Mercoledì 27 ottobre 2021 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Fiorentina 1-0
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27 ottobre 2021 – Roma, stadio Olimpico - Campionato di Serie A, X giornata - inizio ore 20.45
LAZIO: Reina, Lazzari, Luiz Felipe (77' Patric), Acerbi, Marusic, Milinkovic (79' Basic), Cataldi (83' Leiva), Luis Alberto, Pedro (83' Moro), Immobile, F. Anderson. A disposizione: Strakosha, Adamonis, Hysaj, Radu, Escalante, Akpa Akpro, Romero, Muriqi. Allenatore: Sarri
FIORENTINA: Terracciano, Venuti (71' Odriozola), Milenkovic, Quarta, Biraghi (83' Terzic), Duncan (83' Benassi), Torreira, Castrovilli (57' Bonaventura), Callejon (71' Saponara), Vlahovic, Sottil. A disposizione: Rosati, Nastasic, Igor, Maleh, Amrabat, Agostinelli, Toci. Allenatore: Italiano
Arbitro: Sig. Ayroldi (Molfetta) - Assistenti Sigg. Longo e Lombardi - Quarto uomo Sig. Rapuano - V.A.R. Sig. Guida- A.V.A.R. Sig. Tegoni.
Marcatori: 52' Pedro.
Note: ammonito al 34' Castrovilli, al 47' Biraghi, al 56' Cataldi, al 68' Duncan, al 78' Luis Alberto, all'81' Immobile. Angoli . Recuperi: 0' p.t., 4' s.t. Prima dell'inizio della partita si è esibito Jacopo Mastrangelo.
Spettatori: .
► I calciatori convocati per la partita odierna
► La Gazzetta dello Sport titola: "Pedro rialza Sarri e Lazio. La Viola è troppo spenta. Il tecnico lascia fuori Leiva, pesca Luis Alberto e non subisce: è già la quinta sconfitta per la Fiorentina".
Continua la "rosea": Maurizio Sarri ha vissuto per molto tempo a Formello e quindi è cambiato poco nella sua quotidianità, quando è stato imposto il ritiro causa disastro a Verona. Ai giocatori invece la clausura, ora terminata, sembra sia servita per confrontarsi e riuscire a reagire: che sia attaccamento alla maglia o voglia di svignarsela da imposizioni un po’ antiche, importa poco ai tifosi. Certo è che nella ricerca della continuità, è la Lazio a rendere più stabile il cammino, mentre la Fiorentina conosce la quinta sconfitta in dieci giornate. Per fortuna di Italiano le altre sono tutte vittorie, quindi permane una soddisfazione da nuovo ciclo, con sei punti in più dell’anno scorso, però la maturità di squadra non è ancora stata raggiunta e anche l’esame dell’Olimpico è stato fallito: questo è il quarto k.o. nelle ultime sei uscite. Tra alti e bassi, la Lazio invece si rialza con Pedro, si fa forza con alcune certezze, tipo l’inviolabilità della fortezza di casa: 16 vittorie e due pareggi nelle ultime 18 gare in campionato. La Fiorentina resta ferma a un misero tiretto in porta.
I motivi. Se si sfidano sistemi simili (4-3-3), con propositi verticali nelle due fasi, intenzioni di difendere in avanti e restare corti per non dare ossigeno alla manovra altrui, succede che a decidere siano anche i lanci di un portiere. Perché dopo un primo tempo cristallizzato per troppe uguaglianze, paure ed errori, è un rinvio di Reina a cogliere la Fiorentina scollata, poiché avanzata per la pressione. Dunque saltata metà campo, si va di duelli personali: Milinkovic e Immobile vincono i loro, prima che il serbo serva sulla corsa Pedro, che ha distanziato Callejon. Il sinistro dello spagnolo è risolutivo. Lazio concreta con poco spettacolo, Fiorentina a terra con ancor meno divertimento e poi senza una reazione adeguata dopo il gol. Non è la prima volta. Vincenzo Italiano non ha mai nascosto di ispirarsi ai metodi sarriani, un ringiovanimento della stessa scuola. Ma forse i due si somigliano e temono troppo le stesse armi, perché prima della rete le squadre sono alte ma non scriteriate, fanno più attenzione a non perdere i contatti fra i reparti che ad alzare la velocità. Frenare anziché osare, perché entrambe sanno che un errore nel possesso porterebbe a sbilanciamenti che favorirebbero la ripartenza altrui.
Lazio imbattuta. L’equilibrio è una delle maggiori preoccupazioni di Sarri, che ha trapiantato un sistema nuovo nel corpo della Lazio abituato ad altro per troppo tempo: 17 gol incassati in nove giornate sono un rendiconto impietoso. Stavolta non prende reti, per la prima volta dopo dieci turni e il tecnico può festeggiare le 200 panchine in A (401 punti) anche senza rinunciare, dopo tanti mugugni, a Luis Alberto e alle sue porzioni di qualità. Il sacrificato è Leiva, Cataldi porta quel dinamismo che il brasiliano non ha più e se la sbriga bene, mentre Milinkovic e Pedro sono i migliori. Luis Alberto ricorda il passato quando fa filare verso la porta Immobile, ma non sono molte altre le intuizioni d’attacco.
Viola in rosso. Ai tormenti di Vlahovic si aggiunge anche la positività al Covid per Nico Gonzalez. Callejon è titolare a destra mentre dall’altra parte Sottil è preferito a Saponara, non al meglio. Ma le fasce non funzionano, nelle due fasi: il tecnico cambia tutta quella di destra nella ripresa, senza ottenere miglioramenti. Vlahovic lotta da solo in attacco, poi sfiorisce quasi per mancanza di idee degli altri. La Fiorentina non ha velocità o qualità per colpire in area: anche se mantiene un possesso discreto fino alla trequarti, sbaglia poi troppe scelte. Il migliore alla fine è un difensore come Milenkovic, ha tenuto Immobile lontano dal record laziale di Piola. A Ciro manca solo un gol.
Il Corriere dello Sport titola: .
Prosegue il quotidiano sportivo romano:
Il Messaggero titola: .
Prosegue il quotidiano romano:
► Per questa partita il tecnico biancoceleste Maurizio Sarri ha convocato i seguenti calciatori:
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