Lunedì 16 settembre 2024 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Hellas Verona 2-1

Da LazioWiki.

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16 settembre 2024 – Roma, stadio Olimpico - Campionato di Serie A, IV giornata - inizio ore 20.45

LAZIO: Provedel, Lazzari (dall'89 Marusic), Gila, Romagnoli, Nuno Tavares, Guendouzi, Rovella (dall'81 Vecino), Isaksen (dal 66' Tchaouna), Dia, Zaccagni (dall'89 Noslin), Castellanos (dal 66' Castrovilli). A disposizione: Mandas, Furlanetto, Gigot, Pellegrini, Patric, Dele-Bashiru, Pedro. Allenatore: Baroni.

HELLAS VERONA: Montipò, Daniliuc (dall'89' Sarr), Coppola, Dawidowicz, Tchatchoua, Belahyane, Dani Silva (dall'89 Cisse), Lazovic (dal 67' Faraoni), Harroui (dal 67' Alidou), Kastanos (dal 53' Mosquera), Tengstedt. A disposizione: Berardi, Perilli, Lambourde, Bradaric, Livramento, Okou, Sishuba, Magnani, Ajayi, Ghilardi. Allenatore: Zanetti.

Arbitro: Sig. Zufferli (Udine) - Assistenti: Sigg. Scatragli e Moro - Quarto uomo: Sig. Marinelli - V.A.R.: Sig. Meraviglia - A.V.A.R.: Sig. Aureliano.

Marcatori: 5' Dia, 8' Tengstedt, 20' Castellanos.

Note: ammonito 27' Rovella, 30' Tchatchoua, 44' Gila, 84' Tengstedt. Angoli . Recuperi: 1' p.t., 5' s.t.

Spettatori: .


I calciatori convocati per la partita odierna

► Il Corriere dello Sport titola: .

Prosegue il quotidiano sportivo romano:


Il Messaggero titola: .

Prosegue il quotidiano romano: .

Il Tempo titola: .

Prosegue il quotidiano romano: .

La Gazzetta dello Sport titola: "Ancora Dia-Castellanos. Baroni affonda il Verona. Succede tutto nei primi venti minuti, tra le due reti biancocelesti il momentaneo pareggio di Tengstedt".

Continua la "rosea": Tutto subito, nel bene e nel male. Tutto subito, ma il risultato resta in bilico fino all’ultimo secondo. La Lazio taglia il traguardo con fatica e qualche affanno, ma porta a casa una vittoria fondamentale per scalare posizioni in classifica (ora è sesta) e, soprattutto, fare una bella iniezione di autostima, che serve come il pane a una squadra ancora in costruzione. Vittoria di misura, ma meritata, quella della formazione di Baroni. Che, specie nel primo tempo, gioca un bel calcio e sovrasta un Verona che comunque si conferma squadra tosta difficile da affrontare.

Partenza coi botti. La Lazio, che nelle prime tre partite era sempre andata sotto nei primi dieci minuti, parte a tutta, proprio allo scopo di non ripetere gli errori delle precedenti gare. Stavolta sembra farcela, perché al 5’ è lei ad andare in vantaggio (gol di Dia su assist di Zaccagni). Ma, evidentemente, i biancocelesti non possono proprio fare a meno di subire gol nei primi minuti. Così uno svarione di Gila su lancio di Kastanos consente a Tengstedt di rimettere subito in equilibrio la gara. Il copione, però, non cambia. Il 4-2-3-1 a trazione anteriore di Baroni proietta stabilmente la Lazio nella metà campo avversaria. Il gioco è intenso e a tratti anche spettacolare (almeno fino alla mezzora). La Lazio attacca in ampiezza, ma anche per vie centrali, il Verona è all’angolo. Zanetti si mette con il 3-4-2-1 con l’obiettivo di creare densità in mezzo, ma il progetto non decolla. Il tecnico gialloblù, tra l’altro, deve anche fare a meno di Duda, Suslov e Frese, oltre a Serdar. I padroni di casa sbucano da tutte le parti e gli ospiti sono costretti spesso a rifugiarsi in angolo. Da uno dei quali arriva il 2-1. Dalla bandierina calcia Zaccagni, Castellanos resiste alla marcatura forte di Coppola e deposita in rete.

Doppio “nove” ok, ma... Il 2-1 che si materializza al 20’ resisterà fino alla fine, ma la partita dirà molte altre cose da lì al 90’. Per esempio. La formula del doppio centravanti, per la Lazio, è affascinante e produttiva (per il secondo match consecutivo i due gol portano proprio le firme di Dia e Castellanos), ma espone centrocampisti e difensori a fatiche supplementari. A tratti la Lazio sembra tornare indietro di 30 anni, ai primi tempi di Zeman. Spettacolare e efficace quando attacca, ma con troppi rischi per la fase difensiva. Rispetto alle precedenti uscite, però, la situazione migliora. Grazie soprattutto allo straordinario lavoro dei mediani Guendouzi e Rovella. Finché quei due giocheranno così, il doppio centravanti non sarà un problema per Baroni. Un po’ più di peso in attacco sarebbe invece servito a Zanetti (questo anche dice la partita dopo il 2-1). Il tecnico si decide a sganciare Mosquera troppo tardi, quando Tengstedt (che avrebbe avuto bisogno prima di un compagno più vicino) è già stanco. E, visto il comportamento non irreprensibile dei difensori (è Montipò a tenere in vita la squadra fino alla fine con le sue parate), Cissé e Sarr potevano essere spesi prima. Per il Verona, però, quella dell’Olimpico è solo una battuta d’arresto, non certo un passo indietro: la squadra c’è (che bravi Belahyane e Tchatchoua) e lo spirito è quello giusto.



La formazione biancoceleste:

La formazione iniziale biancoceleste in grafica



► Per questa partita il tecnico biancoceleste Marco Baroni ha convocato i seguenti calciatori:

  • Portieri: Furlanetto, Mandas, Provedel;
  • Difensori: Gila, Gigot, Lazzari, Marusic, Patric, Pellegrini, Romagnoli, Tavares;
  • Centrocampisti: Castrovilli, Dele-Bashiru, Guendouzi, Rovella, Vecino;
  • Attaccanti: Castellanos, Dia, Isaksen, Noslin, Pedro, Tchaouna, Zaccagni.
I convocati in grafica






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