Domenica 23 marzo 1997 - Vicenza, stadio Romeo Menti - Vicenza-Lazio 0-2
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Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie A 1996/97 - 25ª giornata - Vicenza-Lazio 0-2
VICENZA: Mondini, Sartor, Belotti, G. Lopez, D'Ignazio (46' Ambrosetti), Otero, Di Carlo, Amerini (63' Iannuzzi), Maini, Beghetto, Murgita (73' Cornacchini). n.e. Brivio, Rossi, Viviani, Gentilini. All. Guidolin.
LAZIO: Marchegiani, Negro, Chamot, Nesta, Favalli, Fuser, Nedved, Venturin, Gottardi, Buso, Signori (5' Rambaudi 90' Piovanelli). n.e. Orsi, Fish, Grandoni, Marcolin, Baronio. All. Zoff.
Arbitro: Sig. Bolognino (Milano).
Marcatori: 19' Nedved, 90' Fuser.
Note: partita sospesa 7 minuti per intemperanze del pubblico. Espulsi: Lopez (proteste) 35' s.t.; Buso e Di Carlo (reciproche scorrettezze) 54' s.t. Ammoniti: Nesta, Favalli, DI Carlo, Nedved, Fuser. Recuperi: 2' più 10'.
Spettatori: 3.160 paganti per un incasso di 134.890.000 lire; abbonati 12.353 per una quota partita di lire 456.626.660.
La Gazzetta dello Sport titola: "Continua la scalata dei biancazzurri in una partita segnata dalle intemperanze del pubblico. La Lazio se ne va a testa alta. Vicenza perde due volte: per il gioco e per l'invasione di campo dei tifosi. La Lazio si adegua molto bene alla squadra di Guidolin che non sa reagire: pressing, velocità e contropiede. Da quando Zoff è tornato in panchina, i biancazzurri volano. Espulsi Lopez, Di Carlo e Buso".
Continua la "rosea": Se vuoi battere il tuo avversario devi cantargli la sua canzone. Dino Zoff esegue alla lettera questo ritornello di un suo coetaneo (Bob Dylan), e con due accordi liquida il Vicenza. Francesco Guidolin insiste sul modulo 4-5-1? Non c'è problema, la Lazio si adegua: 4-5-1. Guidolin punta tutto su pressing, tocchi veloci, ripartenze? La Lazio si adegua: pressa, morde le caviglie, tocca in velocità e parte in contropiede. Lo Zelig di Woody Allen, in confronto, era un dilettante. Stringi, stringi, il succo della partita è quasi tutto qua. Tanta Lazio, tonica, cattiva e organizzata; poco Vicenza, depresso e impotente davanti dal suo "doppio". Il resto della partita è nelle mani del pubblico di Vicenza. Gente incazzata fuori misura. C'è un momento in cui non si capisce se la gara finirà o rimarrà sospesa. Sette minuti di interruzione dal 34' del secondo tempo, per un'invasione di campo. Tre tifosi vicentini vengono bloccati mentre corrono verso l'arbitro, Cosimo Bolognino. Il primo lo stoppa Giovanni Cornacchini, attaccante del Vicenza, con un placcaggio da rugbista. Gli altri due se li portano via poliziotti e carabinieri. Dietro alla porta di Luca Marchegiani, gli ultras fanno traballare reti metalliche e piloni che le sostengono. Anche Guidolin corre là sotto, per cercare di placarli, con gesti plateali. Tutto questo si scatena sullo 0-1, quando Bolognino espelle il capitano del Vicenza, Giovanni Lopez, su segnalazione del guardalinee Gregori.
Perché? Il guardalinee dice all'arbitro che Lopez l'ha insultato. Si riprende a giocare quando sui cronometri mancano quattro minuti alla fine. E la Lazio fa in tempo a raddoppiare. Assist verticale di Rambaudi, destro vincente di Fuser dopo un dribbling su Mondini in uscita. Succede nel quarto dei dieci minuti di recupero. Ed è una specie di catarsi. Il gol dello 0-2, paradossalmente, placa un po' di rabbia, toglie la sfida dal filo di lama dell'equilibrio virtuale e di un possibile pareggio. Se il calcio ha ancora un senso è giusto che vinca la Lazio. I vicentini tirano in ballo soprattutto la mancata espulsione di Giuseppe Favalli, reo di aver steso da dietro Daniele Amerini (minuto 38): già ammonito, andava espulso. Ma non è per questo che il Vicenza ha perso. Piuttosto: è stato molto bravo Zoff a preparare i suoi. Mica per caso la Lazio poteva chiudere il primo tempo sul 3-0: gol di Pavel Nedved (su assist involontario di Belotti), due salvataggi sulla linea a porta vuota (Belotti su Nedved, Amerini su Negro). E mica per caso il Vicenza costruisce una sola palla-gol: traversa di Maini (secondo tempo, minuto 24). Da quando Zoff è tornato in panchina, la Lazio va che è un piacere: più punti di tutti, tolto il Parma. L'Europa si avvicina. Al contrario del Vicenza che, per sua fortuna, ha un'altra carta: la finale di coppa Italia col Napoli.
