Giovedì 24 luglio 1997 - Trento, stadio comunale Briamasco - Trento-Lazio 0-6
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24 luglio 1997 - Amichevole precampionato 1997/98
TRENTO: Ziglio, Marini (50' Kofler), Pellegrini, Volani (58' Ricci), Bridarolli, List (50' Girardi), Improta, Malcangio (68' Fanti), Del Negro (27' Sceffer), Pilati (46' Martini), Orlandi (64' Barbacovi). A disposizione: Giongo, Alberti, Zivelonghi. Allenatore: Bortoletto.
LAZIO: Marchegiani (46' Ballotta), Negro, Nesta, Grandoni, Favalli, Fuser (46' Rambaudi), Jugovic, Nedved, Mancini (54' Marcolin), Casiraghi (54' Buso), Boksic. Allenatore: Eriksson.
Arbitro: Sig. Pappalardo (Bolzano).
Marcatori: 23' Boksic, 38' Negro, 50' Casiraghi, 81' Rambaudi, 88' Buso, 90' Nedved.
Note: ammonito Buso per proteste.
Spettatori: paganti 1.457 per 20 milioni e 640 mila Lire di incasso.
La Gazzetta dello Sport titola: " Ieri a Trento la seconda uscita stagionale della Lazio. Boksic è una locomotiva. Devastante prestazione del croato: un gol, due assist e tante sgroppate. La squadra biancazzurra sta rispondendo bene alle lezioni di Eriksson. Oltre a Boksic, ha impressionato Negro. Signori ancora fermo per i postumi dell'infezione intestinale".
Continua la "rosea": Ecco il tornado Boksic ed anche il Trento è spazzato via. Non che la Lazio abbia bisogno di battere delle formazioni dilettanti per accreditarsi al tavolo delle aspiranti allo scudetto. Però pian piano emergono gli assi dalla manica di Eriksson. Stavolta è toccato al croato, figliol prodigo di Cragnotti, brillare più di tutti. Senza nulla togliere al solito delizioso Mancini, al coriaceo Casiraghi ed all'essenziale Jugovic, una polizza sulla vita ovunque venga posizionato in campo. L'altra stella, Signori, resta comunque il più applaudito, ma non gioca ancora per via di una infezione intestinale di cui paga le conseguenze per la debilitazione da antibiotici. Il capitano ha lasciato un buon ricordo anche qui, dove ha giocato 10 anni fa, in C1. Insieme a Signori, Eriksson deve rinunciare anche a Lopez, Gottardi, Venturin (tutti alle prese con leggere contratture) ed al convalescente Okon. Ma è la furia di Boksic ad animare la partita. Con un Trento che si difende in 10, con una sola punta, è difficile trovare spazi: sono proprio queste le situazioni in cui il croato si esalta. E dopo aver effettuato un paio di cross ficcanti dalla sinistra (Casiraghi però è impreciso di testa) ecco che al 23' si fa trovare smarcato davanti al portiere ed uno come Mancini non si fa pregare per servirlo. Gol dell'1-0.
Lo show di Boksic prosegue anche nella ripresa, quando gli altri calano alla distanza, e lui invece si diverte a scorrazzare per tutto il campo. Al 5' l'azione più bella con progressione sulla sinistra e cross basso in mezzo che Casiraghi devia bene in scivolata. Poi due belle conclusioni dalla distanza che esaltano il portiere locale, quindi ancora un assist, per il 4-0 di Rambaudi. C'è anche gloria per Buso e Nedved, che nel finale arrotondano il risultato. Un'altra citazione la merita Paolo Negro, che, da quando si parla del suo trasferimento al Real Madrid, sembra veder rosso come i tori quando scende in campo. Ieri ha realizzato un bel gol da attaccante, girandosi in area di destro, ed ha fornito un bell'assist a Nedved. Da segnalare che nella ripresa, per una serie di sostituzioni quasi obbligate, Eriksson passa ad un più classico 4-4-2, nel quale è Buso a far da punta con Boksic. Gli esterni di centrocampo sono Rambaudi e Nedved e con Marcolin centrale un po' più arretrato ecco che Jugovic può spingersi più liberamente in avanti. Il ritmo cala, ma il vate svedese può sorridere comunque.
