Martedì 1 febbraio 2011 - Milano, stadio G. Meazza - Milan-Lazio 0-0

Da LazioWiki.

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1 febbraio 2011 - 3.408 - Campionato di Serie A 2010/11 - XXIII giornata - inizio ore 20.45

MILAN: Abbiati, Oddo, Bonera (46' Legrottaglie, 83' Papastathopolulos), Yepes, Antonini, T.Silva, Flamini, Emanuelson, Robinho, Pato (62' Cassano), Ibrahimovic. A disposizione: Roma, Didac, Jankulovski, Merkel. Allenatore: Allegri.

LAZIO: Muslera, Lichtsteiner, Biava, Dias, Radu, Ledesma, Gonzalez (73' Bresciano), Brocchi, Hernanes, Sculli (80' Mauri), Kozak. A disposizione: Berni, Scaloni, Stendardo, Matuzalem, Foggia. Allenatore: Reja.

Arbitro: Sig. Damato (Barletta) - Assistenti Sigg. Rossomando e Calcagno - Quarto uomo Sig. Banti.

Note: serata fredda ed umida, terreno scivoloso. Ammoniti: Oddo, Kozak, Ledesma per gioco falloso. Angoli: 8-5 per il Milan. Recuperi: 2' p.t., 5' s.t.

Spettatori: 40.000 circa con 9.412 paganti per un incasso di euro 228.885, abbonati 29.397 (quota 522.884,16). Incasso complessivo di 751.769,16 euro.

Il tabellone dello stadio meneghino scambia per marcatura il doppio palo di Ibrahimovic
Un'azione di gioco
Libor Kozak in azione
Hernanes in un momento dell'incontro
Il brasiliano in azione
Tentativo a rete rossonero
Stefan Radu contrasta Pato
Alvaro Gonzalez
Cristian Brocchi
Giuseppe Sculli
Libor Kozak
André Dias, Giuseppe Biava e Stephan Lichtsteiner
Mister Edoardo Reja dà disposizioni
Cristian Ledesma
Il saluto ai tifosi biancocelesti in trasferta

La Gazzetta dello Sport titola: "Il Milan sbatte contro un muro. Con la Lazio finisce 0-0. Nell'anticipo serale della 23ª giornata di serie A la capolista non trova la rete, non capitalizzando le tante occasioni create. Doppio palo di Ibrahimovic, salvataggio sulla linea di porta di Biava su Robinho. Infortuni per Bonera e Legrottaglie".

Continua la "rosea": Il Milan incespica sulla Lazio e fa allargare il sorriso alle rivali che tra domani e giovedì avranno la possibilità di dare uno scossone al campionato. Ma lo 0-0 finale sta stretto al Milan che fa i conti con almeno sei clamorose palle gol, anche se ai biancocelesti va dato il merito di non perdere mai la testa e mantenere la giusta concentrazione per condurre in porto un prezioso pareggio. Il più sfortunato della partita è stato comunque Legrottaglie che ha esordito nella ripresa, al posto dell'infortunato Bonera, ed è uscito in barella dopo 39' per una brutta botta alla testa procuratagli da uno scontro con Kozak. Ma il mezzo passo falso del Milan contro una diretta rivale sottolinea, eccezion fatta per la vittoria nel derby, l'incapacità dei rossoneri tra le proprie mura di fare la differenza, come accaduto con Juventus e Roma. Catania è un bel ricordo. Per Massimiliano Allegri ciò che conta è il divenire. A cominciare dalla Lazio. Partita da vincere, dice, perché poi per conquistare il campionato basteranno altri 10 successi. Ormai votata al sacrificio, la squadra rossonera dalla difesa a centrocampo vive di improvvisazioni. Riecco Thiago Silva in mezzo alla linea mediana, che in un periodo di vacche magre rappresenta un miracolo calcistico.

