Mercoledì 19 ottobre 1977 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Lens 2-0
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Coppa UEFA 1977/78 - Sedicesimi di finale - gara di andata.
LAZIO: Garella, Ammoniaci, Ghedin, Cordova, Manfredonia, Wilson, Garlaschelli, Agostinelli, Giordano, A.Lopez, Badiani. A disp. Avagliano, Pighin, Tarallo, Boccolini, Clerici. All. Vinicio.
LENS: Tempet, Hopquin (46’ Harmatallah), Leclercq, Flak, Joly, Sab, Krawczyk, (67’ Françoise), Elie, Marx, Bousdira, Six. A disp. Dominique Leclerc, Delcampe, Djebali. All. Sowinski.
Arbitro: sig. Bucek (Austria).
Marcatori: 30’ Wilson, 31’ Giordano.
Note: serata umida, terreno buono. Ammonito Cordova per comportamento non regolamentare. Calci d'angolo 5-3 per il Lens (2-3 nel primo tempo).
Spettatori: circa 60.000 di cui 50.739 paganti, per un incasso di £. 187.092.600.
La Lazio deve attaccare per vincere con un largo margine in vista della gara di ritorno a Lens, e rischia subito azioni offensive impostate però con ritmo troppo blando. La squadra di Vinicio è quella solita, con Badiani ala tattica, con Agostinelli e Lopez impegnati a ridosso delle punte che nonostante gli impegni della gara sono solamente due, Giordano e Garlaschelli. Non c'è D'Amico. Vinicio e specialmente il medico sociale dott. Ziaco non hanno voluto rischiare. Obbligata dal ruolo, la Lazio tenta affondi a ripetizione, ma si scopre in difesa e rischia due volte nel breve spazio di pochi minuti. Al 6' Marx sfugge al controllo e serve al centro un pallone pulito che nessun francese è pronto a buttare nella rete di Garella disteso a terra nel vano tentativo di intercettare. Gli ospiti ci riprovano presto, ed al 12' è iI mediano Sab a tentare il gol. Il primo tiro dei laziali, al 14', è di Cordova, che superati in slalom due avversari chiama in causa il portiere Tempet.
Il Lens gioca alla maniera francese con marcature a zona, con prudente copertura in funzione di diga a centrocampo. Ma i ragazzi d'oltr'Alpe sono tendenzialmente elementi d'attacco. Lo si vede subito. Per loro l'impegno difensivo è un peso. Sbagliano posizione, manovrano bene, ma falliscono quasi tutti gli appoggi. Quando si proiettano lo fanno con sufficiente dinamismo, con foga ed a tratti con eleganti palleggi. Fisicamente però sono fragili, i loro temi tattici usuali e facilmente prevedibili. Manfredonia, Wilson, Ammoniaci e Ghedin non hanno molto lavoro. E se lo hanno, è lavoro di ordinaria amministrazione. I laziali comunque insistono, avanzano anche i terzini, ma i dribblings si infittiscono, non c'è gioco corale, il pubblico indispettito lancia i primi fischi. Vengono alcuni calci d'angolo. Senza esito. Al gioco della Lazio manca l'appoggio dei centrocampisti che non riescono a liberare gli attaccanti in zona gol. Cordova, Agostinelli, Lopez e lo stesso Badiani portano la palla, permettendo ai francesi di chiudere i varchi. Così non si vedono Giordano e Garlaschelli, che peraltro non si trovano negli scambi, non hanno coordinazione nel tiro. Al 28' Lopez lancia Giordano, ma il centravanti è in fuorigioco. Giordano calcia, il portiere Tempet para. L'arbitro Bucek comunque aveva fischiato. Il gol è rinviato di poco, e viene su contropiede. Avanza Wilson che scambia con Giordano, l'attaccante serve al centro il capitano che sorprende Tempet in uscita. E' il 29'. La squadra francese si scopre, e la Lazio colpisce ancora. L'azione è impostata da Lopez, è proseguita da Garlaschelli, e conclusa da Giordano con un tiro a mezza altezza (30'). E' il classico uno-due della boxe. Gli ospiti sono in evidente difficoltà, psicologicamente distrutti. Si arrangiano con falli inutili. Non hanno più la freschezza e la determinazione iniziale. Falliscono gli interventi più semplici, lasciano via libera al primo affondo. Si riprendono con il passare dei minuti, ma forse sono i laziali a lasciare l'iniziativa. Non diciamo che i romani siano soddisfatti del 2-0. Forse prendono un po' di fiato. E sbagliano però, permettendo agli ospiti qualche pericolosa puntata verso la rete di Garella Al 42' Ghedin fallisce clamorosamente un rinvio. Bousdira raccoglie e da trenta metri tenta di sorprendere Garella. Il portiere devia con difficoltà in calcio d'angolo.
Non è la Lazio delle ultime giornate. Forse il riposo ha arrugginito qualche giuntura. La superiorità tecnica, fisica ed anche tattica è evidente, il gioco più spigliato, la manovra più pratica. Però è un rapporto con il Lens. E' comprensibile pertanto un rilassamento. Tra i difensori emergono Wilson e Manfredonia; a centrocampo lavora bene con efficacia Lopez, agli attaccanti nessun appunto ma anche nessun elogio. Rimangono troppo isolati per esprimere un giudizio. Del Lens abbiamo già detto. In casa potranno anche creare qualche pericolo, ma lontano dalla Francia accusano pecche e indecisioni molto gravi. Il migliore è il portiere anche se si fa sorprendere sul primo gol di Wilson. Il decantato attaccante Six quasi non si vede. Contro Ammoniaci che lo sovrasta nel fisico e nel gioco, Six si perde in una manovra inutile. Meglio Marx anche se è alle prese con un grande Manfredonia. Nella ripresa si registra una vivace reazione dei francesi.
L'allenatore Sowinski lascia negli spogliatoi Hopquin e manda in campo Harmatallah. La spinta degli ospiti è superiore e superiore appare anche la volontà. I laziali stanno a guardare. Wilson e Manfredonia devono sfoggiare tutta la loro classe e le loro doti per evitare il guaio. Al 63' un errore ed è quasi autogol: Garella salva una deviazione avventata di Manfredonia. Altro cambio tra i francesi. Francoise prende il posto di Krawczyk. Insistono gli ospiti alla ricerca del gol e Wilson deve sbrogliare in angolo una situazione complicata.
Rimane a terra infortunato, ma si riprende subito (69'). Vista l'incertezza dei difensori laziali i giallorossi ospiti insistono. Garella commette qualche errore, gli altri lo imitano. E' un momento difficile per la Lazio, Cordova si fa ammonire per gioco scorretto (85'). Non succede più niente. E' già molto, per la Lazio. Il Lens gioca meglio in questo finale. Rimangono i due gol del primo tempo. La vittoria della Lazio è valida. Basterà per il ritorno? A Lens le difficoltà saranno maggiori: per superare il turno bisognerà giocare più e meglio.
Fonte: La Stampa