Sempre tratte dalla "rosea, altri articoli sulla gara:
Come nella tradizione cinematografica, il protagonista è ritornato per consumare la sua vendetta. Le seconde nozze tra Boksic e la Lazio avevano stimolato i critici del pallone, in senso negativo. Ieri Alen ha mostrato quanto può essere utile a questa squadra che al timone ha una guida sicura come Eriksson. "Andiamoci piano - ammonisce il croato -, questa era un'amichevole e non è il caso di esaltarsi. Però sono contento perché sto molto bene fisicamente, anche se un calo nel finale è stato logico. Del resto in ritiro stiamo lavorando sodo e non è facile smaltire la fatica sulle gambe, ma Eriksson è molto bravo a dosarla". Già. Il gol è stato bello per opportunismo ed i due assist, specie quello a Casiraghi, non sono stati da meno: "Beh, anch'io ogni tanto vado in rete, anche se non segno moltissimo. Del resto pur non essendo un gran cannoniere qualcosa ho vinto. E se sul mercato c'erano parecchie società pronte a prendermi qualcosa significherà...". Alen ha cercato con caparbietà anche la soluzione dalla distanza: "Volevo provare la mira da lontano e per un paio di volte ho centrato lo specchio della porta, pur senza segnare. Queste cose vanno provate in amichevole. Certo, senza strafare perché è più importante l'intesa con i compagni. In particolare quella con Mancini sta crescendo a vista d'occhio. E del resto non potrebbe essere diverso: lui è uno che ti mette la palla dove vuole". E Mancini ricambia i complimenti: "E' vero, l'intesa fra tutti sta migliorando e questa squadra sta mostrando enormi potenzialità. E' stata una prova utile per provare le distanze in campo. Ed anche per la difesa è stato un discreto test. Continuiamo così, mi pare che siamo sulla giusta strada".
Sorride Eriksson ed è sempre più soddisfatto di come cresce la sua nuova creatura. Il risultato conta poco, ma il tecnico della Lazio sottolinea i pregi statistici dell'amichevole con il Trento: "Abbiamo costruito parecchie palle gol e la maggior parte nate da un gioco corale. Proprio una bella Lazio, in fase offensiva. Ed è andata bene anche la fase difensiva, visto che non abbiamo concesso nemmeno un tiro in porta ai nostri avversari. Certo, l'impegno non era difficilissimo, ma il Trento è una buona squadra". Il tecnico non è preoccupato dall'assenza di Signori: "Non ho bisogno di provarlo, credo comunque che giocherà domani". Eriksson non è sorpreso da Boksic: "E' un grandissimo. Crea tante occasioni da gol ed ha anche realizzato una bella rete". Spiega così il perché del 4-4-2 nella ripresa: "Non avevo altri attaccanti a disposizione e mi sembra giusto giocare col modulo più logico per le caratteristiche dei miei giocatori. Del resto con Nedved a sinistra e Rambaudi a destra avevamo in campo altre due mezze punte in grado di inserirsi negli spazi. E non è un caso che entrambi siano andati in gol". Oggi nel ritiro di Vigo di Fassa arriva anche il terzino Giuseppe Pancaro. Ieri a Roma il presidente della Lazio Dino Zoff ed il d.s. del Cagliari, Cannella, hanno firmato tutti i carteggi federali, che potranno essere depositati per regolamento solo dopo l'11 agosto, quando riaprirà la campagna trasferimenti. Intanto però il giocatore avrà il nullaosta per giocare le amichevoli con la Lazio e domani potrebbe essere già in campo. "Sì, sono proprio contento che arrivi Pancaro", ha sottolineato Eriksson ormai quasi sicuro che la Lazio dirà no al Real Madrid per Negro.
Dal Corriere della Sera:
Il figliol prodigo Alen Boksic fa sorridere la Lazio. Voluto ad ogni costo dal suo papà calcistico, Sergio Cragnotti, che lo ha riportato a Roma dopo averlo ceduto per una stagione alla Juventus, il croato ha fatto vedere ieri cosa può valere, aprendo la difesa del Trento come una scatola di sardine. Risultato: un gol, due "assist" e tanto spettacolo per i circa duemila tifosi, fra i quali l'interista Francesco Moser, qui in veste di assessore trentino al Turismo, ma da tutti ossequiato come mito indimenticabile del nostro ciclismo. Le parole di Sven Goran Eriksson, alla fine del collaudo senz'altro positivo (6-0) contro questa squadra del campionato nazionale Dilettanti, sono eloquenti: "Boksic non ha bisogno né di elogi, né di scoperte, sottolinea al termine l'allenatore svedese, perché é un grandissimo campione. Lo conosciamo tutti. E, ancora una volta, ha dato soltanto un saggio di cosa è capace di fare". Un gol da centravanti, pescato in area dal solito Mancini, e due passaggi invitanti per Casiraghi e Rambaudi. Particolarmente bello il primo, con progressione irresistibile sulla fascia sinistra e cross teso che il buon Gigi in scivolata deposita in rete. E poi ancora due potenti tiri da fuori area, uno di destro e l'altro di sinistro che mettono in seria difficoltà il malcapitato portiere del Trento.
