Domenica 4 marzo 2012 - Roma, stadio Olimpico - Roma-Lazio 1-2
Turno precedente - Turno successivo
4 marzo 2012 - 3.461 - Campionato di Serie A 2011/12 - XXVI giornata - inizio ore 15.00
ROMA: Stekelenburg, Taddei, Juan (75' Bojan), Heinze, J.Angel, Simplicio, De Rossi, Pjanic (56' Marquinho), Totti, Lamela (7' Lobont), Borini. A disposizione: Rosi, Kjaer, Greco, Piscitella. Allenatore: Luis Enrique.
LAZIO: Marchetti, Scaloni, Biava, Dias, Garrido, Ledesma, Matuzalem, A.Gonzalez, Hernanes (81' Diakité), Mauri (83' Alfaro), Klose. A disposizione: Bizzarri, Sbraga, Zampa, Candreva, Kozak. Allenatore: Reja.
Arbitro: Sig. Bergonzi (Genova) - Assistenti Sigg. Niccolai-Copelli - Quarto uomo Sig. Rocchi.
Marcatori: 7' Hernanes (rig), 16' Borini, 61' Mauri.
Note: giornata primaverile, terreno buono. Espulso al 7' Stekelenburg per chiara occasione da rete, all'86' Scaloni per doppia ammonizione. Ammoniti per gioco scorretto: 16' Scaloni, 27' Matuzalem, 37' Biava, 60' Heinze, 87' Borini. Ammoniti per simulazione: 46' Mauri e 89' Bojan. Ammonito all'84' Diakite per comportamento non regolamentare e all'89' Totti per proteste. Recuperi: 2' p.t., 4' s.t.
Spettatori: 50.801 per un incasso di euro 1.451.414.
► I calciatori convocati per la partita odierna
La Gazzetta dello Sport titola: "Lazio, nel derby è sempre festa. Mauri affossa la Roma in 10. La squadra di Reja vince 2-1 all'Olimpico dove i giallorossi subiscono svantaggio ed espulsione dopo 10': Stekelenburg atterra Klose e viene cacciato, Hernanes non perdona dal dischetto. Dopo 6' Borini agguanta il pari, ma il centrocampista firma la vittoria laziale al 16' della ripresa. Rosso anche per Scaloni a 9' dalla fine".
Continua la "rosea": Va alla Lazio un derby delicatissimo nella corsa verso la Champions: doppietta in campionato che mancava ai biancocelesti dal 1998 e terzo posto consolidato con la Roma che vede ora i cugini lontani dieci punti. Alla Roma non è bastato affidarsi al rientro di Totti e De Rossi, i suoi uomini d'esperienza, col capitano al 30° derby personale. Lazio più forte dell'emergenza: 8 infortunati e primo derby per Scaloni e Garrido sulle fasce, dove Reja ha perso Konko, Radu e soprattutto Lulic. Davanti Klose c'è, con un cerotto speciale a difesa del piede colpito duro in Germania-Francia. La Roma parte altissima, con De Rossi sulla linea dei difensori a dettare i tempi di una squadra cortissima e senza paracadute dietro, con Taddei e José Angel praticamente centrocampisti aggiunti e avanzatissimi, offrendosi così alle ripartenze di una Lazio aggressiva a centrocampo e compatta in difesa. E così nel giro di due minuti i biancocelesti arrivano al tiro, con Matuzalem al 5' che chiama all'intervento Stekelenburg. E al 7' la Roma fa la frittata. Palla rubata a Pjanic a centrocampo: Hernanes trova una prateria, serve Klose, che viene atterrato in area da Stekelenburg. Rosso per il portiere: Lamela esce per Lobont ed Hernanes realizza il rigore del vantaggio. La Roma reagisce sui nervi e schiaccia la Lazio per dieci minuti, finché al 16' Scaloni non atterra Borini al limite dell'area: punizione ribattuta, Simplicio mette in area, la palla sembra dover uscire, ma Juan arriva a sinistra e calcia un diagonale che supera Marchetti e si stampa sulla traversa. Borini è lì e da due passi insacca per l'1-1. La Roma col 3-4-1-1 e con Totti che rientra fino alla sua area per dare un mano appare più determinata e la Lazio è costretta al fallo sistematico. La partita si incattivisce: la Roma sfonda a sinistra grazie a un José Angel ispirato in una gara intensa ma ormai priva di lucidità, con Ledesma da una parte e Totti dall'altra che provano a ragionare.
