Mercoledì 28 ottobre 2020 - Bruges, Jan Breydelstadion - Bruges-Lazio 1-1
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28 ottobre 2020 - Bruges (Belgio), Jan Breydelstadion - Champions League – Fase a gironi gruppo F, gara 2 - inizio ore 21.00
BRUGES: Mignolet, Clinton, Kossonou, Deli, Diatta, Vormer, Rits, Vanaken, Sobol, De Ketelaere (83' Lang), Bonaventure (88' Krmencik). A disposizione: Horvath, Balanta, Schrijvers, Ricca, Okereke, Badji, Mechele. Allenatore: Clement.
LAZIO: Reina, Patric (46' Andreas Pereira), Hoedt, Acerbi, Marusic, Akpa Akpro, Parolo, Milinkovic, Fares (54' Muriqi), Correa, Caicedo (68' Czyz). A disposizione: Furlanetto, Alia, Bertini, Franco, Pica. Allenatore: S. Inzaghi.
Arbitro: Sig. Taylor (Inghilterra) - Assistenti Sigg. Beswick e Nunn - Quarto uomo Sig. Tierney - V.A.R. Sig. Attwell - A.V.A.R. Sig. Betts - Delegato UEFA Sig. Makray (Ungheria) - Osservatore arbitro Sig. Antonov (Macedonia).
Marcatori: 14' Correa, 41' Vanaken (rig).
Note: esordio in una partita ufficiale con la maglia della Lazio per Szymon Czyz. Ammonito al 31' Diatta, al 35' Fares, al 41' Patric, al 45' Hoedt, al 58' Akpa Akpro, al 68' Bonaventure, al 75' Czyz, all'87' Rits tutti per gioco falloso. Angoli 7-2. Recuperi: 3' p.t., 4' s.t.
Spettatori: gara a porte chiuse.
► I calciatori convocati per la partita odierna
► La Gazzetta dello Sport titola: "Orgoglio Lazio. Mezza squadra a Bruges segna con Correa soffre e sfiora la vittoria. Gol di Correa, poi Vanaken su rigore, ma i biancocelesti dimostrano carattere e con il pareggio mantengono la testa del girone".
Continua la "rosea": Non si cresce solo vincendo coppe e supercoppe. Si matura anche in notti sofferte come questa, in cui prima di giocare si fa la conta come al campetto e poi si dà l’anima per il gusto di farlo, per il piacere di essere una squadra vera anche nelle più estreme condizioni di difficoltà. La Lazio torna da Bruges con un punto importantissimo che le consente di restare al comando del girone insieme ai belgi, ma con il vantaggio di affrontare adesso due volte di fila uno Zenit ancora a quota zero e di poter eventualmente chiudere all’ultimo turno all’Olimpico la pratica contro gli avversari di ieri. È stato un pareggio sofferto, ma non era lecito aspettarsi molto di più visto la lista infinita di assenze e gli equilibrismi tattici a cui si è dovuto sottoporre Inzaghi. Tattica accorta. In mattinata il tecnico ha recuperato solo Andreas Pereira, ma l’elenco degli indisponibili era talmente lungo da consentire quasi la composizione di un’altra formazione più o meno dello stesso livello di quella schierata a Bruges. Non hanno giocato per motivi diversi sei titolari: Strakosha, Luiz Felipe, Radu, Leiva, Luis Alberto e Immobile senza contare il lungo degente Lulic.
E in questo caso il rimpianto per il mercato al risparmio voluto da Lotito passa perfino in secondo piano perché di fronte a una tale quantità di defezioni sarebbe servita una rosa extra-large. Ben consapevole della difficoltà della serata, Inzaghi ha parlato molto ai giocatori fin dal riscaldamento. Il tecnico ha addirittura interrotto uno dei classici esercizi pre-gara per caricare la squadra e per trasmettere la necessità di andare oltre i propri limiti. Dal punto di vista tattico Inzaghi ha chiesto un’interpretazione più accorta del solito: fin dall’avvio la Lazio è stata molto attenta alle distanze tra i reparti per evitare che il Bruges riuscisse a scatenare la velocità dei suoi giocatori offensivi. La Lazio ha tenuto volutamente i ritmi bassi e ha provato a far uscire il Bruges coinvolgendo spesso nel fraseggio Reina e cercando di conseguenza spazi invitanti nella trequarti avversaria dove lanciare all’improvviso le proprie frecce, soprattutto Marusic.
