Domenica 8 aprile 1973 - Cagliari, stadio Sant'Elia - Cagliari-Lazio 0-1
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1768. Campionato di Serie A 1972/73 - XXIV giornata - inizio ore 15,00
CAGLIARI: Albertosi, Lamagni, Mancin, Cera, Niccolai, Tomasini, Nené, Roffi, Gori S., Brugnera, Riva L. (12 Copparoni, 13 Lombardi B.). All. E.Fabbri.
LAZIO: Pulici F., Polentes, Martini L., Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, Manservisi. (12 Chini, 13 Moschino). All. Maestrelli.
Arbitro: sig. Motta di Monza.
Marcatori: 36' Garlaschelli.
Note: cielo sereno, temperatura primaverile. terreno in ottime condizioni. Ammoniti Riva per proteste, Martini per gioco falloso. Infortunio al 9' per Re Cecconi che rimaneva fuori dal campo per oltre 5 minuti. Angoli 8-3 (3-1) per la Lazio.
Spettatori: 25.000 circa.
Grazie alla vittoria di Cagliari, la Lazio continua a tallonare il Milan nella corsa verso lo scudetto. Di fronte al modesto 1-0 del romani sta lo squillante 4-1 del rossoneri di Rocco, ma non è questo il momento di far paragoni. La Lazio insegue con caparbietà ed aspetta i milanisti, che dovranno scendere all'Olimpico fra quindici giorni, proprio alla vigilia di Pasqua. Sarà quello il confronto decisivo. Per alimentare le speranze occorreva vincere in Sardegna. La vittoria è venuta. E' stata un successo « sofferto », specie sul finire, a causa di una tattica di attesa che non si addice a uomini d'azione come Martini, Re Cecconi e Garlaschelli. Ma nessuno, riteniamo, può recriminare sul risultato: neppure i rossoblu cagliaritani, che hanno ritrovato lo spirito di lotta soltanto negli ultimi minuti. Poteva venire anche il pareggio, ma non sarebbe stato giusto. Il Cagliari di questi tempi è ben poca cosa, è nel caos generale si perde anche un campione della forza di Gigi Riva. Il bomber cagliaritano ha colpito un palo, è stato il solo tiro in porta effettuato nel novanta minuti di gioco, e per giunta si trattava di calcio di punizione. Poco, troppo poco per evitare la sconfitta. Prima di parlare del successo della Lazio vorremmo concludere il discorso sul sardi. Sono in crisi. Lo dice la classifica, lo conferma il progressivo abbandono della squadra da parte dell'appassionata folla isolana, lo dimostrano l risultati. Il Cagliari in casa ha perso contro l'Inter, contro il Milan, contro la Juventus. Poteva evitare la caduta proprio di fronte alla Lazio? No, ed ecco puntuale lo 0-1, come per un gesto di giustizia distributiva. Alle « grandi » del campionato il Cagliari ha dato i due punti: Riva e colleghi non vogliono avere responsabilità nella lotta per il primo posto in classifica. A Cagliari hanno vinto tutte. La squadra è spenta. Non servono i guizzi (sempre pochi, comunque; di Riva, non serve il gran correre di Brugnera. Cera è in fase calante, Nené regge per mezz'ora appena, il giovane Roffi non ha personalità nella corsa per costruire i fili di una manovra che non ha mai sbocchi utili. Mancando i rifornimenti, le punte restano isolate. Improvvisano, e sovente sbagliano. Impressiona il ritmo blando del gioco. Non sappiamo se sia colpa di Fabbri. I tifosi, comunque, invocano il ritorno di Scopigno. Dicendo questo, però, non vogliamo essere irriverenti verso la Lazio, che ha vinto per merito proprio oltre che per demerito altrui. Della squadra romana abbiamo ammirato la vivacità iniziale, la gran vena del centrocampisti, il graduale, progressivo miglioramento di Garlaschelli, che, sia pure con qualche errore, sa rendersi pericoloso in zona gol sostituendosi a Chinaglia, che ha perso di vivacità e di forza d'urto. La crisi di Chinaglia è l'unico neo di questa brillante Lazio. Non sappiamo quali ne siano le cause, ma devono essere cause gravi, visto che Long John non ha azzeccato un solo tiro in porta in tutta una gara. La Lazio per far paura al Milan deve avere il suo cannoniere perfettamente a posto. La forza della squadra sta nel dinamismo di Re