E l'aquila volò sul prato dell'Olimpico...
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► La gara Lazio-Milan 1-1 nella quale Olimpia vola per la prima volta sull'Olimpico
In questa pagina riportiamo una serie di articoli e fotografie per documentare e ripercorrere le varie tappe dell'iniziativa proposta dalla Società Sportiva Lazio di far volare, prima di ogni gara casalinga, un'aquila all'interno dello stadio Olimpico. In data 1 ottobre 2010 al rapace viene assegnato il nome di Olimpia così come scelto dai tifosi. Il nome originale dell'aquila è tuttavia Dulcinea. Olimpia è un'aquila reale americana, si ciba di pollo, salmone o coniglio una volta al giorno, pesa 12 chilogrammi e ha un'apertura alare di due metri e mezzo.
Da La Gazzetta dello Sport: "Lazio, l'aquila vola dal vivo. Accordo con il Benfica. Col Milan debutta il rapace che vivrà a Roma".
Come fa l'inno della Lazio? "Vola un'aquila nel cielo", giusto? Ecco, segnatevi questa data: mercoledì 22 settembre, Lazio-Milan. Da quel giorno, e per tutto il campionato, un'aquila volerà sull'Olimpico, proprio mentre Hernanes e compagni scenderanno in campo, sulla falsariga di ciò che avviene prima di ogni match del Benfica allo stadio Da Luz di Lisbona. L'idea è nata 15 giorni fa ed è decollata ieri a Formello, dopo un incontro tra i dirigenti del Benfica e i colleghi della Lazio. Nel weekend, dunque, l'aquila arriverà a Roma da Lisbona. Non sarà, evidentemente, né Vitoria né Glorioso, i due volatili del Benfica che vivono proprio dentro il DaLuz, dietro le due porte. Mica una vita semplice: tre ore di addestramento alla settimana, l'inno del Benfica con cui familiarizzare, un allenatore pagato dalla società — il signor Juan Bernabè —, e un volo di tre minuti prima di ogni partita. Da due anni è arrivato anche l'ok dell'Uefa per le gare di Europa League e Champions: uno spettacolo. Dice la leggenda: se l'aquila completa i tre minuti, il Benfica vince di sicuro. E allora sarà meglio avvertire Ibrahimovic: mercoledì avrà un avversario in più all'Olimpico. Per il debutto manca solo l'ok del G.O.S. (gruppo operativo sicurezza della polizia), ma non sarà una problema. L'iniziativa è a scopo benefico e ha entusiasmato Lotito: il presidente dice di voler riconquistare i tifosi, quale miglior occasione? Restano da decidere ancora alcune cose: il nome dell'animale, che non sarà casuale, e il luogo dove farla vivere. Forse a Formello, ma l'ideale sarebbe l'Olimpico, di proprietà del Coni, sensibilizzato per l'occasione anche da Giovanni Trapattoni, ex tecnico del Benfica. Certo, se Lotito avesse già realizzato lo stadio delle Aquile il problema non si porrebbe nemmeno...
Da Il Tempo: "Un'aquila vera sul cielo dell'Olimpico. Scegli il nome del simbolo della Lazio. Il rapace volerà allo Stadio prima delle partite casalinghe come rito portafortuna: l'idea del presidente Lotito per riconquistare i tifosi".
Voli maestosi ad altezze irraggiungibili. L'aquila, simbolo storico della Lazio e dalla notte dei tempi mito dell'invincibilità, volerà sullo Stadio Olimpico per riconquistare i suoi tifosi. Uno spettacolo per caricare il pubblico prima di ogni sfida casalinga. Certo l'idea non è nuova bensì copiata dalla tradizione del Benfica, ma che importa? Si racconta che il giro di campo del rapace porti fortuna alla squadra: se il volatile infatti riesce a compiere determinati giri dello stadio nei 3 minuti precedenti la partita, si vincerà di sicuro. L'iniziativa del presidente Lotito, nata due settimane fa ma decollata solo ieri dopo l'incontro tra i dirigenti del Benfica e quelli della Lazio, sarebbe quella far vivere il pennuto all'interno dello Stadio e di farlo volare prima delle partite disputate in casa per tutto il campionato. Il debutto della maestosa scenografia? In occasione del match di mercoledì prossimo 22 settembre contro il Milan. Nel week-end l'aquila partirà da Lisbona per raggiungere la Capitale. Insomma è tutto pronto, manca solo l'autorizzazione del G. o. s. (Gruppo Operativo Sicurezza della Polizia) e naturalmente la scelta su come chiamare il portafortuna alato. Tra i tifosi impazza già il toto-nome.
