Domenica 21 novembre 2004 - Cagliari, stadio Sant'Elia - Cagliari-Lazio 2-1
21 novembre 2004 - 3120 - Coppa Italia 2004/05 - Ottavi di finale - gara d'andata
CAGLIARI: Iezzo, Alvarez, Maltagliati, Loria, Agostini, Abeijon, Brambilla, Delnevo, Peralta (56' Zola), R.Bianchi, Langella. A disposizione: Capello, Moi, Lopez, Gobbi, Cocco, Cossu. Allenatore: Arrigoni.
LAZIO: Peruzzi, Oddo, Talamonti, Lequi, Oscar Lopez, A.Filippini, E.Filippini, Liverani, Cesar (46' S.Inzaghi), Di Canio (77' Seric), Muzzi (82' Negro). A disposizione: Sereni, Couto, Mea Vitali, E.Gonzalez. Allenatore: Caso.
Arbitro: Sig. Dattilo (Locri).
Marcatori: 35' Langella, 60' A.Filippini, 82’ Zola (rig).
Note: espulso al 78' Talamonti per fallo da ultimo uomo. Ammoniti: al 45' Oddo, al 77' E.Filippini ed all'83' Brambilla tutti per gioco falloso. calci d'angolo: 4-3. Recuperi: 0' p.t., 2' s.t.
Spettatori: spettatori ed incasso non comunicati.
La Gazzetta dello Sport titola: "A Zola la sfida made in England. Con un rigore regala la vittoria al Cagliari sulla Lazio di Di Canio, suo ex rivale in Premier".
Continua la "rosea": Verdetto giusto, partita strana. Il Cagliari ha giocato a strappi e nei suoi allunghi ha mandato in tilt spesso e volentieri la difesa laziale. La squadra romana nei primi venti minuti della ripresa ha pareggiato e sfiorato persino il raddoppio, ma sul più bello ha perso terreno e mostrato i limiti del suo attacco. Limiti, questi, sui quali concorda persino il presidente Lotito, che forzando la sua natura tendente al risparmio ammette che forse a gennaio arriverà qualche rinforzo. Della serie, crepi l'avarizia. In attesa degli eventi, sarebbe meglio sfruttare di più Inzaghi, il più vivo dell'attacco laziale: sarà un caso, ma il suo ingresso ha dato una sferzata alla squadra. Sull'onda lunga della voglia di Inzaghi e del dinamismo dei gemelli Filippini, la squadra romana è riuscita a tornare in quota. L'ha affondata, proprio negli ultimi sussulti, un rigore di Zola. Perfetta e solare l'esecuzione del fenomeno sardo, poco limpido il contatto tra Lequi ed Alvarez. Dattilo è apparso deciso nell'assegnare il rigore, ma l'impressione è che l'honduregno abbia cercato, e trovato, il contatto galeotto. Morale: la Lazio torna a casa sconfitta dopo un filotto di otto gare che le aveva permesso di conquistare la coppa Italia alla fine di maggio. È la squadra campione in carica, ma la doppia finale con la Juventus sembra lontana anni luce. I sopravvissuti di quell'impresa sono Oddo, Liverani, Cesar e Simone Inzaghi, più Peruzzi e Negro. La rivoluzione estiva è stata impietosa, ma sarebbe un errore infierire sui nuovi.
Anzi, c'è molta dignità tra le forze fresche della Lazio: e non è un caso che quaggiù, sull'erba fradicia del Sant'Elia, i migliori siano stati loro, i difensori argentini Lequi e Talamonti - questi però travolto da Langella nell'azione del primo gol sardo - e i gemelli Filippini. La vecchia guardia ha l'aria di chi gioca con la testa piena di pensieri: ma Liverani e Simone Inzaghi riescono almeno a metterci voglia e qualità. Caso, in panchina, fa quel che può. Di sicuro ha sbagliato a non proporre Inzaghi, affidandosi a Muzzi, assente da tre settimane e dunque giù di forma. Il Cagliari ha affrontato la gara con un minimo d'imbarazzo. Intanto non vinceva dal 27 ottobre, 2-1 sul Parma: e con un presidente come Cellino non è una buona cosa improvvisare i digiuni. Arrigoni cercava il risultato, ma non voleva neppure spremere i migliori. Ergo: Zola confinato in panchina. Per un tempo il mini rimpasto ha funzionato: merito soprattutto di Langella. Capitano per la prima volta, l'attaccante sardo è tutto allunghi e sprint. Ad un certo punto, complice anche la collocazione sulla fascia sinistra, è sembrato di vedere in campo Henry. L'azione che ha portato al primo gol del Cagliari, al 35' del primo tempo, è stata da applausi. Scatto dalla linea di centrocampo, in posizione defilata. Oddo bevuto in dribbling e lasciato sul posto. Lequi mandato in tilt con un bel gioco di gambe. Tiro in corsa e Peruzzi beffato: pallone sotto la pancia, o quasi, ma giusto, giustissimo vantaggio del Cagliari. Il primo tempo della Lazio è filato via su ritmi da moviola. Un tiro di Muzzi dopo cinque minuti, un altro di Cesar al 33' con parata in due tempi di Iezzo. Langella ha cercato il bis al 39', ma un piede di Talamonti ha salvato la Lazio dal crollo. Una mossa quasi obbligata, l'uscita di Cesar per infortunio e l'ingresso di Simone Inzaghi, ha cambiato la pelle della partita.
