Domenica 22 febbraio 1976 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Perugia 1-0
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22 febbraio 1976 - 1879 - Campionato di Serie A 1975/76 - XVIII giornata
LAZIO: F.Pulici, Ammoniaci, Martini, Wilson, Ghedin, Badiani, Garlaschelli (46' Manfredonia), Brignani, Chinaglia, D'Amico, Lopez. (12 Moriggi, 14 Ferrari G.C.). All. Maestrelli.
PERUGIA: Marconcini R., Raffaeli, Baiardo, Frosio, Berni, Agroppi, Scarpa M., Curi, Novellino, Vannini, Sollier (69' Pellizzaro S.). (12 Malizia, 13 Amenta). All. Castagner.
Arbitro: sig. Menicucci di Firenze.
Marcatori: 31' Chinaglia (rig).
Note: cielo sereno, temperatura primaverile, terreno in ottime condizioni. Ammoniti Berni, Frosio, Agroppi, Lopez, Ammoniaci e Martini. Numerosi scontri fra tifoserie avversarie.
Spettatori: 42.000 di cui 22.249 paganti e 17.668 abbonati per un incasso di £. 142.539.800.
La Lazio aveva un conto aperto con la sorte avversa che oggi, mutando improvvisamente direzione di marcia, le ha dato una mano tirandola fuori dalle sabbie mobili della classifica. A farne le spese è stato il povero Perugia - colpevole » di essere capitato nel momento forse più delicato per una ex « grande » in pericolo. Per chiarire meglio il concetto basterà ricordare i due episodi chiave che hanno schiuso la porta alla vittoria biancoazzurra: il discusso calcio di rigore assegnato per atterramento di Garlaschelli in area da parte di Frosio (realizzato da Chinaglia con un bolide imprendibile) e un gol apparso regolarissimo siglato da Scarpa al 45', annullato inspiegabilmente dall'arbitro Menicucci. Sembra che il direttore di gara non abbia concesso il punto perché il calciatore umbro, spingendo la palla in rete, ha allungato la gamba verso Pulici in gioco pericoloso. A parte le sviste arbitrali, sul piano del gioco non c'è stata una squadra che abbia nettamente dominato sull'altra. Il pareggio sarebbe stato un risultato più giusto. Nella prima parte della gara la Lazio è stata ammirevole sul piano della volontà che ha preferito sostituire ad una manovra ragionata, per puntare decisamente ala conquista di due punti troppo preziosi.
Il Perugia, come al solito affidava a Scarpa il ruolo di punta. Gli altri, in cui si distingueva un ottimo Agroppi, facevano filtro a centro campo diventando a turno attaccanti assai pericolosi. Novellino metteva spesso in grossa difficoltà il diretto avversario Ammoniaci imitato dal compagno Sollier che non sempre Badiani riusciva a contenere. La Lazio combinava qualcosa di buono in avanti con il puntiglioso Chinaglia e lo sgusciante Garlaschelli, ma barcollava paurosamente in difesa dove Wilson era costretto a tamponare con bravura gli errori dei compagni. Terminato il primo tempo in vantaggio con il rigore siglato da Chinaglia, i biancoazzurri disputavano la ripresa all'insegna di un accentuato nervosismo mentre il Perugia, abbandonata la tattica della prudenza impegnava severamente gli avversari con un gioco condotto ad un ritmo frenetico. Al 50' un tiro di Agroppi, scagliato da corta distanza, andava a sbattere sulla traversa, qualche minuto più tardi Pulici batteva sul tempo Sollier lanciato a rete.
Uno spiacevole episodio che ha avuto per protagonisti Maestrelli e Novellino. Il giocatore umbro, con il suo atteggiamento provocatorio verso la panchina biancoazzurra, ha fatto perdere la calma al trainer. Nel sottopassaggio, mentre le squadre stavano tornando negli spogliatoi, Maestrelli dopo aver apostrofato Ammoniaci per non aver saputo farsi rispettare in campo, ha rimproverato duramente Novellino. Fra i due si è introdotto Castagner. L'episodio ha lasciato il segno sul volto pallido dell'allenatore laziale che ha tardato a ritrovare la calma. Nervosismo anche sugli spalti della tribuna Tevere dove si trovava un numeroso gruppo di tifosi umbri. Dagli insulti fra le opposte schiere si è ben presto passati ai fatti. Si è sviluppata una grossa scazzottata. Sono volati anche colpi con bastoni ricavati dalle panchine.
Fonte: La Stampa