Col passare dei minuti la Roma non fa più filtro a centrocampo e la Lazio, che si affida al raddoppio sul portatore di palla e lanci lunghi per Klose, sfiora il 2-1 prima con un cross di Ledesma su cui non arrivano Mauri e Klose, poi con Juan che rischia il patatrac al 38' colpendo male al limite dell'area con Hernanes in agguato che si aggiusta la palla per calciare e viene anticipato da Juan stesso, e infine con Mauri che sul finire è tirato per la maglia da Juan in area, ma viene ammonito per simulazione da Bergonzi. Nella ripresa riparte la battaglia in un centrocampo ingolfato, ma il duello è vinto dalla Lazio che guadagna il possesso del gioco. Bruttissimo episodio con buu razzisti rivolti a Juan, che reagisce e viene beccato per un tempo intero. La Roma prova a rallentare il gioco, i laziali aggrediscono i rivali, ma quando conquistano palla si affidano poi a lanci senza costrutto verso l'area, dove Heinze e Juan sono in grande giornata. Luis Enrique inserisce Marquinho per Pjanic che, in campo con un'infiammazione a un retto femorale, esce dolorante. Reja fa avanzare Mauri a supporto di Klose, ma non arrivano palloni giocabili. Fino al 16': fallo di Heinze su Matuzalem, Ledesma pennella una punizione in area dove Mauri colpisce al volo in mezzo a una difesa romanista immobile e piazza alla sinistra di Lobont per il 2-1. E la Lazio si divora al 20' il 3-1 con Hernanes che approfitta di un passaggio sbagliato di Simplicio, scappa e arriva davanti a Lobont e invece di calciare cerca di dribblare anche il portiere che salva. La Lazio si mette in agguato e due minuti dopo è Klose a partire lanciato, ma Heinze lo ferma irregolarmente graziato dall'arbitro (era già ammonito).
La Roma regala praterie alla Lazio che con Klose, Hernanes e Gonzalez arriva ripetutamente in area senza però piazzare il colpo del k.o. Luis Enrique gioca la carta della disperazione quando si infortuna Juan: dentro Bojan per un 3-4-3. La Lazio contina a divorarsi gol con Gonzalez e Mauri poco convinti in area al momento della conclusione e la Roma resta in gioco e tenta l'assalto finale col cuore e le poche energie rimaste arrivando al tiro solo con Totti di testa senza inquadrare la porta. Al 38' Scaloni atterra Bojan al limite dell'area: secondo giallo e anche la Lazio chiude in 10. Finisce così, con la Lazio che esulta dopo un quarto d'ora di sofferenza pura e cartellini gialli distribuiti a go-go da Bergonzi (8 in tutto, oltre alle due espulsioni) in un finale ad altissima tensione.
Il Messaggero titola: "Lazio padrona, la Roma a terra. Festa doppia biancoceleste: 1-2. Hernanes a segno su rigore: espulso Stekelenburg. Risponde Borini. Poi la rete di Mauri. Espulso Scaloni".