Da La Stampa:
Finisce con la gente che piange per i lacrimogeni lanciati dalla polizia contro i tifosi vicentini che scagliavano sassi e altri oggetti contundenti. Minuti di grande tensione dopo quelli già trascorsi in campo, dove l'arbitro Bolognino al 35' della ripresa ha dovuto sospendere l'incontro per 7 minuti a causa dell'invasione di campo di alcuni tifosi del Vicenza. Già nel primo tempo in gradinata Sud era comparso uno striscione con scritto <Figc mafia>, ma a scatenare la reazione di una curva che in passato è stata così corretta da meritare alla società biancorossa anche il premio per il fair-play è stata l'espulsione di Lopez, reo di offese secondo il guardalinee Gregori, che con la sua segnalazione ha determinato il provvedimento di Bolognino. Il capitano del Vicenza era entrato in contrasto con Nedved nell'azione incriminata, poi ha negato ogni responsabilità'. <Il fallo l'aveva commesso il giocatore della Lazio - ha detto Giovanni Lopez - io ho richiamato due-tre volte l'attenzione dell'arbitro anche alzando la voce nella concitazione del momento. Il guardalinee ha detto all'arbitro che io l'avrei insultato con termine pesante, ma non è vero, so quello che dico e per questo l'espulsione è ingiusta>. Mentre Lopez si avviava verso lo spogliatoio, con la partita saldamente in pugno della Lazio che conduceva per 1-0, è successo il finimondo. Il primo invasore è stato <placcato> da Cornacchini a metà campo, ma dalla curva Sud altri lo hanno seguito. Ci hanno pensato allora carabinieri e poliziotti, impegnati in un corpo a corpo nel quale un carabiniere è stato colpito al volto con un pugno da un tifoso finito in carcere per resistenza a pubblico ufficiale: è Marco Guzzonato, vicentino di 22 anni. Durante la bagarre, i giocatori del Vicenza, Guidolin e il d.g. Gasparin sono andati a convincere i più esasperati a lasciare il campo.
Alla fine il gioco è ripreso, ma la tensione che si tagliava a fette, ancor più accresciuta dalla doppia espulsione di Di Carlo e Buso che riuscivano a <beccarsi> nei minuti dell'interminabile recupero (10'). Il nervosismo non è calato alla fine della partita, è dovuto intervenire personalmente il direttore generale del Vicenza Gasparin per <salvare> suor Paola (una delle protagoniste della trasmissione di Fazio, <Quelli che il calcio>) dall'assedio di un gruppo di tifosi di casa che le impedivano di uscire da un locale dello stadio. La terna arbitrale ha lasciato il <Menti> sotto scorta. Tre già i fermati, ma decine di tifosi vicentini, responsabili della sassaiola a fine gara, verranno denunciati dalla polizia non appena saranno identificati con le riprese tv. E' stato questo il brutto epilogo di una partita che al momento in cui è avvenuta l'invasione di campo, cioè al 35' del secondo tempo, vedeva la Lazio meritatamente in vantaggio grazie al gol di Nedved segnato al 14' e agevolato da un vistoso errore di Belotti. Beppe Signori era già in spogliatoio, cinque minuti di gara per capire che proprio non poteva farcela malgrado la voglia di dare una mano ad una Lazio già priva di Casiraghi infortunato e Protti squalificato. Ma la squadra di Zoff si è aiutata da sola con un'ottima prestazione collettiva contro un Vicenza che aveva qualche giocatore in non buone condizioni fisiche (Sartor, Di Carlo), ma che era anche nettamente sotto tono, mai capace di insidiare seriamente Marchegiani. La Lazio ha raddoppiato con Fuser (48' della ripresa) quando ormai non c'era più partita e tutta l'attenzione era rivolta a quanto avveniva sugli spalti. Il direttore generale vicentino Gasparin è ora in attesa della sentenza del giudice sportivo. Netta condanna per l'invasione.