Il brasiliano gioca tra il rientrante Flamini e Emanuelson, mentre davanti a Robinho, Ibra ritrova Pato. Non sta meglio la Lazio. Edy Reja però non specula, e nonostante i numerosi forfait propone un 4-3-1-2 molto offensivo con Hernanes alle spalle di Kozak e Sculli. Atteggiamento subito confermato da Ledesma che esplode il destro dal limite; Abbiati si fa trovare pronto nonostante la finta di Bonera. La risposta arriva subito con un bel triangolo fra Robinho e Ibra con cross in area, dove però non ci sono compagni. Appare comunque evidente il desiderio di giocarsela al pari del Milan, perché la Lazio fa pressing, anche se negli ultimi venti metri va in confusione. I rossoneri rispondono sull'asse Thiago Silva-Emanuelson, l'unico in grado di aprire varchi, in attesa del risveglio di Pato che se fa una cosa giusta, ne sbaglia altre cinque. Come al 20', quando pasticcia su un grande recupero di Thiago sempre pronto a far ripartire la squadra. Al 21' Flamini si ritrova al limite la palla gol fra i piedi; il sinistro del francese è sbilenco e con la porta spalancata tira alto. Al 27' Ibra va a colpo sicuro di testa, ma la palla carambola su Biava e poi in angolo. Evidente che sia il Milan a incidere di più, anche se i rossoneri evidenziano problemi di mira. Occasioni come quella capitata al 36' a Emanuelson in mezzo all'area, su bel tocco di Ibra, con palla altra sopra la traversa, grida ancora vendetta. L'olandese resta comunque una gradevole sorpresa. E' lui, con Flamini, a lavorare sui fianchi la Lazio, che arretra di parecchi metri e punta a cogliere l'attimo.

Reja chiede più sovrapposizioni agli esterni, sorvegliati a vista dalla difesa rossonera, dove Yepes fa la differenza. Ma la cronaca scarna del primo tempo disegna perfettamente la mediocrità di una sfida senza passione in cui a tratti incide la stanchezza e che fa pari e patta fra i trequartisti, perché sia Robinho sia Hernanes vagano senza una meta precisa. La ripresa scatta con Legrottaglie al posto di Bonera, alle prese con un leggero infortunio, e un Milan più veloce e avvolgente. La spinta dei rossoneri sembra avere la meglio, ma la Lazio resiste stoicamente. Al 6' è la sfortuna, o meglio una combinazione di casi a dire di no a Ibra, il cui potente destro sbatte sul palo alla destra di Muslera e carambola sull'altro. Al 7' è Flamini a non imprimere potenza a un facila diagonale. Il trittico delle incredibili occasioni culmina all'8' quando Ibra spadroneggia in area e conclude a fil di palo. Superata la crisi, la Lazio rallenta il ritmo, con il preciso scopo di infilare il Milan in contropiede. Al 18' Allegri decide di richiamare lo spento, abulico, indisponente Pato, per cercare la giocata vincente con Cassano. E' il barese al 25' a lancia Ibra che vede a destra Robinho: il tiro del brasiliano supera Muslera, ma non Biava che salva sulla linea. Il tiro al bersaglio non ha fine. La Lazio, con le forze fresche di Bresciano e Mauri (fuori Gonzalez e Sculli) argina il pressing dei rossoneri che al 39', sacrificano l'ennesimo giocatore: proprio Legrottaglie, che lascia a Sokratis dopo uno scontro con Kozak. Ibra, Emanuelson ci provano ancora, ma non è proprio serata: a conti fatti San Siro si conferma bestia nera. Per la Lazio terra di conquista.


Il Messaggero titola: "Difesa di ferro, la Lazio resiste. Milan fermato, Ibra scatenato non basta".

Così continua l'articolo: Non è un gran Milan quello che si fa fermare dalla Lazio al Meazza al termine di una partita tutt'altro che esaltante. Finisce 0-0 e gli uomini di Reja possono essere più che soddisfatti di un punto preso praticamente senza mai tirare in porta e con una buona dose di fortuna. È clamoroso il doppio palo preso da Ibrahimovic all'inizio del secondo tempo ed è provvidenziale il salvataggio di Biava su un tiro di Robinho, ma sono troppi gli uomini di Allegri sotto la sufficienza per battere quella che è al momento la terza forza del campionato. Ai rossoneri manca mezza squadra ma è un alibi non sufficiente a spiegare la pura noia generata a larghi tratti da una partita che non decolla mai e che solo nella ripresa regala qualche emozione. I giocatori di maggior talento entrambe le squadre si adeguano alla mediocrità della gara e soprattutto i due trequartisti brasiliani Hernanes e Robinho sono i primi colpevoli dei tanti sbadigli che si vedono sugli spalti del Meazza. Un tiro di Ledesma, uno di Flamini, poi una buona occasione finita sui non troppo sapienti piedi di Emanuelson che manda alto con uno sciagurato sinistro una gran palla servitagli da Ibrahimovic. Tutto qua quello che si vede nel primo tempo.