L'articolo così prosegue: Lazio, biglietto di andata e ritorno. La squadra di Reja fa il bis: vince anche il secondo derby (1-2) e la festa è doppia. Biancocelesti in vantaggio su rigore: fallo di Stekelenburg su Klose, penalty e espulsione del portiere. Trasforma Hernanes. Grande reazione dei giallorossi in 10 e pari di Borini. Lazio di nuovo in vantaggio con Mauri, grazie ad un'altra ingenuità della difesa della Roma su un calcio piazzato. Il finale resta comunque aperto, con i giallorossi che cercano il pari sbilanciandosi e offrendo molte occasioni al contropiede della Lazio, che può sfruttare l'uomo in più fino a pochi minuti al 90°, quando Bergonzi espelle Scaloni. Partita molto sentita, a tratti nervosa, non molto spettacolare a parte la mezzora del primo tempo. La vittoria della Lazio rilancia Reja sulla panchina anche per la prossima stagione, mentre alza molti dubbi sulla conferma di Luis Enrique: il progetto della Roma continua, ma le sconfitte in questa stagione salgono a dieci e soprattutto il doppio ko nel derby brucia.
La Roma parte in attacco, ma un errore in disimpegno lancia il contropiede della Lazio. Stek esce su Klose e lo atterra: rigore ed espulsione del portiere. Esce Lamela, entra Lobont. Hernanes spiazza Lobont: 0-1. Dalle immagini il rigore c'è, un po' meno il rosso per Stek. La partita della Roma è subito in salita, ma la reazione dei giallorossi è corposa. Al 15' il pareggio: Juan colpisce la traversa, sulla ribattuta si avventa Borini: è 1-1. La palla entra nonostante il tentativo di Biava di rinviare sulla linea. Grande prova di carattere dei giallorossi in inferiorità numerica e sotto di un gol. Spinte tra Pjanic e Ledesma, la partita si innervosisce. Ammonito Biava per fallo su De Rossi: Biava era diffidato. Reja si agita dalla panchina: vorrebbe Klose meno isolato dal gioco e poco servito dai compagni. Al 40' conclusione dalla distanza di Gonzalez, alta. Mauri ammonito per simulazione. I cartellini gialli per la Lazio salgono a 4.
Nel secondo tempo non ci sono cambi. Borini si sposta sulla fascia destra. La Lazio parte forte, la Roma contiene la spinta biancoceleste con un grandissimo Juan. La curva Nord lo insulta, Bergonzi valuta se intervenire. Al 13' Pjanic non ce la fa. Al suo posto entra Marquinho. Ammonito Heinze. Al 16' il gol di Mauri: punizione dalla trequarti di Ledesma per Mauri che arriva in spaccata sul secondo palo e di sinistro al volo infila in diagonale Lobont. Lazio in vantaggio. Al 20' recupero miracolo di Juan e Lobont su contropiede di Hernanes da solo davanti al portiere. Un errore di Simplicio lancia l'affondo della Lazio. Reja furioso. Al 24' Lazio molto pericolosa, pronta a sfruttare gli sbilanciamenti della Roma e i molti errori nei passaggi a centrocampo. La Roma risponde con Borini, che recupera palle difficili e conclude. Al 31' esce Juan per infortunio, dentro Bojan. Al 38' cross di Marquinho, Totti devia di testa e la palla sfiora il palo. Roma vicinissima al pari. Esce Mauri, entra Alfaro. Al 40' espulso Scaloni per fallo su Bojan. Esce Hernanes, entra Diakite ammonito per essere entrato in anticipo. Ammonito Borini per fallo tattico su Alfaro. Fallo netto di Biava, che era ammonito, su Bojan: l'arbitro ammonisce Bojan per simulazione e Totti per proteste. Su questo episodio Bergonzi sbaglia tutto. Al 47' cross di Marquinho, testa di Borini: palla alta. Finita.
La Repubblica titola: "Lazio, derby che vale doppio. Roma, addio Champions. I biancocelesti bissano il 2-1 dell'andata ed eliminano i "cugini" dalla corsa al terzo posto. Gara condizionata dall'espulsione all'8' di Stekelenburg. A segno Hernanes su rigore, Borini e Mauri. Nel finale espulso anche Scaloni".