Da Tuttosport: Lazio, aquila sull'Olimpico. Lotito: "Idea per i tifosi". Il presidente biancoceleste assicura: "Volerà durante il nostro inno".
"È stata un'idea voluta fortemente dalla società. L'aquila che volerà per tre minuti allo Stadio Olimpico prima di tutte le partite della Lazio servirà per riavvicinare la gente allo stadio". Il presidente biancoceleste, Claudio Lotito, in un videomessaggio lasciato sul sito ufficiale della società, ha voluto spiegare così questa iniziativa voluta in prima persona proprio dal patron della Lazio. L'idea è stata presa in prestito dal Benfica, che durante ogni gara lascia due aquile sorvolare lo stadio "Da Luz". Esportare lo spettacolo portoghese all'Olimpico non è stato facile, ma l'altro giorno è stato firmato l'accordo che prevede la presenza sul campo del rapace, simbolo del tifo biancoceleste. L'aquila è arrivata a Roma proprio da Lisbona e sarà addestrata per tre ore al giorno a Formello: il suo primo volo andrà in scena, rigorosamente sulle note dell'inno della Lazio, mercoledì sera contro il Milan. "È un'idea per riavvicinare i tifosi al mondo Lazio - ha aggiunto Lotito - Proprio in occasione di questa gara, ho deciso di mettere l'aquila come punto di riferimento per tutti i tifosi laziali". Il presidente Lotito ha spiegato inoltre che il nome della nuova mascotte verrà scelto proprio dai tifosi che potranno mandare una mail al sito ufficiale della Lazio.
Dalla prossima partita in casa della Lazio, mercoledì prossimo sullo Stadio Olimpico, la Società Sportiva ha annunciato che sarà fatta volteggiare un'aquila affittata appositamente dalla squadra portoghese del Benfica. La LAV ha quindi chiesto l'intervento del Corpo Forestale dello Stato e delle Polizie Provinciale e Municipale a tutela delle norme in vigore.
"Siamo contrari per chiari motivi etici ma anche perché si tratterebbe di un'esibizione illegale in base al Regolamento del Comune di Roma per la tutela degli animali, che vieta l'esposizione di volatili selvatici e qualsiasi forma di spettacolo o di intrattenimento pubblico o privato effettuato con o senza scopo di lucro che contempli, in maniera totale o parziale, l'utilizzo di animali, sia appartenenti a specie domestiche che selvatiche, nonché per il potenziale reato di bracconaggio visto che l'animale predatore addestrato potrebbe uccidere altri uccelli in un ambito vietato come quello urbano - ha detto Gianluca Felicetti, presidente LAV - inoltre deve essere verificato se l'animale è entrato in Italia con le necessarie certificazioni e se viene detenuto secondo le norme minime vigenti. Insomma, una serie di controindicazioni che dovrebbero indurre invece la S.S.Lazio ad incentivare la presenza dei tifosi allo stadio con altre iniziative, ad aiutare le aquile minacciate dalla caccia illegale, dalla violazione delle aree protette e dall'inquinamento, quei simboli di libertà e fierezza che sono proprio il contrario di un animale addestrato, legato, e dei valori storici della S.S.Lazio".
Dal sito notizie.tiscali.it:
L'esperto: "Dalla Lav soltanto una provocazione, con l'aquila Lotito non fa bracconaggio".
