Domenica 9 aprile 2006 - Siena, stadio Artemio Franchi - Siena-Lazio 2-3
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9 aprile 2006 - 3.190 - Campionato di Serie A 2005/06 - XXXIII giornata
SIENA: Mirante, Negro, Legrottaglie, Portanova, Foglio (68' Volpato), Alberto (75' Tudor), Paro, Vergassola, Molinaro, Chiesa (80' Guzman), Bogdani. A disposizione: Fortin, Falsini, Colonnese, Packer. Allenatore: De Canio.
LAZIO: Ballotta, Oddo, Siviglia, Cribari, Zauri, Behrami, Liverani (85' Mudingayi), Dabo, Mauri (73' Manfredini), Rocchi, Di Canio (46' Tare). A disposizione: Handanovic, Stendardo, Belleri, Bonanni. Allenatore: D.Rossi.
Arbitro: Sig. Rizzoli (Bologna).
Marcatori: 14' Mauri, 22' Rocchi, 24' Vergassola, 40' Chiesa, 50' Dabo.
Note: pomeriggio di sole, terreno in buone condizioni. Ammoniti Alberto, Cribari, Liverani e Oddo per gioco falloso, Manfredini per comportamento non regolamentare. Calci d'angolo: 8-3. Recuperi: 0' p.t., 3' s.t.
Spettatori: paganti 3.546 paganti per un incasso di 52.943 euro, abbonati 5.979 per una quota di 107.322 euro.
La Gazzetta dello Sport titola: "Miracolo Ballotta. Lazio da Uefa. A 42 anni il portiere salva la vittoria sul Siena".
Continua la "rosea": Otto le sconfitte interne del Siena in questo campionato, tante quante ne ha subite l'Udinese. Peggio di toscani e friulani ha fatto soltanto il retrocesso Treviso, con 12 k.o. in casa. Quarantadue anni e nessuna voglia di andare in pensione. Marco Ballotta è il grande protagonista della vittoria che consente alla Lazio di agganciare il sesto posto in classifica. Un piazzamento che vale l'Europa. Il sostituto dell'infortunato Peruzzi subisce due reti imparabili, ma neutralizza almeno cinque occasioni da gol costruite dal Siena. E completa il suo piccolo capolavoro sventando, con un formidabile colpo di reni e con l'aiuto del palo, un tentativo di autorete del compagno di squadra Siviglia. Anche chi invoca, a giusta ragione, un maggior impiego dei giovani nel nostro calcio di vertice non può non applaudire il più vecchio giocatore del campionato. Da Ballotta i nostri talenti possono solo imparare. C'è da studiare con attenzione anche il lavoro di Delio Rossi, uno dei tecnici rivelazione del torneo. La sua Lazio non ha grandi fuoriclasse, ma gioca un calcio moderno, aggressivo. Con un attaccante, Rocchi, che garantisce profondità alla manovra e tanti elementi pronti a inserirsi. Questa idea tattica produce due gol nella fase iniziale del primo tempo. Apre le marcature Mauri (14'), che raccoglie una conclusione ravvicinata di Rocchi deviata da Mirante e raddoppia lo stesso Rocchi (22'), chiudendo un'arrembante iniziativa biancazzurra. Un doppio vantaggio costruito, soprattutto, sulla corsia di destra, grazie alla vivacità di un Behrami ben assistito da Liverani. Partita finita? Neppure per sogno. La Lazio sbaglia due volte: nel cercare di gestire la gara e nel non garantire adeguata copertura alla coppia difensiva centrale (Siviglia-Cribari).