L'articolo prosegue: La Lazio rivince per 2-1, come all'andata, il derby della capitale e si prende altre due soddisfazioni in un sol colpo: estromette la Roma, in pratica, dalla corsa Champions ed espugna, dopo 14 anni, il fortino giallorosso, imbattuto dalla sfida di Coppa Italia del 1998. Un successo meritato ma figlio dell'espulsione di Stekelenburg dopo appena 8' che ha evidentemente falsato la condotta di gara della squadra di Luis Enrique costretta a snaturare il proprio gioco per cercare di fronteggiare gli avversari. Episodio a parte, la stracittadina conferma che la Lazio, al momento, è più squadra di una Roma ancora troppo incerta. E la classifica gliene rende, giustamente merito, lasciandola, da stasera, da sola al terzo posto, due punti sopra l'Udinese, cinque sopra il rientrante Napoli. Persi Gago e Osvaldo per squalifica ma con Totti e De Rossi di nuovo a disposizione, Luis Enrique ha deciso di cambiare solo altre due pedine nella squadra travolta a Bergamo: fuori Rosi e Marquinho, dentro José Angel e Simplicio. Reja, dal canto suo, una volta recuperati Dias e Matuzalem, al rientro dopo la sospensione, ha deciso di modificare qualcosa solo sulla linea dei trequartisti dove Gonzalez ha ripreso il suo canonico posto a destra e Mauri è stato chiamato a sostituire a sinistra l'infortunato Lulic. Pronti, via e la Lazio ha subito sfruttato, cinicamente, il primo errore della retroguardia giallorossa: Mauri ha lanciato in verticale Klose che ha anticipato Stekelenburg e si è procurato rigore ed espulsione. Sul dischetto è andato Hernanes che, come all'andata, non ha sbagliato, spiazzando Lobont, inserito da Luis Enrique al posto di Lamela.
Il gol, paradossalmente, ha rilassato la Lazio che ha pagato carissimo il momento di appagamento. La Roma ha reagito con veemenza e, dopo appena 6', ha pareggiato con Borini lesto a riprendere un sinistro di Juan respinto dalla traversa. Biava ha provato disperatamente a respingere di testa il tiro dell'attaccante giallorosso, ma ben oltre la linea di porta. Tanto che il guardalinee, al contrario di quanto avvenuto sabato scorso al Meazza, non ha avuto dubbi. Provando a sfruttare la superiorità numerica, la Lazio ha ripreso l'iniziativa ma ha dovuto fare i conti con una Roma inedita, tutta intenta a difendere dietro la linea della palla, brava a non concedere nulla a Klose e compagni almeno fino all'episodio del raddoppio al 62': Ledesma ha calciato una punizione dalla trequarti in area trovando pronto sul secondo palo Mauri, bravo a prendere d'infilata l'intera retroguardia giallorossa. La Roma ha provato di nuovo a rimboccarsi le maniche ma, malgrado l'atteggiamento improvvisamente spregiudicato varato da Luis Enrique (3-4-3 con Bojan e Marquinho al posto degli infortunati Pjanic e Juan), ha stentato a riordinare le idee. Tanto che la Lazio ha avuto almeno quattro occasioni, malamente sciupate da Hernanes, Gonzalez, Klose e Mauri, per chiudere anzitempo la sfida. Dai e dai, però, la Roma la palla per pareggiare se l'è comunque procurata. Ma Totti, all'84', non ha trovato lo spiraglio giusto, con un colpo di testa, per raggiungere Delvecchio e Da Costa in testa alla classifica dei maggiori goleador giallorossi nei derby. E così la Lazio può ancora far festa. Nella corsa alla Champions da stasera c'è una rivale in meno.
Il Corriere della Sera titola: "La Lazio si prende derby e terzo posto. Decide un gol di Mauri. Un espulso per parte".