Il Cagliari ha alzato la voce dopo pochi secondi con un cross di Langella sul quale Bianchi non è arrivato, ma la Lazio ha preso in mano la partita e per un buon quarto d'ora ha fatto vedere le streghe ai sardi. Un assalto in piena regola. Tiro di Filippini al 5'. Deviazione imprecisa di Inzaghi al 7'. Triangolo in velocità Emanuele Filippini-Liverani-Emanuele Filippini e salvataggio della difesa cagliaritana al 9'. Un'occasione divorata da Liverani all'11'. Il pareggio di Antonio Filippini, al 15', è stato la logica conseguenza di quanto stava accadendo in campo. Cross di Di Canio, indecisione di Maltagliati e Iezzo, zuccata precisa. La Lazio ha cercato il bis e un'azione in solitario di Antonio Filippini è stata il pezzo forte della partita: il tiro a cucchiaio, però, ha sfiorato il palo. A quel punto, scaldato il motore, è entrato sulla scena Zola. Splendido un tiro di destro dal limite, altrettanto bella la parata di Peruzzi. Inzaghi si è trovato tra i piedi il pallone del 2-1 dopo un'altra fesseria di Iezzo: tiraccio da dimenticare. Al 33' la prima svolta: cartellino rosso per Talamonti. Espulsione giusta: fallo da ultimo uomo su Bianchi. Al 37', l'epilogo. Slalom di Alvarez, gamba malandrina di Lequi, per Dattilo rigore netto. Esecuzione perfetta di Zola: 2-1 e tutti a casa. La Lazio incassa il k.o. senza strapparsi i capelli: all'Olimpico si può ribaltare il risultato. Auguri, ma Lotito, intanto, si prepari ad aprire il portafoglio.
La Repubblica riporta:
Vince il Cagliari con la Lazio, un anticipo del match di campionato di domenica prossima. Gli isolani vincono per 2-1, un risultato che lascia aperto il discorso qualificazione e che premia un Cagliari che, in superiorità numerica negli ultimi 10' per l'espulsione di Talamonti, segna la rete decisiva nel finale con un rigore di Zola. Arrigoni parte proprio con l'ex Chelsea in panchina per dare spazio, nel tridente rossoblu, a Peralta accanto a Bianchi e Langella, Caso lancia dal primo minuto, appena alle spalle dell'ex Muzzi, Di Canio. Ci mette un po', il match, a decollare, perché prima del vantaggio del Cagliari si sbadiglia. Un destro alto di Muzzi al 5', una spallata di Lopez a Bianchi in area che Dattilo non sancisce al 17' e poco più. La miccia è accesa, al 35', dall'ispirato Langella, che parte da centrocampo saltando Emanuele Filippini e Talamonti per poi far partire in area un potente sinistro che il rientrante Peruzzi non riesce a contrarre. Nella ripresa c'è subito Inzaghi per Cesar e la Lazio, con due punte di ruolo, si sveglia. Dopo un diagonale di Bianchi e l'ingresso di Zola per Peralta, i biancocelesti trovano l'1-1 al 15': tocco al centro di Di Canio, Muzzi lascia rimbalzare per l'accorrente Antonio Filippini, che di testa batte Iezzo. Ancora Antonio Filippini, al 25', non ha fortuna su un lob in corsa, Peruzzi si riscatta al 27' togliendo dall'incrocio la botta di Zola. Non è finita perché al 38', un minuto dopo l'espulsione di Talamonti per fallo da ultimo uomo su Bianchi, il Cagliari va sul 2-1: Lequi tocca in area Alvarez, che accentua la caduta e ottiene il rigore. Zola infila Peruzzi regalando ai suoi un successo di prestigio.