Mercoledì 22 settembre 2010 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Milan 1-1

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22 settembre 2010 - 3.386 - Campionato di Serie A 2010/11 - IV giornata - inizio ore 20.45

LAZIO: Muslera, Cavanda (87' Lichtsteiner), Biava, Dias, Radu, Brocchi, Ledesma, Foggia (74' Rocchi), Hernanes, Mauri (78' Zarate), Floccari. A disposizione: Berni, Stendardo, Matuzalem, Bresciano. Allenatore: Reja.

MILAN: Abbiati, Abate (83' Antonini), Nesta, T.Silva, Zambrotta, Gattuso (69' Flamini), Pirlo, Seedorf (87' Robinho), Boateng, Ibrahimovic, Ronaldinho. A disposizione: Amelia, Yepes, Papastathopulos, F.Inzaghi. Allenatore: Allegri.

Arbitro: Sig. Banti (Livorno) - Assistenti Sigg. Comito e Giachero - Quarto uomo Sig. Damato.

Marcatori: 66' Ibrahimovic, 81' Floccari.

Note: serata umida, terreno in ottime condizioni. Ammonito Gattuso per gioco scorretto. Angoli: 5-8. Recuperi: 1' p.t., 5' s.t. Prima della partita si è librata in volo, sopra lo stadio, un'aquila.

Spettatori: 50.000 circa.


L'aquila con l'addestratore
Un momento del volo del rapace
Un altro fotogramma dell'evento
Un momento del volo
Le squadre al centro del campo per il minuto di raccogliemeto
Cristian Ledesma in azione
Hernanes tra Ronaldinho e Gattuso
Un momento della gara
Il centrocampista brasiliano in un fotogramma dell'incontro (Foto Ansa)
Hernanes al tiro (Foto Ansa)
La grande occasione di Stefano Mauri: Abbiati devia in angolo (Foto Ansa)
L'azione della rete del vantaggio milanista (Foto Ansa)
La rete rossonera vista da altra angolazione (Foto Ansa)
Un momento dell'incontro (Foto Ansa)
Sergio Floccari in azione (Foto Ansa)
Hernanes (Foto Ansa)
Il brasiliano ci prova su calcio piazzato (Foto Ansa)
L'azione del pareggio biancoceleste
L'esultanza dei giocatori dopo il pareggio di Sergio Floccari (Foto Ansa)
Floccari ha pareggiato. I giocatori biancocelesti fanno ritorno al centro del campo
La partita è finita. I giocatori salutano. Si notano da sinistra Dias e il connazionale Ronaldinho che si scambiano complimenti, a destra Rocchi abbraccia Zambrotta e Manzini l'indimenticato Nesta

Il volo dell'aquila sullo stadio prima della gara[modifica | modifica sorgente]

Da Il Messaggero:

Alle 20,36 ha spiccato il volo per compiere tre giri sul prato dell'Olimpico tra gli applausi dei 45.000 allo stadio, sulle note dell'inno laziale. Poi l'aquila dalla testa bianca è atterrata, dopo un paio di minuti, sotto la tribuna Tevere. Quindi, richiamata dall'addestratore, ha ripreso il volo fino al piccolo scudetto posto sotto la tribuna autorità. Ha avuto grande successo lo show ideato dal presidente Claudio Lotito, che ha assistito in piedi cantando sulle note della musica. Resta per ora sospesa l'identità del rapace: era atteso per questa sera l'annuncio del nome, ma l'aquila biancoceleste dovrà aspettare la prossima partita casalinga per sapere che nome i tifosi hanno scelto per lei. Al momento tre nomi in ballottaggio: Libera, Olimpia e Scheggia.


Da La Repubblica:

L'aquila biancoceleste sull'Olimpico: solo tre giri ma molti applausi. Ha avuto grande successo lo show con il rapace che Lotito intende far volare prima di ogni partita interna. Il presidente ha assistito al volo in piedi cantando sulle note della musica. Gli animalisti avevano provato a boicottare fino all'ultimo il volo della nuova mascotte laziale che per ora vive a Formello, assistita da quattro falconieri e quindi in condizioni ideali seppure non sia nel suo ambiente naturale.

Cronaca: E l'aquila volò sul prato dell'Olimpico...

La partita[modifica | modifica sorgente]

La Gazzetta dello Sport titola: "Il primo Ibra non basta. La Lazio frena il Milan. All'Olimpico 1-1 al termine di una gara vivace. Nella ripresa arriva il lampo dello svedese, prima rete in A col rossonero. La squadra di Reja reagisce e trova il pareggio con Floccari, grazie a Hernanes. Ora l'Inter è a +5 dai rossoneri".