Continua l'articolo: Nel nome del derby. Due espulsi, otto ammoniti, una gara palpitante fino all'ultimo minuto che ha riempito di gioia la Lazio e di amarezza la Roma. La decide un gol di Mauri, l'uomo che a Reja è mancato per quasi tutto il campionato, al 17' del secondo tempo: una bella deviazione al volo su punizione di Ledesma che ha scavalcato la difesa distratta della Roma (fuori tempo Juan). Ma ancor più pesante è stata la decisione, quella giusta ma molto altro no, dell'arbitro Bergonzi al 9' del primo tempo, quando un errore di Heinze e Pjanic a centrocampo ha scatenato il contropiede di Hernanes. Palla filtrante per Klose, che viene travolto da Stekelenburg: espulsione e rigore, trasformato da Hernanes. Come all'andata. Con molto coraggio, quello che Luis Enrique dimostrerà anche nel finale, sostituendo l'infortunato Juan con Bojan e finendo così con tre attaccanti in campo e una difesa a tre Taddei-Heinze-José Angel, la Roma aveva trovato il pareggio sette minuti dopo. Cross dalla sinistra, spizzata di Simplicio e tiro di Juan che colpisce la traversa: sulla respinta, Borini timbrava il suo ottavo gol in campionato. La Lazio, anche se in superiorità numerica, ha più aspettato l'errore della Roma che fatto la partita. Il gol del 2-1 poteva aprire le praterie e Hernanes ha avuto effettivamente la palla per chiudere la gara, ma si è attardato ed è stato recuperato da Juan. Poi il forcing finale della Roma, generoso ma inutile. Per la Lazio, dopo 5 derby persi, è arrivato l'anno delle due vittorie. Per Reja, che dieci giorni fa aveva dato le dimissioni, sono arrivati tre punti ottimi per la zona Champions, che ora vede la Lazio sola al terzo posto. Un risultato straordinario. Per i razzisti dei "buh" a Juan nel secondo tempo e per chi ha ferito una tifosa laziale fuori dallo stadio speriamo arrivino le giuste pene. Ma ci crediamo poco. La viltà si nasconde sempre bene dentro al gruppo o nelle strade isolate.
Il Corriere dello Sport titola: "Derby alla Lazio, Roma ko. La squadra biancoceleste vince 2-1 con i gol di Hernanes su rigore e poi Mauri. Borini nel primo tempo aveva pareggiato con i giallorossi in dieci per l'espulsione di Stekelenburg al 10'".
L'articolo prosegue: Il derby è della Lazio. I biancocelesti vincono per 2-1 e si aggiudicano anche la seconda sfida in campionato, in casa della Roma: non succedeva da 14 anni. È grande festa in casa Lazio, perché con questa vittoria la squadra è lanciatissima verso la corsa Champions, e soprattutto esclude da quella corsa proprio la Roma, a -10. I giallorossi dovevano vincere a tutti i costi per poter rientrare nella lotta per il terzo posto, invece la partita è iniziata in salita. Da una palla persa a centrocampo è nato il contropiede della Lazio che ha portato all'espulsione di Stekelenburg per fallo su Klose e al rigore trasformato da Hernanes. Lazio in vantaggio di un gol e di un uomo dopo soli 11 minuti. La Roma reagisce con il cuore e l'orgoglio e riesce ad acciuffare il pareggio dopo soli sei minuti, con il solito Borini, anche oggi il migliore della squadra di Luis Enrique. Caricata dal pareggio, la Roma spinge al massimo nel primo tempo, ma con un uomo in meno è molto dura. Nella ripresa la Roma non ha la stessa energia e la Lazio fa la partita. I biancocelesti ragionano e costruiscono senza rischiare troppo dietro e al 17' st tornano in vantaggio con Mauri, bravo ad anticipare Juan su un calcio di punizione dalla sinistra. Il brasiliano era rimasto in campo nonostante una vistosa fasciatura al ginocchio. Nel finale Luis Enrique rischia tutto togliendo proprio Juan per Bojan. La Roma prova l'assalto finale ma rischia tantissimo e la Lazio fa arrabbiare Reja perché si divora diverse occasioni per chiudere la partita in contropiede. Negli ultimi minuti arriva l'espulsione di Scaloni per doppia ammonizione, ma la Roma non trova il gol del pari. Da segnalare ripetuti "buu" razzisti dalla Curva Nord verso il difensore brasiliano della Roma, Juan, nei minuti iniziali del secondo tempo. Il giocatore giallorosso ha segnalato l'accaduto al quarto uomo, Gianluca Rocchi.