Spazi non sfruttati. Così è arrivato il gol di Correa al 14’ e così sono state poste le basi per altre due azioni pericolose che non si sono concretizzate per un po’ di imprecisione nell’ultimo passaggio. La scelta di chiudersi e poi ripartire era probabilmente la più logica vista la situazione e avrebbe consentito alla Lazio di andare al riposo in vantaggio senza l’ingenuità di Patric: fallo su Rits sfuggito all’arbitro Taylor ma colto al Var con conseguente rigore trasformato da Vanaken. Il rischio era proprio quello: controllare senza affanni e poi concedere il gol per una distrazione. A difesa schierata, infatti, la Lazio in tutto il primo tempo ha rischiato solo per un altro errore di Patric che aveva respinto corto un cross di Diatta da destra. Proprio su quella fascia il Bruges ha insistito molto mettendo in grosse difficoltà Fares. Per la Lazio, comunque, il rimpianto della prima frazione era legato soprattutto al mancato sfruttamento degli spazi che la buona strategia di gara aveva contribuito a creare: sarebbero bastati un pizzico di rapidità e precisione in più nella costruzione per arrivare comodamente al tiro.
Sofferenza. A inizio ripresa Inzaghi ha sostituito Patric con Pereira spostando Parolo nel ruolo di difensore di destra e Akpa Akpro in quello di play. La Lazio ha continuato a imbarcare acqua dalle parti di Fares e allora Inzaghi ha sostituito l’esterno inserendo Muriqi e passando al 4-4-2. La sofferenza su quella fascia, però, è continuata e il Bruges ha creato le premesse per un gol che non è arrivato grazie a una bella parata di Reina su Rits e a un errore di mira di Sobol. Inzaghi ha dovuto addirittura far debuttare il giovane polacco Czyz al posto di Caicedo e nella seconda metà della ripresa la Lazio si è limitata al contenimento. Il Bruges ha sfondato ancora sulla destra, ma non è riuscito a capitalizzare la spinta e anzi ha rischiato di perdere quando Milinkovic ha arpionato un lancio di Acerbi e ha concluso su Mignolet in disperata uscita. Proprio Milinkovic ha giocato con grande generosità, senza la brillantezza dei giorni migliori ma con la voglia di trascinare i compagni. Bisognava soffrire e la Lazio l’ha fatto. Bisognava lottare e la Lazio l’ha fatto. E tutto questo vale perfino di più del punto di Bruges.
In un altro articolo, sempre tratto dalla Gazzetta dello Sport, il riferimento alle defezioni di alcuni calciatori biancocelesti che non hanno preso parte alla trasferta:
Nessun comunicato ufficiale, quindi nessuna conferma diretta. Solo la precisazione, affidata alle parole del dottor Fabio Rodia, responsabile dello staff sanitario, che ci sono alcuni giocatori che al controllo effettuato dall’Uefa lunedì hanno evidenziato una situazione anomala e hanno quindi dovuto saltare la trasferta di Bruges. La Lazio continua dunque a mantenere un profilo basso, quantomeno a livello comunicativo, a proposito dei presunti casi di Covid all’interno della squadra. Come noto, erano stati cinque i giocatori biancocelesti fermati dall’Uefa dopo gli esami svolti lunedì. Uno di loro, il brasiliano Andreas Pereira, è però potuto partire ieri mattina alla volta del Belgio, aggregandosi in extremis ai compagni, in quanto a successivi esami è risultato negativo ed ha quindi avuto il via libera. Per gli altri quattro (Immobile, Luis Alberto, Lazzari e Djavan Anderson) il semaforo è però rimasto rosso. "Per i protocolli Uefa - ha spiegato il dottor Rodia a Lazio Style Radio -, la squadra è stata sottoposta ai tamponi prima della partita di Champions. Nei tamponi di lunedì si sono verificate alcune criticità. Malgrado questo, la società ha messo in isolamento questi casi presso il proprio domicilio per poi fare nuovi accertamenti e chiarire la situazione. Ci siamo tutelati e abbiamo tutelato i nostri tesserati. Li sottoporremo a ulteriori approfondimenti e chiariremo la situazione. La società ha predisposto l’isolamento per i tesserati interessati a queste criticità".
