Domenica 20 febbraio 1972 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Ternana 1-1
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20 febbraio 1972 - 1714 - Campionato di Serie B 1971/72 - XXI giornata - calcio d'inizio ore 14.30
LAZIO: Bandoni, Papadopulo, Legnaro (58' Abbondanza), Wilson, Polentes, Martini, Massa, Fortunato, Chinaglia, Moschino, Facchin. A disp. Di Vincenzo. All. Maestrelli.
TERNANA: Geromel, Rosa, Benatti, Mastropasqua, Fontana, Marinai, Cardillo, Valle, R.Marchetti (76' Pandrin), Russo, Cucchi. A disp. De Luca. All. Viciani.
Arbitro: Monti (Ancona).
Marcatori: 10' R.Marchetti, 69' Chinaglia (rig).
Note: pioggia per gran parte dell'incontro, terreno leggermente allentato. Ammoniti: Chinaglia per proteste, Marchetti e Moschino per comportamento non regolamentare. Calci d'angolo: 7 a 4 per la Lazio.
Spettatori: circa 60.000 con 34.773 paganti e 10.200 abbonati per un incasso di £. 70.783.500 (record per una partita del campionato di serie B).
E' una settimana piena di tensione quella che precede la gara interna con la Ternana. Alla ripresa degli allenamenti un furibondo alterco fra il portiere Rosario Di Vincenzo, adirato per l'esclusione di Brescia dopo le due ottime prove nelle precedenti partite, e l'allenatore Maestrelli, aumenta il clima di disagio in casa Lazio. Anche una gran parte della tifoseria comincia a caldeggiare il ritorno a Roma di Juan Carlos Lorenzo al posto di un Maestrelli che in sei mesi non è ancora riuscito a dare un gioco efficace alla squadra. Ben sessantamila spettatori si danno appuntamento allo stadio Olimpico nel match clou della XXI° giornata del campionato cadetto. La Ternana, prima in classifica, che ha messo in mostra un calcio molto dinamico e organizzato, è seguita a Roma da diverse migliaia di suoi sostenitori. La Lazio riporta Legnaro e Martini nei loro ruoli naturali e presenta Fortunato come mezzo destro. Viciani schiera Rosa su Facchin e Fontana a guardia di Chinaglia. Dopo dieci minuti di gioco alterno gli umbri passano in vantaggio. Durissimo intervento di Wilson su l'ex Cucchi e punizione accordata da Monti. Parte alla battuta Marinai che salta il pallone che viene toccato da Cardillo per Marchetti il quale fulmina con un violento rasoterra Bandoni. Ternana in vantaggio, su astuto schema di battuta, che lascia sgomento il pubblico biancoceleste. Iniziano subito le contestazioni guidate dalla curva Sud dove si annidano i tifosi più accesi. Il nome di Lorenzo comincia a rimbombare sempre più forte. La squadra si lancia in avanti senza idee e solo al 20' la gara ha un sussulto quando Facchin viene buttato in terra da una vigorosa entrata di Valle nel pieno dell'area, ma Monti lasciare continuare il gioco. Sino al termine la ragnatela di passaggi dei rossoverdi tiene banco sul prato dell'Olimpico. Alla ripresa la pioggia s'infittisce così come le proteste dei tifosi verso la squadra che non riesce mai a rendersi pericolosa. Al 57' Maestrelli lancia nella mischia il "folletto" Abbondanza nella speranza di trovare un colpo a sorpresa. La Ternana accusa minuto dopo minuto la spinta dei biancocelesti che però riescono ad agguantare il pareggio solo su calcio di rigore. E' il 69' quando Polentes entra in area e viene chiuso in sandwich da Marinai e Cucchi. Potrebbe scapparci una punizione a due, ma l'arbitro indica il dischetto tra le proteste degli ospiti. Chinaglia spiazza Geromel e gonfia la rete con una cannonata a mezza altezza. I tifosi sembrano dimenticare le polemiche e cominciano a sostenere a gran voce la squadra. Ci prova Martini da fuori area e il portiere umbro è costretto ad un difficile intervento, quindi all'80' Abbondanza crossa teso in area e Massa manca clamorosamente l'impatto. La Lazio ci prova sino all'ultimo, ma il bunker degli avversari tiene senza particolari affanni. Fischi e insulti accompagnano Maestrelli e i suoi al rientro negli spogliatoi e il nome di Lorenzo ritorna con veemenza ad essere invocato. Gruppi di tifosi aspettano fuori l'uscita dei calciatori per manifestare il loro malessere. Maestrelli sbotta e dichiara alla stampa che c'è qualcuno che sta deliberatamente sobillando l'ambiente, e che è ora di finirla. Poco dopo viene riunito il Consiglio di Amministrazione voluto con urgenza da Lenzini che rinnova fiducia incondizionata all'allenatore, mettendo a tacere ogni contestazione.
Nota[modifica | modifica sorgente]
Tra la notte di Domenica 20 febbraio e lunedì 21 alcuni ladri rapinarono parte dell'incasso della gara che era stato riposto dal rag. Angelini in un armadio all'interno della sede di Via Col di Lana. L'ammontare del furto fu di circa 36 milioni di lire (24 in contanti e 12 in assegni).
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