Domenica 29 marzo 1981 - Rimini, stadio Romeo Neri - Rimini-Lazio 1-3

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29 marzo 1981 - 27 - Campionato di Serie B 1980/81 - XXVII^ Giornata

RIMINI: Petrovic, G.Rossi (81' Traini), Buccilli, Baldoni, Favero, Parlanti, Biondi, Mazzoni, Saltutti, Bilardi (87' Donatelli), C.Sartori. A disp. C.Bertoni, Merli, Stoppani. All. Bruno.

LAZIO: Marigo, Mastropasqua, Citterio, Pochesci, Pighin, Sanguin, Viola, Bigon, Chiodi, Manzoni (68' Simoni), Greco. A disp. Nardin, Perrone, Cenci, Marronaro. All. Castagner.

Arbitro: Sig. Milan (Treviso).

Marcatori: 48' Bigon, 60' Parlanti, 67' Chiodi (rig), 83' Bigon.

Note: ammoniti Mazzoni, Bilardi e Manzoni. Angoli 14-4 per il Rimini.

Spettatori: 10.000 circa.

Tifosi laziali allo stadio di Rimini

Al centro delle polemiche per molte settimane, in seguito ad una difficile situazione interna e ad una serie di risultati insoddisfacenti che avevano messo in pericolo il suo secondo posto permettendo al Cesena di agguantarla ed alla Sampdoria di rifarsi pericolosamente vicina, la Lazio ha ritrovato ieri a Rimini la vittoria. Un successo scacciacrisi, che aiuterà Castagner e la sua squadra a superare il delicatissimo momento. Delle due squadre viste ieri allo stadio Romeo Neri, indubbiamente la Lazio, pur con tutti i suoi problemi tecnici e societari che l'hanno assillata negli ultimi due mesi, è risultata senz'altro quella più dotata tecnicamente.

Il Rimini dal canto suo pur avendo disputato una delle sue migliori partite, è apparso chiaramente di classe inferiore, anche se sul piano del dinamismo ha fatto la sua figura, accettando la battaglia aperta, per di più senza ricorrere a machiavellismi tattici. Con queste premesse la partita si svolgeva con un buon ritmo ed ampi squarci di gioco di ottima fattura, tanto da offrire ad ambedue le formazioni applausi a scena aperta da parte del foltissimo pubblico. La svolta decisiva all'incontro, che ha dato via libera alla squadra di Castagner è stata — a nostro parere — il disgraziato errore commesso al 78' dal libero Parlanti: questi, mentre affrontava Greco sul vertice destro dell'area, vistosi scavalcato da un pallonetto del laziale, istintivamente e senza che le circostanze lo richiedessero, fermava il pallone con le mani in piena area di rigore.

Un penalty stupido quanto netto, che Chiodi ha inesorabilmente trasformato, dando la spinta decisiva alla vittoria della sua squadra. Fino a quel momento, come si è detto, il Rimini aveva retto dignitosamente il confronto, colpendo un palo prima di subire al 48' il gol di Bigon, che sfruttava un preciso allungo di Greco. Il pareggio romagnolo era venuto al 60', come conseguenza di una punizione dal limite: Sartori ha toccato lateralmente per Parlanti, che è riuscito a perforare la barriera e ad insaccare con un violento tiro all'incrocio dei pali. La partita in pareggio avrebbe accontentato entrambe le squadre ma poi è venuto l'errore di Parlanti a rovinare tutto. Costretto a cercar di recuperare lo svantaggio il tecnico riminese Bruno ha giocato una carta azzardata, per dar maggiore spinta alla propria squadra, quella dell'utilizzazione di una terza punta, Traini, al posto del terzino Rossi.

E proprio Bigon, senza il marcatore alle costole, ha reso vano il disperato serrate del Rimini, mettendo al sicuro il risultato all'84' col gol del 3-1. Un successo che la Lazio non ha certamente demeritato, ma che costituisce una troppo crudele punizione per i padroni di casa che si sono battuti con grande coraggio, mettendo in evidenza soprattutto la vivacità ed il dinamismo di Buccilli, Sartori e Biondi. Nelle file della Lazio le note di merito maggiori vanno al terzino di spinta Citterio, a Viola e all'implacabile opportunista Bigon.

Fonte: La Stampa