Rinvio col Toro? Dalle parole del responsabile sanitario traspare la sensazione (o la speranza) che se non tutti almeno qualcuno dei quattro giocatori fermati possa risultare negativo ad un successivo controllo. Quelli effettuati dall’Uefa, infatti, fanno scattare l’allarme anche quando la positività è estremamente bassa. C’è un precedente della settimana scorsa, quello relativo all’interista Hakimi, bloccato dall’Uefa prima della sfida col Borussia Mönchengladbach e poi risultato negativo subito dopo, tanto da scendere in campo tre giorni dopo nel match di campionato con il Genoa. Oltre ai quattro presunti positivi alla Lazio ci sono anche altri cinque giocatori che sono fermi ai box perché da giorni accusano problemi gastrointestinali e hanno qualche linea di febbre. Si tratta di Leiva, Luiz Felipe, Cataldi, Strakosha e Armini. Non sono stati sottoposti ai tamponi Uefa in quanto già fuori dal gruppo squadra. Altri tre sono invece ai box perché infortunati (il lungodegente Lulic e gli stirati Radu ed Escalante). Difficile che nei prossimi giorni la situazione possa migliorare, probabile invece che più di un giocatore da presunto positivo al Covid lo diventi ufficialmente. Una evoluzione che potrebbe pure portare la Lazio a chiedere il rinvio del match di campionato col Torino di domenica prossima, sfruttando il "jolly" concesso a ogni singolo club. Il d.s. Tare, pur non sbottonandosi, non lo ha escluso ieri ai microfoni di Sky prima del match col Bruges: "Vediamo cosa succede e poi valuteremo. Abbiamo avuto situazioni simili in passato, per cui dobbiamo aspettare le verifiche dei tamponi, quindi tireremo le somme".
► Il Corriere dello Sport titola: "Mezza squadra del cuore. La Lazio (senza 11 giocatori) esce indenne da Bruges: segna Correa, su rigore l’1-1 belga. Un bel pareggio in una notte difficilissima per le tante assenze".
Prosegue il quotidiano sportivo romano: Brava Lazio, piena di orgoglio e di personalità, degna protagonista in Champions. Più forte dell’emergenza e del Covid, senza undici giocatori, la squadra di Inzaghi ha strappato il pareggio e non si è piegata di fronte al Bruges, anzi ha persino sognato a lungo e sfiorato il colpo, mancato soltanto perché Mignolet ha murato in uscita Milinkovic e Pereira, arrivato nel pomeriggio da Roma con l’ok dell’Uefa dopo l’esito negativo del secondo tampone, non ha avuto la forza per battere a rete davanti al portiere ex Liverpool. E’ finita in pareggio perché il Var, a un soffio dall’intervallo, ha consegnato ai padroni di casa il rigore trasformato da Vanaken. Insufficiente la direzione dell’inglese Taylor, severo in eccesso con i biancocelesti (6 cartellini gialli). Non è bastato il gol di Correa e sarebbe servito il raddoppio per chiudere il conto. Reina ha permesso alla Lazio, nella ripresa piena di sofferenza, di restare in partita accanto alle mosse indovinate di Inzaghi. Peccato per le assenze. Con la squadra al completo, o anche solo con Immobile e Luis Alberto, avrebbe stravinto. Appena tre cambi, compreso il polacco Czyz, centrocampista della Primavera lanciato nella ripresa.
Subito Tucu. Decimata dagli infortuni e dal Covid, ma con la solita anima e la capacità di tenere il campo, gli undici reduci di Inzaghi sono entrati bene in partita. Baricentro basso, la tendenza a cercare ripartenze verticali e profonde, provando a sorprendere la linea difensiva alta del Bruges. Mancavano il palleggio di Leiva e soprattutto di Luis Alberto, Milinkovic era assorbito dal duello con Vanaken, così è stato Correa a timbrare l’avvio. Subito pericoloso l’argentino al tiro e poi decisivo, quando ha scambiato palla con Marusic e si è accentrato scaricando il sinistro in rete. Deli bruciato sul tempo, bravo Caicedo a portare via Kossounou. La Lazio ha avuto un’altra opportunità, poi ha abbassato le marce e ha provato a congelare il gioco. Si difendeva con ordine, ma faticava a ripartire. Soffrivano Marusic e Fares, Parolo teneva la guardia alta davanti ai centrali, Milinkovic si stava dedicando ad un lavoro di fatica. Si stava sciogliendo Akpa Akpro, ma i due attaccanti non riuscivano a tenere palla. Peccato per un contropiede divorato da Fares al limite dell’area: raddoppio sprecato.
