Giovedì 11 aprile 2013 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Fenerbahce 1-1

Da LazioWiki.

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11 aprile 2013 - 3.522 - Europa League 2012/13 - Quarti di finale, gara di ritorno - inizio ore 21.05

LAZIO: Marchetti, Biava (56' Klose), Ciani, Cana, Radu, Hernanes, Ledesma, Lulic, Candreva, Kozak (77' Rozzi), Ederson (73' Floccari). A disposizione: Bizzarri, A. Gonzalez, Crecco, Cataldi. Allenatore: Petkovic.

FENERBAHCE: Demirel, Gonul, Yobo, Korkmaz, Ziegler, Sahin, Meireles, Kuyt, Cristian (73' Ucan), Caner (87' Krasic), Webò (80' Topuz). A disposizione: Gunok, Irtegun, Kaldirim, Topal. Allenatore: Kocaman.

Arbitro: Sig. Kralovec (CZE) - Assistenti Sigg. Roman Slyško (SVK) e Wilczek(CZE) - Quarto arbitro Sig. Kordula (CZE) - Assistenti arbitrali aggiunti Sigg. Příhoda e Patak (CZE).

Marcatori: 60' Lulic, 74' Caner.

Note: gara giocata a porte chiuse. Ammoniti: Ziegler, Cristian, Kozak, Caner, Lulic, Klose. Angoli: 13-3 per la Lazio. Recuperi: 2' p.t., 3' s.t.

Spettatori: partita disputata a porte chiuse.

L'undici biancoceleste
Ederson in azione
Hernanes
Senad Lulic
Libor Kozak
Hernanes al tiro
Michael Ciani
Un calcio di punizione battuto da Hernanes
Una fase di gioco
Antonio Candreva
Un momento della gara
Locandina TV dell'incontro
Il goal di Lulic

I calciatori convocati per la partita odierna

La Gazzetta dello Sport titola: "Europa League. Lazio-Fenerbahce: 1-1. Lazio eliminata, Fenerbahce in semifinale. Lulic illude, poi Caner spegne il sogno biancoceleste: l'1-1 qualifica i turchi dopo il 2-0 dell'andata. Nessuna squadra italiana nelle semifinali delle coppe europee".

Continua la "rosea": Crudele, ma inappellabile. Il risultato (1-1, dopo lo 0-2 dell'andata) spedisce in semifinale di Europa League il Fenerbahce, ma ai punti, per la qualità del gioco nel doppio confronto, avrebbe meritato ampiamente la Lazio. Lulic alimenta il sogno biancoceleste, poi Caner Erkin - nell'unica azione d'attacco dei turchi - spegne la luce. Eliminata un'ottima Lazio. Bella ma incompiuta. E' la Lazio del primo tempo, che domina per lunghi tratti, nel deserto dell'Olimpico (si è giocato a porte chiuse), senza riuscire però a graffiare la porta difesa da Demirel. Cattiva, aggressiva, arrembante, guidata da un lucido Ledesma in regia, la squadra di Petkovic è frettolosa di arrivare nella porta del Fenerbahce in ogni modo e con qualunque soluzione. Ne esce, così, una batteria di conclusioni dalla distanza (la prima al 4' con Candreva, poi al 13' Hernanes, al 27' e 37' ancora Candreva), che il più delle volte non centrano nemmeno la porta turca. Hernanes si accende ad intermittenza, entra ed esce dalla partita, Kozak affronta Yobo più sul piano fisico che sulla velocità, a tratti imprecisi sia Candreva sia Lulic, le due spine nei fianchi turchi: e, allora, nonostante la buona volontà, con questo svolgimento la Lazio finisce andare spesso fuori traccia. E quando arriva la palla buona, come accade al 41', Demirel compie il miracolo della serata su un potente diagonale di Ederson. Primi 45' in fumo: punteggio bloccato. Lazio con un piede e mezzo fuori dall'Europa League.

Candreva ha il piede caldo, tanta voglia, una marcia in più e tanta precisione: lo dimostra quasi subito, esattamente dopo tre minuti, con un bel cross teso, sul quale è puntuale lo stacco e il timbro di Kozak: manca la mira, palla di poco a lato. La pressione della Lazio è asfissiante, i turchi non mettono mai la testa fuori dal bunker. Al 14' una bomba di Radu buca le mani a Demirel, che si salva in due tempi. Ma il gol è nell'aria: arriva un minuto dopo. Cross perfetto di Candreva, stacco imperioso di Lulic: la Lazio assottiglia il distacco e inizia a sognare. Ma proprio sul più bello, quando in campo ci sono ormai anche Klose e Floccari, arriva la doccia fredda: i turchi trovano il pari con Caner nella loro unica azione d'attacco di tutta la gara. Se prima ci voleva un'impresa, adesso diventa una scalata impossibile: Floccari, Radu e poi Klose sfiorano il raddoppio. Ma non cambia nulla. La Lazio torna a casa.


