Bellisario Fabio
Fondatore e Presidente di LazioWiki. Architetto, docente e scrittore, soprannominato "Orso".
È nato a Roma il 28 marzo 1947 ed è deceduto nella Città Eterna il 2 aprile 2025. Membro del Collegio dei Probiviri della Polisportiva Lazio dal 23 gennaio 2014. Disputa diverse stagioni in varie serie con le maglie della Lazio Rugby, Olimpic e Cus Roma. Nel 2015 scrive assieme a Fabrizio Munno il libro Dal Tevere al Piave - 1915-1918 - Gli atleti della Lazio nella Grande Guerra che riscuote un ottimo successo fra i lettori sia di sport che di storia. Il 2 febbraio 2016 riceve, nel corso di un convegno, la medaglia bronzea dall'Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati al Valore Militare per il suo libro. Nel novembre 2016 pubblica il libro di LazioWiki "Ezio Sclavi - portiere pittore", di cui è autore, incentrato sulle imprese sportive e artistiche del famoso calciatore Ezio Sclavi, inimitabile modello di Lazialità. Al riguardo ha tenuto diverse conferenze/presentazioni del libro e sulla vita sportiva ed artistica dell'atleta tra cui vanno menzionate quella svolta nell'aprile 2017 nel Liceo Statale "Giulio Cesare" a Roma, alla presenza, tra gli altri, di alcuni parenti diretti di Ezio Sclavi, a Monteveneroso e ad Arma di Taggia nel maggio dello stesso anno. Assieme ad altri soci di LazioWiki, nel 2017 ha inaugurato, a Canneto Pavese, una targa in memoria di Ezio Sclavi fortemente voluta dalle autorità locali e dai parenti per ricordare il grande portiere e artista. Nel 2019 esce il suo terzo libro in collaborazione con Giampiero Petrucci dal titolo Coppi 1945, una primavera a Roma, ove narra la storia del Campionissimo nel periodo in cui gareggiò a Roma per la Lazio Ciclismo. Al riguardo è stato invitato dal Sindaco e la giunta di Frascati a tenere una presentazione del libro in occasione dell'arrivo nella splendida località dei Castelli della IV tappa del Giro d'Italia. Nel 2020 è coautore del libro Casacche Divise 1940-1945 Gli atleti della Lazio nella Seconda Guerra Mondiale.
Nel 2021 pubblica il libro Gli atleti della Lazio nella Lotta di Liberazione che fa riscontrare un notevole successo anche fuori Roma e che si aggiudica l'importante Premio Fiuggi Storia 2022 su un lotto di oltre sessanta opere di storici. Nel 2022 pubblica il volume Lì dove la Lazio nacque - Dal barcone di Luigi Del Bigio alla panchina di Piazza della Libertà che tratta dei luoghi posti sul Tevere che videro la nascita della Lazio. E' uno dei fondatori di LazioWiki, di cui è stato a lungo presidente, e uno dei più validi ricercatori della storia della Lazio. Premiato nel giugno 2017 per il decennale della sua presidenza nell'Associazione culturale dal suo staff per aver portato LazioWiki ai vertici mondiali tra i siti di storia sportiva (Dati Google 2023). Il 24 gennaio 2020 riceve dai soci di LazioWiki la prima edizione del Premio Fortunato Ballerini quale onorificenza per la sua Presidenza. Oltre alla produzione di testi di storia dello sport, ha scritto numerosi saggi riguardanti l'architettura e l'arte. Di questo autore si sono occupati giornali, riviste specialistiche e trasmissioni radiofoniche e televisive di carattere nazionale. Nel 2023 è stato premiato con una medaglia dalla Società Sportiva Lazio per il contributo da lui dato alla ricerca storica sul sodalizio biancoceleste.
Il ricordo di Vincenzo Cerracchio, per il suo amico Fabio
Non so se siano sempre i migliori quelli che se ne vanno. So solo che quelli che se ne vanno avrebbero spesso ancora molto da dare, d’importante, addirittura di unico. Sono coloro che passano nella vita di tante persone in punta di piedi e un po’ la cambiano, sorretti da un sogno, da un ideale, da un palpito. Instancabili, di un amore inguaribile.