Cecconi e di Martini, autentici propulsori e suggeritori di gioco. Li trovi ovunque: in zona d'interdizione e di rilancio, e sanno suggerire palle-gol. Re Cecconi oggi si è infortunato al sopracciglio sinistro (due punti di sutura) ma non ha mal mollato. E' un elemento utilissimo, così come Martini, che del compagno non avrà né la posizione né la visione il gioco, ma ha più potenza e più concentrazione. La coppia si integra perfettamente, ed è la coppia che fa grande questa Lazio, che non finisce di stupire. Giornata di primavera, con caldo sole mediterraneo. La Lazio comincia a pieno regime, con Re Cecconi e Frustalupi dominatori del centrocampo. Tocca a Polentes (all'esordio, stagionale) controllare Riva, e Polentes non pare intimorito dalla fama del cagliaritano. All'11' Re Cecconi, in uno scontro con Nené, rimane contuso allo zigomo sinistro. Viene medicato ai bordi del campo con l'applicazione di due punti di sutura al sopracciglio sinistro. Mentre Re Cecconi è a terra, Polentes ferma Riva con un fallo a pochi metri dall'area di rigore. La « punizione-bomba » di Riva colpisce la base del montante destro, graziando Pulici. Rientrato Re Cecconi, la Lazio riprende a dominare, Garlaschelli sbaglia un gol di testa al 22' e al 31' Nanni è travolto in area sarda da Niccolai (a nostro avviso non esistono gli estremi del rigore). Passano pochi minuti e viene il gol. Manservisi di tacco serve Martini, che si improvvisa ala destra. Il controllo del terzino è approssimativo, e Martini riesce a centrare rasoterra un prezioso pallone. Cera buca e Chinaglia è sorpreso dall'errore e perde l'occasione di tirare. Dietro tutti c'è Garlaschelli, che abilmente di destro devia in porta: 1-0 per la Lazio. La reazione del Cagliari è al rallentatore. Chinaglia e Garlaschelli avrebbero la possibilità di raddoppiare, ma falliscono due buone occasioni. Al 61' Frustalupi alza sopra la traversa un pallone da lui stesso portato in zona tiro, e poco dopo (67') Riva viene ammonito dall'arbitro Motta per proteste. (Gigi pretendeva un rigore per un fallo di Wilson al suoi danni). Anche Martini finisce nell'elenco dei cattivi, per gioco scorretto. Il finale registra una lenta ripresa dei cagliaritani, che non sanno comunque approfittare del calo della Lazio. I biancoazzurri rischiano il pareggio con una condotta inconcepibile: sono uomini di battaglia, a loro non si addicono le blande azioni da melina. Gori e Riva hanno la possibilità di segnare, ma sbagliano clamorosamente, e Wilson a porta vuota riesce a respingere un pallone che pareva destinato in gol. Finisce 1-0 per la Lazio, fra l fischi della folla, che protesta contro il suo Cagliari. E' una protesta blanda e senza cattiveria. I tifosi sembrano rassegnati. Si scatenano invece i tremila laziali giunti in Sardegna con ogni mezzo. La Lazio insegue il Milan e molti credono nel sorpasso. Ma sarà possibile?
C'è aria di festa negli spogliatoi della Lazio, anche se alla gioia per la vittoria si unisce un po' di delusione per la sonora affermazione del Milan sulla Sampdoria. L'allenatore Maestrelli non si fa attendere: « Abbiamo ampiamente meritato il successo - esordisce -, ma se devo dire la verità abbiamo temuto molto il Cagliari. Lo temevo prima dell'inizio della partita e poi nel secondo tempo, quando siamo stati costretti in difesa per lunghi periodi ». Maestrelli prosegue: « Sarebbe sciocco, a questa punto, non fare un pensierino sullo scudetto, anche se il Milan è difficilmente raggiungibile, io spero che il Cagliari ci faccia un piacere fermando i rossoneri domenica prossima ». Più ottimista sul futuro della Lazio-rivelazione è il presidente Lenzini: « Difficilmente lo mi lascio andare al pronostici - afferma -, ma quando mi pronuncio non sbaglio quasi mai. Vi dico che domenica prossima Il Cagliari fermerà il Milan e che noi batteremo la Sampdoria. Quella dell'Olimpico, fra due settimane, sarà la sfida-scudetto ».
Fonte: La Stampa