Il Tempo titola: "Lazio! Doppio derby. La Lazio vince il derby numero 138 di campionato. In gol Hernanes, pari di Borini. Poi Mauri chiude i giochi".
L'articolo così prosegue: La Lazio ride, la Roma piange. È la sintesi del derby numero 138 di campionato, una partita che conta poco giocare bene, ma è fondamentale vincere: soprattutto in un campionato come questo, a dodici partite dal termine, con una classifica che metteva fino a ieri cinque squadre in nove punti e il terzo posto-Champions praticamente alla portata di tutti. Oggi la situazione è radicalmente diversa. La tanto discussa Lazio, con un tecnico già sulla porta, un presidente contestato (anche ieri dalla Nord sono piovuti fischi e cori contro Lotito) e otto assenze, l'ha vinta questa stracittadina mettendo un piede nella Champions del prossimo anno. Per la Roma invece, piove sul bagnato dopo il pesante ko di Bergamo e tutte le polemiche che hanno animato la settimana dell'"esclusione" di De Rossi per motivi disciplinari. Anche stavolta, come nel derby d'andata, i giallorossi hanno fatto harakiri, penalizzati dall'ennesimo episodio: giocano la partita in dieci e chiudono così di fatto la loro stagione. Fuori da tutto, sesti in classifica a dieci punti dalla Lazio terza. Ora l'ottimismo del nuovo corso inizia ad incrinarsi e densi nuvoloni tornano ad oscurare il cielo di Trigoria. Perché alla fine contano i numeri e il bilancio calcistico di questo primo impatto iberico-statunitense è implacabile: fuori dall'Europa League, eliminazione dalla coppa Italia e due derby persi.
La Roma dopo quindici anni finisce ko nella stracittadina di casa, ma soprattutto porta a dodici il numero di partite perse in questa stagione. Se a questo aggiungete un Bergonzi impresentabile, che sbaglia tutto quello che può, la frittata è fatta. Il bilancio di un derby alla fine per nulla "cattivo" (almeno in campo: inqualificabili i "buuu" all'indirizzo di Juan della Nord per i quali la Lazio rischia la squalifica dell'Olimpico) è di otto ammoniti e due espulsi. C'è voluta tutta l'abilità di Bergonzi per rovinare una partita già bruttina di suo: anzi, a tratti inguardabile. L'episodio che cambia la gara arriva dopo dieci minuti di gioco quando Heinze sbaglia a centrocampo e innesca il contropiede biancoceleste: impeccabile. Klose gira attorno a Juan (che si fa prendere in mezzo) e piomba su Stekelenburg: o meglio il portiere olandese piomba in uscita sui piedi dell'attaccante biancoceleste che finisce in terra. Per l'arbitro sarebbe tutto regolare (primo errore), poi su suggerimento del guardalinee indica il dischetto ed estrae il cartellino rosso (secondo errore). Quindi, dopo il vantaggio siglato dagli undici metri da Hernanes, fischia per venti minuti contro la Lazio forse condizionato dal rigore concesso. E anche nell'occasione del pareggio giallorosso, sei minuti più tardi, avrebbe sbagliato se l'assistente non gli avesse comunicato tempestivamente che il colpo di testa di Borini aveva abbondantemente oltrepassato la linea della porta difesa da Marchetti. Poi, non contento, l'arbitro di Genova inverte i gialli, fischia punizioni al contrario uscendo dalla sfida decisamente come peggiore in campo. Ma il primo episodio è quello che conta, perché lì Luis Enrique è costretto a togliere Lamela (che probabilmente avrebbe preferito festeggiare in maniera diversa i suoi vent'anni), per far spazio a Lobont e rinunciare quindi a molta della fantasia offensiva della sua squadra: e la cosa è letale nonostante un Borini in formato stellare.