Il Corriere dello Sport titola: "Lazio, il cuore non basta. Fenerbahce in semifinale. All'Olimpico finisce 1-1. Lulic sblocca nella ripresa, pari di Erkin nell'unica vera occasione della squadra turca. Decisivo il 2-0 dell'andata".

Continua il quotidiano sportivo romano: La Lazio domina, va vicina all'impresa ma poi viene colpita nell'unica azione degna di nota del Fenerbahce e deve dire addio all'Europa League. Dopo la sconfitta per 2-0 dell'andata, i biancocelesti erano chiamati ad una gara super nel ritorno degli ottavi per ribaltare la situazione. All'Olimpico, vuoto per le sanzioni dell'Uefa, però finisce 1-1. Lulic sblocca la partita al 60', ma proprio nel momento di massimo sforzo della squadra di Petkovic, arriva la beffa della rete di Erkin, che spegne le speranze di qualificazione della Lazio. Lazio con la difesa a tre Biava-Cana-Ciani, Kozak unica punta con alle spalle Ederson e Candreva. Ovviamente è la Lazio che fa subito la partita. Il Fenerbahce corre tantissimo e quando ha palla o prova il lancione per la punta Webò oppure tenta di addormentare il gioco. I biancocelesti ci provano molto da fuori area con gli specialisti Candreva, Ederson ed Hernanes, ma la mira non è quella dei giorni migliori. Ederson al 40' ha un'ottima occasione, ma il suo diagonale dall'interno dell'area è respinto con i piedi dal portiere Demirel.

Due minuti della ripresa e finalmente si vede Kozak in avanti: il suo colpo di testa su cross di Candreva finisce alto di poco sopra la traversa. Al 55' Petkovic getta nella mischia Klose al posto di Biava. Cinque minuti dopo la Lazio sblocca il match: cross di Candreva dalla destra, Lulic può colpire di testa e insacca. I biancocelesti per una decina di minuti rifiatano e cercano di far uscire i turchi. La squadra di Kocaman fa un buon possesso palla, ma sembra non riuscire a superare l'attenta difesa laziale. Almeno fino al 73', quando per la prima volta la retroguardia biancoceleste concede una serie di passaggi in area: la palla finisce a Erkin che manda a vuoto Ciani e con un sinistro potente supera Marchetti. La Lazio, con orgoglio, continua ad attaccare e va vicina più volte al gol. Ma l'1-1 finale premia il Fenerbahce, che si qualifica per la semifinale.


La Repubblica titola: "Europa League, Lazio-Fenerbahce 1-1: Italia fuori dalle coppe. I biancocelesti non riescono a ribaltare lo 0-2 dell'andata e non vanno oltre l'1-1 nell'Olimpico deserto, lasciando il pass per le semifinali al Fenerbahce. Dominio assoluto della squadra di Petkovic che passa però solo al 15' della ripresa con Lulic, il pari di Caner Erkin al 28' nell'unico tiro in porta dei turchi".

L'articolo così prosegue: Esausti, stremati, delusi, eliminati. Finisce 1-1 e i giocatori della Lazio lasciano l'Olimpico con l'amarezza per la mancata impresa ma con la convinzione di aver gettato in campo ogni goccia di sudore a disposizione: in semifinale di Europa League ci va il Fenerbahce, abile nel concretizzare l'unica occasione da gol creata in 90 minuti. Squadra sorniona, quella di Kocaman, e con un bagaglio di freschezza e di esperienza superiore rispetto a quella romana: il doppio confronto lascia un retrogusto di rimpianto per la compagine biancoceleste, apparsa quantomeno non inferiore ai gialloblù di Istanbul. L'emergenza - Konko, Pereirinha, Brocchi e Dias infortunati; Gonzalez, Klose e Floccari a mezzo servizio; Mauri e Onazi squalificati; Diakite e Cavanda fuori per ragioni extra campo; Saha non incluso nelle liste Uefa - costringe Petkovic a una rivoluzione tattica: difesa a 3, Lulic parte largo a destra nei 4 di centrocampo con Radu sull'out opposto, Ederson e Candreva a supporto di Kozak. I turchi, privi di Sow, puntano su Caner Erkin, l'uomo che spaccò in due la sfida d'andata: mai scelta si rivelò più azzeccata. Il dominio territoriale, nel primo tempo, è tutto dei capitolini, che cercano ripetutamente la porta dai 20 metri, senza fortuna. La prima chance degna di nota arriva al minuto 13, sugli sviluppi di un calcio di punizione che Hernanes indirizza, a sorpresa, verso i pali: Demirel recupera in tempo e blocca sulla linea, lasciandosi scappare la sfera solo per un paio di secondi, che non bastano all'accorrente Kozak per il tap-in.