Traballa un po' la difesa di Reja nel finale di tempo ma, in un modo o nell'altro, Biava e compagni se la cavano senza che Muslera debba fare granché. Ancora meno ha da fare Abbiati perché la Lazio calcia male anche i quattro corner a sua dispozione e così Kozak non ha nient'altro da fare che darle e prenderle con Yepes e Bonera. Ibrahimovic finisce spesso in fuorigioco perché la difesa di Reja gioca alta e si muove bene in avanti, ma tutto si vede fuorché la squadra spregiudicata annunciata alla vigilia dal tecnico biancoceleste. La Lazio è ordinata e poco altro, ma basta e avanza per non rischiare pressoché nulla contro un Milan che tiene tanto la palla ma è lento e senza fantasia. Per una volta Allegri paga le tantissime assenze a centrocampo, dove Thiago Silva non è sufficiente per dare velocità e pericolosità alla manovra. Non può essere altrettanto brutta la ripresa che vede l'esordio in rossonero di Legrottaglie al posto di Bonera, colpito duro a uno zigomo, e infatti c'è più ritmo nel possesso palla rossonero. È clamorosa la buona sorte che bacia la Lazio al 5' quando il pallone calciato da Ibrahimovic colpisce un palo, corre sulla linea e finisce sull'altro palo per poi uscire. Troppo bello per non essere gol e infatti parte sul tabellone del Meazza il video dedicato alle reti seguito dalla scritta Milan 1 Lazio 0. Così non è e si rimane sul pari anche 2' dopo, quando ancora Ibrahimovic manda fuori di un niente il suo destro a giro.

Dopo poco più di un'ora di nulla, finisce la partita di Pato e inizia quella di Cassano ma la Lazio continua a resistere, rinunciando di fatto a qualsiasi iniziativa in attacco. L'ordine difensivo del primo tempo non c'è più ma Biava ci mette una gran pezza al 25', togliendo dalla linea di porta il diagonale di Robinho che aveva superato Muslera. In un finale parecchio caotico, Legrottaglie finisce anzitempo la sua partita per una ginocchiata di Kozak, Emanuelson manda alto un altro pallone che meritava miglior sorte e Muslera esce bene sui piedi di Cassano, il cui ingresso non basta per cambiare una gara che dà parecchia voglia di rimonta a tutte le inseguitrici del Milan.


Tratte da Il Corriere dello Sport, le dichiarazioni post-gara del tecnico biancoceleste:

Il tecnico della Lazio Edy Reja ringrazia anche la fortuna: "Sapevamo che per fare un punto a Milano c'era bisogno della buona sorte - dice sempre a Sky -, abbiamo sofferto molto. Abbiamo fatto una buona partita sul piano difensivo. Oggi non avevamo uomini giusti, abbiamo pensato a difenderci e ci è andata bene. Tornare a casa con un punticino fa bene". Reja difende infine Kozak per il fallo su Legrottaglie: "Non l'ha fatto apposta, lui non ha l'agilità di Ibra, non ha avuto in tempo per tirare via la palla. Sono incidenti che possono succedere, lui è buono d'animo, in allenamento gli dico sempre di essere più cattivo".


Altre dichiarazioni di Edoardo Reja riportate da La Gazzetta dello Sport:

"Abbiamo sofferto, sui due pali ci è andata bene. Ma sul piano difensivo abbiamo fatto una buona gara. Non avevo ricambi in avanti, altrimenti potevamo provare qualche ripartenza, specie negli ultimi 25'. E invece otto undicesimi della squadra avevano giocato tre giorni fa. Torniamo a casa con un punticino che ci fa molto bene. Hernanes ha tenuto palla bene nel secondo tempo, nel primo tempo non c'era riuscito. Mi dispiace per l'infortunio di Legrottaglie, che ha abbassato la testa sul contatto di Kozak, che non è riuscito a togliere la gamba. Ma non l'ha fatto apposta. Sul piano difensivo abbiamo fatto un'ottima gara, anche se abbiamo avuto fortuna".