Domenica 9 maggio 1915 - Roma, campo Due Pini - Roman-Lazio 1-5
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9 maggio 1915 - Campionato Nazionale Girone di semifinale - V giornata - inizio ore 16.00
ROMAN: Talamone, Cosimi, Grassi, Bechis, Buratti, De Lellis, Donati, Rovida, De Giuli, Meille, Marchesi.
LAZIO: Serventi, Maranghi, Levi (II), Zucchi (II), Faccani, Grasselli, Cella (I), Saraceni (I), Consiglio, Fioranti (I), Raffo.
Arbitro: sig. Bellucci (Juventus Roma).
Marcatori: nel primo tempo 5' Consiglio, 6' Donati, 7' Consiglio, 44' Saraceni (I); nel secondo tempo 2' Zucchi (II), 18' Maranghi (rig).
Note: l'arbitro designato, della sezione di Torino, non è arrivato e le squadre si sono accordate per far dirigere l'incontro dal sig. Bellucci di Roma. Gravi incidenti si sono verificati in campo e sugli spalti. Terreno di gioco molto erboso.
Spettatori: pubblico numeroso.
Con questa partita si è virtualmente deciso il Campionato dell'Italia Centrale in favore della Lazio. I biancocelesti, sia pure incompleti, hanno vinto nettamente per superiorità indiscutibile. Il Roman invece era al completo, ma è risultato inferiore alle aspettative. L'incontro si farà ricordare anche per l'indegna rissa che si è scatenata in campo e sugli spalti. La scintilla è stata data da Cosimi del Roman che ha colpito Saraceni (I). Da questo episodio è scaturito uno scontro generale con il pubblico che ha invaso il campo. L'arbitro Bellucci, benché febbricitante, si è prodigato per calmare gli animi e poi ha saputo arbitrare con la consueta perizia. Il gioco si mostra subito vivace e interessante. Dopo un paio di vani tentativi di Meille è la Lazio che passa all'attacco e al 5' segna con Consiglio. Dopo appena un minuto Donati, approfittando di una maldestra respinta della difesa laziale, ottiene il pareggio. Ma dopo solo 30 secondi Saraceni (I) riporta in vantaggio la sua squadra. Poco prima della fine del tempo Consiglio raccoglie un bel traversone di Cella e segna il terzo goal biancoceleste. All'inizio della ripresa Zauli porta a quattro le reti laziali con un bel tiro che Talamone non respinge. Il quinto goal laziale lo segna Maranghi trasformando un rigore concesso per un fallo su Saraceni (I) in area.
Tratto dalla "Tribuna" dell'11 maggio 1915, il racconto della gara:
Sul Campo dei Due Pini ieri accorse numeroso pubblico per assistere all'importante incontro Lazio-Roman per le semifinali d'Italia Centrale, del Campionato di foot-ball. La Lazio era mancante di Bona, mentre il Roman era al gran completo. La F.I.G.C. doveva inviare, per dirigere un match di così alta importanza, un arbitro dell'Alta Italia; ma l'ineffabile Federazione ha sempre curato amorosamente i nostri interessi ed anche ieri, naturalmente, pensò che le società romane, salvo quando esse debbono sborsare i quattrini, è meglio lasciarle fare da sole. Ed allora il buon Bellucci, dopo un complicato sorteggio con Volpi, fu delegato ad arbitrare un incontro giuocato con violenza straordinaria d'ambo le parti, e che, pochi minuti prima della fine, degenerò in una zuffa terribile. Un incidente di giuoco fra Cosimi e Saraceni provocò tale risentimento da parte di questo ultimo che egli credè bene di applicare un formidabile pugno sul viso del buon Cosimi che, profondamente stupito perché sempre alieno da atti brutali e molto irritato si lanciò sull'avversario. Ne seguì una zuffa generale alla quale parteciparono molti del numeroso pubblico che aveva seguito assai elettrizzato le fasi del match, così che il campo fu pieno di gente furibonda che si dava botte da orbi, mentre alcuni cercavano di separare le varie coppie di contendenti. Volarono numerose bastonate insieme a sonori schiaffi e solidi pugni che ammaccarono parecchie pagliette e parecchi volti. Fortunatamente a portare un po' d'ordine intervenne il tenente di cavalleria ed egregio sportsman don Gerardo Branca che, coadiuvato dal tenente Luzzatto, mobilitò i numerosi soldati che si trovavano tra gli spettatori per ristabilire la calma.