L'assalto capitolino è all'insegna della buona volontà, Petkovic percepisce il disagio di Lulic e lo riporta sulla sinistra, il suo habitat naturale: il bosniaco, al 27', trova Candreva al limite, il cui mancino al volo termina di poco alto. La grande occasione capita sul destro di Ederson quando il cronometro registra 41 minuti: Hernanes pesca l'ex Lione in area, diagonale rasoterra messo in corner da Demirel. Proprio gli angoli sono un cruccio per l'undici biancoceleste: saranno ben otto all'intervallo e dodici a fine gara, senza riuscire a creare il minimo pericolo, troppa grazia per il Fenerbahce. Lazio che rientra in campo col 4-2-3-1, più cross, meno tiri da fuori: il primo traversone trova la testa del lungagnone ceco, alta la sua girata aerea. Dentro Klose, gli fa spazio Biava, che aveva iniziato la ripresa da terzino destro. Al 14' Radu sfoga il mancino dal limite, Demirel respinge male, Kozak non trova la porta in tap-in. È il preludio al gol, che arriva allo scoccare del quarto d'ora. Candreva pennella per la testa di Lulic, perfetta l'incornata sotto la traversa del bosniaco. Gli ospiti cercano di addormentare la gara col possesso palla, Petkovic si gioca la carta Floccari al posto di Ederson, è il canto del cigno. Minuto 28, Kuyt trova Webó nel cuore dell'area, il camerunense vede Erkin solo sulla sinistra e lo serve: splendida la finta del numero 88, Ciani va giù, mancino di rara violenza che si insacca alle spalle dell'incolpevole Marchetti. È il gol che rende vani i successivi tentativi laziali, firmati Radu, Floccari, Cana e Candreva; quello che corona la doppia sfida giocata da Erkin, il vero fattore tecnico in grado di scardinare la resistenza biancoceleste; quello che elimina una Lazio mai doma fino al 93' ma con troppi limiti di organico per ribaltare una situazione resa disperata dalla sfida d'andata.


Il sito web Uefa.com commenta così la gara:

Il Fenerbahçe SK esce indenne dall'Olimpico e conquista la prima, storica semifinale di una competizione UEFA. La S.S. Lazio, sconfitta 2-0 all'andata a Istanbul, sogna la rimonta dopo il vantaggio realizzato da Senad Lulić, ma il ritorno dei quarti di finale di UEFA Europa League si chiude sull'1-1 grazie al gol di Caner Erkin. Dopo il ko del Şükrü Saracoğlu – il primo e unico nel torneo per i Biancocelesti – serviva un'impresa alla squadra di Vladimir Petković per conquistare la qualificazione. Non è arrivata, malgrado un'ottima prestazione macchiata probabilmente da una scarsa incisività sotto porta. Il Fenerbahçe festeggia, oltre all'invidiabile traguardo, il primo risultato positivo in Italia e porta a sei partite la sua serie positiva in trasferta. Orfano degli squalificati Stefano Mauri e Ogenyi Onazi, Petković recupera Ștefan Radu ma non Álvaro González e si affida alla difesa a tre: sulle fasce giostrano Lulić e Antonio Candreva, in attacco Ederson dà manforte al capocannoniere del torneo Libor Kozák. Rispetto alla gara d'andata nei turchi Caner Erkin sostituisce Moussa Sow, per il resto Aykut Kocaman conferma la formazione schierata una settimana fa che si era imposta al Şükrü Saracoğlu. Il primo tempo è nettamente di marca Biancoceleste, con la squadra di Petković trascinata da un Ederson piuttosto ispirato. Il primo, vero pericolo lo crea Hernanes con una punizione a spiovere dalla distanza, su cui Volkan Demirel è incerto ma riesce a parare. I turchi provano ad alleggerire la pressione con Caner Erkin e Raul Meireles, ma è un fuoco di paglia: la Lazio inverte sulle fasce le posizioni di Candreva e Lulić e conquista sempre più campo.

