Domenica 31 agosto 1980 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Varese 2-1
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Coppa Italia 1980/81 - Gara 2 - Lazio-Varese 2-1. Ore 17:30.
LAZIO: Moscatelli, Spinozzi, Citterio, Perrone, Pighin, Simoni (65' Manzoni), Viola, Mastropasqua, Garlaschelli, Bigon (79' Cenci), Greco. A disp. Nardin, Pochesci, Valenzi. All. Castagner.
VARESE: Trapani, Arrighi, Salvadè, Brambilla, Cecilli, Cerantola, Di Giovanni (31’ Formoso), Donà, Mauti (57’ Tomasoni), Doto, Turchetta. A disp. Nieri, Vitillo, Tresoldi. All. Fascetti.
Arbitro: Falzier (Treviso).
Marcatori: 8' Bigon, 30' Di Giovanni, 54' Citterio.
Note: giornata serena, un po' ventilata, terreno in discrete condizioni. Ammonito Greco per gioco falloso al 73'. Calci d'angolo 11-1 (p.t. 4-1) per la Lazio. Sorteggio antidoping negativo.
Spettatori: 15 mila circa, di cui 13.454 paganti per un incasso di £. 62.965.000.
La cronaca della partita tratta da La Stampa del 1 settembre 1980:
"La Lazio ha vinto, il punteggio nel girone di Coppa è pieno, ma restano molti problemi irrisolti per Castagner, e la previsione di un'annata piuttosto triste per i tifosi laziali. Questo autentico anticipo di serie B, con una Varese modesto o addirittura intimidito, ha fatto vedere con un certo iperrealismo quale sarà il contenuto tecnico dei match che si disputeranno all'Olimpico e l'immagine non è certo incoraggiante. Gli schemi di gioco organizzati dal tecnico meglio pagato d'Italia (Castagner batte Liedholm nel derby finanziario romano, 540 milioni contro 450 per tre anni) poggiano essenzialmente su Bigon, ma per quanto talento abbia il nuovo capitano laziale, raramente la manovra fluisce con un minio di coordinazione e rapidità. La difesa è incerta, a dir poco, nella coppia centrale Pighin-Perrone e dello sbilanciamento provocato da questo 'buco' centrale finiscono per soffrire tanto il portiere Moscatelli che i due terzini Spinozzi e Citterio. Se non arriva Bellugi, richiesto da Castagner in modo piuttosto pressante, saranno guai seri. Il centrocampo manovra bene e tiene con autorità grazie all'intelligenza di Bigon, alla Viola, al gioco ordinato del giovane Simoni e di Mastropasqua. I problemi vengono però dalla necessità di coprire la difesa, e Bigon si esaurisce in un lavoro arretrato che non gli dovrebbe toccare, e dalle carenze delle punte. Bigon e Viola hanno tentato numerosi inserimenti ma troppo spesso sono arrivati ormai sfiniti in posizione utile per concludere. In compenso non hanno mai tirato a rete né Greco né Garlaschelli. S'era iniziato con un po' di confusione ma poi al 9' Viola veniva atterrato sulla sinistra dell'area ottenendo una punizione. Ancora Viola batteva un cross preciso, Mastropasqua fintava l'intervento e Bigon poteva appoggiare in rete prendendo in contropiede il portiere Trapani. Poteva essere l'inizio per la Lazio di una partita trionfale e invece il Varese pareggiava il gol d'apertura al 31'. Mauti lanciava in profondità Di Giovanni, che sapeva saltare con una facilità irrisoria tanto Pighin che Perrone per battere Moscatelli rimasto interdetto tra i pali. Il Varese, matricola tra i professionisti, privo di parecchi titolari, teneva bene il campo, non faceva gran gioco ma almeno quanto gli avversari, e rischiava persino di andare in vantaggio al 42' su un rapido rovesciamento di fronte che vedeva Perrone nuovamente saltato da Mauti, sul quale recuperava alla disperata Pighin. Uscito Di Giovanni dopo l'azione del gol, sostituito anche Mauti da Tomasoni, il Varese si scuciva ancora un poco e al 55' si vedeva l'unico sprazzo di gioco manovrato nell'azione del gol decisivo. Un buon spunto di Viola sulla sinistra, un inserimento veloce di Citterio che riceveva la palla esattamente sul piede e con una gran botta concludeva a rete".