Claudio Lotito contro gli animalisti. Dopo il video annuncio del presidente della Lazio, che dal sito ufficiale della società ha fatto sapere di aver reclutato un'aquila che dovrà volare sopra lo Stadio Olimpico prima di tutte le partite, la Lav (Lega Antivivisezione) si scaglia contro l'iniziativa. "È vietato dal regolamento del Comune - spiega Gianluca Felicetti, presidente dell'associazione animalista - ed è possibile il reato di bracconaggio. La Lav ha chiesto l'intervento del Corpo Forestale dello Stato e delle Polizie Provinciale e Municipale a tutela delle norme in vigore. Inoltre deve essere verificato se l'animale è entrato in Italia con le necessarie certificazioni e se viene detenuto secondo le norme minime vigenti". Non è invece contrario all'iniziativa il dottor Mauro Cavallo, medico veterinario ed esperto in medicina dei rapaci che ha rilasciato un'intervista a Tiscali Notizie. "Parlare di bracconaggio, in questo specifico caso, non ha senso. Il termine bracconaggio - specifica l'esperto che collabora anche con la Lipu e il Wwf - significa "caccia illegale di specie non cacciabili". Nello Stadio Olimpico l'aquila di Lotito non effettuerà una battuta di caccia, ma bensì una esibizione di volo che avrà poi dei risultati, positivi o negativi, in base alla capacità del falconiere che dovrà far volare il rapace in un ambiente alquanto atipico. L'unica cosa sui cui si può obiettare è che si fa volare l'animale in condizioni non naturali. Personalmente - sottolinea Cavallo, che è anche presidente dell’Associazione sarda per la falconeria e la tutela dei rapaci - credo che l'iniziativa di Lotito, come anche la presa di posizione della Lav, vogliano essere per diversi motivi delle provocazioni. Il presidente della Lazio cerca di mostrare la propria potenza, magari nei confronti degli avversari, cosa che peraltro facevano anche gli antichi romani e persino i nobili del Medioevo, mentre la Lav protesta probabilmente più che per l'illegalità dell’iniziativa per l'uso di un animale regale per una manifestazione comunque non indispensabile".
Il veterinario: "Giusto verificare le certificazioni e le condizioni dell'aquila" - Il veterinario, responsabile del settore avifauna presso la Clinica Veterinaria S.Giuseppe a Cagliari, si è detto invece più che d'accordo sulla volontà della Lav di verificare le certificazioni e le condizioni di detenzione dell'aquila. "E' giusto - ha commentato il dottor Cavallo -. Gli organi preposti devono verificare se l'animale è tenuto in buone condizioni e se lo stesso è in possesso dei certificati di nascita. Nella falconeria è espressamente vietato utilizzare soggetti provenienti dalla natura: i falconieri devono servirsi quindi di soggetti acquistati negli allevamenti autorizzati e dunque in possesso del certificato Cities. La nostra associazione, come tutte le altre associazioni di falconeria italiana, condanna fermamente l'utilizzo di falchi non allevati in cattività". La falconeria è comunque un'arte antichissima, millenaria, che merita rispetto. La stessa Unesco, accogliendo una infinità di richieste provenienti da tantissimi paesi del mondo, ha inserito l'arte della falconeria tra quelle che fanno parte del patrimonio dell'umanità. Avvicinare pertanto il bracconaggio a tale nobile arte risulta pertanto quasi offensivo.
La falconeria moderna è sostenitrice dell'ambiente. "La nostra associazione - ci tiene a precisare il veterinario - nasce dalla passione di Eleonora d'Arborea, giudichessa di Oristano, che con la Carta Delogu fu la prima a promuovere la protezione dei falchi sardi. Noi, pertanto, ci consideriamo una associazione ambientalista". L'aquila laziale, intanto, trascorre questi giorni incurante della polemica in corso. Da due giorni si trova a Formello dove, tra un volo e l'altro, si concede spuntini a base di pollo, salmone e coniglio: la società sportiva ha già speso oltre 2mila euro per i suoi servigi. I giocatori e lo staff tecnico, nel mentre, l'hanno accolta come fosse una della famiglia. Degli operai stanno provvedendo a costruirle un rifugio per la notte: una voliera extra lusso. Dal canto suo la Lazio si dice convinta di aver espletato tutte le pratiche burocratiche in modo corretto e soprattutto di aver lanciato questa iniziativa con intenti ben diversi da quelli adombrati dagli animalisti. L'appuntamento per il primo volo dell'aquila, che al momento non ha un nome ma che probabilmente verrà chiamata Libertà, resta fissato per il pre-partita di Lazio-Milan.
Dal Corriere della Sera:
Capitale divisa tra fede sportiva e fede ambientalista. Piccolo giallo nel pomeriggio di mercoledì sul previsto volo - la sera del 22 settembre allo stadio Olimpico - della grande aquila che dovrebbe simboleggiare il rinnovato slancio della Ss. Lazio verso i suoi tifosi. Il viaggio sul campo sportivo del maestoso uccello è previsto, secondo il progetto del presidente Claudio Lotito, un quarto d'ora prima dell'inizio della sfida con il Milan (20.30). Ma in mattinata si era diffusa la voce (i maligni dicono messa in giro dai rivali romanisti) che le proteste degli animalisti avessero messo in crisi il Comune di Roma. Ma il dubbio è stato sciolto alle 15.40: il volo ci sarà.