Var. Il Bruges stava attaccando senza creare pericoli. Brillava solo la stellina De Ketelaere, impreciso quando Patric gli aveva riconsegnato in avvio un pallone comodo da mettere in rete. A un soffio dall’intervallo è arrivato a sorpresa il pareggio grazie a un rigore chiamato dal Var con ritardo. Sugli sviluppi di un angolo la trattenuta di Patric su Rits: fallo ingenuo e inutile perché Milinkovic aveva allontanato di testa, Vanaken dal dischetto ha spiazzato Reina. A quattro. La Lazio stava soffrendo, era in calo, continuava ad abbassarsi. Inzaghi se l’è giocata bene, cambiando assetto. Nell’intervallo aveva tolto Patric (ammonito) e dopo una decina di minuti ha richiamato Fares, in difficoltà. L'ingresso di Pereira e Muriqi ha prodotto il cambio di modulo. Difesa a quattro con Marusic, Parolo, Hoedt e Acerbi. Milinkovic e Akpa mediani, Correa all’ala sinistra e l’ex Manchester United a destra. Due torri in attacco sino a quando Caicedo non si è arreso per un trauma alla spalla. Il polacco Czyz è entrato benissimo, gamba e personalità. Dentro una ripresa piena di sofferenza, la Lazio ha tenuto duro e su due linee ha riequilibrato la partita, rispondendo colpo su colpo ai belgi. Bene Parolo in difesa, ancora meglio Milinkovic e Akpa Akpro. Reina si è opposto a Dennis e Rits. Sobol, a porta vuota, l’ha messa fuori. Il ko lo hanno mancato, all’ultima curva, Milinkovic e Pereira. La Lazio, però, è rimasta al comando del girone: chapeau.
► Il Messaggero online titola: "Bruges-Lazio 1-1: tanto carattere nell'emergenza. Punto prezioso per la squadra di Inzaghi".
Prosegue il quotidiano romano: Una Lazio gagliarda, in piena emergenza, strappa un punto sul campo del Bruges, rimanendo, insieme agli uomini di Clement, in testa alla classifica del girone F. 1-1 il finale con reti di Correa (sinistro magico che non ha lasciato scampo a Mignolet) e Vanaken su rigore. Entrambi nel primo tempo. Se si vuole guardare il bicchiere mezzo pieno, allora c'è da portare a casa una prestazione maiuscola sotto l'aspetto caratteriale ma anche tattico. Se invece guardiamo quello mezzo vuoto, rimane l'amaro in bocca per una partita che se giocata nelle migliori condizioni avrebbe potuto regalare un risultato diverso da quello uscito fuori. Ma tant'è, al Covid non si comanda ed è andata così. Ma rimane la sensazione che dopo la partita contro il Borussia Dortmund, questa Lazio sia cresciuta tantissimo sotto l'aspetto mentale. E nonostante tutto avrebbe potuto vincerla con Milinkovic e Pereira che nel secondo tempo hanno avuto due nitide occasioni per piazzare il colpo decisivo. Bravo anche Reina che si è superato in due circostanze. Ma tutta la squadra nel complesso ha fatto il proprio dovere. Adesso c'è da capire l'evolversi della situazione a Roma per chi non è potuto partire per il Belgio. Da domani però, perché stasera c'è da essere soddisfatti per una prestazione da squadra matura che riesce a cambiare in corsa anche il propio assetto tattico e non soffrire. Anzi, facendo anche meglio. Un plauso ad Inzaghi. Che si merita i complimenti per aver preparato al meglio una sfida difficile contro una buona squadra. E di non aver badato tanto alle assenze. Che nell'economia della partita hanno comunque fatto la differenza.
► Il sito web "Uefa.com" commenta così la gara:
Lazio, punto prezioso in casa del Bruges. Con undici giocatori indisponibili, la squadra di Simone Inzaghi esce indenne dalla trasferta in Belgio e resta in testa al girone insieme al Club Brugge: il "Tucu" Correa porta in vantaggio i Biancocelesti, Vanaken su rigore firma l'1-1 finale.