Calma del resto molto relativa e che, se il match fosse durato appena qualche minuto di più, si sarebbe di nuovo cambiato in furore generale. Ora sarebbe bene che queste indecenze - non trovo altra parola per indicare simili scene di selvaggio furore - non si ripetessero sovente giacché verremmo a dimostrare che il detto ormai famoso che "Lo sport educa" sarebbe quanto mai falso e bugiardo. E la Federazione pensi a mandare, per matches così importanti, qualche arbitro di lassù. Servirà a mantenere un po' più in soggezione i giuocatori che, frenati opportunamente nella loro violenza, non scenderebbero ad atti così bassi e volgari. Passiamo ora alla cronaca del match. Le due squadre scendono in campo alle ore 16, nella composizione seguente:
Lazio: Serventi - Maranghi (cap.), Levi - Zucchi, Faccani, Grasselli - Cella, Saraceni, Consiglio, Fiorante (Fioranti - n.d.a.), Raffo.
Roman: Talamone - Cosimi, Grassi - Bechis, Buratti, De Lellis - Donati, Rovida, De Giuli, Meille (cap.), Marchesi.
Il terreno enormemente erboso in alcuni punti, non era troppo adatto per svolgere un bel giuoco, ciononostante la Lazio, che ha il campo in favore, scende con ben riuscite combines fin sotto la rete di Talamone che è costretto ad un duro e non troppo ben eseguito lavoro. Il primo goal per la Lazio è segnato da Consiglio al 10', ma Donati pareggia al 20' con un bel traversone. Consiglio stesso porta però subito a due il vantaggio dei suoi, e, rimessa la palla in giuoco, Meille da pochi metri tira una cannonata proprio addosso a Serventi che para facilmente. Poco prima della fine del primo tempo Saraceni segna il terzo goal della Lazio su cattiva parata di Talamone. Il giuoco è finora complessivamente slegato e verso l'ultimo comincia a farsi violento. Nel secondo tempo la violenza aumenta sempre di più, ed il Roman, che ha ora il campo favorevole, vuole a tutti i costi rendere meno grave la sconfitta. Viceversa Zucchi segna per la Lazio il quarto goal da lontano e Maranghi si incarica di infilare il quinto su penalty. Il pubblico, assai elettrizzato, incita a gran voce i giuocatori favoriti, e si spinge spesso entro le linee di fallo tanto che Bellucci è costretto ad un certo punto a sospendere il giuoco. Ripreso il match, in un assalto della Lazio, Saraceni, per un preteso sgambetto di Cosimi, lo percuote sul viso e dà principio all'indecente zuffa di cui abbiamo parlato. Quando si riprende il giuoco, il Roman manca di Buratti e Cosimi e la Lazio di Saraceni; ma i pochi minuti che mancano alla fine non portano alcuna variazione, in modo che la vittoria rimane alla Lazio per 5 goals a 1.
Da La Stampa del 10 maggio 1915:
Al campo dei due Pini si è svolto un match, arbitrato da Bellucci per la semifinale del campionato dell'Italia centrale di foot-ball. Il match fu movimentato. Il Roman ha ceduto di fronte alla squadra della Lazio la quale vinceva nettamente con cinque goals a uno.
NOTA: in seguito agli incidenti avvenuti durante la partita verranno squalificati per 15 giorni Saraceni (I) della Lazio e Buratti e Cosimi del Roman.
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