Continua la "rosea": All'Olimpico l'unica a spiccare il volo è l'aquila che sorvola lo stadio con eleganza poco prima dell'inizio della gara. Chi non accelera è invece il Milan, fermato da una Lazio tosta che subisce nella ripresa il primo gol in campionato di Ibrahimovic, ma riesce a pareggiare con orgoglio grazie a una zampata di Floccari, ispirata da Hernanes. Alla fine il punto dei romani vale molto di più di quello rossonero. Per l'ingegnere Allegri, il cantiere Milan dovrà prolungare i suoi lavori. I problemi? Sempre gli stessi. La soluzione? Molto complicata e già sabato contro il Genoa a San Siro i rossoneri dovranno invertire la tandenza. La prova del fuoco del Milan parte da Prince Kevin Boateng schierato da Allegri nel tridente. Il ghanese, oltre ai piedi buoni, garantisce anche forza fisica e copertura a protezione di un centrocampo di ancelottiana memoria: Gattuso, Pirlo e Seedorf. Reja risponde con un razionale 4-4-1-1, dove il primo 1 è la qualità eccelsa di Hernanes, e il secondo la furbizia in area di Floccari. In difesa, esterno destro, c'è Cavanda; sulla linea dei centrocampisti Foggia viene preferito a Bresciano. I numeri ci sono tutti: da una parte la voglia della Lazio di confermare il colpo di Firenze, dall'altra il desiderio di spaccare il mondo. E i rossoneri partono bene. Pressing alto proprio come piace ad Allegri. Quella della Lazio è invece una partenza tattica. Chiaro l'intento dei ragazzi di Reja: mantenere un profilo basso e sbarrare la strada al Milan, alla ricerca del contropiede letale; la recente storia rossonera insegna. Con il rischio però di soccombere dopo soli 7 minuti, quando Ibrahimovic ha la palla gol che spreca malamente addosso a Muslera, che gli chiude lo specchio della porta. Occasione pazzesca, maledetta da Allegri, che già intravede i soliti problemi. La nota buona è Boateng, bravo a cercare il movimento in profondità anche se occupa un ruolo che non gli appartiene. Ma non è aiutato. Dinho, poi, è stralunato e assente, mentre Ibra è marcato spesso da tre avversari.

Il Milan cerca di stanare la Lazio, ma è la Lazio a venirne fuori alla grande con velocità, sfruttando anche una certa lentezza dei rossoneri. Ma al 18' è ancora Ibra a mancare il gol; lo svedese, dopo due finte trova lo spazio nell'area piccola, ma Muslera replica in angolo. Vita durissima, anche perché i biancocelesti salgono e fanno vedere di che pasta sono fatti. Hernanes ha i numeri; lo si capisce dai movimenti, dal tocco delicato, dalla capacità di inquadrare il gioco. Al 27' fa bruciare le mani ad Abbiati che vola per deviare in angolo una punizione tesa e forte. Al 31' libera un diagonale che esce di poco. Insomma una Lazio discreta, mentre il Milan latita in profondità. E Ronaldinho? Dopo una partenza ricca di promesse si defila e giochicchia palloni senza futuro. Tranne al 44', quando in un flash inventa un tocco magico a sinistra per Seedorf che mette in mezzo invece di tirare in porta. La furia con cui il Milan parte nella ripresa è il risultato di una probabile sfuriata di Allegri negli spogliatoi. I rossoneri assediano la Lazio, ma non ottengono alcun risultato. La copertura dei padroni di casa è un muro invalicabile ben organizzato. Dias e Radu le prendono tutte, per non parlare poi dell'ottimo Cavanda che trova anche il tempo per proporsi in attacco, sfruttando gli spazi sulla fascia. La Lazio sembrerebbe prendere coraggio e forza, ma con il Milan non puoi sbagliare nulla. Al 21' infatti perde palla favorendo Seedorf che con una verticalizzazione alla Pirlo trova Ibrahimovic. Lo svedese vola con i laziali alla calcagna, supera Muslera e pur pressato infila a porta vuota. E' il momento di riforzare il centrocampo. Flamini rileva Gattuso. Reja invece aspetta, poi toglie Foggia per Rocchi e Mauri per Zarate: urge il tridente. Il risultato arriva al 36', quando Hernanes si ricava uno spazio l'area e serve a Floccari l'assist perfetto: zampata della punta che Abbiati nemmeno vede.