Insomma un gradevole e promettente spettacolo. E siamo solo all'inizio. Il croato tornato dalla Juventus con uno scudetto ed una coppa Intercontinentale nell'album dei ricordi, però minimizza: "Queste partite sono importanti per perfezionare l'intesa fra di noi e da questo punto di vista ci sono stati dei progressi, soprattutto grazie all'inserimento e all'apporto di Mancini. Del resto è facile trovarsi con uno come lui in grado di mettere il pallone dove vuole. La mia prestazione è stata discreta, è vero. Perché mi sento bene fisicamente, nonostante gli allenamenti duri di questi giorni. Certo, nel finale sono calato anch'io, ma mi preoccuperei se così non fosse, in questo periodo di preparazione. I tiri dalla distanza? Ho provato un po' la mira, che tutto sommato non è stata malvagia, pur segnando io poco. Ma quello del gol per me non è stato mai un problema. Anche realizzando poco ho vinto qualcosa di importante a livello internazionale. E se poi continuo ad avere tanto mercato qualcosa significa...". Intanto ieri a Roma il presidente Zoff ha definito con il direttore sportivo del Cagliari, Cannella, il passaggio alla Lazio del terzino Giuseppe Pancaro che da oggi sarà al lavoro con Eriksson. Il trasferimento potrà entrare in vigore dall'11 agosto, quando si riaprirà il mercato. Nel frattempo il Cagliari ha rilasciato un nulla osta affinché Pancaro possa disputare le prossime amichevoli con la Lazio. Dunque non è escluso, visto l'indisponibilità di diversi giocatori, che Pancaro possa fare il suo esordio con la maglia biancoceleste domani a Moena (ore 16.30) contro il Venezia. Per la cronaca, la Lazio che ha battuto il Trento per 6-0, e' stata schierata da Eriksson in base al suo 4-3-1-2, per passare nella ripresa al 4-4-2.
Da la Repubblica:
Essere presente, pur restando in tribuna. Sentire, palpabile, la sua presenza senza vederlo però in campo. Contro il Trento doveva essere la giornata di Beppe Signori, quella del suo esordio nella nuova stagione. Così non è stato, ma come un fantasma Signori si è fatto notare in ogni azione offensiva della Lazio. Mancini infatti inventa e ispira da par suo, Boksic spinge sempre come un rullo compressore, ma resta il problema di chi dovrà in campionato concretizzare la spinta offensiva della squadra: Casiraghi o Signori? Contro il Trento ha giocato Casiraghi, e si è rimpianto Signori. Casiraghi si è mosso molto, anche se a corto di condizione, ha segnato e sbagliato, ma a tratti si è trovato tagliato fuori dalla coralità della manovra offensiva.
Domani contro il Venezia, nell'impegno di Moena, dovrebbe giocare Signori: e per Eriksson arriveranno le prime risposte. In attacco, ma non solo. Oggi arriva Pancaro, mentre Negro è sempre più determinato a lasciare i biancazzurri. Il neoarrivato Lopez non ha giocato per un improvviso risentimento muscolare, e la sua assenza si è fatta notare. Jugovic ha giocato solo perché Venturin è infortunato, e si è mosso bene. Oggi comunque la squadra riposa, per smaltire le fatiche di questi primi giorni e per rifiatare in vista della partita contro il Venezia di domani pomeriggio: il primo vero test precampionato. Anche contro i dilettanti del Trento infatti non c'è stata partita. I padroni di casa hanno mandato in campo i ragazzini, e per la Lazio non ci è voluto molto per onorare l'impegno con una goleada. Sono stati sei infatti i gol segnati, e precisamente da Boksic al 23', Negro al 38', Casiraghi al 48', Rambaudi all'81', Buso all'85', Nedved al 90'. La partita contro il Venezia di Walter Novellino, che gioca in serie B, è in programma domani, a Moena, con inizio alle 16,30.
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