Il Siena ringrazia e trasforma la seconda metà del primo tempo in un tiro al bersaglio. Segna Vergassola (24') raccogliendo un traversone di Foglio e raddoppia Chiesa (40'), che monetizza un perfetto assist di Bogdani. In mezzo ci sono un paio di interventi decisivi di Ballotta e un palo di Bogdani. La Lazio realizza il gol decisivo in avvio di ripresa. L'autore è Dabo (al 5') con una punizione da una trentina di metri, complice una grave incertezza di Mirante. Il ragazzo (20 anni in meno di Ballotta) è un talento. La Juve, che lo ha ceduto in prestito al Siena per farlo maturare, lo considera un potenziale erede di Buffon. Ma con i giovani ci vuole pazienza. La squadra di De Canio, comunque, trova ancora la forza di reagire. Ma trova anche un insuperabile Ballotta. Fra i tanti interventi ne tiriamo fuori due: la deviazione d'istinto su una conclusione a botta sicura di Vergassola e un volo per arpionare un colpo di testa di Bogdani. Per il Siena è l'ottava sconfitta casalinga. Un dato statistico agghiacciante. La formazione toscana ha ancora un piccolo margine di vantaggio da gestire nella volata salvezza, ma deve ritrovare in fretta i giusti equilibri. Soprattutto nel reparto difensivo. Perché alle incertezze di Mirante vanno aggiunti gli sbandamenti di Negro e Portanova. La Lazio, invece, continua la sua marcia verso l'Uefa, ma anche lei deve registrare la difesa. Le prodezze di Ballotta escono dagli schemi. Mentre devono far riflettere le tante, troppe occasioni da rete concesse a Chiesa e compagni. La Lazio, invece, sembra trovare con gran facilità la porta avversaria. Questa voglia di gol nella testa e nelle gambe è la ricetta ideale per andare alla conquista dell'Europa.
Il Corriere della Sera racconta così la gara:
Vittoria da ricordare per la Lazio, perché vale il sesto posto e il sorpasso sul Chievo nella corsa per l'Uefa. Ottavo k.o. interno per un Siena allergico al Franchi, in casa solo il già retrocesso Treviso ha inanellato più sconfitte dei bianconeri. Una partita pirotecnica, ricca di gol e di occasioni, con un primo tempo senza tregua e un "nonno" sugli scudi: Marco Ballotta, 42 anni, capace di balzi felini e interventi prodigiosi. Si entra subito nel vivo, con una chance per parte. Al 10' Mauri sfiora il gol, al 12' Ballotta inizia il suo show salvando su Chiesa. Due minuti dopo Mauri porta in vantaggio la Lazio con un tap-in, lesto a ribattere in rete una corta respinta di Mirante su tiro di Rocchi. Vergassola tenta di pareggiare, ma i biancocelesti sono bravi a trovare il raddoppio in contropiede. Behrami sferra un bel destro, Mirante respinge, Zauri ci prova ma è Negro che ribatte con il corpo, fino a quando non arriva Rocchi che infila di sinistro. La "sindrome Empoli" comincia a materializzarsi per la Lazio due minuti dopo: Vergassola accorcia le distanze con un'azione efficace, uno scambio con Foglio e un rasoterra di destro che supera Ballotta. Al 28' Siviglia prova ad imitare Oddo, con un colpo di testa all'indietro. Ballotta devia la palla sul palo. Altro legno colpito da Bogdani al 39', ma un minuto dopo il bomber albanese regala di testa un assist a Enrico Chiesa, che rompe un digiuno che durava dal 15 gennaio, con tre rigori sbagliati. Il gol del pareggio chiude il primo tempo. Si ricomincia con Tare al posto di Di Canio, bloccato da guai muscolari. Bogdani sciupa un'altra chance, Dabo al 5' scaglia un destro potentissimo da 25 metri. Mirante, un po' colpevole, è battuto.
Il Siena non ci sta ma sbatte contro la determinazione di Ballotta. Al 12' prima vola a respingere uno splendido tiro di Chiesa, poi con un colpo di reni, ribatte anche il tiro di Vergassola. È la parata che decide il match, perché le occasioni seguenti sono sprecate dagli attaccanti, ormai provati anche dal caldo. Alla fine sia Rossi che De Canio regalano complimenti ad un insuperabile Ballotta. "A volte siamo masochisti - ammette l'allenatore della Lazio - non sappiamo gestire le partite, dobbiamo soffrire per forza. Per conquistare la partecipazione alla Coppa Uefa dobbiamo lottare fino all'ultimo". Marco Ballotta racconta il suo magico pomeriggio: "Qualche buona parata l'ho fatta, ma in un paio di circostanze mi è andata bene, mi ha salvato anche un palo. Il mio segreto è che mi diverto come un ragazzino, perché gli anni passano per tutti ma, divertendomi e migliorandomi negli allenamenti, non ne sento il peso". "Ballotta si è superato, così si spiega la nostra sconfitta", è stato il commento di Gigi De Canio. Amaro il commento di Enrico Chiesa: "Il mio gol conta poco perché abbiamo perso. C'è molto rammarico perché abbiamo giocato bene ma abbiamo perso. Adesso per salvarci ci aspettano cinque finali".