L'assessore all'Ambiente Fabio De Lillo ha firmato l'autorizzazione: secondo gli ambientalisti una deroga alla legge nazionale sulla protezione degli animali e alle stesse norme comunali che vietano l'esibizione in pubblico di animali sia selvatici che domestici. Ma l'assessorato sostiene che di deroga non si tratta: "In realtà l'articolo 16 del regolamento comunale non è così chiaro - spiegano dall'assessorato all'Ambiente -: parla di divieto di sfruttamento degli animali in attività a pagamento. Ma quella all'Olimpico non ricade in questa casistica: i tifosi pagano per vedere la partita, non l'aquila in volo". Così, in base anche al comma 6 dello stesso articolo 16, "che lascia aperta la possibilità di far esibire animali previa autorizzazione", le carte sono state firmate.
In realtà il dubbio che il volo del rapace addestrato - fatto venire apposta dal Canada - potesse essere fermato dalla legge serpeggiava anche tra i tifosi laziali. Alimentato anche da notizie contrastanti. "Il permesso c'è - ribatteva la Ss. Lazio in mattinata - le carte sono a posto da martedì sera: il volo si farà". Eppure dall'assessorato all'ambiente capitolino non arrivava la stessa versione: "Problemi? Non ci risulta - spiegava l'ufficio stampa - le autorizzazioni sono state firmate mercoledì mattina". Confusione, tante voci, poi la conferma: l'assessore De Lillo ha autorizzato il volo.
In casa Lazio è tutto pronto: l'aquila già portata a Roma, e diretta in serata allo stadio. Da sempre simbolo del più antico club capitolino, il grande rapace ha addirittura fatto le "prove generali" prima a Formello e poi all'Olimpico. In giornata si è cominciato a sfoltire le proposte dei tifosi, invitati a darle un nome, per battezzarla: oltre 4 mila email sono giunte sul sito ufficiale della società. L'iniziativa ha riscosso un successo superiore alle aspettative. L'uccello non volerà altissimo, forse per tener fede all'esortazione dell'allenatore Reja alla vigilia della partita contro i rossoneri: "La Lazio deve volare a bassa quota". Attesa tra i quasi 50 mila spettatori che riempiranno lo stadio Olimpico. L'aquila - secondo la coreografia studiata nei dettagli - planerà dall'alto fin al centro del campo, dove l'attende un grande scudetto della Lazio. Via libera, dunque, alla grande operazione voluta dal presidente Lotito per cercare riavvicinare i tifosi a squadra e società dopo il crollo degli abbonamenti biancocelesti. Spera, Lotito, di far vivere ai suoi tifosi emozioni che li aiutino a riscoprire quel senso di appartenenza che, visti i contrasti tra gran parte della tifoseria ed il numero uno biancoceleste, si sta perdendo.
In casa Lazio non hanno gradito le tante polemiche che l'iniziativa ha suscitato tra gli ambientalisti, e non solo. Dal giorno del suo arrivo dalle Americhe nella capitale il rapace ha provato il suo numero con i falconieri per tre ore al giorno sulle note dell'inno della Lazio. Il volo doveva durare circa tre minuti. Nei giorni scorsi la Lav, la Lega anti vivisezione, si era detta contraria per motivi etici all'iniziativa della Lazio, chiedendo al Corpo Forestale dello Stato di impedire lo spettacolo. E la Lega italiana per la protezione degli uccelli aveva scritto a Lotito: "Eviti un'inutile spettacolarizzazione del calcio e, invece, aderisca ai progetti di salvaguardia dei rapaci promossi dalla Lipu". Appelli inascoltati.
Da La Repubblica:
Ancora polemiche sul volo dell'aquila, simbolo biancoceleste, alo stadio Olimpico prima delle partite della Lazio. Appena appresa la notizia dai media il Corpo forestale dello Stato ha iniziato i controlli sulla regolarità dell'iniziativa. Le verifiche sulla regolare importazione dell'esemplare di aquila dalla testa bianca, tipica dei grandi laghi dell'America del nord, ai sensi della Convenzione di Washington che regola il commercio internazionale di animali protetti minacciati di estinzione, sono scattate verso le 14 di ieri, con l'acquisizione di documenti e la verifica dell'esemplare di casa a Formello.
