Domenica 25 gennaio 1914 - Roma, campo dell'Olmo - Lazio-Juventus Roma 6-1
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25 gennaio 1914 - Campionato Nazionale Girone Laziale - IX giornata
LAZIO: Serventi, Monetti, Levi (II), Zucchi (II), Faccani, Di Napoli (I), Saraceni (I), Bona, Fioranti, Maranghi, Corelli (secondo altre fonti Raffo).
JUVENTUS ROMA: Patriossi, Marchesi, Tomassini, Pedrelli, Buratti, Baroncino, Albert, Benincasa, De Giuli III, De Giuli I, Menghy.
Arbitro: sig. Crespi (Milano).
Marcatori: nel primo tempo 22' Fioranti, Bona, Faccani; nel secondo tempo Saraceni (I), Menghi, Maranghi, Fioranti.
Note: gravi incidenti tra i giocatori e tra i tifosi durante la partita. Maranghi ha fallito un calcio di rigore assegnato alla Lazio. Espulso Buratti per proteste.
Spettatori:
La partita è degenerata nella violenza e questo accade sovente quando Buratti incontra la Lazio. Il giocatore juventino deve avere evidentemente un conto in sospeso con i biancocelesti perché non c'è partita che non si tramuti in rissa. E' un peccato che il suo temperamento lo porti ad avere reazioni inconsulte, perché Buratti è uno splendido calciatore. Inizialmente la Juventus gioca con dieci uomini perché Tomassina giunge in lieve ritardo. Marchesi sostituisce l'assente Tiseo. Gli ospiti cominciano in maniera molto aggressiva e la Lazio è costretta a ritrarsi in difesa a guardia della rete di Serventi che para un paio di pericolosi tiri. La Lazio si organizza velocemente e porta diverse offensive verso la porta di Patriassi. In una di queste Buratti compie un fallo che l'arbitro Crespi punisce con un calcio di rigore. Batte Maranghi ma il pallone si stampa sul palo. Un minuto dopo, al 22', la Lazio segna con Fioranti, ma il goal è viziato da una carica al portiere che l'arbitro non vede. Le proteste eccessive di Buratti costringono l'arbitro ad espellerlo. A questo punto la Juventus si schiera compatta in difesa, sperando di riuscire a raggiungere il pareggio con qualche contrattacco improvviso.
Ma la Lazio sembra irrefrenabile e prima Bona, su passaggio di Corelli (n.d.a. probabile errore di nome) e poi Faccani, dopo una serie di dribbling, portano a tre il numero delle reti. Durante l'intervallo Buratti si scaglia contro l'arbitro, costringendolo ad una fuga precipitosa. Gli scontri continuano durante il secondo tempo e giungono a coinvolgere gli spettatori e i giocatori in campo. Sassate, colpi di bastone, pugni e schiaffi volano in tutto lo stadio. L'arbitro Crespi fa riprendere il gioco solo dopo che i Carabinieri hanno sedato i tumulti e la Lazio seguita, insaziabile, a comprimere gli juventini in difesa. Su errore di Tommasina, Saraceni, da posizione angolata, batte per la quarta volta Patriassi. La Juventus ha un sussulto d'orgoglio e riesce a segnare con Menghi. La Lazio considera la rete subita come un affronto e segna altri due reti: la prima con Maranghi con un tiro da 30 metri, l'altra con Fioranti.
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