Nel complesso quindi una stracittadina brutta, giocata solo a tratti con la Roma che seppur in dieci è stata paradossalmente la squadra che ha prodotto più gioco. In questo senso poco da rimproverare agli uomini di Luis Enrique che almeno ci provano pur crollando inevitabilmente nella ripresa quando la Lazio ha guadagnato campo. E, incredibile ma vero, dopo aver giocato praticamente alla pari per oltre cinquanta minuti con un uomo in meno, la Roma è riuscita nell'ardua impresa di prendere gol su calcio piazzato dimenticandosi di Mauri (al suo primo derby da capitano). Perfetta la punizione di un Ledesma comunque sotto tono, così come il tempo d'inserimento del capitano biancoceleste che inchioda la Roma sul 2-1. È il 62' e la Lazio qui ha un quarto d'ora nel quale può chiudere i giochi prima con Hernanes (gran recupero di Juan), poi con Gonzalez, quindi con Klose di testa. Così non sarà. Ma cambia poco, gli inserimenti giallorossi (dentro Marquinho e Bojan), non modificano la dinamica della gara che finisce così. La Lazio torna a sognare in grande, la Roma si ritrova piccola piccola a fare i conti con la realtà e al rientro a Trigoria trova anche una mini-contestazione. A fine gara De Rossi e Luis Enrique sono chiari. Il centrocampista chiede campioni per il futuro e il tecnico è pronto a prendersi le sue responsabilità a fine stagione. I bilanci si faranno a maggio, ma è evidente che il parziale è un disastro: però mollare adesso sarebbe ancora peggio.
Tratte da Il Messaggero, alcune dichiarazioni post-gara:
Dalle dimissioni al tecnico che entra nella storia della Lazio per aver vinto due derby come Maestrelli ed Eriksson. "E' una buona domenica. C'è stato scambio di opinioni con la dirigenza. Poi le cose sono rientrate. La società si è mossa bene sul mercato e adesso stiamo raccogliendo i frutti. Ci sono tante partite da disputare. Adesso la nostra concentrazione va solo al campionato. Avevamo preparato la gara così e non abbiamo cambiato dopo l'espulsione di Stekelenburg. Abbiamo avuto molte occasioni. Solo un po' di apprensione nel finale, perché la Roma ha giocatori che possono cambiare la partita". I giorni scuri delle dimissioni: Venivo dai cinque gol di Palermo, ero abbastanza nervoso. Adesso è tutto risolto. Ripartiamo con questo successo". L'ipotesi di Zola sulla panchina della Lazio? "Le notizie girano, ma io sono di una serenità e di una fermezza eccezionali. Gianfranco è anche un mio amico. Se io andavo via il presidente doveva prendere dei contatti e sarei felice se arrivasse Zola tra una decina di anni". La regola dell'espulsione del fallo sull'ultimo uomo. "Si, sarei favorevole a cambiarla. Già un rigore è pesante, basterebbe un'ammonizione".
Scaloni esprime tutta la sua gioia: "Per me è il primo derby e sono strafelice. E sono contento per Reja che è andato sotto la Nord a festeggiare". Mauri: "Sono contento per il mio primo gol nel derby, ma soprattutto per i tifosi della Lazio che si meritavano questa soddisfazione. Ne avevamo persi troppi, ora ne abbiamo vinti due di fila e siamo molto contenti". Stefano Mauri si gode il suo primo gol nel derby, un gol che regala alla Lazio anche la seconda stracittadina e il terzo posto solitario in classifica con dieci punti sulla Roma. "È la nostra consacrazione, abbiamo dimostrato di essere una grande squadra anche se è chiaro che l'uomo in più ci ha avvantaggiato. Certo, dobbiamo diventare più bravi a chiudere le partite perché non si possono sciupare tutte queste occasioni". Dedica speciale per la madre. "Voglio dedicare questo gol a mia madre. Sono rimasto fuori per 4 mesi e non è stato facile, volevo solo rientrare per dare una mano alla squadra". Marchetti: "Lazio favorita per il terzo posto? E' ancora lunga, mancano 12 partite, certo siamo in una posizione privilegiata".