Al 26' è proprio Candreva a rendersi pericoloso con un bellissimo sinistro al volo, ma la mira del centrocampista azzurro è imprecisa. A quattro minuti dall'intervallo i Biancocelesti costruiscono la migliore azione del primo tempo: Hernanes, servito da Kozák, scarica intelligentemente per Ederson che calcia secco di destro ma trova la respinta di piede di Volkan Demirel. Prima dell'intervallo il "Profeta" prova ancora la conclusione, ma il portiere del Fenerbahçe para in due tempi. La ripresa si apre come si era concluso il primo tempo, con la Lazio in attacco: Candreva crossa bene e Kozák svetta di testa, ma il pallone finisce di un soffio alto. Petković si gioca la carta Miroslav Klose, che entra al posto di Giuseppe Biava, e al 60' gli sforzi dei padroni di casa sono premiati. Un altro bel cross di Candreva trova puntuale all'appuntamento Lulić, che di testa firma l'1-0. I Biancocelesti ci credono, fa il suo ingresso in campo anche Sergio Floccari che rileva Ederson. A diciassette minuti dalla fine, però, arriva la doccia gelata. Dopo un'azione insistita in area del Fenerbahçe, Pierre Webó scarica per Caner Erkin che con una finta manda fuori tempo Michaël Ciani e scarica un sinistro che non lascia scampo a Federico Marchetti. La Lazio sfiora il nuovo vantaggio con i colpi di testa di Floccari prima e Lorik Cana poi, ma il morale è sotto i tacchi dopo il gol dell'1-1. Il risultato non cambia più fino alla fine, malgrado una punizione-bomba di Candreva nel recupero: la Lazio saluta la UEFA Europa League dopo un torneo comunque positivo. Il sogno del Fenerbahçe, invece, continua.


Tratte da La Repubblica, alcune dichiarazioni post-gara:

"L'andata ha compromesso la qualificazione, faccio i complimenti ai ragazzi per come hanno gestito la gara, abbiamo provato a ribaltarla fino alla fine ma non ci siamo riusciti". Vladimir Petkovic è sereno nonostante l'amarezza: il mister di Sarajevo analizza con tranquillità l'1-1 tra Lazio e Fenerbahçe. "Abbiamo tirato quindici volte in porta contro le due dell'avversario, con un po' di convinzione in più sarebbe andata diversamente, non mi va di piangere su cose che non si possono cambiare, come le assenze. Chi c'era ha dato tutto per girare il 2-0, non ci siamo riusciti ma sono contento per quello che ho visto in campo". Il tecnico biancoceleste spende parole importanti per i tifosi, rimasti fuori dall'Olimpico a causa della squalifica ma autori di una marcia di affiancamento alla squadra nel prepartita. "Non c'era il pubblico con noi, sull'1-0 forse ci avrebbe dato la spinta definitiva ma è impossibile chiedere qualcosa in più a questo gruppo. Abbiamo sentito l'affetto dei nostri sostenitori, spero di non giocare più senza di loro. Ho parlato alla squadra negli spogliatoi, darò riposo nei prossimi giorni, vogliamo ripartire bene in campionato, anche se senza tante pedine importanti: ci piacerebbe vincere con la Juventus e avere ancora qualche possibilità di terzo posto. Siamo state eliminate entrambe dopo un bel percorso, spero che il calcio italiano possa lavorare per essere più pronto ad alti livelli nel prossimo anno". Dispiaciuto Federico Marchetti: "Una grandissima partita, siamo dispiaciuti, ce la meritavamo questa soddisfazione. Ora andiamo avanti, è una batosta però siamo forti e ce la giochiamo da qui alla fine con convinzione per portare a casa un trofeo. Peccato - spiega il portiere della Lazio - forse siamo stati un po' penalizzati nella gara d'andata, è normale che quando rimani con uomo in meno per tutto il secondo tempo e un rigore abbastanza discutibile. Meritavamo qualcosa in più ma il calcio è questo, ci dispiace, complimenti al Fenerbahçe che è andato avanti".