Una Lazio ridotta ai minimi termini strappa un prezioso pareggio in casa del Club Brugge e resta imbattuta nel Gruppo F della UEFA Champions League. Allo Stadio Jan Breydelstadion i Biancocelesti, con undici giocatori indisponibili tra i quali Ciro Immobile, segnano per primi con Joaquín Correa, ma sono raggiunti da un rigore di Hans Vanaken. L’1-1 lascia la squadra di Simone Inzaghi in vetta al girone insieme con la formazione belga. La Lazio aveva vinto solo una volta nelle ultime otto trasferte europee e si presentava a questo appuntamento con diverse defezioni. Oltre al già citato bomber Immobile, il portiere titolare Thomas Strakosha, Luiz Felipe, Lucas Leiva, Luis Alberto e Manuel Lazzari, solo per citare le più eclatanti. I ragazzi di Inzaghi hanno comunque lottato dal primo all’ultimo minuto e il punto conquistato è il giusto premio ai loro sforzi. Malgrado la formazione largamente rimaneggiata, l’avvio dei Biancocelesti è intraprendente. Correa prova subito il tiro ma la sua conclusione centrale è facile preda di Simon Mignolet, ex portiere del Liverpool. Ma al 14’ la Lazio passa. Lo stesso Correa scambia con Adam Marušić e con un tiro all’angolino non dà scampo al portiere avversario: 1-0 per la squadra di Inzaghi. Felipe Caicedo, schierato in tandem con l’argentino, si rende pericoloso di testa, poi è l’intraprendente Charles De Ketelaere a sfiorare il pareggio con una conclusione ravvicinata che termina larga sul cross del senegalese Krépin Diatta.
Ci prova Jean-Daniel Akpa Akpro di testa sul cross di Marušić, ma l’ivoriano ex Salernitana si ostacola con Caicedo. A pochi minuti dall’intervallo la squadra di Philippe Clement pareggia. Al VAR viene considerato da rigore il contatto tra Patric e Mats Rits. Dal dischetto si presenta Vanaken, che spiazza Pepe Reina e realizza l’1-1. Nella ripresa Inzaghi si gioca la carta Andreas Pereira, che prende il posto dello spagnolo Patric. Ma è il Club Brugge a premere alla ricerca del gol del vantaggio. Reina si salva sul tentativo del nigeriano Emmanuel Dennis, per poi ripetersi sul colpo di testa di Rits. I padroni di casa spingono, ma l’ucraino Eduard Sobol per fortuna della Lazio trova solo l’esterno della rete. Finisce per problemi fisici la partita di Caicedo, che lascia il posto a Szymon Czyz: il polacco della Primavera va a fare coppia con il kosovaro Vedat Muriqi, che in precedenza aveva rilevato l’algerino Mohamed Farès. La Lazio va vicinissima al gol-vittoria con Sergej Milinković-Savić, ma il "Sergente" è fermato in uscita da Mignolet. Gli ultimi brividi li creano Dennis e il solito De Ketelaere, ma la Lazio si disimpegna bene. La squadra di Inzaghi riporta a Roma un 1-1 prezioso.
► Tratte dalla Gazzetta dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara:
Tanto orgoglio per Simone Inzaghi dopo il pareggio con il Bruges. "Partita difficile da preparare tra tante vicissitudini, ma siamo stati bravi - ha dichiarato il tecnico biancoceleste -. Abbiamo fatto una prestazione di orgoglio, l’importante era non perdere. Questi avversari li incontreremo anche in casa e lì potremo fare una partita diversa". Una gara sempre in salita sul piano dell’emergenza. "Abbiamo fatto di necessità virtù, avevamo già mille difficoltà e si è aggiunto anche Patric che a fine primo tempo aveva dei conati di vomito. Pereira è arrivato nel pomeriggio ed è stato bravo, così come Muriqi e Czyz. Non mi era mai capitato di venire a giocare con dodici giocatori di movimento. Bisogna saper convivere anche con queste cose sperando non accadano più". Qualche perplessità sul rigore del Bruges. "Mi hanno detto che era dubbio ma qui in Europa sono molto più severi - ha aggiunto Inzaghi -. Ora avremo il doppio confronto con lo Zenit e dovremo affrontarli nel migliore dei modi". Protagonista. Primo gol stagionale per Joaquin Correa. "Risultato positivo per l’atteggiamento della squadra dopo le difficoltà avute, ci abbiamo messo la faccia come sempre - ha detto l’attaccante argentino -. Il gol ci ha dato un po’ di tranquillità, poi loro hanno gestito bene la palla. Siamo felici di questo punto. Questo gruppo è unito. In campo mi sono trovato bene, a volte non escono le cose e a volte sì, ma nelle difficoltà esce fuori il carattere. Siamo in testa al girone anche se è appena iniziato".
Galleria di immagini sulle reti della gara | ||
► Per questa partita il tecnico biancoceleste Simone Inzaghi ha convocato i seguenti calciatori:
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