Luis Enrique e il momento complicato della Roma. Un momento difficile anche da raccontare: "Mi aspettavo un derby positivo. Mancano tante partite e il nostro lavoro continua. Se parliamo del derby mi piacerebbe giocarlo in undici. Non parlo mai degli arbitri, ma è chiaro che qualche volta mi piacerebbe giocare un derby con undici giocatori. La partita condizionata da errori errori infantili. L'espulsione viene proprio da un errore, che non si dovrebbe commettere ma si può commettere. Non voglio accusare i giocatori, che hanno cercato il pareggio per tutta la partita. Ho visto tanto tifo, tanta voglia di aiutare la squadra. Non so cosa ho fatto per meritarmi questo, ripeto: vorrei giocare un derby in undici". La Roma prende gol sulle palle ferme? "Noi non siamo ancora grandi. Chi lo ha detto che siamo grandi? Questo problema sui calci piazzati c'è. Succede a tutte le squadre, a noi un po' troppo spesso. Tutta la settimana a preparare una partita diversa e invece un episodio ha fatto saltare tutto". Il fallo di Stekelenburg? "Non lo so, ero troppo distante. Dico solo che mi piacerebbe giocare un derby in undici. Una partita del genere non si può buttare via dopo cinque minuti. La regola dell'espulsione? Non è il momento di parlare di questa. Sono deluso. La Lazio è forte, ma perdere due volte con uomini in meno. Non so cosa ho fatto per meritare questa merda".
Dal Corriere dello Sport:
"È stata veramente una buona domenica. Siamo stati abbastanza sicuri in fase difensiva anche se abbiamo concesso qualche cosa e abbiamo vinto è quello che conta". Ai microfoni di Sky dopo il derby vinto, il tecnico della Lazio Edy Reja si dice orgoglioso dei suoi ragazzi e assicura di non aver cambiato l'assetto alla squadra che per il rosso a Stekelnburg ha giocato in superiorità numerica per quasi tutta la partita. "Avevamo preparato la gara così, non abbiamo cambiato assetto tattico per non perdere il nostro equilibrio. Volevamo migliorare la classifica dell'anno scorso, so che è difficile ripetersi, la società ha lavorato bene sul mercato". Poi Reja torna a circa due settimane fa quando è stato sul punto di diventare un ex lasciando la panchina a Gianfranco Zola: "Nessun tipo di problema, con l'esperienza che ho non mi scalfisce più niente. Ci siamo anche sentiti con Zola, se io fossi andato via ne sarei stato felice per lui. Se in futuro succederà lo sarei lo stesso, magari tra dieci anni. Le dimissioni? C'era stato uno scambio di opinioni tra me e la dirigenza e poi ci siamo chiariti, c'erano delle vedute diverse. Non ho accettato il modo di esternare del presidente e del ds". Rosso a Stekelenburg? "In casi del genere bisognava dare l'ammonizione perché si penalizza troppo una squadra". Nonostante la decisione dell'arbitro di espellere il portiere Stekelenburg abbia favorito la Lazio nel derby vinto, il tecnico Edy Reja si dice contrario alla regola che prevede anche l'espulsione oltre al rigore per fallo da ultimo uomo: "è - aggiunge Reja ai microfoni di Sky - una regola da rivedere".
Galleria di immagini sulle reti della gara | ||
► Per questa partita il Mister biancoceleste Edoardo Reja ha convocato i seguenti calciatori:
- Portieri: Berardi, Bizzarri, Marchetti;
- Difensori: Biava, Diakite, Dias, Garrido, Sbraga, Scaloni;
- Centrocampisti: Candreva, Gonzalez, Hernanes, Ledesma,Matuzalem, Mauri, Zampa;
- Attaccanti: Alfaro, Klose, Kozak.
<< Turno precedente | Turno successivo >> | Torna alla Stagione | Torna ad inizio pagina |