Un'azione analoga a quella fallita da Rocchi subito dopo. Ma è un finale da infarto. Al 43' Zambrotta fa tremare la traversa con un bolide incredibile dalla distanza, subito dopo pareggiato da Hernanes che obbliga Abbiati alla deviazione in angolo. E c'è ancora il tempo per una grande occasione rossonera, al termine di uno scambio tra Dinho e Ibra, con botta di Boateng che viene deviata in angolo con il corpo da Radu. E' l'occasione che chiude la partita. Per la Lazio un buon punto di carattere; per il Milan, un pari che non soddisfa: l'Inter a 5 punti è sempre di più un incubo.


Il Messaggero titola: "E' la Lazio di Hernanes: 1-1 col Milan".

Continua il quotidiano: Un pari giusto, alla fine di una partita bella ed intensa, senza un attimo di respiro. Lazio e Milan (la partita dove ha esordio la bellissima aquila voluta da Lotito) chiudono sull'1-1 con le reti di Ibrahimovic (primo centro in campionato) e Floccari nella ripresa ed escono dall'Olimpico sulle ovazioni di un pubblico finalmente delle grandi occasioni. L'aquila voluta dal presidente Lotito, che prima dell'incontro sorvola il prato, è il giusto prologo alla fierezza dello scontro che seguirà. Contrasti duri, ma sempre nei limiti del fair play. Due occasioni a testa sono la sintesi di un primo tempo, equilibratissimo. I rossoneri partono più determinati e già al 7' Ibrahimovic si costruisce una palla gol sfruttando il passaggio di Ronaldinho deviato da Biava. Ma Muslera è bravo a respingergli il tiro. Lo svedese si ripete 11 minuti dopo ma Muslera è ancora attento. La Lazio si scuote lentamente e guadagna metri, soprattutto grazie all'azione del centrocampo. Dopo il riposo la Lazio torna in campo ancor più determinata e decisa a non mollare un centimetro di terreno.

All'11' numero di Floccari: si libera di Gattuso ma poi tira centralmente. La partita si gioca soprattutto a centrocampo, dove Pirlo non dà l'impressione di essere in grande serata. Allora ci pensa Seedorf ad inventare la palla vincente. Proprio in uno dei momenti migliori dei biancocelesti, l'olandese trova un varco centrale nelle difesa avversaria. Ibrahimovic ci si infila, brucia Dias (unico errore, ma pesante), Biava è in ritardo e Muslera non può farci nulla. Fuori Foggia, dentro Rocchi. Per una decina di minuti i padroni di casa restano scossi, poi ripartono. Flamini prende il posto di Gattuso, Reja si gioca anche la carta Zarate (per Mauri). Ed al 35’ la Lazio raccoglie il giusto premio. La discesa di Hernanes (il migliore per la Lazio) taglia la difesa, Nesta è molle nel contrasto e la palla arriva a Floccari per la deviazione vincente. È il 35' e c'è ancora tempo per una traversa scardinata da Zambrotta con un bolide da fuori area. Abbiati respinge l'ultimo assalto di Hernanes.


Le dichiarazioni post-gara, tratte da Il Messaggero:


Reja: pareggio meritato, speriamo che voli anche la Lazio. In casa Lazio, grande soddisfazione per una partita che sembrava ormai sfuggita di mano. "Non meritavamo di perdere, contro un Milan in salute - ha detto Reja - abbiamo fatto una buona partita e il risultato è giusto. Il gol di Floccari è stato una liberazione, anche perché il Milan è una squadra difficile da prendere se va in vantaggio". A stupire sono state le scelte del tecnico biancoceleste, che ha fatto esordire dal primo minuto Cavanda e Foggia. "Quando giochi ogni tre giorni, devo far giocare chi sta bene - ha spiegato - Foggia era l'uomo ideale per fare un certo tipo di lavoro in ripartenza. È stata molto positiva anche la prestazione di Cavanda: ha dimostrato di avere grande personalità. Pensavo di andare in vantaggio nel primo tempo, ma siamo contenti così perché la sconfitta era ingiusta. Hernanes? Ha grande qualità e fa aumentare la nostra autostima".

Il primo volo dell'aquila ha portato fortuna. "Ci ha galvanizzato - ha concluso Reja - Siamo contenti che abbia volato, ma l'importante è che voli anche la Lazio". Grande gioia anche per Floccari, al primo gol stagionale e reduce da un infortunio che gli ha fatto saltare due turni. "Il Milan è una grande squadra - ha ammesso - anche se adesso non è un buon momento per loro. Siamo stati anche noi bravi a metterli in difficoltà e il pareggio è meritato. Io, Rocchi e Zarate insieme? Dipende dall'avversario che andiamo ad affrontare, ma l'importante è che ci sia la disponibilità di tutti".