Longo Ugo

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Ugo Longo

Presidente, nato a Caltanissetta il 1 gennaio 1941, deceduto a Roma il 14 marzo 2009.

Laureato cum laude in Giurisprudenza presso l'Università di Palermo e Patrocinante in Cassazione. Avvocato penalista dal 1967, nel corso della sua carriera si è occupato di numerosi casi di rilevante importanza. Nel 1980 difese Franco Cordova e Stefano Pellegrini durante il processo per il Calcioscommesse. Successivamente si occupò di casi come il delitto dell'Olgiata, lo scandalo dei fondi neri del SISDE e Tangentopoli. Fu a capo della Procura antidoping del C.O.N.I dal 1997. Durante il periodo delle indagini successive alle accuse di doping avanzate da Zdeněk Zeman si dimette denunciando l'impossibilità di portare avanti la propria attività in modo proficuo a causa della carenza di mezzi a disposizione dell'organismo. Nella sua funzione di avvocato di fiducia della famiglia Cragnotti ha l'opportunità di difendere gli interessi della società biancoceleste in diverse occasioni, come nel caso del passaporto di Juan Sebastian Veron, nei casi di doping e nella querelle con il Chievo su Luciano-Eriberto e Christian Manfredini, e ne fa anche parte come componente del Consiglio di Amministrazione. Con il crac Cirio, società di Sergio Cragnotti, quest'ultimo è costretto a cedere la Lazio e Longo cura gli aspetti legali dell'operazione.
E' proprio lui che il 3 gennaio 2003 assume la carica pro tempore di Presidente e, avvalendosi della consulenza di Luca Baraldi, riesce, sia pure con alcune incongruenze ed attraverso abili operazioni di gestione, a non far fallire la Società. Queste operazioni sono finalizzate al risparmio e consistono nel ridimensionamento degli ingaggi, la dilatazione dei contratti, la trasformazione dei crediti in azioni sociali e soprattutto in serrate trattative con il fisco tese ad ottenere le condizioni migliori nel pagamento degli arretrati. Sotto la sua presidenza, la Lazio conquista la quarta Coppa Italia nel 2004. Nel luglio 2004 Longo trova l'accordo con il nuovo azionista di maggioranza Claudio Lotito, a cui cede il pacchetto azionario e la presidenza della Società. Nel 2006 difende brillantemente la Lazio nel processo che vede la società romana accusata dalla giustizia sportiva.

Uomo affabile, preparatissimo professionalmente, simpatico e affidabile ha contribuito a salvare la Lazio in un momento molto difficile della sua storia. Muore a Roma, nella mattinata del 14 marzo 2009 all'Aurelia Hospital, dopo una lunga malattia, a soli 68 anni. Sono tante le persone che la mattina del 16 marzo gremiscono la chiesa e aspettano all'esterno l'uscita del feretro per accoglierlo tra gli applausi. Un grande striscione con su scritto "Ciao Ugo, grande presidente" è portato dai sostenitori biancocelesti all'uscita della chiesa di San Gioacchino, in piazza dei Quiriti a Roma, ed è lo stesso che i tifosi della Lazio hanno esposto allo stadio Olimpico durante il minuto di raccoglimento della partita contro il Chievo.
I funerali dell'avv. Longo hanno inoltre richiamato tante personalità del mondo del calcio e dello sport venute a salutare un grande uomo e, per molti, anche un amico. Sono presenti il presidente e il segretario generale del Coni, Gianni Petrucci e Raffaele Pagnozzi, il capo della procura antidoping Ettore Torri, i numeri uno di Federcalcio e Lega, Giancarlo Abete e Antonio Matarrese. Anche la Roma invia una rappresentativa giovanile come rappresentanza. Partecipano anche Dino Zoff e Roberto Mancini, quest'ultimo allenatore della Lazio nel periodo in cui Longo ne fu presidente. La Lazio è rappresentata dal Presidente Claudio Lotito, dal Team-Manager Maurizio Manzini e dal Capitano della squadra Tommaso Rocchi. Insieme hanno coperto il feretro con una bandiera biancoceleste.



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