Intanto il Nucleo Investigativo contro i reati in danno agli animali (Nirda) della Forestale ha verificato l'esistenza del rilascio delle autorizzazioni da parte delle autorità competenti in materia di benessere animale e, in particolare, il rispetto del regolamento del Comune sulla tutela degli animali, approvato dal Consiglio Comunale il 24 ottobre 2005 che, ha spiegato la Forestale in una nota, vieta "su tutto il territorio comunale qualsiasi forma di spettacolo o di intrattenimento pubblico o privato effettuato con o senza scopo di lucro che contempli, in maniera totale o parziale, l'utilizzo di animali, sia appartenenti a specie domestiche che selvatiche" ma, ha sottolineato ancora il Cfs, "prevede un'eccezione al divieto, per casi specifici, previo parere dell'ufficio competente per la tutela degli animali, debitamente autorizzate". Le verifiche sono andate avanti fino al tardo pomeriggio a Formello, anche con l'aiuto di un veterinario.
Nel tardo pomeriggio è poi arrivata la lettera del Comune di Roma - dipartimento "Tutela ambientale e del verde" che autorizzava l'utilizzo dell'animale alla presenza costante di un veterinario. Il Corpo forestale dello Stato ha comunque voluto controllare sul campo, che tutto si svolgesse con regolarità. Gli accertamenti continueranno nei prossimi giorni per verificare che tutti gli aspetti connessi al rispetto del regolamento comunale e soprattutto, anche avvalendosi di esperti riconosciuti, per verificare eventuali incompatibilità dell'esibizione dell'animale con le sue caratteristiche etologiche.
Da Il Messaggero:
Proseguirà fino alla fine del mese il sondaggio lanciato dalla Lazio per decidere il nome dell'aquila biancoceleste, che ieri sera si è esibita per la prima volta all'Olimpico prima del match con il Milan. "La S.S. Lazio, visto il grande successo dell'iniziativa vota il nome dell'aquila, ha deciso di affidare ai tifosi la scelta del nome tramite sondaggio sul proprio sito internet. I quattro nomi più gettonati, scelti sulla base delle preferenze ricevute dai propri tifosi, sono: 1) Libera; 2) Olimpia; 3) Vittoria; 4) Skeggia", fa sapere il club biancoceleste. Il sondaggio sarà on line a partire da domani. Tutti i tifosi potranno votare il nome preferito fino a fine mese.
Il volo dell'aquila ieri sera sull'Olimpico a giudicare dalla mole dei controlli fatta dal Corpo forestale è stato quasi un affare di Stato. Il Cfs ha parlato di "giornata frenetica" per gli agenti speciali anti-maltrattamento, chiamati a garantire che al rapace biancoceleste non fosse torta una piuma. I forestali hanno dapprima verificato la regolare importazione dell'esemplare di aquila dalla testa bianca, tipica dei Grandi Laghi dell'America, ai sensi della Convenzione di Washington che norma il commercio di animali a rischio estinzione. Poi c'è stato il controllo delle autorizzazioni in materia di benessere animale.
Le verifiche si sono protratte fino al tardo pomeriggio a Formello dove, informa il Corpo, "era detenuto l'animale". In extremis è poi arrivato l'ok del Comune di Roma ma "alla presenza costante di un veterinario". Gli agenti del Cfs hanno voluto verificare, sul campo, che tutto si svolgesse con regolarità. Nella task force anti-maltrattamento doveva esserci evidentemente anche qualche supporter della Lazio, visto che i forestali - dopo il volo - si sono messi in posa per una foto con il rapace. Ma, ammonisce il Cfs, l'aquila resta un "sorvegliato speciale" e gli accertamenti continueranno anche nei prossimi giorni per verificare che l'animale non soffra durante le esibizioni.
