commenti...". Ghetti: "II goal a freddo ci ha tagliato le gambe". Savoldi: "Ottima la difesa biancoceleste, forse esagerato il punteggio di 4-0". Chinaglia: "D'Amico è cresciuto molto e ancora crescerà, Oddi è stato bravissimo, ma tutti i miei compagni hanno giocato bene".