Sabato 30 ottobre 2021 - Bergamo, stadio Gewiss - Atalanta-Lazio 2-2
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30 ottobre 2021 – Bergamo, stadio Gewiss - Campionato di Serie A, XI giornata - inizio ore 15.00
ATALANTA: Musso, Lovato (67' Scalvini), Demiral, De Roon; Zappacosta (83' Piccoli), Koopmeiners, Freuler, Maehle, Pasalic (59' Malinovskyi), Ilicic (67' Muriel), Zapata. A disposizione: Sportiello, Rossi, Pezzella, Miranchuk. Allenatore: Gasperini
LAZIO: Reina, Hysaj, Luiz Felipe, Acerbi, Marusic, Milinkovic, Cataldi (77' Leiva), Luis Alberto (68' Basic), Felipe Anderson (77' Moro), Immobile (85' Muriqi), Pedro. A disposizione: Strakosha, Adamonis, Patric, Radu, Lazzari, Escalante, Akpa Akpro, Romero. Allenatore: Sarri
Arbitro: Sig. Guida (Torre Annunziata) - Assistenti Sigg. Preti e Di Vuolo - Quarto uomo Sig. Manganiello - V.A.R. Sig. Aureliano - A.V.A.R. Sig. Bottegoni.
Marcatori: 18' Pedro, 45'+1' Zapata, 74' Immobile, 90'+4' De Roon .
Note: ammonito al 34' Luiz Felipe, al 78' Demiral, al 90'+1' al Reina, 90'+3' Leiva. Angoli . Recuperi: 2' p.t., 5' s.t.
Spettatori: .
► I calciatori convocati per la partita odierna
► La Gazzetta dello Sport titola: "Il pari dei rimpianti. Lazio, doppia fuga, l'Atalanta resiste. Per Gasp e Sarri occasione persa? Prima Pedro e Zapata, Immobile segna e aggancia Piola a 159, Infine De Roon al 94'".
Continua la "rosea":
Cercavano il colpo di gas decisivo, l’accelerata della continuità dopo le vittorie di mercoledì, ma hanno frenato ancora. Entrambe, pur regalando una partita che è stata uno spot per chi ama un calcio fatto di ritmo, intensità e carattere. Ha frenato l’Atalanta che ha vinto solo una delle sei gare giocate finora al Gewiss, e la Lazio che da sei viaggi ha portato a casa solo cinque punti e 13 gol incassati: ieri non ha sbandato come a Bologna e Verona, ma insomma. E dunque: forse, per quanto sia teoria, è un pareggio che dà più forza alla Dea. Quella dei sopravvissuti, anche nel senso che hanno rimediato la partita i superstiti della grande emergenza (anche ieri sei titolari assenti). Essere riusciti ad andare ancora oltre l’urgenza del momento e i propri errori fa pensare a Gasperini che il prossimo orizzonte possa essere più sereno.
Sarrismo a metà. Ma questo 2-2 dà energia pure alla Lazio. Anche mentale, nonostante fosse di un’occasione così, di una vittoria così, che aveva bisogno. Se l’è fatta scappare sprecando un doppio vantaggio: due gol presi nei minuti di recupero dei due tempi, quello decisivo a 50 secondi dalla fine, sono motivo di riflessione almeno quanto il come era maturata la chance di vincere. Non sono i tanti uomini offensivi - Luis Alberto aggiunto ancora a Milinkovic e al tridente offensivo - a fare (ancora) il calcio della Lazio. Piuttosto la compattezza soprattutto difensiva, la disponibilità al sacrificio. E, calcisticamente parlando, la profondità e il contropiede: pane poco sarriano, pane della “vecchia” Lazio e però spezzato un’altra volta ieri. Nel primo tempo quando Cataldi ha cercato sul lungo Immobile e Demiral si è fatto fregare nonostante quel movimento sia stranoto: Musso ha rimediato, ma c’era Pedro in agguato. Nella ripresa quando dopo palla persa in uscita da De Roon, Pedro ha mangiato il campo con consumata saggezza e Basic ha rifinito per killer Immobile, che non ha sbagliato il colpo del suo gol laziale numero 159, per “abbracciare” il recordman Silvio Piola. Non è un delitto provare, e quasi riuscire, a vincere così: purché il tecnico non la consideri eccessiva sconfessione del suo credo; non ci si perda nella ricerca del confine esatto fra applicazione e coraggio; e si sappia che, perlomeno in certe partite, per giocare insieme Luis Alberto e Milinkovic dovranno rinunciare a qualcosa del loro calcio più puro, per evitare sbilanciamenti. E si sappia anche che non sempre la Lazio sarà così aiutata dagli errori altrui.
Errori e anima della Dea. E qui veniamo ai rimorsi dell’Atalanta: quelle sviste personali, di De Roon e Demiral, non sono le prime di questo campionato e anzi è proprio questa recidività, sono queste autotrappole su cui continua ad incespicare, costringendosi poi a rincorrere, dunque a consumare molte energie, ad aver fatto perdere punti preziosi in classifica. Anche più delle difficoltà rispetto ad un tempo a trovare l’ultimo spunto di qualità per convertire in occasioni gol pulite il governo della partita: ieri totale almeno fino al gol di Pedro, con la Lazio costretta ad accettare un ritmo infernale che è comunque buon segno per Gasp di una condizione in decisa crescita; e ripreso con la stessa decisione nel finale, dopo averlo perso ad inizio ripresa, quando l’area avversaria è stata assediata dalle fasce con Muriel e Malinovsky (prima trequartista) e centralmente con Zapata e Piccoli. Ma la Lazio alla fine ha tirato in porta più dell’Atalanta, che ha trovato il primo pareggio solo grazie all’iniziativa rabbiosa di uno Zapata fisicamente devastante (anche qui un errore individuale, di Marusic). E il secondo con un colpo da biliardo da attaccante di De Roon: centrocampista e al momento difensore adattato, che ha ritrovato il gol 399 giorni dopo l’ultimo, su spizzata di Demiral. Proprio i due uomini che erano inciampati in precedenza. Stavolta i minuti finali non sono stati fatali come contro l’Udinese, ma amici: è già il quarto gol nel recupero (2° decisivo) che l’Atalanta segna in questo campionato, più di tutti. C’è un’anima che batte sotto le sue difficoltà, e magari aiuterà a vincere le partite piuttosto che solo a pareggiarle, quando la Dea tornerà finalmente al completo. E cosa succederà quando il verbo di Sarri avrà contagiato (ancora) di più questa Lazio? O è più giusto chiedersi quanto, dopo la partita di ieri?
Il Corriere dello Sport titola: .
Prosegue il quotidiano sportivo romano:
Il Messaggero titola: .
Prosegue il quotidiano romano:
► Per questa partita il tecnico biancoceleste Maurizio Sarri ha convocato i seguenti calciatori:
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