Il Corpo Forestale vigila su di lei. Ma l'aquila sta bene, è tranquilla, ieri si è goduta il sole di Formello, ha mangiato salmone, è balzata sul trespolo posto di fronte alla foresteria, si è fatta un bagnetto nella vasca che è a sua disposizione, ha preso confidenza con la nuova casa. L'aquila vola: ha svolto l'allenamento quotidiano di tre ore sulle note dell'inno laziale. Ha conquistato il popolo della Lazio, ha emozionato, ha fatto piangere, ha rinverdito la tradizione, ha stregato l'Olimpico e impressionato gli spettatori televisivi. Peccato che in tv lo spettacolo sia stato interrotto sul più bello, Sky durante il volo ha mandato in onda la pubblicità: la mossa ha provocato malumori e proteste tra i tifosi. Lo show è perfettamente riuscito, la speranza è che possa essere ripetuto domenica 3 ottobre prima di Lazio-Brescia e così in ogni gara interna. Per il match col Milan il Comune ha concesso una deroga speciale, Lotito lavora affinché l'autorizzazione venga data di volta in volta senza problemi (c'è un regolamento del Comune che vieta certe esibizioni). Durante la prossima settimana ci sarà un nuovo incontro tra Fabio De Lillo, assessore comunale all'Ambiente, la Lazio e l'associazione "Recupero della Fauna Selvatica". Un protocollo è già stato concordato, è fondamentale per ottenere il via libera.
La società si è impegnata a divulgare messaggi anti-bracconaggio sul suo sito e allo stadio (è successo mercoledì): promuoverà una raccolta fondi, servirà per formare volontari di pronto soccorso per i volatili (una volta salvati potrebbero essere adottati anche a distanza). L'aquila ha avuto il potere di riportare tanti bambini allo stadio, il suo volo può servire per sensibilizzare l'opinione pubblica verso la protezione degli uccelli. L'aquila non ha ancora identità, servono nuove votazioni per decidere il suo nome. Il compito spetta sempre ai tifosi: in quattro giorni sono arrivate diecimila segnalazioni a Formello. Ci sono quattro preferenze, sono state le più gettonate, hanno raggiunto il ballottaggio. Il nome sarà deciso tra Libera, Olimpia, Vittoria e Skeggia. Il nuovo sondaggio sarà attivo sul sito della Lazio a partire da oggi, ci sarà tempo per votare sino al 30 settembre. L'indicazione si potrà dare cliccando il nome preferito (in tempo reale si potrà conoscere l'andamento delle votazioni). Il Corpo Forestale vigila sull'aquila, l'ha fatto nelle ore che hanno preceduto lo spettacolo e in quelle successive. Per giorni è stata verificata la regolare importazione dell'esemplare, è seguito il controllo delle autorizzazioni in materia di benessere. I forestali hanno fatto sapere che l'aquila resta un "sorvegliato speciale" e che gli accertamenti continueranno per verificare che l'animale non soffra durante i suoi spettacoli.
Da Il Messaggero:
L'Aquila della Lazio ora ha un nome: "Olimpia che è pronta al secondo volo. L'attesa è finita, l'aquila, il simbolo della storia ultracentenaria della Lazio, ha finalmente un nome: "Olimpia" ha avuto infatti la meglio nel ballottaggio finale con "Vittoria", e domenica pomeriggio contro il Brescia spiccherà il volo per la seconda volta sotto il cielo dell'Olimpico. Contro il Milan è arrivato un pareggio, nulla di più scontato secondo la leggenda, visto che il rapace non ha infatti completato il terzo giro. Ora, con più addestramenti, i tifosi della Lazio sperano che Olimpia completi i suoi giri, portando i tre punti contro le "Rondinelle".
Da Il Messaggero un brano tratto da un articolo:
... Si sono presentati oltre 3.000 tifosi biancocelesti che hanno colorato le tribune del centro sportivo e cantato a squarciagola per più di due ore, osannando prima Hernanes, poi Zarate, Mauri e così via, fino a rendere omaggio a Edy Reja che, dalla panchina, con un sorriso a trentadue denti, è balzato in piedi e alzando le mani, ha ricambiato l'affetto della gente, tra cui tanti bambini.
Che sono letteralmente impazziti di gioia, quando, poco dopo l'inizio dell'amichevole col Nuova Tor Tre Teste, ha fatto il suo ingresso Olimpia, l'aquila reale che vive e si allena a Formello. Un fuori programma e una sorpresa che nessuno si aspettava. Il rapace, che ha il nido accanto al campo principale, si è alzata in cielo ed ha volato per un po', fino a posizionarsi su un riflettore del campo. L'aquila è stata lì pochi minuti, come se volesse dare il suo contributo alla festa, ma anche osservare i giocatori durante il test. Pensare che non è stata una giornata semplice nemmeno per lei, visto che la commissione Ambiente del Comune di Roma, si è riunita per discutere la legittimità che Olimpia (il suo vero nome è Dulcinea) svolge in ogni gara casalinga della Lazio. Alla fine, però, tutto è stato risolto. Era da tempo che non c'era un entusiasmo simile a Formello.
