Domenica 9 febbraio 1986 - Campobasso, stadio Giovanni Romagnoli - Campobasso-Lazio 1-1
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9 febbraio 1986 - 2267 - Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie B 1985/86 - XXII giornata
CAMPOBASSO: M.Bianchi, Parpiglia, Della Pietra, Maestripieri, Argentesi Lupo, Boito (76' Maragliulo), Baldini, C.Perrone, Goretti, R.Russo. All. Mazzia.
LAZIO: Ielpo, Podavini, Calisti, Galbiati, Spinozzi, Calcaterra, G.Corti, Vinazzani, Dell'Anno (86' Poli), Toti (77' Filisetti), Garlini. A disp. Malgioglio, G.Damiani, Fiorini. All. Simoni.
Arbitro: Pezzella (Frattamaggiore).
Marcatori: 15' Garlini, 30' Lupo.
Note: terreno di gioco fangoso ai limiti della praticabilità. Ammoniti Calcaterra, Spinozzi, Ielpo, Russo e Galbiati. Angoli 6-3 per il Campobasso.
Spettatori: 7.000 circa di cui 2.472 paganti.
Un pareggio che serve a poco ma è almeno un segnale di vitalità per l'immalinconita truppa biancoceleste. In una partita, questa in terra molisana, durata di fatto solo un tempo. Perché la ripresa, su un campo impossibile, pieno di pozzanghere, è stata una sequenza di fischi arbitrali: mai una regola del vantaggio, soltanto continui spezzettamenti del gioco. La Lazio ha lottato come a Palermo, mettendo in mostra due giocatori su tutti: Dell'Anno e Garlini. Sono stati loro a confezionare dopo un quarto d'ora il gol del vantaggio, con una punizione procurata e calciata dal primo per la testa del secondo, che ha bruciato di potenza il portiere Bianchi rimasto colpevolmente incerto sul da farsi, a metà uscita. Coppia vincente anche dalla parte opposta, perché Russo e Lupo, oltre a creare i maggiori pericoli a inizio gara, hanno anche prodotto il pareggio, arrivato un quarto d'ora più tardi e sempre da calcio piazzato per fallo commesso da Garlini, onnipresente e generosissimo sia in attacco che in copertura: ha calciato Baldini, Russo ha intelligentemente spizzato di testa per il tiro a botta sicura del mediano Lupo. Come si diceva, nella ripresa non si è quasi più giocato. Il Campobasso, però, ha avuto modo di recriminare a fine partita per una trattenuta in area laziale di Toti al centravanti Perrone, ma il pallone era carambolato tra i piedi di Boito che aveva calciato alto verso la porta: di qui la decisione di Pezzella di lasciar proseguire. Non che i padroni di casa avessero comunque meritato di più: per Ielpo, ben protetto dal filtro di Vinazzani e dalla grinta di Galbiati e Spinozzi, solo ordinaria amministrazione.