Galleria di immagini sulle reti della gara
Senad Lulic sblocca il risultato
Il pareggio della formazione turca



I tifosi biancocelesti "invadono" il Centro Sportivo di Formello
Tifosi biancocelesti fuori del Centro Sportivo biancoceleste
Il pullman biancoceleste lungo il tragitto per lo stadio Olimpico

Nota: prima della gara numerosissimi tifosi biancocelesti "invadono" il Centro Sportivo di Formello per il raduno della squadra che precede la partita con il Fenerbahce. Successivamente il pullman viene "scortato" dai tifosi sino allo Stadio Olimpico. Moltissimi tifosi seguono successivamente l'incontro all'esterno dell'impianto da un maxi schermo appositamente installato.

Tratto dal Corriere dello Sport del 10 aprile 2013:

Una roba così può farti innamorare ed entrare nel cuore anche di quei giocatori che spesso pensano solo alla carriera oppure a gonfiare il portafoglio. Un'emozione così forte ti fa capire cosa significa essere della Lazio, appartenere a un'idea, a una bandiera. E chissà cosa penserà la squadra di Petkovic salendo sul pullman e varcando il cancello del centro sportivo di Formello. Troveranno la gente, i tifosi della Curva Nord, il popolo biancoceleste pronto a trascinarli verso un'impresa. Già, proprio così. Le porte dell'Olimpico sono state chiuse dall'Uefa. C'è da scontare un altro turno di squalifica e da affrontare nel deserto il Fenerbahce. E allora i tifosi hanno avuto un'idea meravigliosa. E' nata al rientro dalla trasferta in Turchia della scorsa settimana. I tifosi si raduneranno davanti a Formello. Sciarpe, bandiere, motorini, tanti motorini. E macchine. Pronti ad accompagnare la Lazio verso lo stadio Olimpico. Tutti in corteo dietro alla squadra di Petkovic. Un tenero abbraccio, la voglia di trasmettere tanta energia, di dare la scossa e offrire un altro sostegno ai giocatori, stremati dagli impegni multipli e costretti a ipotizzare un'impresa. Segnare tre gol ai turchi del Fenerbahce e non subirne uno per ribaltare il risultato della partita d'andata al Sukru Saracoglu. Due gol incassati negli ultimi dodici minuti. Il fallo di mano involontario di Radu punito con un calcio di rigore trasformato da Webò e il raddoppio al novantesimo con un guizzo dell'olandese Kuyt dopo la punizione concessa al Fenerbahce per un inesistente fallo di Mauri. Ci vorrà la migliore Lazio per riuscire nell'impresa, agganciando l'ingresso alle semifinali di Europa League che mancano da dieci anni. Servirebbe una bolgia, un clima infernale. Porte chiuse. Il deserto. E allora i tifosi proveranno scaldare l'avvicinamento alla partita, dando la carica giusta alla squadra. Si metteranno dietro al pullman della Lazio, partiranno da Formello e lo scorteranno sino all'imbocco di via dei Gladiatori: Cassia Bis, un pezzo di Raccordo Anulare, la via Flaminia per correre verso Tor di Quinto, passando davanti al vecchio campo di Maestrelli e Chinaglia. Un lungo fiume biancoceleste, clacson e bandiere per scaldare l'atmosfera prima di scendere in campo.

Per un'impresa clamorosa c'è bisogno di stimoli forti. La Lazio ci crede, anche se non sarà facile riaprire il discorso o portare i turchi almeno ai tempi supplementari. In occasione della partita di ritorno con lo Stoccarda, gli ultras si erano radunati di fronte alla Curva Nord, in via Boselli, proprio davanti alla Farnesina. Canti e cori, un incitamento continuo alla Lazio e sentito bene anche all'interno dello stadio Olimpico. Volevano stare vicini alla squadra. E così sarà anche domani, si spera con l'ausilio di un maxischermo per assistere alla diretta televisiva della partita. E' già stata inoltrata la richiesta dell'autorizzazione. I tifosi biancocelesti sperano in una risposta positiva dal Comune di Roma. I tempi sono stretti, le procedure lunghe, si spera in un appoggio della società biancoceleste. Vogliono tifare e possibilmente vedere la partita. Sono pronti ad autofinanziarsi, come hanno fatto tante volte con il Terzo Tempo, per allestire un maxischermo davanti alla Curva Nord. Occorre, naturalmente, l'autorizzazione. Entro oggi si aspetta una risposta e un via libera per trasformare il senso e il significato di una serata in cui la Lazio, come sempre, non resterà sola.





► Per questa partita il Mister biancoceleste Vladimir Petkovic ha convocato i seguenti calciatori:




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