Da La Repubblica:
L'aquila reale allo stadio Olimpico è diventata un'attrazione: articoli sul New York Times, 7.000 bambini in più sulle tribune e ora in programma un tour a Formello per tifosi.
Due settimane fa ha firmato un contratto da circa 125mila euro, spese comprese, per un anno. Non è una star. Non è neppure un ariete, ma il rapace della Lazio: l'aquila Olimpia. Non ama schemi rigidi, ma ha una dieta ferrea: si ciba di pollo, salmone o coniglio una volta al dì. Poco dopo il suo arrivo erano già stati spesi 2mila euro. Pesa 12 kg e ha un'apertura alare di due metri e mezzo. Olimpia è una femmina "testa bianca di mare", anzi: "E' un'aquila reale americana, è un bell'esemplare, ha solo 5 anni e può vivere sino a 80", svela il capo falconiere Juan Bernabè. E' autosufficiente nell'igiene e adora l'acqua: gli addestratori le lasciano delle bacinelle dentro le quali infatti si lava. Coincidenza, o forse no, la sua casa, un autentico albergo a cinque stelle, è posta nei pressi della piscina di Formello. "Il rapace ha una stanza esclusiva per le giornate piovose - spiega il team manager Manzini - e un veterinario privato a sua disposizione". E' quest'ultimo l'unico italiano dello staff che segue Olimpia, i 3 falconieri sono spagnoli e fanno parte della Eagle & Victory Srl. La Lazio l'ha acquistata dalla società iberica per 7.500 euro. Non è un caso che prima d'essere ribattezzata Olimpia dai tifosi biancocelesti, il suo nome fosse il donchisciottesco "Dulcinea". Racconta il capo Juan Bernabé: "Tutti i club che hanno ammirato il volo al Da Luz sono rimasti impressionati. La Lazio ha contattato la nostra azienda per riproporre l'esibizione all'Olimpico". Lotito, dopo una campagna abbonamenti flop, ha trovato con un colpo d'ali, viene da dire, lo stratagemma "per riavvicinare il popolo laziale alla squadra".
E' c'è riuscito con un'idea studiata e realizzata a inizio settembre, dopo aver ammirato Vitoria e Glorioso, i due volatili che planano al Da Luz, stadio del Benfica, proprio grazie a Juan Bernabé. Col club lusitano il falconiere ha un contratto quasi identico a quello biancoceleste: per ogni volo percepisce 5mila euro e ne prende altri 5 al mese per le foto e i diritti d'immagine. A Roma li ha ceduti alla Lazio, che sta programmando persino un futuro di visite guidate al centro sportivo, quasi un pellegrinaggio. Olimpia, di cui si è occupato persino il quotidiano statunitense New York Post, è ormai diventata un'attrazione per i giocatori, ma soprattutto per i tifosi, che sgomitano per fotografarla in volo all'Olimpico. Spiega l'Assessore all'ambiente Fabio De Lillo, che si è opposto alle proteste della Lav e dell'onorevole Cirinnà: "Grazie a Olimpia ci sono circa 7mila bambini in più allo stadio e il mondo animale dunque non viene dimenticato". La Lazio ha infatti firmato un accordo con l'associazione "Recupero della Fauna Selvatica". E' partita una raccolta fondi, alla quale hanno già aderito anche i giocatori biancocelesti, e ogni volta che un volatile sarà salvato verrà liberato all'Olimpico oppure a Formello direttamente dai tifosi, come avverrà fra qualche settimana col primo esemplare. La società si è inoltre impegnata nel diffondere messaggi anti-bracconaggio allo stadio. Passeranno anche stasera sui maxi-schermi dell'Olimpico, poco prima del volo di Olimpia. Dice la leggenda: se l'aquila completa i tre giri, si vince di sicuro. Al suo primo volo, si è limitata a un giro e mezzo, al secondo ne ha fatto uno in più, domenica si è concessa una pausa. Va detto che all'Olimpico si allena, per esigenze diverse, solo una volta a settimana. A Formello invece plana per tre ore al giorno sulle note dell'inno biancoceleste. Ma anche lì, giovedì scorso, si era concessa una licenza, e qualche settimana prima era scappata sotto lo sguardo annichilito di José Maria Bernabé, fratello di Juan. E' lui il vero "padrone" di Olimpia, colui che la porta in giro tenendola sul braccio grazie a una protezione e che compie lo spettacolo all'Olimpico.