"La reazione dei tifosi - ha detto Gasparin - è stata spropositata. Ma si è sbagliato anche in campo". Commenta Guidolin: "Non voglio entrare nelle scelte arbitrali, ma è significativo che il pubblico abbia applaudito al momento dell'invasione. Evidentemente il malcontento per le decisioni dei direttori di gara durante questo campionato ha raggiunto il limite. Sono qui da tre anni e mai mi era successo di vedere il pubblico vicentino così inferocito".
Tratte dalla Gazzetta dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara:
La partita non era cominciata sotto i migliori auspici per la Lazio, dopo soli 5' aveva perso la sua unica punta, Signori: "In un contrasto - spiega il capitano - ho sentito una fitta al solito adduttore. Non era il caso di rischiare. Abbiamo messo subito in difficoltà il Vicenza e dopo il gol si è continuato a costruire parecchie occasioni. Il successo è stato limpido e non riesco proprio a spiegarmi la reazione del pubblico". Davanti alle telecamere Rai, Guidolin lamenta torti passati e la replica di Zoff è secca: "Non voglio scadere in considerazioni misere". Parli dei meriti di questa squadra sempre concentrata e tatticamente accorta, ma Zoff quasi si schermisce, lancia solo una frecciata a Zeman: "Noi ce la giochiamo sempre. A volte va bene. Il calcio è molto più semplice di tante elucubrazioni. Piuttosto il problema è che fra infortuni e squalifiche l'emergenza continua". E già perché alla ripresa contro il Piacenza mancherà Casiraghi, Signori è in forse e gli squalificati saranno quattro: Favalli, Buso (che si è lussato la spalla destra), Nedved e Fuser (davvero evitabile il suo giallo). Ma in quest'emergenza la Lazio sta esaltando le sue seconde linee, oggi protagoniste con Venturin e Gottardi, continui nel rendimento da quando hanno sentito fiducia attorno a loro. E nel caos finale, con i tifosi vicentini imbufaliti, c'è andata di mezzo pure suor Paola, apostrofata e costretta a rifugiarsi in uno sgabuzzino per evitare il peggio.
Invasione di campo, sospensione della gara per sette minuti, un vicentino arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, altri due denunciati e al termine sassaiola di un folto gruppo di tifosi biancorossi contro la polizia che ha dovuto lanciare i lacrimogeni. Un'altra ventina di tifosi potrebbe essere individuata dalle registrazioni della polizia scientifica. Francesco Guidolin cerca di capire come sia potuto succedere tutto questo: "Non è da noi tenere un atteggiamento vittimistico, ma se oggi a Vicenza è successo qualcosa bisogna chiedersi perché. I tifosi che seguono la squadra, probabilmente, avevano dentro un malcontento che è cresciuto con il passare dei mesi. Io e i giocatori non ci lamentiamo mai e, sia chiaro, abbiamo perso perché la Lazio è stata più brava. Però la gente non è stupida e allora forse quello che è accaduto oggi si spiega così, perché è stata una reazione imponente di tutto lo stadio. Però sono episodi che danneggiano e speriamo non si ripetano più, perché dobbiamo stare dalla parte delle regole". Poi Guidolin continua: "Dalle cose negative cerchiamo di trovare risposte positive e allora finalmente da oggi tutti si sentiranno calati nella nostra realtà, voli di fantasia e titoli eclatanti non sono per noi". L'espulsione ha colpito due giocatori simbolo del Vicenza: il capitano Gianni Lopez e Mimmo Di Carlo, nel giorno del suo 33° compleanno. I due spiegano così il cartellino rosso. Lopez: "C'è stato un contrasto tra me e Nedved, secondo me era fallo a mio favore e ho protestato, magari alzando la voce, ma non ho offeso nessuno. Invece il guardalinee ha detto all'arbitro che ho usato parole grosse. Non è vero". Di Carlo: "Brutto compleanno, Buso perdeva tempo per la rimessa laterale, gli ho detto con tono vivace: dai, fenomeno, muoviti. Lui niente. Poi l'arbitro ha buttato fuori tutti e due".