Domenica 16 marzo 1986 - Cagliari, stadio Sant'Elia - Cagliari-Lazio 2-0
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16 marzo 1986 - 2272 - Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie B 1985/86 - XXVII giornata
CAGLIARI: Sorrentino, Marchi, M.Valentini, Occhipinti, Giancamilli, Miani, R.Bergamaschi, Pulga, Montesano (84' Branca), Bernardini, L.Piras. All. Giagnoni.
LAZIO: Ielpo, Podavini, Calisti, Spinozzi, Calcaterra, Magnocavallo, Toti, Vinazzani, Dell'Anno (61' D'Amico), Caso (60' G.Damiani), Garlini. A disp. Salafia, Filisetti, Corti. All. Simoni.
Arbitro: Tubertini (Bologna).
Marcatori: 28' Pulga, 68' R.Bergamaschi.
Note: cielo coperto. Espulso Spinozzi al 70' per doppia ammonizione. Ammoniti Piras, Vinazzani, Valentini e Toti. Angoli 5-2 per il Cagliari. Al 31' Garlini sbaglia un calcio di rigore.
Spettatori: 25.000 circa.
La Lazio sconfitta anche a Cagliari per la decima volta in stagione (nove in trasferta) raggiunge un primato amarissimo, eguagliando il Palermo con 52 trasferte senza vittoria (e alla prossima si va ad Ascoli...) Adesso guarda in faccia la serie C visto che la classifica in coda è la seguente: Cremonese e Campobasso 26, Lazio e Palermo 25, Perugia 24, Arezzo, Pescara, Catania e Cagliari 23, Catanzaro 22 e Monza staccato a 16.
Contro una ormai diretta concorrente come il Cagliari era più che mai necessario almeno un pareggio, ma la prestazione dei biancocelesti è stata desolante: il solito rigore sbagliato da Garlini (e cominciano a essere davvero troppi), la solita espulsione (stavolta di Spinozzi), nessun giocatore, proprio nessuno, oltre il 5 in pagella.
Un crollo di squadra, accentuato se possibile da quello societario, che ormai vede i dirigenti uno contro l'altro e il presidente Chimenti sempre più isolato. Neanche la conferma di Gigi Simoni, annuncio arrivato alla vigilia, sembra una cosa seria, essendo l'allenatore stato scelto a suo tempo dal dimissionario Chinaglia: più che altro sembrava l'unico modo rimasto per mettere i giocatori davanti alle proprie responsabilità.
Come detto, c'è stato se possibile un ulteriore passo indietro. I padroni di casa hanno dominato in lungo e in largo, confermandosi dopo il successo col Cesena: loro sì sembrano avere lo spirito giusto per togliersi al più presto dalle sabbie mobili. Ne sarà altrettanto capace la Lazio, costruita sulla carta per un traguardo ben diverso e ora costretta a giocare con un tremore addosso che non le appartiene?
La cronaca dice tutto: dopo un tiro sballato di Bernardini da ottima posizione, il Cagliari è passato al 28' approfittando di uno svarione di Spinozzi, davvero irriconoscibile, che ha lasciato campo libero a Montesano per il cross; sul pallone basso Ielpo ha anticipato Bernardini ma non trattenendo ha liberato Pulga verso un gol facile facile. L'unica occasione per la Lazio è stata quella del rigore al 32': Magnocavallo, entrato in area avversaria dalla sinistra, è stato atterrato da Giancamilli ma dal dischetto Garlini ha sprecato calciando fortissimo ma su Sorrentino proteso in tuffo. Il raddoppio rossoblù, dopo una parata di Ielpo su colpo di testa ravvicinato di Piras, è arrivato al 13' della ripresa grazie a una conclusione da lontano di Bergamaschi, un tiro centrale che forse Ielpo non ha visto partire.
Qui è proprio caduto il mondo sulla testa dei biancocelesti e vana è risultata la mossa di Simoni di mandare in campo Damiani e D'Amico. Il Cagliari reclama un rigore apparso netto per fallo di mano di Spinozzi che poco dopo si fa espellere per un intervento rude che gli vale la seconda ammonizione, Piras coglie una traversa piena, il subentrato Branca si pappa incredibilmente un altro gol fatto. E' un autentico pomeriggio di tregenda, sintetizzato da D'Amico a fine partita: "Io in C non ci voglio andare!"
Da Il Tempo
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Da Paese Sera
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