Spiega Juan Bernabé: "Io non posso riproporre l'esibizione in uno stadio che non sia il Da Luz". Ad ogni modo, completi o meno il suo show, Olimpia ha portato sinora fortuna: contro Brescia e Cagliari infatti sono arrivate due vittorie e la Lazio medita di portarla comunque allo stadio per il derby, anche se quasi certamente non potrà volare (trattasi di una delle partite a rischio per le quali dovrà essere ottenuta l'autorizzazione di volta in volta). Stasera debutta in Coppa Italia, ma contro il Portogruaro, forse, le basterà soltanto un colpo d'ali.
Da Il Messaggero:
L'aquila "Olimpia" in occasione del prossimo derby Lazio-Roma sarà condotta da un addestratore. Al riguardo, la Questura di Roma ha condiviso con i rappresentanti dei due club l'opportunità "di una diversa esibizione della mascotte, la quale sarà condotta dall'addestratore". Lo scorso 24 ottobre allo stadio Olimpico c'era stato un imprevisto, prima della partita Lazio-Cagliari: l'aquila Olimpia, che avrebbe dovuto compiere i soliti tre giri prima di atterrare sul prato dell'impianto, si è fermata sulla copertura dello stadio, sopra la tribuna Monte Mario, per 35 minuti nonostante i ripetuti tentativi dell'addestratore di richiamarla. Alla fine l'aquila Olimpia è stata recuperata dall'addestratore e portata via.
Da Tuttosport:
L'aquila della Lazio "esclusa" dal derby. A meno di clamorose sorprese Olimpia non ci sarà, ma la Lazio non vuole smettere di volare proprio nel derby contro i cugini giallorossi. Il volo dell'aquila biancoceleste sembra "congelato" per il derby, sembra per motivi di ordine pubblico: i romanisti potrebbero prendere le evoluzioni dell'animale come una provocazione. A Lisbona, da dove Olimpia proviene, nessuno si è mai posto questo problema, e l'aquila vola regolarmente quando la stracittadina della capitale portoghese si gioca in casa del Benfica, contro lo Sporting. Ma in Italia non deve, o può, essere così, e ci si deve sempre distinguere in senso negativo. A far capire che stavolta il volo dell'aquila non ci sarà è stato lo stesso questore di Roma Francesco Tagliente parlando oggi ai microfoni di "Radio Radio". "Dipendesse da me la farei volare", ha ribadito il presidente Claudio Lotito, ma le vittorie in trasferta (4 nelle ultime 4) dimostrano come la Lazio non abbia bisogno del volo propiziatorio di Olimpia per avere la meglio delle sue avversarie.
"Il mio auspicio è che vinca la sicurezza, lo spirito di rispetto delle tifoserie e della città". È quanto ha affermato il questore di Roma, Francesco Tagliente, intervistato da Radio Radio alla vigilia del derby che si disputerà all'Olimpico domenica. Il questore ha sottolineato come, in vista dell'appuntamento, siano stati presi "provvedimenti finalizzati ad orientare l'attenzione all'interesse tifosi, per far sì che possano godere lo spettacolo in condizioni di sicurezza". Tagliente si è detto "particolarmente soddisfatto" della scelta di disputare il match in orario pomeridiano, alle 15. E ha poi negato che ci siano state indicazioni dalle forze dell'ordine per impedire il volo dell'aquila biancoceleste. Interpellato sulla possibile presenza nelle fila dei supporter giallorossi e biancocelesti di soggetti legati alla criminalità, Tagliente ha replicato: "Sono convinto che il tifo sia una risorsa necessaria. Non è escluso ci siano soggetti a rischio, verso i quali è rivolta la nostra attenzione, ma non si può generalizzare". L'obiettivo del questore? "Riportare le famiglie e i bambini allo stadio, esaltando lo spettacolo e la passione sportiva".
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