Domenica 20 settembre 1964 - Roma, stadio Flaminio - Lazio-Catania 2-2
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20 settembre 1964 - Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie A 1964/65 - II giornata
LAZIO: Cei, Zanetti, Dotti, Governato, Pagni, Gasperi, Renna, Fascetti, Petris, Christensen, Piaceri. All. Mannocci.
CATANIA: Vavassori, Lampredi, Rambaldelli, Fantazzi, Bicchierai, Magi, Danova, Biagini, Calvanese, Cinesinho, Facchin. All. Di Bella.
Arbitro: Ferrari (Milano).
Marcatori: 35' Facchin, 49' Facchin, 63' Christensen, 87' Christensen.
Note: pomeriggio caldo, terreno in buone condizioni. Al 40' del primo tempo, dopo il goal annullato alla Lazio, due tifosi hanno invaso il campo tentando di raggiungere l'arbitro: dei due, uno è stato fermato dal massaggiatore laziale Chiesa e da alcuni poliziotti, l'altro è stato inseguito e bloccato da Cei, dal segretario Vona e, infine, anche dai poliziotti. Ammoniti: Gasperi, Zanetti, Piaceri, Vavassori e Bicchierai. A fine partita Renna è crollato al suolo svenuto per aver battuto col capo contro il sostegno di ferro della porta.
Spettatori: 30.000 circa con 15.000 paganti per un incasso di £. 13.000.000.
Una battaglia, un'autentica battaglia, quella che si disputa al Flaminio per il debutto casalingo della Lazio in Campionato. L'impianto di Viale Tiziano, l'Olimpico è indisponibile per un meeting di atletica, conosce uno dei pomeriggi più caldi della sua storia. Botte, mischie lecite e illecite, goal veri, goal annullati, goal sciupati, un arbitraggio mediocre, palloni sequestrati dal pubblico, una doppia invasione di campo: una partita davvero vietata per i deboli di cuore. Mannocci conferma l'undici dello sfortunato esordio di Marassi, i siciliani scendono in campo euforici per il magnifico punto conquistato a San Siro contro il Milan. I biancocelesti partono di slancio mettendo subito all'angolo gli avversari. Governato giunge con un soffio di ritardo su un cross di Renna e quindi al 15' Piaceri sguscia con furbizia nell'area avversaria, ma non serve il solitario Petris appostato a pochi metri dalla rete. Dopo il forcing iniziale la Lazio si placa e il Catania esce fuori dal guscio con una manovra assai ordinata. Al 35' Facchin raccoglie una punizione calciata da Cinesinho e batte di testa un Cei immobile tra i pali. Due minuti più tardi una combinazione Fascetti - Governato - Piaceri mette quest'ultimo in condizione di gonfiare la rete etnea, ma l'arbitro annulla non accorgendosi che una deviazione di Fantazzi ha rimesso in gioco l'attaccante. Il pubblico è inviperito e due spettatori entrano in campo per raggiungere il direttore di gara, mentre il pallone viene sequestrato dalla curva. L'intervento delle forze dell'ordine, di Cei e della panchina fanno si che i due scalmanati vengano bloccati in tempo utile. Alla ripresa del gioco, sale in cattedra Vavassori che si supera su una conclusione a colpo sicuro di Piaceri. Al 49' Facchin gela di nuovo la stadio con un altro colpo di testa che supera Cei, anche in questa occasione colpevolmente immobile. Sembra finita, ma ecco uscire fuori tutto il cuore della Lazio.Christensen, sino allora impalpabile, sfrutta un servizio di Pagni e fulmina a rete trovando però sulla sua strada un grande Vavassori. Poco dopo Renna e il portiere ospite si scontrano in area e il numero uno scalcia l'ala in modo plateale. Gli estremi per il cartellino rosso ci sono tutti, ma Ferrari si limita alla sola ammonizione, scaldando ancor di più gli animi degli spettatori. Dopo un grande intervento di Cei sullo sgusciante Danova lanciato in contropiede, la Lazio riesce a realizzare il goal della speranza. E' il 63' quando Gasperi dona un pallone d'oro a Christensen che non sbaglia. Lazio all'assalto spronata da un pubblico eccezionale. Governato calcia dai venti metri e il pallone deviato da Bicchierai viene controllato con un'autentica acrobazia da Vavassori. Ancora Christensen pericoloso con un colpo di testa che sfiora la traversa. E' il turno poi degli ospiti a rendersi pericolosi con "pantera" Danova che solo le maniere forti di Dotti prima e di Gasperi dopo riescono a tamponare. A tre minuti dal termine arriva il liberatorio pareggio. Fascetti è geniale nel trovare uno smarcato Christensen in area e il colpo di testa del biondino non lascia scampo a Vavassori. Delirio sugli spalti con il pubblico che con il coro "Chris, Chris, Christensen !" elegge il danese a nuovo beniamino. Ma non è finita perché proprio al 90' potrebbe arrivare un miracoloso successo. L'incontenibile Gasperi crossa al centro e il pallone, mancato da due difensori, trova lo smarcatissimo Petris che ha tutto il tempo per prendere la mira e calciare. Il diagonale è debole, ma dà lo stesso la sensazione del goal. Vavassori però si accartoccia e recupera proprio sulla linea. Così come a Genova, e sempre allo scadere, Petris manca la più facile delle occasioni. Finisce comunque nel tripudio generale e con gli applausi per una Lazio gagliarda che ha saputo recuperare una situazione molto complicata.
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