Vorrei raccontarvi di Fabio. A modo nostro, mio e suo: ovvero senza retorica. Vorrei raccontarlo a chi non lo ha conosciuto per niente, o lo ha preso di sguincio, di traverso, e quindi non può averlo capito. Vorrei raccontarvi di un pomeriggio come un altro, seduto io alla mia postazione della redazione sportiva di via del Tritone, quando mi annunciarono dabbasso che c’erano quattro persone che volevano vedermi, parlarmi di un progetto. Ho lavorato tanti anni in Cronaca di Roma. Sapevo che poteva capitarmi chiunque. Ma il giornalismo è ascolto prima che bello stile. In quella delegazione, mi dissero una volta trovate quattro sedie per farli accampare, non c’era chi contasse di più. Ma c’era un uomo più alto di tutti di una spanna, orso e un po’ orso (questo me lo disse lui stesso che sui pochi Social di allora si autoidentificava come Orso.free), orso buono gli si leggeva in faccia, ghiotto di un miele dai tanti retrogusti: cultura, garbo, passione, storia...Lazio. Sapete cosa volevano? Forse lo avrete intuito, se siete arrivati a queste pagine: volevano raccontarmi di un’Enciclopedia della Lazio, intesa come Società Sportiva (non solo di calcio vive l’uomo...) allora appena centenaria, che stavano scrivendo e mettendo in rete. Nel farlo, aggiunsero, ogni tanto ma piuttosto spesso, scoprivano qualcosa di inedito. Ma di nuovo per davvero! Non riesumazioni di vecchie notizie o piccole curiosità... Non so perché scelsero me. Colsero nel segno, perché non tutti, tra i giornalisti intendo, hanno la mia curiosità, l’attenzione ai particolari, al minutaggio di un tabellino, all’esclusività di una maglia, all’evoluzione di un primato. Lo dico senza presunzione, visto che è anche l’età purtroppo a certificarlo: io sono un tifoso della Storia dello sport e in particolare di ogni storia che riguardi la Lazio.
Sono stato strafortunato a imbattermi in loro, in "quelli anonimi di LazioWiki". A loro ho restituito un po’ di visibilità sul Messaggero e ho dato, una volta in pensione, un tantino di collaborazione, quanto basta per sentirmi ancora di famiglia. Però ascoltate.. Quando mi hanno illustrato il loro progetto editoriale, comprensivo, per ogni disciplina sportiva, di tutte le biografie di coloro che hanno vestito, anche solo da dirigenti oppure di passaggio, la maglia biancoceleste; di tutte le date, dei tabellini anche dei match amichevoli, delle giovanili, e delle relative classifiche; delle gare podistiche, di pallanuoto, di canottaggio, di ciclismo... di tutto dal 1900 fino a oggi e in continuo aggiornamento, anche ora mentre scrivo... Beh, mi sono detto: sono piacevolmente pazzi, probabilmente illusi, forse dilettanti allo sbaraglio. Che ci guadagnerete? Ho fatto capire. Nulla. Casomai ci rimettiamo. Di tempo, tantissimo. Di soldi, perché ci autotassiamo per le spese del sito, per le nostre ricerche. Lo facciamo per noi. E noi siamo i tifosi della Lazio. Non c’è nessun altro al mondo che lo abbia mai fatto e forse mai lo farà per un club sportivo così largo e longevo. Immortale. Non erano e non sono mai stati più di una decina, quelli di LazioWiki. Fabio è stato sempre il loro Presidente. Che fosse in carica o marcasse solo temporaneamente visita per quel male inesorabile che non lo ha mai vinto. Non so cosa sia stata per lui l’amicizia, che ci siamo scambiati pian piano, superando l’iniziale soppesarsi, come succede in età matura. So di avergli fatto leggere in bozza i libri che ho scritto, perché di pochi mi interessa il giudizio, ma tanto del suo. I miei libri ambientati a Roma, di cui lui è stato cultore e padrone: architetto, professore stimatissimo di liceo classico dove la Storia dell’Arte conta se riesci a farla comprendere e quindi amare, esperto di usi, costumi, perfino toponomastica.
E, di converso, so quanto mi sia piaciuta la reciprocità. Dei suoi tanti libri, tutti magnifici e che consiglierei a chiunque, anche a chi non sa cosa sia la Lazio, che mi ha fatto leggere in anteprima con un gusto di profumi inediti che non so spiegarvi. Gli ho dato qualche consiglio. Ho scritto una prefazione per lui. Lui è stato un correttore eccezionale, poi ha presentato tutti i miei libri, sempre al mio fianco. E’ stato il nostro modo di volerci bene, di manifestarci la stima. Ci siamo raccontati molto al telefono, della nostra quotidianità e di quanto ci accadeva intorno. Ogni volta che ci siamo incontrati è stato con allegria e partecipazione. E tu avevi un racconto sempre in bocca, il miele per le mie orecchie. Non eri un orso, Fabio. Solo che mi avevi promesso ancora un caffè, di cui forse non avevi più voglia... Di cui adesso non ho più voglia neanch’io.
- La passione per il rugby
- I riconoscimenti
- I libri
▲ Torna ad inizio pagina |